Ecobonus, arriva (finalmente) un piano triennale?

scadenze 2035

Ecobonus da rivedere. Era ora, ma speriamo con esiti migliori delle precedenti puntate. Il ministro Adolfo Urso annuncia, finalmente, un piano triennale. Non più attese infinite e bandi all’ultimo minuto, vedi soprattutto bonus wallbox, ma un piano che permetta di programmare vendite e acquisti.

Un miliardo all’ecobonus che finanzia anche i motori inquinanti

E’ ricorrente il ritornello contro gli incentivi sulle auto elettriche, ma del miliardo a disposizione con  il fondo Ecobonus alle Bev sono andati solo 250 milioni includendo taxi e veicoli commerciali – rispetto ai 440 milioni destinati a Euro 6 e plugin che ora, in totale, hanno ancora a disposizione 210 milioni. Non spesi.

ecobonus
Incentivi

Il fondo da 200 milioni per le elettriche si è esaurito in meno di 9 ore. In tanti sono rimasti all’asciutto e non sono state trasparenti le modalità di prenotazione.

Serve programmazione per non mandare in tilt il mercato. Il ministro Urso ha annunciato che al tavolo automotive fissato per il 7 agosto al Ministero delle Imprese “presenteremo le linee di indirizzo dei prossimi piani incentivi, che mi auguro possano essere di durata triennale, per consentire una migliore programmazione nell’acquisto dell’auto da parte dei nostri cittadini consumatori“. Purtroppo c’è quel “mi auguro” che non autorizza ad alzare i calici e brindare.

Un bilancio dell’ecobonus

Il ministro  Urso ha fatto l’annuncio a margine dell’assemblea di Assogasliquidi che si è tenuta nella sede del dicastero a Roma. Ha promesso che il 7 agosto farà “un primo consuntivo di successo del piano incentivi che abbiamo realizzato. Le misure hanno tirato, sia per l’elettrico sia per le altre tipologie (a dire il vero ci sono ancora 210 milioni da spendere Ndr). Hanno tirato bene soprattutto a sostegno dei ceti con i redditi più bassi (qui i dati Ndr)“.

Il piano pluriennale era stato chiesto anche da Unrae (Associazione delle Case automobilistiche estere che operano in Italia): “Il governo indichi al più presto una strategia chiara sui supporti alla transizione, con un orizzonte di 2-3 anni, per consentire a consumatori e imprese di programmare gli acquisti ed evitare che lo stop & go crei ulteriori danni al mercato“.

Fa tristezza pensare all’incentivo per la nautica elettrica – sono solo 3 milioni – approvato nel 2022 e non ancora messo a disposizione dei cittadini che vogliono convertire la barca in elettrico.

Visualizza commenti (13)
  1. Dopo tre anni di traccheggiamenti, dubbi, attesa di incentivi e incentivi sfumati, finalmente “me sò fatto la Tesla” pagandola a prezzo pieno.
    Quindi state sereni: arriveranno immediatamente incentivi di generosità senza pari che dureranno almeno fino a quando avrò finito di pagare le rate, ovvero 48 mesi oltre rifinanziamento della maxirata.
    L’unico problema è che ho finalmente ottenuto l’allaccio del FV, per cui all’orizzonte già vedo addensarsi le nubi di una nuova era glaciale.

  2. Io gli incentivi per le elettriche li farei così. Un punto di iva per ogni 1000 euro sopra i 10000 euro (fino ovviamente al tetto del 22% di iva).
    Auto fino a 10000 euro: 0% di iva
    Auto da 10000 a 11000 euro: 1% di iva
    Auto da 11000 a 12000 euro: 2% di iva
    Auto da 12000 a 13000 euro: 3% di iva

    Auto da 31000 euro in su: 22% di iva

    Questo comporterebbe che tutte le auto con un listino sotto 37820 avrebbero diritto ad uno sconto sull’iva, minore è il prezzo praticato maggiore è lo sconto sull’iva.

