È un problema se la tua elettrica è made in Cina? Un cliente tedesco ha scoperto che la Tesla Model 3 appena acquistata veniva dalla fabbrica di Shangai. E…
È un problema se la tua Tesla è made in Shangai?
…e ne è nata una bella discussione, che è uscita dai confini della Germania. Non è una questione politica. È che nel mondo dell’auto il Made in ha sempre avuto la sua bella importanza. Si è sempre comprato tedesco per la solidità del prodotto, giapponese per l’affidabilità, italiano per lo stile… Ma ora una serie di ragioni sta spingendo il baricentro produttivo dell’elettrico verso la Cina. Ne citiamo solo tre, in ordine sparso.

La prima è che laggiù c’è il primo mercato delle auto a batteria al mondo e conviene produrre laddove le macchine si vendono di più. La seconda è che i costi sono, ovviamente, molto competitivi. La terza è che i colossi cinesi dispongono di enormi capitali e sono in grado di comprare e portare in patria le produzioni di marchi che sembrano occidentali al 100%. E così, oltre al Model 3, si produce in Cina la Dacia Spring, prima elettrica low-cost (Gruppo Renault). Si producono in Cina la BMW iX3, la Polestar e presto anche la Smart, marchio ormai controllato al 50% dal gruppo Geely. E anche la MG, glorioso marchio inglese di proprietà della SAIC.
Le macchine ormai le fanno i robot, senza passaporto…
Già, ma può essere vissuto male il fatto di avere un’auto made in Cina e non made in Germany e così via? Il dibattito è aperto, con una premessa da fare subito: le auto non le fanno più gli operai come una volta. Le fanno i robot e questi non hanno né storia né passaporto diversi l’uno dell’altro. È vero che la Cina non ha una tradizione in fatto di automobili, ma è vero anche che quasi tutti i modelli di cui sopra vengono costruiti su specifiche nate in Europa. E che molti di noi maneggiano da anni degli iPhone assemblati in gran parte in Cina.

Quanto alla qualità di costruzione delle auto elettriche, la scopriremo solo vivendo. Nel dibattito sulla Tesla made in Shangai, c’è chi sostiene che il numero dei difetti per unità di prodotto è ben inferiore a quel che si registra a Fremont, California. E che i Model 3 nati in Cina montano già le batterie CATL al litio-ferro-fosfato di nuova generazione, che assicurano un’autonomia più estesa.
Voi che ne dite, è un problema se la fanno in Cina?
Con enorme soddisfazione ho convinto un mio cliente, con dati alla mano, a NON comprare un veicolo cinese. Ha optato per un veicolo italiano prodotto a Melfi. Italia 1 Cina ZERO. Un occupato in più in Basilicata ed uno in meno fra gli schiavi di Xi Jinping. Che goduria.
un auto venduta = un posto di lavoro in più ? era una battuta vero ?
No no, è convinto!
Nuove elettriche cinesi o meno, poco importa con questa crisi globale.
Le nuove dovranno venderle.
Per venderle, se non riesci a crearti il tuo mercato attraverso l’innovazione ed altri valori aggiunti ai prodotti, devi osservare il trend.
Il trend oggi vede l’ascesa di Tesla con ricavi record e quinto trimestre consecutivo in utile nonostante il Covid.
Elettrovetture non alla portata di tutti.
Il titolo è andato alle stelle, da gennaio è salito del 400%.
Speculazioni o meno, bolla o non bolla, è confermato il target dei 500mila veicoli consegnati a fine anno.
La domanda da porsi è: “È l’elettrico che tira o è Tesla?”
Una prima risposta l’avremo con la 500.
Da gennaio ci sarà lo sbarco in Europa dei brand di Geely.
Non le regaleranno certo le Lynk & Co, però c’è da scommetterci che avranno un rapporto qualità prezzo devastante per la concorrenza di livello tecnologico inferiore a Tesla.
Renault, Stellantis, Ford e Volkswagen reagiranno, così il blocco coreano e giapponese, mentre Mercedes (in quota Geely) e BMW hanno altri obiettivi, ben più elevati: ambiscono a raggiungere Tesla per confermarsi brand premium, ma a mio avviso sono loro che rischiano di più.
