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E-bike senza catena: Oyo ci prova

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E-bike senza catena, senza sporco e senza la paura che “scenda”. Una necessità che Oyo affronta con la sua trasmissione idraulica.

Liberarsi dalle catene è l’obiettivo di un segmento sempre più significativo del mondo e-bike. Troppi problemi, rischio di rotture e anche il semplice pericolo di sporcarsi con il grasso così novecentesco. Sono tanti i motivi per i quali si sceglie di sperimentare altro.

Il sistema Oyo in parole semplici

Oyo gioca la carta della trasmissione idraulica. Questo tipo di trasmissione è in realtà piuttosto datata e rientra in quella sempre più corposa schiera di tentativi volti a modificare il funzionamento a catena su cui si basano tradizionalmente le bici. Il sistema OYO trasmette alle ruote la forza impressa sul pedale grazie ad un fluido idraulico che  sostituisce catena e cambio. Il liquido pressurizzato passa attraverso i tubi all’interno del telaio e raggiunge il mozzo posteriore dove è alloggiato il motore elettrico (idraulico), che ne sfrutta l’energia cinetica. 

E-bike senza catena: ecco come

I sensori integrati raccolgono dati su velocità, cadenza e coppia modificando automaticamente il rapporto di trasmissione. In questo modo non si avvertono scatti e il passaggio tra le marce dando una sensazione di presa diretta. I vantaggi in questo sono evidenti e potrebbero essere utilizzati anche su altri tipi di mezzi.

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La totale mancanza di ingranaggi distinti che rappresentano le singole marce richiede pochissima manutenzione, anche perché si tratta di un sistema sigillato. Non si rischia quindi di ricoprirsi mani e vestiti d’olio tentando di rimettere a posto la catena. Il motore elettrico di Oyo è un classico 250 watt. Mentre, sul manubrio è sistemato un display, dove si accede ai cinque livelli di assistenza elettrica. I sensori integrati tengono sotto controllo la velocità, la cadenza a coppia, informando così il cambio.

Il problema di questa bici forse ha a che fare più che altro con l’efficienza, ossia di quanto lo sforzo fisico del ciclista si riesce a tradurre in potenza. La batteria a ioni di litio da 400Wh consente un’autonomia intorno agli 80 km.

No catena: zero manutenzione

«Manutenzione quasi zero – promettono i produttori – nessuna catena, nessun pignone e nessun deragliatore, zero parti mobili esposte e l’intero meccanismo chiuso e sigillato da acqua e sporco». Inoltre, nel caso in cui succeda qualcosa alla trasmissione idraulica durante i tre anni di garanzia, puoi semplicemente staccare il meccanismo chiuso e spedirlo per la riparazione, invece di inviare l’intera bici.

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OYO è una e-bike comparsa su Indiegogo a Dicembre 2020: grazie al crowdfunding è riuscita in tempi record a chiudere il finanziamento. Un altro è stato aperto sul sito ufficiale Oyo e si è chiuso superando i 5 milioni di shekel israeliani (circa 1,3 milioni di euro). Ora aspettiamo novità dall’equipe  guidata dal 2014 da Ziv Brosh. Brosh è fondatore e mente di OYO. Un imprenditore seriale, Ziv, è un pioniere degli aeroplani ultraleggeri e dei sistemi di evacuazione a più piani, tra gli altri progetti interessanti.

Le persone dietro al progetto

Al suo fianco il presidente Danny Taragan. Trenta anni di esperienza manageriale come CEO di società internazionali da Strauss, Gruppo Maabarot, Gruppo Bagir. Yaniv Kadosh che è Product Manager e Art Director con oltre 10 anni di esperienza nella progettazione di prodotti e progetti di ricerca e sviluppo. E poi Arye Hominer ingegnere meccanico specializzato nello sviluppo e innovazione in aziende tecnologiche.

Oyo non teme l’acqua perché il sistema è chiuso

«Noi, i fondatori, ci siamo posti l’obiettivo di riesaminare il sistema di trasmissione della bicicletta al fine di risolvere i problemi meccanici esistenti e creare un’esperienza di guida unica. Dopo molte riflessioni abbiamo concluso che è giunto il momento di abbandonare il classico modello di catena e cambio e sostituirlo con un sistema di trasmissione completamente nuovo. Una e-bike senza catena è facile da usare, più sicura, esente da manutenzione».

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18 COMMENTI

  1. Molto meglio una dinamo ELETTRICA per ricaricare la batteria/alimentar eil motore. Molto più efficiente , economica e meno complicata!!!

  2. Se proprio devo abbandonare la catena/cinghia, tra una trasmissione a cardano (tipo Wayel) e questa pneumatica, perché dovrei scegliere quella pneumatica? Qualcuno può illuminarmi?

