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Eaton fa l’oroscopo all’energia: decentrata, flessibile, sicura

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Eaton fa l’oroscopo all’energia e identifica i principali trend per il futuro: decarbonizzazione, decentralizzazione e digitalizzazione.

Il 2022 ha profondamente segnato il settore dell’energia a causa della crisi in Ucraina e al conseguente aumento dei prezzi. Questo ha dato “un’ulteriore spinta per lo sviluppo delle energie rinnovabili” sostiene Eaton (qui il sito). La transizione energetica verso l’obiettivo di neutralità climatica stabilito dall’Unione Europea nel 2023 “guiderà l’implementazione di nuovi modelli per la produzione di energia elettrica“.

I principali trend della transizione saranno:

Prosumer, i nuovi protagonisti

Produzione decentralizzata dell’energia. Dalle singole abitazioni alle aziende, sempre più utenti considerati “behind the meter” (ovvero gli utenti connessi alla rete con un POD) si sposteranno verso un approccio “in front of the meter” (passando da semplici consumer a “prosumer”, quindi consumatori-produttori): questo consentirà loro di generare in autonomia una parte della propria energia da fonti diverse, come il fotovoltaico, nonché di gestire in maniera ottimizzata il consumo dell’energia auto-prodotta grazie all’impiego di sistemi di accumulo dell’energia.

fotovoltaico auto elettrica
Fotovoltaico più auto elettrica: un connubio perfetto

Gli utenti che producono e consumano la propria energia, assumeranno quindi un ruolo chiave per mitigare il cambiamento climatico, riducendo la dipendenza dai combustibili fossili. L’energia generata a livello nazionale, anche in piccole quantità, consentirà infatti ai Paesi di ridurre le importazioni, favorendo l’indipendenza energetica.

Ma la decentralizzazione del sistema energetico pone nuove sfide su come bilanciare il flusso variabile di energia da parte dei prosumer e dei produttori di energie rinnovabili mantenendo al contempo un livello di stabilità della Rete costante, in particolare nei momenti di picco della domanda.

Un vantaggio da sfruttare con la flessibilità

Demand-side flexibility. Nel 2023 ci si aspetta che gli operatori di rete favoriranno la cosiddetta “flessibilità della domanda”: man mano che i prosumer acquisiranno familiarità con le dinamiche di produzione, capiranno come trarne profitto vendendo alla rete l’energia prodotta dai propri sistemi di accumulo (tra cui le batterie dei veicoli elettrici), ottenendo al contempo un vantaggio economico.

Tuttavia, gli operatori stanno riscontrando difficoltà a gestire i grandi flussi di energia bidirezionali su reti progettate sino ad oggi per flussi unidirezionali (da pochi generatori a molti consumatori).

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Fonte: ENEA

Nei prossimi 12 mesi sfruttare appieno la flessibilità della rete potrà fare la differenza:
come mostrato da un recente report DNV pubblicato da SmartEn e supportato da Eaton,
infatti, questa consentirebbe entro il 2030 di arrivare a risparmiare fino a 29,1 miliardi di euro e 37,5 milioni di tonnellate di emissioni di gas serra ogni anno entro il 2030.

Digitalizzazione. Un modello energetico complesso, che prevede livelli variabili di domanda e offerta di energia, deve essere gestito in modo digitale. Tuttavia, il settore delle utilities si trova di fronte a una duplice sfida: da una parte si avverte la spinta a digitalizzare le reti, dall’altra queste devono essere supportate da un aggiornamento delle infrastrutture esistenti.

Fra digitalizzazione e cybersecurity

Il settore sta dunque affrontando un periodo critico di transizione, che nel 2023 si farà
ancora più stringente. In un contesto in cui è necessario saper rinnovare i modelli di
servizio nonostante infrastrutture non all’avanguardia, la digitalizzazione può essere vista sia come una chiave per il successo, sia come un ostacolo per le sfide più urgenti.

Cybersecurity. La decentralizzazione e la digitalizzazione comportano l’elaborazione di grandi quantità di dati, sollevando alcune preoccupazioni in materia di sicurezza informatica: l’integrazione di una quantità maggiore di dati in un unico sistema ne aumenta infatti la vulnerabilità. Preparare la rete per la transizione energetica e garantire che le infrastrutture non siano compromesse da attacchi informatici è una responsabilità collettiva.

Nel 2023, i settori dell’ energia e della cybersecurity dovranno lavorare a stretto contatto per proteggere la rete dagli attacchi informatici. Questo comporta investimenti in tecnologie innovative che possano aprire la strada a strutture e processi di risk management più efficienti.

