Eco Score negli incentivi? No di costruttori e concessionari

Ministro ambiente

Eco Score negli incentivi? No secco  di costruttori e concessionari, con una lettera congiunta inviata al ministro Pichetto Fratin (foto sopra).

Un punteggio che considera solo produzione e trasporto, non il ciclo di vita

I costruttori riuniti nell’UNRAE e Federauto (Federazione Italiana Concessionari Auto) hanno inviato una protesta al Ministro dell’Ambiente, Pichetto Fratin. Chiedendo di non inserire il criterio di punteggio ambientale (c.d. “Eco Score”) nel nuovo programma di incentivi per veicoli elettrici previsto dal PNRR. Secondo le due Associazioni, la ventilata adozione del modello francese di Eco-score, che considera solo la fase di produzione e trasporto dei veicoli, senza includere l’intero ciclo di vita, sarebbe inopportuna. Oltre che discriminatoria e controproducente.

Dalle analisi emerge che l’applicazione automatica del sistema francese comporterebbe l’esclusione di numerosissimi modelli disponibili nei listini delle case costruttrici“, si legge in una nota. “Riducendo drasticamente la scelta per consumatori e aziende, e mettendo a rischio la capacità di spesa delle risorse stanziate (quasi 600 milioni di euro). Inoltre, un vincolo di tal genere presterebbe il fianco a discriminazioni difficilmente sostenibili sul piano tecnico e giuridico.

Eco Score negli incentivi? “Si escluderebbe il 66% dei modelli”

Nella media del mercato BEV, secondo le due associazioni, i modelli potenzialmente esclusi rappresentano il 66,5% del totale immatricolato nel 2025. “Ma la situazione delle singole Case risulta fortemente eterogenea”, si  legge ancora. “Si va da operatori che non subirebbero alcuna decurtazione ad altri che vedrebbero completamente azzerata la propria offerta di prodotto incentivata. Generando così una chiara distorsione della libera concorrenza. Le conseguenze sarebbero fortemente negative non solo per gli acquirenti, ma anche per concessionari, officine, fornitori e componentisti, con i relativi inevitabili effetti sull’occupazione.

Un sistema di Eco-score ambientalmente efficace e legalmente inoppugnabile richiederebbe una radicale revisione dello schema francese, con tempistiche incompatibili con le esigenze del mercato e gli obiettivi del Ministero stesso“. Per questo motivo, UNRAE e Federauto invitano il Ministro a non introdurre l’Eco-score. E sollecitano l’attivazione urgente della piattaforma informatica SOGEI per consentire al più presto l’avvio delle prenotazioni dei bonus.

La lettera di protesta: “Con incentivi così ricchi compri e rivendi, guadagnandoci: assurdo”

eco score negli incentivi

– E qui: la VIDEO-GUIDA al funzionamento dei bonus

Visualizza commenti (8)
  1. Infatti sarebbe interessante sapere quanto sarà al kwh e nel caso fosse inferiore al prezzo medio di mercato chi pagherà questa differenza, se il fornitore dell’elettricità o come spesso accade … pantalone

    1. Errata correge, la mia risposta dj riferiva alle colonnine nelle caserme dei CC. Nkn capisco come abbia fatto a finire qui.

  2. Bella lì, Governo!

    Abbiamo aspettato mesi perché io e mia moglie puntiamo all’Omoda 5 elettrica, abbiamo la residenza in una FUA, ISEE basso, una vecchia Punto da rottamare, e adesso vi inventate l’eco score? Considerando che in Francia, da cui prendete sempre le migliori idee, l’Omoda non fa parte delle auto incentivabili, possiamo quindi scordarcela. Beh, grazie per averci fatto perdere mesi. Vediamo se prenderete in considerazione l’opinione di costruttori e concessionari. Poi magari aggiungete nuovi paletti a cadenza settimanale, così da ridurre la platea di potenziali usufruitori. Infine aprite gli incentivi anche ai diesel perché dovete usare i fondi, così fate contenti i vostri elettori.

    E comunque, non so perché ma temo, come già qualche lettore ha scritto su queste pagine, che ci sarà un assalto selvaggio agli incentivi da parte di persone che compreranno un’elettrica a 11 mila € in meno fra un mese, per rivenderla fra un anno con uno sconto di 9mila € sul prezzo di listino. Oppure rivenderla subito e finalizzare il passaggio l’anno prossimo.

    Idea così peregrina?

    1. Caro signore, non si deve adirare se qualcuno ritiene peregrino il doverle regalare 10/15 mila euro (peraltro prelevati dalle tasche degli italiani) per cambiare la Fiat Punto.

      1. non mi devo adirare nemmeno io quando scopro che lo stato italiano ha sovvenzionato dal 2019 le fonti non rinnovabili ( lascio immaginare quali ) con 18.000.000.000 di euri annui ? soldi miei e suoi .

  3. Dopo il famigerato demenziale elenco FUA adesso il ministro Fratin vorrebbe pure pensare anche all’Eco Score per limitare ancora di più la distribuzione degli incentivi statali???
    Gli possiamo dare il premio nobel dell’imbecillità al ministro Fratin?
    Non era molto meglio a questo punto evitare di proporre gli incentivi?
    Incapaci di intendere o gente da galera? Ricordiamoci che son soldi di tutti noi questi del PNRR, che dovremo come sempre coprirli con nuove imposte e tasse.

    1. Infatti concordo, questi bonus sarebbero dovuti andare in base all’ISEE ma non 11000 o 9000 ma 5000 – 4000 euro, senza restrizioni di aree e soprattutto, se si fosse voluto fare una iniziativa popolare al posto dell’ISEE si sarebbe potuto limitare l’acquisto alle BEV con costo di 23- 25000 più IVA.

    2. Non importa di chi sono i soldi, conta solo a in quali tasche si depositano.
      Perchè gli incentivi in questo modo servono solo a tenere alti, altissimi i prezzi della auto.
      La stessa cosa vale per il nucleare, per il gas comprato dagli USA, per le armi per difenderci da nessuno.
      D’altra parte gli italiani sono co.glio.ni, nemmeno vanno a votare nelle consultazioni che dovrebbero rappresentare il loro principale interesse.

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