Oggi più che mai per fare elettroveicoli come quelli di Tesla ci vuole un approccio ingegneristico fondato sul pensiero laterale, un know-how aerospaziale oltre a conoscenze nate e cresciute nella Silicon Valley per arrivare ad ottenere quel Disruptive Design patrimonio di Mr. Musk.
Se ne stanno accorgendo tutti.
Queste difficoltà favoriranno gli agglomerati.
FCA, PSA e Renault saranno condannati al ménage à trois se vorranno sopravvivere.
La concorrenza Made in China?
Se i vecchi brand europei riusciranno a fare elettrovetture di carattere avranno sempre voce in capitolo.
Le premesse già ci sono, l’elettrico è servito con la piattaforma PSA eVMP “Electric Vehicle Modular Platform” per i segmenti C e D a realizzare le 7 sorelle: Fiat, Lancia, Opel, DS, Peugeot, Citroën e Alfa Romeo.
Batterie da 60 a 100 kWh per un’autonomia omologata compresa fra 400 km a 650 km e uno o due motori elettrici – uno per asse, in modo da poter contare pure sulla trazione a quattro ruote motrici – con potenza massima fino a 340 CV.
Piattaforma che dovrà connotare dalla Peugeot 308e fino alla prossima Giulietta Quadrifoglio con trazione integrale, 340 CV, 100 kWh e le tre regolazioni Dynamic, Normal, All Weather, DNA Alfa Romeo che l’elettrico renderà ancora più distintive.
Sicuramente Toyota buona qualità ,ma la mia Lexus NX 300 ha cambiato 2 cofani motore in quanto a causa delle turbolenze dietro i camion iniziavano a sbattere in modo vistoso
Nel primo decennio degli anni 2000 mi sono molto interessato culturalmente di Asia e anche di Cina ovviamente. Ho viaggiato in Corea de Sud, ho studiato un po’ di cinese mandarino da autodidatta, con risultati modesti.
Questo per dire che non avevo pregiudizi particolari verso la Cina.
Poi è arrivato Xi Jinping, le nascoste ambizioni cinesi si sono palesate, ho incominciato a interessarmi di geopolitica.
Oggi posso dire di essere nemico giurato della Cina politica, di cui una buona parte dei cinesi condivide la brama di grandezza, rivincita verso l’occidente e nazionalismo cinese.
E sono disgustato quando l’Europa, sotto pressione degli industriali (specie tedeschi) chiudono gli occhi sulla Cina pir di continuare a fare affari.
Tuttavia, posso dire senza mezzi termini di essere un fanatico delle auto elettriche, e in prima istanza non per ragioni climatiche che pur non disdegno.
1) indipendenza dai paesi canaglia produttori di petrolio
2) aria pulita in città di cui mi importa moltissimo
Essendo pragmatico sono quindi pronto ad accettare le auto elettriche cinesi se serve ad abbassare i costi e diffondere le auto elettriche alle masse.
Per tutto il resto boicotterei la Cina.
Chi è davvero pro EV senza se e senza ma non potrà che essere d’accordo.
Penso che vendere le model3 Cinesi in europa sia una manovra,intelligente per fare il piano dei 500 Mila Auto prodotte da Tesla nel 2020 . in attesa della produzione a Berlino .
Inoltre mi sembra che la 3 Cinese sia la RWD trazione posteriore e non la Dual Motor .
Probabilmente quando ci faranno offerta potremo scegliere fra quella BAse (Cinese) e quelle Americane , questo penso succederà per il prossimo anno .
Essendo produzione robotizzata non vedo problemi di qualità , anzi, sembra che gia oggi la cinese sia verniciata meglio (tallone d Achille delle americane)
Ma chissenefrega della qualità. Le auto sono smartphone su ruote, e come tali andranno trattati. Acquisto su Amazon con 2 anni di garanzia, alla prima rottura dovuta a problemi di fabbrica, rimborso e via.
Non ci sono alternative, le auto elettriche Europee vengono costruita in Cina , quella italiana a Torino ma costerà una fucilata. Se vogliamo in parco macchine nuovo occorre importare auto elettriche cinesi tipo la ORA e , senza incentivi (che pagheremmo noi) farle vendere allo stesso prezzo del mercato cinese …diciamo intorno ai 10000 € .
