In strada vediamo sempre più spesso eBike e monopattini truccati, è un fenomeno che cresce di pari passo al mercato di questi veicoli.
Truccare la propulsione elettrica per avere una spinta più potente del proprio mezzo e andare oltre i limiti di velocità consentiti sembra essere una pratica molto diffusa. Per la facilità e l’economicità con cui si possono alterare le prestazioni, ma anche per la mancanza di controlli adeguati.
Nell’ultimo biennio, quando alla crescita costante delle eBike si è affiancato il boom dei monopattini elettrici, il tema sicurezza legato alla nuova mobilità elettrica nelle nostre città si è fatto sempre più rilevante. Sono aumentati gli incidenti, molti dei quali riconducibili proprio all’uso illecito di veicoli truccati, trovati a “sfrecciare” come motorini anche oltre i 60 km/h.
Lo Stato sta correndo ai ripari, cercando di mettere al passo leggi e regolamenti con questa ondata di nuovi green users, che per diverso tempo hanno beneficiato di una sorta di “vuoto” normativo per fare più o meno quello che volevano in strada.
Truccare eBike e monopattini è facile
Dopotutto, modificare un monopattino o una bici elettrica oggi è abbastanza facile. Le possibilità sono diverse, anche se nessuna è lecita.
I kit di modifica dei motori (kit di tuning) si trovano in vendita su diverse piattaforme online, come Amazon, Ali-Baba o E-bay, per qualche centinaia di euro. La maggior parte sono di fabbricazione cinese (Bafang, Viribus) ma ci sono anche produttori europei (Speedbox). E promettono potenze spesso ben al di sopra dei limiti consentiti.
Alcuni kit “sblocca-motore” permettono, se disattivati, di far tornare la bici o il monopattino al funzionamento normale e, quindi, sono difficili da individuare ad un controllo.
Per le biciclette, poi, ci sono sistemi alternativi, come quello di agire sul magnete e sul sensore che registrano la velocità.
Essendo pratiche illecite non ci soffermiamo troppo sui particolari, basti dire che il fenomeno è molto più diffuso di quello che sembra. Anche perché, la vendita di questi kit non è illegale. Si possono tranquillamente comprare su Internet e farseli spedire a casa. Non c’è alcun illecito, almeno fino al giorno in cui non li si rende operativi in strada.
Un altro tipo di manomissione riguarda esclusivamente le eBike. La legge stabilisce che quando il ciclista smette di pedalare cessa anche l’assistenza del motore. Vediamo però molto spesso in strada eBike che sfrecciano senza che nessuno pedali. In questo caso il più delle volte viene installato un controller che permette di attivare il motore semplicemente spingendo un pulsante sul manubrio.
eBike e monopattini: le regole
Con la rapida espansione di questi mezzi di trasporto (le cifre di vendita sono raddoppiate nell’ultimo biennio), lo Stato è dovuto intervenire per normarne l’uso in città, fissando paletti e sanzioni.
Il nuovo Codice della Strada (art.50) e i successivi decreti applicativi hanno specificato che nelle eBike il motore deve assistere il ciclista nella pedalata, non sostituirlo. La potenza non deve superare i 250 W (500 W per le cargo-bike), soprattutto deve spegnersi quando la velocità supera i 25 km/h e se il ciclista smette di pedalare.
I monopattini elettrici, parificati per legge alle biciclette, possono avere una potenza fino a 500 W e devono montare un regolatore di velocità a due opzioni: 6 km/h per le aree pedonali e 20 km/h in strada.
Biciclette e monopattini che non rispettano queste norme basilari diventano a tutti gli effetti equiparabili a ciclomotori e, come tali, vanno omologati e immatricolati. Servono quindi targa, assicurazione, patente e casco. Pena la multa.
Sanzioni per tutti… o quasi
E qui si tocca un aspetto importante, quello delle responsabilità. In Italia scarseggiano i controlli ma un impianto sanzionatorio per i trasgressori c’è.
Chi viene “beccato” con l’eBike o il monopattino truccato può andare incontro a multe molto salate, che nel complesso superano anche i 7.000 euro. In tutti i casi è previsto poi il fermo o anche il sequestro del mezzo.
Importante sapere che un recente decreto legge (68/22) ha esteso le responsabilità anche a chi fabbrica, mette in commercio o vende velocipedi a pedalata assistita che sviluppino una velocità superiore a quella prevista (sanzioni fino a oltre 4.300 euro). Anche i meccanici o chiunque si presti ad alterare i veicoli oltre i limiti può andare incontro a sanzioni pecuniarie fino a 3.400 euro.