    L’incentivo sarebbe molto basso, è vero, ma tale da non pesare troppo sulle casse dello stato e tale da incentivare comunque i modelli più low cost. Il maggior beneficio lo avrebbe la Citroen e-C3 il cui prezzo di listino passerebbe da 19.900 euro a 17.453 euro.

    Incentivi più robusti li garantirei solo a fronte di una garanzia di 15 anni sul powertrain e sulla batteria dell’auto. Acquistare un’auto che dopo 10 anni è invendibile non ha senso, significa doversela tenere a vita per ammortizzarne il costo.

  3. Ma lasciare che il mercato si regoli da solo senza regalare soldi pubblici come in Germania è così brutto? (poi se senza incentivi le BEV rimangono al 3% vuole dire che al momento quello è l’interesse)

    1. Abbiamo bisogno di disincentivare l’acquisto di auto inquinanti. O si mette una tassa su queste ultime o si incentivano quelle meno inquinanti. È socialmente più equo la seconda.

    2. Il mercato delle auto non si può regolare da solo, quando c’è la lobby del petrolio che sta facendo di tutto per impedire che la gente passi all’elettrico

    3. Sono d’accordo. Io sono molto a favore della mobilità elettriche, ma non sono a favore degli incentivi sulle auto:
      1) Non ritengo giusto dare soldi pubblici a chi compra la macchina. Lo trovo assurdo. Ognuno si compri la macchina che vuole, a seconda dei propri gusti e delle proprie possibilità economiche;
      2) Il mercato delle BEV non si assesterà su prezzi reali, in quanto molti listini saranno tarati sui parametri necessari per rientrare nel bonus, a volte anche alzandoli fino al limite, che tanto poi lo Stato ci mette il suo e quindi l’auto al cliente costerà meno;
      3) Il mercato sarà fermo quando si esauriscono i bonus, in attesa dei nuovi bonus. Un mercato che va avanti a singhiozzo, con tutte le incertezze del caso.

      A chi scrive che l’auto elettrica va incentivata e quella termica tassata voglio dare una buona notizia: è già così. Sulla BEV non si paga il bollo, le termiche più inquinano, più pagano. Le termiche sono escluse da molte aree urbane, a seconda della normativa Euro a cui appartengono. Sui combustibili fossili abbiamo messo accise a non finire (pensate al costo chilometrico di un’auto a gasolio se non ci fossero le accise).

      1. Il differenziale di prezzo per le auto economiche è ancora di 10.000 euro, quindi non c’è bollo che tenga, pwr non parlare dei costi di gestione, improponibili con le colonnine pubbliche ai prezzi di oggi. Quindi o si tassano fortemente le termiche, con accise che raddoppiano la benzina e il diesel, oppure si incentivano le bev con forti sconti

  4. Ho il sospetto che sia meglio l’assenza di incentivi che un annuncio degli stessi senza date certe che si sono poi tradotti in un blocco del mercato di svariati mesi.
    L’importante in questo caso credo sarebbe proprio la possibilità di programmare, se gli incentivi saranno pochi pazienza ma almeno ci si adegua e sia le aziende che gli acquirenti potranno pianificare come procedere con un orizzonte sufficientemente lungo. Sempre che di tre anni si tratti.

  5. promettono altri 3 anni di “mancette” a Stellantis mentre provano a convincere qualche casa cinese ad investire in Italia … che pena !

    produciamo solo modelli plug-in (dal prezzo alto, considerando il livello di molte BEV) e le medio piccole mild-hybrid (un “cerotto” inutile per i mali ambientali ), tutto il resto verrà importato da paesi intra/extra europei… e tutto ciò … coi soldi dei contribuenti italiani.

  6. Saranno i soliti 2 spiccioli alle bev e il resto alle termiche, in onore della sacra e inviolabile NEUTRALITÀ TECNOLOGICA e dell’auto sovranista. Come siamo caduti in basso…

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