  3. E’ vero che i sistemi oleodinamici hanno un rendimento inferiore a quelli tradizionali a catena, ma dire che hanno un 30% dovresti sapere esattamente che tipologia di pompa e motore idraulico hanno installato. un sistema a pompa/motore a pistoni assiali ha un rendimento di c.a. il 91-94% volumetrico e meccanico. contro la catena /pignoni che ne hanno 95-98%. Dimentichi però che questo sistema ha tolto gli steps dei rapporti del cambio (con i suoi rendimenti meccanici differenti tra una marcia e l’altra) ed ha una variazione in continuo della coppia/velocità. Questo significa che, con un rilevamento della coppia richiesta, ottimizzato dal software potrebbe ridurre significativamente la potenza dissipata (ovvero quella che non produce lavoro)
    Non so inoltre se il motore elettrico lavora attraverso una riduzione epicicloidale (come i bosch o bafang) che comporterebbe ad un ulteriore perdita di rendimento meccanico che si sommerebbe a quella della catena/pignoni della pedalata.

    • Ciao Renato, l’azienda non lo specifica ma dal momento che il progetto vorrebbe essere esteso alle bici tradizionali penso di sì

  4. I sistemi oleodinamici hanno un rendimento inferiore a quelli meccanici di circa il 30% e come tutte le cose sollecitate prima o poi ci fai i conti ed i costi A confronto sono maggiori di una catenella.

    • Caspita! 30 % di perdita per chi pedala è un’enormità,
      se è così anche per questo sistema non ha futuro per le bici.
      Con la catena si perde il 2%.

      • E’ vero che i sistemi oleodinamici hanno un rendimento inferiore a quelli tradizionali a catena, ma dire che hanno un 30% dovresti sapere esattamente che tipologia di pompa e motore idraulico hanno installato. un sistema a pompa/motore a pistoni assiali ha un rendimento di c.a. il 91-94% volumetrico e meccanico. contro la catena /pignoni che ne hanno 95-98%. Dimentichi però che questo sistema ha tolto gli steps dei rapporti del cambio (con i suoi rendimenti meccanici differenti tra una marcia e l’altra) ed ha una variazione in continuo della coppia/velocità. Questo significa che, con un rilevamento della coppia richiesta, ottimizzato dal software potrebbe ridurre significativamente la potenza dissipata (ovvero quella che non produce lavoro)
        Non so inoltre se il motore elettrico lavora attraverso una riduzione epicicloidale (come i bosch o bafang) che comporterebbe ad un ulteriore perdita di rendimento meccanico che si sommerebbe a quella della catena/pignoni della pedalata.

  5. idea interessante, ma, personalmente non ho mai mai avuto problemi con la catena delle biciclette, con cambio, senza cambio, da strada, mtb, la catena ha sempre fatto il suo dovere.

  6. Bello mi piace. Ma come a Paolo mi sorge una domanda: il rendimento, È paragonabile a una catena con cambio epicicloidale nel mozzo?

  7. Esteticamente è molto bellla. Complimenti.

    Non ho esperinza di trasmisisoni idrauliche. Per quel poco che conosco, condivido al 100% i commenti di Paolo Perotti.

    Se si desidera eliminare la trasmissione a catena, non capisco perchè non preferire un sistema a trasmissione diretta motore-ruota ed eliminare catena e cambio. Se non sbaglio, le auto elettriche hanno un sistema di ingranaggi che riduce la velocità di trasmisisone, ma non hanno il cambio di rapporti.

    Per matenere il sistema della pedalata assistita, si potrebbe accoppiare un generatore elettrico ai pedali in modo da realizzare una trasmissione elettrica tra pedali e ruota, come nelle auto ibrido-serie. Ma forse sono troppo fantasioso.

    Saluti a tutti.

  8. Ottima idea per dissipare potenza!
    Il sistema cinematico più efficiente a servizio della trasmissione di una bici è sicuramente la trasmissione a catena!
    Se si vuole avere un cambio efficiente e con pochissima manutenzione basta impiegare i cambi epicicloidali posizionati nel mozzo : sono disponibili fino a 12 velocita e la catena può essere completamente sigillata da un carter di protezione.

    • Grazie per il suo intervento. Conosce qualche applicazione pratica? So che la tedesca Nicolai lo usa

    • Che sia il più efficiente resta da dimostrarlo, sicuramente più economico e leggero del giunto a cardano. Questa idea di una trasmissione idraulica è veramente ottima, come dimostrano gli impianti idraulici dei freni senza attrito. Altra cosa sarà vedere i costi di realizzazione e manutenzione

      • @ Gianluca anche Brompton in alcuni suoi modelli usa il cambio nel mozzo .
        @ Andrea una trasmissione idraulica deve spostare fluido idraulico ad ogni pedalata: avrai quindi tutte le perdite legate al “viscosità” del fluido idraulico.
        I circuiti dei freni, invece NON spostano praticamente fluidi bensì solamente pressione.

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