Queste sanzioni sono previste al momento solo per l’alterazione di biciclette elettriche, non per i monopattini, e solo per le aziende con sede in Italia.
Tutto tace, invece, per chi si limita a vendere e comprare i kit tuning, soggetti al momento non perseguibili. Come detto, la legge punisce soprattutto chi li usa: vendere un motore truccato o un kit che trucca il motore non è vietato.
Giusto o sbagliato, al momento è così.
Pratiche di disincentivazione
La lotta al tuning sfrenato passa anche da una corretta informazione sulle conseguenze negative che ricadono sul veicolo stesso. Che sì, va più veloce, ma che a lungo andare si danneggia in vari componenti. I freni si usurano precocemente, alcuni elementi strutturali vengono “stressati” troppo dalle velocità superiori, la batteria si surriscalda, riducendo la sua capacità.
Per questo motivo molti costruttori prevedono la decaduta della garanzia in caso di guasto dovuto all’alterazione delle prestazioni.
Per disincentivare una pratica che rischia di diventare di uso comune, inoltre, alcuni produttori hanno ideato dei sistemi di anti-manomissione dei motori, grazie all’uso di software interni in grado di riconoscere e bloccare l’eventuale motore modificato.
Una politica promossa dal colosso Bosch e annunciata anche da Shimano su tutta la sua linea di e-bike.
Vorrei capire una cosa….i mezzi a due ruote legali, per caso, ottemperano ai limiti anche in discesa!?!
Fra l’altro, è meglio fare 50 orari in salita, dove ti fermi grazie appunto alla pendenza, mentre la stessa opera in senso inverso sulla discesa, allungando la fermata….
Anche una bici normale può superare tranquillamente i 60 orari e più!
Insomma, ci sarebbe da pensarci….
In effetti il problema sono i monopattini senza assicurazione non i quasi 3 milioni i mezzi privi di RC Auto, pari a circa il 6% del totale circolante… Ridicoli
Da qualche anno i veicoli targati senza RC (e/o revisione) possono essere scoperti dalle telecamere “intelligenti”, quando il rischio sará percepito come troppo alto potrebbero passare in molti ai monopattini
Tra l’altro mi devono spiegare perchè ste trappole cinesi (con controlli di qualità ben più che dubbi) si possano portare in metro, al supermercato, nei centri commerciali, invece che lasciati fuori come tutti i veicoli a motore.
Allora io la prossima volta entrerò in moto, tanto cosa cambia? Due ruote, un motore, un serbatoio (o batteria), pesa solo di più.
Ah, e un bel cortocircuito della batteria mentre sei a bordo della metro sotto Milano ? Quanti ne facciamo di morti intossicati dai fumi del litio ?
Situazione legislativa PENOSA per l’ennesimo inchino alla Cina.
Di fumi del litio non avevo ancora sentito parlare, urge informarsi…
Sig. Todeschini, basta google eh.
https://www.ilo.org/dyn/icsc/showcard.display?p_lang=it&p_card_id=0710&p_version=2#:~:text=Rischio%20chimico,riscaldamento%2C%20si%20formano%20fumi%20tossici.
basta Google anche per vedere che di cognome faccio Tedeschini, non TOdesch…
Errore di stUmpa, mi perdoni.
🙂
Non ho capito il confronto fra veicoli elettrici e termici, i primi possono essere portati in luoghi chiusi esattamente come smartphone e computer portatili. Anche a questi ultimi potrebbe prendere fuoco la batteria ma ovviamente nessuno ha mai vietato di poterli portarli con sé in edifici pubblici e mezzi di trasporto.
Perchè tu giri con uno smartphone/notebook con una batteria di 10 e più kg ?
/// tu giri con uno smartphone/notebook con una batteria di 10 e più kg ? \\\ No peró se ho necessitá posso portarmi dietro una batteria di ricambio o un power bank “maxi” (https://tuttopowerbank.it/), che – ricordiamoci – non pesano come l’accumulatore di un monopattino o scooter anche perché hanno incorporate meno misure di sicurezza
RINCARO LA DOSE…
Ecco facciamo che se ti trovano su un monopattino ai 25 km/h in discesa ti becchi la multa di 7000 euro e cinque anni di carcere senza la condizionale.
Invece se non paghi le tasse va bene perché lo fai per sopravvivere, per fare il pieno al cayenne e poterti rilassare almeno 15 giorni in Sardegna sulla barca intestata al fondo fiduciario con sede alle Azzorre.
E’ POLEMICA DA GOVERNO DI INCOMPETENTI.
