E-bike boom in Europa, vendite su del 52% nel 2020

Turismo elettrico

E-bike, boom di vendite nel 2020. Aumento del 52% rispetto al 2019 con valore di mercato a 10,6 miliardi. L’80% sono prodotte in Europa.

«Incredibile aumento delle vendite del 52% in termini di valore. Infatti il valore di mercato è balzato a 10,6 miliardi di euro nel 2020. Quindi i cittadini europei stanno selezionando opzioni di mobilità elettrica più ecologiche». Manuel Marsilio, Direttore Generale Conebi sottolinea che «le e-bike stanno rapidamente diventando la scelta preferita dei consumatori».

E l’80% delle e-bike è made in Europa

Una crescita vertiginosa che abbiamo più volte affrontato su Vaielettrico dando voce a produttori e rivenditori. Ma anche una crescita che ora è certificata nero su bianco dai dati divulgati dal rapporto della Confederazione europea dell’industria bici, e-bike, componenti e accessori (Conebi). Nel 2020 sono state vendute 22 milioni di biciclette nel continente. Per un valore di 18,3 miliardi di euro. Il massimo storico degli ultimi 20 anni. Nel settore inoltre salgono anche investimenti e occupazione con un +30% sul 2019.

E-bike scelta ecologica e comoda

Una serie di nuove politiche nazionali incentrate sulle infrastrutture ciclistiche, associate ai cambiamenti nel comportamento dei consumatori hanno portato altre buone notizie per i produttori europei di e-bike. 3,6 dei 4,5 milioni di e-bike vendute nell’UE e Regno Unito sono state prodotte in Europa. In termini di percentuale siamo attorno all’80%.

Crescono anche i posti  di lavoro

«Oggi – spiega Marsilio – abbiamo oltre 1.000 PMI manifatturiere sostenibili in Europa. Che forniscono 155.000 posti di lavoro legati direttamente/indirettamente alla produzione. Prendendo in considerazione anche il cicloturismo, i servizi come la logistica dei centri urbani ed il bike-sharing, nonché l’intero settore retail. Il nostro comparto supporta oltre 850.000 posti di lavoro verdi».

arval
Le e-bike fatte in Europa dominano

I conti sono chiari. Per ogni 1.000 bici prodotte ogni anno in Europa si creano da tre a cinque posti di lavoro. Per ogni 1.000 E-Bike, vengono generati da sei a nove posti di lavoro. Con un numero crescente di aziende che rafforzano i propri investimenti in Europa e decidono di portare o riportare la loro produzione nel continente.

Solo in Italia vendute 2 milioni di e-bike

Se per l’Italia il 2020 è stato un anno da record con oltre 2 milioni di pezzi venduti (+17% sul 2019), il mercato nella zona Ue fa addirittura segnare il massimo storico degli ultimi vent’anni. Infatti sono oltre 22 milioni le unità vendute nell’Unione Europea e Regno Unito lungo lo scorso anno (biciclette tradizionali ed e-bike), un mercato che ha toccato un valore complessivo pari a 18,3 miliardi di euro (+40% rispetto all’anno precedente).

«L’industria Europea prosegue nella sua costante crescita. E con il 2020 che si conferma come l’anno migliore da quando abbiamo iniziato ad analizzare i dati», ha spiegato Erhard Büchel. Il presidente Conebi sottolinea che «gli investimenti, inclusi quelli in innovazione, hanno superato 1,5 miliardi di euro, rispetto a 1 miliardo di euro nel 2019. Ciò ha alimentato una crescita della produzione senza precedenti in tutta la zona UE».

La scelta delle vacanze in bici sempre più diffusa

«I dati contenuti nel rapporto di Conebi – sottolinea Paolo Magri, presidente di Confindustria Ancmaraccontano il momento magico delle due ruote a pedale. Ma dimostrano al contempo quanto lavoro hanno ancora davanti il comparto e il legislatore nel valorizzare questo trend di crescita. Dunque nel promuovere l’utilizzo della bici, nel creare opportunità di emancipazione e di ulteriore crescita del nostro tessuto produttivo».

Visualizza commenti (3)
  1. Bisogna sì agevolare le bici, ma al tempo stesso ostacolare le auto… ci vuole una visione decisa, come quella che negli anni ’70 ha trasformato le città olandesi.

  2. Lo scorso novembre abbiamo acquistato la nostra prima FULL-ELECTRIC. Si tratta di una bici Bianchi, anche se io avrei preferito una Tesla. Tuttavia, secondo me, le potenzialità di spostamento per un ciclista, vengono ampliate notevolmente, dai 3-10 km di una bici “muscolare “fino ad una distanza di 15-30 km, includendo oltre la metà degli spostamenti. Ci sono solo due condizioni per compiere questa rivoluzione:
    1) progettare una rete ciclabile urbana ed extrurbana seriamente, cioè piste connesse tra di loro fino al centro città
    2) cambiare mentalità, liberandoci della “casetta ” che ci portiamo dietro come tante chiocciole.
    Il costo per chilometro percorso diventa circa 1/30, comunque vicino a 0, con ovvie conseguenze su emissioni e sulla nostra salute, sempre più minacciata dalla sedentarietà.
    I tempi sono, in città, molto inferiori ad auto e mezzi pubblici, paragonabili sulle distanze maggiori.
    Inoltre ci sono alcuni miliardi di crescita potenziale per il cicloturismo, dove siamo molto indietro rispetto, per esempio, alla Germania.
    Ottima la notizia riguardante la produzione delle e-bikes, prodotte per l’80% in Europa!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

 

Articolo Precedente

Noleggio elettrico ad Ostuni: dopo la Twizy, test sulla piccola Ami

Articolo Successivo

Progetto e-Valley: oggi la presentazione in diretta streaming

Iscriviti alla nostra Newsletter

Abbonati alla nostra newsletter e resta aggiornato.
Seleziona i tuoi interessi:
No spam e zero emissioni garantiti!

Iscriviti alla nostra Newsletter

Abbonati alla nostra newsletter e resta aggiornato.
Seleziona i tuoi interessi:
No spam e zero emissioni garantiti!