Buongiorno Giorgio
Concordo con lei sull’aspetto prezzo,ma per adesso la Great Wall (che produce ORA) non ha ancora capito che deve fare auto più “belle” non “particolari”…poi,i gusti,son gusti…
Fare Auto elettriche non serve improvvisazione ,oggi ci si puo fidare solo di chi ha gia venduto lotti importanti (Tesla/ Zoe / LEAF / Niro / Kona e nonostante questo ci sono ancora (Kona) problemi su batterie .
Con quasi 2000 Kg sotto il sedere vorrei vedere i Test Euro NCAP e qui la rosa si limita ancora .
DAi cinesi comprerei solo un Gof CArt o un Quadriciclo leggero ,forse .
La vernice che si sgretola, le portiere disallineate, i paraurti che si staccano e cadono a terra con la pioggia…
Alle auto tedesche non accade. Dicono che fra un paio di anni la Tesla produrrà in Germania. Bene. Finalmente avremo auto di qualità.
Non so se ora una Tesla cinese sia migliore di una americana ma so che i Cinesi corrono e tutto il mondo arranca .
Quindi sicuramente domani una Tesla cinese sarà molto meglio di quella americana…e quel domani purtroppo per noi è molto vicino.
Vogliono farci credere che i prodotti made in cina siano buoni. Personalmente ho acquistato un cellulare Xiaomi (colosso della tecnologia) attratto dalle caratteristiche e dal prezzo, beh che dire? È durato due anni, quindi sono passato di nuovo a Samsung, di cui posseggo ancora come secondo telefono un Note2 che ha girato il mondo ed è caduto per terra molte volte. Mai più cinese se si vuole affidabilità. La tecnologia cinese è importata, viene concepita altrove là fanno solo le copie a basso costo. Un pò come per i vestiti, il design viene fatto fuori in cina assemblano con standard europei di controllo quando ci sono. Non dimentichiamo che in cina ci sono automobili che non possono essere importate xchè non rispondono ai nostri requisiti. Per esempio il cibo scaduto è quello che nei loro supermercati viene venduto in sconto.
Concordo con te, e come me concordano tutti coloro che buttano il cellulare made in China di qualunque marchio (Apple inclusa malgrado l’I-Phone costi 1300 €) il giorno dopo che sono finiti i 2 anni di garanzia.
Signor Bartolazzi, lei deve smetterla di denigrare sistematicamente prodotti, citando nomi e marchi e tra l’altro nemmeno di automobili, senza portatre nessuna prova di ciò che dice. Rischiamo di doverne risponderne noi.
Ma lasciatelo parlare 🙂
Passato a Huawei da un bellissimo Samsung S7 di una fragilità estrema fino al giorno in cui si è spento e mai più riacceso e io i telefoni li tratto benissimo.
Ci sono prodotti cinesi scadenti e prodotti cinesi validi, la questione è semmai etica e di visione futura, ma da qui a dire che tutto ciò che è cinese è pessimo, ce ne vuole.
Altro piccolo esempio, praticamente tutte le reti telefoniche sono Huawei e gli altri stanno rincorrendo.
Ma voi avete sicuramente la verità…
Con chi sta parlando, scusi?
Non dire a Massimo degli Esposti che gli Huawei sono di pessima qualità, citare i marchi cinesi in modo negativo è vietato dall’ultimo DCPM di Xi Jinping
Nessuna rete 5G è Huawei in occidente perché ritenuta obsoleta e insicura. Mi spiace per te, guarda i vincitori dei bandi in Italia ad esempio
Vorrei poter leggere i commenti di Luca+Bartolozzi.
Se la libertà significa qualcosa, significa il diritto di dire alla gente ciò che non vuole sentire.
(George Orwell)
“E’ IMPORTANTE CAPIRE CHE L’ATTUALE RUSSOMANIA NON E’ CHE UN SINTOMO DEL GENERALE INDEBOLIMENTO DELLA TRADIZIONE LIBERALE DELL’OCCIDENTE”
George Orwell
sostituisci russomania con sinomania ed avrai la risposta di Orwell alla frase che hai scritto e che condivido in pieno, in quanto IO HO IL DIRITTO DI DIRE ALLA GENTE CHE NON CONDIVIDO LA VOSTRA INELUTTABILITA’ DEL PRODOTTO CINESE A TUTTI I COSTI.
comunque la risposta sta nel prodotto made in China e la Polestar (costosa, difettosa e sotto performante) ne è l’emblema
Ma siamo poi così convinti che sia colpa dei cinesi se Polestar parrebbe al di sotto delle aspettative?