Se hanno tanta voglia di spaccare i marroni (terminologia Bresciana) basta che impongano la targa a tutti i veicoli in transito. Biciclette e monopattini dunque si potrebbero tracciare comodamente con una assicurazione e pure geolocalizzati.
In realtà è una polemica governativa perché a Roma l’elettrico non piace e si sono anche accorti che ogni ragazzetto fa quello che vuole con i monopattini e anche con le bici. Truccati al massimo te li trovi che sfilano agli 80 km/h .. magari comprati in Cina.
E dunque? Dunque il legislatore è come sempre in gravissimo ritardo perché se sul mercato ci sono nuovi prodotti e servizi DEVI LEGIFERARE ADEGUATAMENTE!!!!
Spaventare la popolazione con la minaccia di multe non serve a nulla o quasi.
Io mi sono preso il monopattino e ci ho pure installato le frecce wi fi (figata). Ho preso il casco per la figlia e penso sia indispensabile visto che se cadi a terra ai 20 km/h ti fai ben più di un semplice pataccone sulla gamba.
Lo ritengo un mezzo favoloso, soprattutto per chi vuole girare in centro (mi capita quando vado in grandi città e il traffico è congestionato) oppure perché metto la macchina in ricarica e me ne vado a fare un giro…. oppure perché lascio l’auto a casa in carica con i pannelli e vado a lavorare.
E’ un mezzo veramente utile. Andrebbe sviluppato il concetto che può essere un valido sistema alternativo all’autoveicolo ma soprattutto, secondo me, andrebbe adeguatamente ammortizzato visto lo stato della rete stradale italiana (mediocre).
Sta storia che quando passi per strada e ti guardano i vigili come se avessi da morire mi puzza parecchio.
ps: quando fai una normativa forse dovresti aver studiato un pochettino invece di scrivere della storia Romana manco sapendo cos’era il colosseo.
Ecco… 20 km/h sono belli ma in salita diventano 10 oppure anche zero .. dipende dalla percentuale di pendenza.
Diciamo che il legislatore mette a casaccio i limiti essendo un ignorante esemplare?
Prendi un ciclista su una bici da corsa che ti sbatte contro ai 45 km/h e vediamo che impatto si genera…. tanto per fare un confronto.
I monopattini andrebbero autorizzati su motori più potenti degli attuali e limitati nella velocità massima di 25 km/h in modo che non rallentino vistosamente in salita .. o si fermino.
Pulsantino magico per i centri abitati sopra un tot di abitanti che metta il monopattino in funzione city per evitare incidenti contro i pedoni. Vogliamo sapere se il mezzo è in stato city oppure no? allora la luce deve essere lampeggiante o azzura o verde o come cavolo gli pare.
Ci vuole tanto? … l’ho proprio buttata lì in due minuti…
Ma è possibile che se ne parli ora? anni dopo la diffusione del mezzo di trasporto?
non potevano svegliarsi prima e tarare le norme in un secondo momento?
Credo che sia proprio una inappetenza dei conservatori di destra verso gli ecologisti di sinistra da CASTIGARE A TUTTI I COSTI con la scusa che SONO PERICOLOSI … i monopattini…
.. o gli ecologisti?
Credo che il lungo commento si possa sintetizzare con : obbligo di targa e assicurazione + potenza libera mantenendo il limite dei 20/25 kmh. In effetti targa e assicurazione avrebbero senso ma per coerenza bisognerebbe estendere l’obbligo alle biciclette (sperando che le compagnie tengano basse le tariffe dato l’enorme numero di utenti che si verrebbe a creare). Sono abbastanza d’accordo sulla potenza libera perché in altri stati europei è giá cosí e non mi risultano particolari problemi, forse controllare assiduamente la velocitá (oltre ai comportamenti pericolosi) basta e avanza ai fini della sicurezza..