Il rinnovamento delle infrastrutture

Quadri elettrici SF6-free. A partire dalla metà del 2020, l’Unione Europea e altri Paesi europei, hanno iniziato a vietare l’uso del gas SF6, responsabile del riscaldamento globale, nei quadri elettrici di media tensione. Le utilities, insieme a molti altri settori che utilizzano questo tipo di quadri elettrici, dovranno quindi scegliere alternative per i progetti futuri.

Quadro elettrico della serie Xiria prodotto da Eaton

Una rete decentralizzata ad alta intensità di energia rinnovabile richiederà commutazioni più frequenti, dunque il mercato europeo dei quadri elettrici è in crescita. Fortunatamente, i quadri di media tensione senza SF6 , come Xiria, sono già disponibili fino a 24kV compresi: lo sviluppo di questa tecnologia potrà quindi incentivare la decisione di eliminare del tutto il gas SF6 nel 2023 e negli anni a seguire.

 

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Paolo Tagliabue

«Il ruolo degli operatori è quello di favorire la diffusione delle energie rinnovabili, nonché di lavorare per l’adozione di processi e tecnologie che consentano di sfruttare al meglio fonti alternative e nuovi modelli di distribuzione dell’energia stessa» commenta Paolo Tagliabue, Product Marketing Manager Divisione Energy Storage di Eaton Italia. Eaton offre soluzioni per la gestione dell’energia, in primis con i sistemi di Accumulo xStorage Home e Building. Fondata nel 1911, Eaton è quotata alla borsa di New York da circa un secolo. Ha fatturato 19,6 miliardi di dollari nel 2021 e serviamo clienti in più di 170 Paesi.

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10 COMMENTI

  1. Non è che adesso mi alzano le spese di distribuzione perché sono una prosumer?…sono consapevoli che il rinnovabile ha del potenziale…ma allora perché non l’incentivano seriamente?..FV solo se trainato…cessione credito ma a conti fatti perdi il 30% della detrazione fiscale…detrazione al 50% ma da riavere in 10 anni….servono misure straordinarie per situazione straordinaria….cambiare nome ad uno che fa’scambio sul posto mi sa’ di etichettatura per futura tassazione🤞

    • Più incasineranno il mercato elettrico, inclusi i costi di distribuzione, e più spingeranno i prosumer ad utilizzare sistemi di accumulo. E questo a mio parere non sarà neppure tanto un male.

  2. E intanto si va in pompa magna in Algeria a fare accordi di fornitura di gas naturale, con il nome di Enrico Mattei tra i denti. Se Enrico Mattei fosse un 30/40enne oggi, farebbe esattamente il contrario di quello che sta facendo la nostra premier…

    • Sulla pompa magna sono d’accordo, ma quegli accordi ci servono almeno nel breve/medio periodo perché la transizione richiederà un po’ di anni.
      Se poi continuiamo ad andare col passo del gambero come vuole qualcuno non sarà neppure una passeggiata di salute.

  3. Finché avremo un sottosegretario alla cultura che ha espressamente detto di bloccare qualsiasi autorizzazione all’installazione di aerogeneratori, ne abbiamo di strada da fare.
    D’altronde, gli italiani devono finirla di votare con la pancia e cominciare ad usare la testa. Ma non siamo abituati, il cervello ormai è atrofizzati.
    Spero sempre in un colpo di coda, ma la storia recente non è dalla mia parte.
    Comunque, nel mio piccolo, il mio impianto da 6kW produce, alimenta la casa e la macchina.

  4. Io penso che non abbinare le colonnine di ricarica fast e superfast in autostrada
    a impianti fotovoltaici di diversi megawatt,sopra i parcheggi e batterie di accumulo di qualche megawatt ora ..
    oltre ad essere un’occasione mancata
    per contenere i costi e produrre MOLTA energia in surplus almeno finchè i mezzi a batteria non si diffonderanno
    magari con i fondi del pnrr
    sia un’occasione irripetibile

    che una persona intelligente e aperta come E. Mattei , non si sarebbe lasciato scappare

    purtroppo , oggi , tutti lo citano per restare con gli idrocarburi elemosinando gas quà e là
    e non per l’ intelligenza , che sfruttò per cogliere un’occasione IRRIPETIBILE ..
    NEL SUO TEMPO !!

    questo è un altro tempo , non sfruttarne le opportunità delle rinnovabili
    significa continuare con la decadenza e aumentare il gap con i paesi avanzati

    my 2 cent

  5. In Cina, regina dei pannelli solari e batterie, si va a nucleare, in Italia si andra’ secondo logica deduttiva.

    • In realtà in Cina si va ancora a carbone.
      Detto questo, la velocità con cui vengono installati impianti solari e eolici è incredibilmente alta, almeno al pari di quella del nucleare se non superiore.

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