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Easee Home wall-box: indagine sulla sicurezza

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La Easee Home, la wall-box al centro di un'indagine sulla sicurezza.
Easee Home: la wall-box prodotta dall’azienda norvegese Easee è al centro di un approfondimento sulla sicurezza, voluto dall’Autorità pubblica svedese.
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(Immagine tratta dal sito di Easee Home)

Easee Home nel mirino dell’Autorità svedese sulla sicurezza elettrica

L’Elsälerhetverket, l’autorità svedese che vigila sulla sicurezza degli impianti elettrici, ha la buona abitudine di effettuare test sui prodotti che vengono messi in commercio. Recentemente ha preso in esame sei wall-box per la ricarica dei veicoli elettrici, trovando alcune carenze nella Easee Home. Secondo il sito tedesco Electrive, in particolare, la Easee Home non ha superato un test di sovratensione e mancherebbe di un interruttore differenziale. Problemi che comporterebbero rischi per la sicurezza, portando l’autorità svedese a prendere in considerazione il divieto di vendita. Easee ha replicato spiegando di considerare il test di sovratensione fallito con il pin CP non applicabile nella sua interpretazione dello standard IEC. Aggiungendo che il pin CP è stato installato in modo da non poter essere toccato. E, con l’RCD, Easee non si affida a un dispositivo separato montato su una guida DIN, ma a un sistema “integrato nel design generale del caricabatterie“. 
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Cristoph Erni, CEO del produttore svizzero Juice Technology.

Erni di Juice Technology avvalora le perplessità

Secondo Easee, se il sensore integrato rileva guasti AC e DC, il sistema si attiva e dovrebbe interrompere immediatamente l’alimentazione. Il che, secondo la “difesa”, garantisce la funzione di un interruttore differenziale. La Casa norvegese, in segno di trasparenza, pubblica  on line una spiegazione dettagliata della Easee Home, dicendosi disponibile a qualsiasi approfondimento. L’Elsälerhetverket non ha ancora commentato queste argomentazioni. Il sito web dell’Autorità svedese dice solo che la difesa di Easee è stata ricevuta e che se ne riparlerà nel rapporto finale su tutte e sei le wall-box testate, entro poche settimane. Nel frattempo i dubbi dell’Autorità sono stati avvalorati da Cristoph Erni, membro del comitato che sviluppa lo standard internazionale per i sistemi di ricarica conduttiva (IEC 61851). Nonché CEO del produttore svizzero Juice Technology.
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2 COMMENTI

  1. Per adesso il ritiro dal mercato in Svezia contro il quale il fabbricante farà appello. In pratica dichiaravano un differenziale integrato, citando la corrispondente norma di prodotto, senza che questo differenziale ci fosse effettivamente e conforme alla sua norma. La stessa situazione di tanti wall box che dichiarano differenziali integrati che non ci sono.

  2. Premesso che quando viene realizzato un prodotto innovativo, non contemplato dalle attuali Norme, il costruttore (Easee) DEVE farlo verificare da un ente di verifica terzo (IMQ, KIWA, TUV, ….) che lo controlla in tutti i suoi aspetti e ne certifica la compatibilità con la normativa esistente ed idoneo all’uso previsto.
    Io non trovo la suddetta certificazione !

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