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eClassics, il retrofit elettrico alla tedesca

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Il Maggiolino messo in elettrico da eClassics, qui nell'officina londinese di Jack's Garage.

eClassics, il retrofit elettrico alla tedesca. Sotto lo sguardo benevolo della Volkswagen, sta nascendo un campione europeo della trasformazione in elettrico dei vecchi macinini. Un business che cresce anno dopo anno.

eClassics lavora a stretto contatto con Volkswagen

L’officina di Renningen (qui il sito) sta bruciando le tappe, grazie anche a una collaborazione sempre più stretta con il Volkswagen Group Components. Dopo una presentazione del suo eMaggiolino (in tedesco eKäfer) con un nuovo cuore a batterie al Salone di Francoforte di settembre, ora si espande all’estero. Il suo eKäfer è disponibile anche nel Regno Unito e in Olanda, grazie ad accordi con officine e distributori locali.

eClassicsA Londra il riferimento è il celebre Jack’s Garage, specialista storico di Volkswagen. Mentre in Olanda il partner scelto è la e-Mission di Otterlo, che intende addirittura aprire una serie di filiali in un Paese che è uno dei Paradisi dell’auto elettrica. E dal 20 dicembre un pop-up store è stato aperto Kitzbühel, la capitale dello sci austriaco, con un fascino paragonabile a quello di Cortina. Lì, al numero 9 della Untere Gänsbachgasse, a pochi passi dalle discese rese famose dalla Coppa della Mondo, si possono fare i test-drive. E avere ogni genere di informazioni (il po up store chiuderà il 15 aprile, al termine della stagione invernale).

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Presto la versione elettrica della Porsche 356

Il grande asset di eClassics, come si diceva, nasce dalla stretta collaborazione con la Volkswagen. La divisione Componenti del Gruppo di Wolfsburg vede evidentemente un business in crescita nel retrofit elettrico. E mette a disposizione addirittura parti della ID.3, l’elettrica di nuova generazione che sarà in consegna solo dall’estate del 2020.

maggiolino Una spinta grazie alla quale eClassics conta di allargare la gamma con altri modelli storici dal cuore nuovo. Un saggio si avrà probabilmente già alla Techno-Classica di Essen, a fine marzo. Si sa che da tempo eClassic lavora sulla vecchia Porsche 356, che nasceva proprio sulla base tecnica del Maggiolino. L’offerta dell’azienda di Renningen, vicino a Stoccarda, per ora si articola su tre opzioni. Costruirti il tuo Maggiolino a piacimento dopo avere acquistato un telaio. Lasciare che sia eClassics ad assemblarlo. Oppure ordinare un’auto già completa, semplicemente scegliendo i colore e i materiali degli interni.

— Leggi anche: i maghi del retrofit elettrico made in Italy. Chi sono e dove sono, con oltre 20 riferimenti          (foto: Officine Amarcord)

Officine Amarcord

 

 

 

 

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1 COMMENTO

  1. Venti anni non sono trascorsi invano dai primi test Euro NCAP, è evidente dalla differenza di resistenza agli urti tra una Rover 100 della fine degli anni novanta e la recente Honda Jazz.

    Il retrofit su vetture storiche deve comprende una piattaforma con telai anteriori e posteriori collassabili, brancardi e cornici di protezione delle batterie con nervature reticolari ad alta resistenza, airbag e Safety Pack per conseguire valutazioni a 5 stelle.

    La struttura della piattaforma elettrica per il Maggiolino VW con sospensioni indipendenti nella foto è raccapricciante, farebbe fortemente dubitare chiunque in tema di sicurezza passiva.

    La FW-EVX di Frank Williams è invece al passo con i tempi e resta ad oggi, per me, il riferimento delle piattaforme elettriche perché è contraddistinta da una serie di innovazioni proprietarie e da un innovativo telaio in fibra di carbonio con ogni batteria agli ioni di litio avvolta in scatole di fibra di carbonio con tecnologia brevettata 223TM, creando una struttura leggera e resistente agli urti. Il peso totale è di 995 chilogrammi, di cui 350 di pacco batterie con accumulatori da 80 chilowatt, più leggera di circa il 40% rispetto a quelle corrispondenti in alluminio, le sospensioni sono a quadrilatero, realizzate con una fibra di carbonio composita riciclata all’80% e pressoformata nella forma definitiva con un processo che dura appena 90 secondi.
    Sono previsti fino a quattro motori elettrici e moduli batteria ad alta resistenza strutturalmente collaboranti con la piattaforma per mezzo del disegno honeycomb delle scatole composite a incastro contenenti le celle. Ogni scatola è fabbricata come un foglio, quindi piegata e incollata nella forma giusta per creare il pacco batteria più grande. Il dissipatore di calore è integrato e non è necessario monitorare ogni singola cella.

    Chapeau all’ingegneria inglese e agli uomini di Frank Williams per questo paradigma elettrico.

    https://www.youtube.com/watch?time_continue=27&v=pwGgRUkrnng&feature=emb_logo
    https://www.williamsf1.com/advanced-engineering/what-we-do/case-studies/ev-platform

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