Prima di tutto basta fumo di marmitta. Capisco i conducenti di macchine perché anch’io c’è l’ho ma in città vi posso garantire che non c’è nulla di più pratico di un monopattino né ho 2 e o bici electrica ne ho 1. Sono mezzi diversi tra loro macchine biciclette monopattini etc. Gli incidenti sono sempre stai e nella maggior parte dei casi è il ciclista a lasciare le penne. Nessuno parla di infrastrutture. Corsie ciclabili decenti. In Brescia dov’è abito io certe corsie ciclabili sono degli marciapiedi distrutti dove hanno messo la vernice e la chiamano corsia ciclabile. Spesso è molto spesso sulla corsia ciclabile vedi ferme le macchine che ti costringe ad invadere la strada girandoli intorno, macchine che ovviamente non vengono mai sanzionate. Il fatto è questo. Hanno capito che più gente migrano verso questi mezzi e così facendo lo stato non incasa più dalle loro tasse. Melloni ha appena ritirato 90 milioni che erano destinati alle piste ciclabili. L’ultima trovata è quella che vogliono fare assicurazione è targa per un monopattino che gira a 20 kmh. E la mia domanda è come l’assicurazione è targa mi protegge dalle macchine che girano in città con velocità oltre 50kmh? Ti ammazzano lo stesso, e la verità è che è solo un’altra trovata dello stato a incassare soldi. Va bene ti pago ma mi fai piste decenti, sanzioni chi si ferma sulla mia pista è che gira in città con velocità pazze. Nessuno in città non rispetta più i 50kmh. Così come voi criticate bici e monopattini anch’io posso dire una marea di cose sugli automobilisti. Gli automobilisti hanno l’impressione che sono loro i padroni delle strade che loro devono avere una priorità superiore. Se vogliamo dire la verità diciamola tutta.
La targa protegge GLI ALTRI!
Se un beota di 90kg gira a 20kmh su un cacchio di monopattino senza frecce, stop e luci in pieno centro, in mezzo a pedoni, bambini, animali, e ne mette sotto uno (perchè col manubrio che hanno, freni ridicoli, rotelline e posizione di guida in generale, sei MOLTO meno pronto a reagire piuttosto che con una bici) e poi scappa , chi lo identifica ?
O se passa col rosso e causa un incidente ?
O se te lo trovi con l’e-bike cinese truccata che va a 80kmh ?
Targa e assicurazione.
Purtroppo per impedire ai monopattini di circolare nelle aree pedonali oltre i 6 kmh non servirebbe neanche il “geofencing” tramite Gps : il grado di precisione di questa tecnologia non è elevatissimo e perció il “telecontrollo” della velocitá non sarebbe in grado di attivarsi sempre esattamente quando deve farlo ; inoltre si rischierebbe la perdita di controllo del veicolo a causa del brusco rallentamento che si ha passando da una zona a velocitá “libera” ad una a velocitá limitata.
Cosa si rischia? In Italia, come al solito, di fatto nulla (incidenti a parte). Norme e sanzioni pesanti non servono a nulla, se non si fan controlli almeno lontanamente adeguati all’ampiezza del fenomeno! Basterebbero sanzioni assai piu’ ridotte ma controlli diffusi per incidere sull’attuale situazione. Invece … nulla: trasgressori ormai ovunque … e PS sempre piu’ affollati!
E a volte non serve neppure ilkit o il meccanico per “truccare” il veicolo: basta sfogliare il manuale del mezzo e seguire la prcedura (spesso solo una sequenza di tasti da pigiare) per sbloccare via software il veicolo all’uso “riservato solo su aree private”!
Servono sí piú controlli su strada ma con agenti in carne ed ossa, non con telecamere che servono a poco con veicoli senza targa (e conducenti “in malafede” non identificabili grazie a berretto e/o mascherina anticovid)
Non sarebbe male avere anche in Italia questo macchinario per controllare la “legalitá” di ebike e monopattini https://www.frandroid.com/survoltes/velo-electrique/1933952_voici-lappareil-ultime-des-policiers-pour-verifier-si-votre-trottinette-ou-velo-electrique-est-debride
Credo che il rischio più grave lo si corra in caso d’incidente. Premesso che se l’incidente è causato dal ciclista ne risponde il ciclista, valutiamo i casi in cui questi è assicurato e non lo è:
– assicurato, bici non “truccata”: tutto ok
– assicurato, bici truccata: rischia! Se l’assicurazione o la polizia segnala che la bici era truccata, l’assicurazione paga ma poi si rifà interamente sul ciclista. Inoltre scattano le aggravanti per il profilo penale
– non assicurato, bici non truccata: paga di tasca sua
– non assicurato, bici truccata: paga di tasca sua. Inoltre scattano le aggravanti per il profilo penale
Sinceramente per chi fa un uso non occasionale della bici conviene mettere la bici a norma (non truccata) e assicurarla.
Direi che sia meglio essere a norma anche in caso di uso occasionale, la sf..ortuna ci vede piuttosto bene 🙁 Per quanto riguarda gli incidenti con colpa del monopattinista, se costui scappa o è nullatenente (vero o presunto) non ci si puó piú rivalere su di lui ma bisogna rivolgersi al Fondo di Garanzia https://www.consap.it/fondo-di-garanzia-per-le-vittime-della-strada/