Ma allora questi svedesi cosa mai faranno al quartier generale Polestar a Gothenburg?
A Gothenburg ha sede la Racing Team (motori da corsa), oltre che la sede legale.
Probabilmente pure il design è svedese, ma produzione e componentistica è tutto “orgogliosamente” made in China, frutto delle brillanti tecnologie e progetti cinesi, da cui i deludenti risultati ed il disastroso richiamo di tutti i modelli sin qui venduti.
D’altronde chi comanda sono i padroni cinesi di Geely, e, come è stato sottolineato più volte, la iniezione di capitali, uomini e tecnologie è tutto merito cinese, no?
Le Volvo elettriche, per non mischiarle con la produzione cinese, non a caso, sono fatte ed assemblate ad Anversa in Belgio, e Volvo sta studiando un sito negli USA per il mercato del Nord America.
Comunque se vuoi dare colpa agli svedesi, liberissimo.
Kattiven Ericsson, Pessimen Anderssen, Orribilen Thunberg, Kastighen Bjiorn e soprattutto licenziate Lars Lars Lars e Lars (cit. Priscilla la regina del deserto)
Non toccate la fabbrica Polestar di Chengdu… che vi colga il Xi Jinping
Il design è diretto da Maximilian Missoni e sta virando decisamente verso un nuovo concetto introdotto con la Precept, l’evoluzione aerodinamica e sportiva della berlina premium EV attraverso superfici che sembrano scolpite nel ghiaccio con molti sentori Volvo sopratutto nella coda. Ragion per cui, chi si ispira immediatamente viene colto in flagranza di plagio.
È un design estremamente connotato che apertamente vuole sfidare Taycan.
Una silhouette, quella della Precept invidiata da Michael Mauer e da Franz von Holzhausen autore delle forme ormai obsolete della Model S.
https://www.youtube.com/watch?v=3-0NhW_JIdk&feature=emb_logo
Altro design personale e caratterizzato che lancia la sfida a Jaguar I-Pace, è quello della Zero di Lynk & Co. Stesso tema e un altro stile molto deciso e fluido che si deve a Peter Horbury.
https://www.youtube.com/watch?v=CJXsQWpaRFo&feature=emb_logo
Queste due espressioni del design Cinoeuropeo intrapresa da Geely che prefigurano le prossime berline premium Made in China, obbligano Tesla non tanto a rinnovare il design della Model S, quanto a rivoluzionarlo in modalità sharp con quell’angular look che abbiamo già visto e digerito con il Cybertruck.
@albertospriano scusa ma dopo questa esibizione di nomi apparentemente importanti la conclusione è? La Polestar è stata ritirata perché difettosa. Più i nomi sono importanti più il fallimento è clamoroso
Cosa significhi è evidente:
– Polestar ha progettazione, ricerca e sviluppo in Europa, in Svezia a Gothenburg e nel Regno Unito a Coventry.
– Il designer è tipicamente europeo.
– Le competenze ingegneristiche specialistiche dell’azienda sono prevalentemente europee.
– Il cuore ingegneristico R&D di Polestar è a Coventry a due passi da Jaguar sono loro nel cuore dell’ingegneria inglese, la migliore al mondo, a indirizzare i team di ricerca e sviluppo esistente in Svezia e gli altri team di supporto in tutto il mondo.
https://www.polestar.com/bynder-assets/m/2d3ecfc72472b525/190508%20Polestar%20establishes%20new%20UK%20Research%20and%20Development%20facility%20to%20create%20future%20electric%20performance%20cars%20FINAL.jpg
I cinesi vogliono sfondare da noi e sanno benissimo che l’equazione porcheria a basso costo non dura molto, quindi faranno le cose per bene. Con le auto non ci si prende in giro. Cliente incazzato = cliente perso (per sempre). Al contrario io non smetto di stupirmi come nel paese del libero mercato per eccellenza, dove la competitività è tutto, industrie come la GM, la Chrysler e la Ford abbiano venduto per decenni delle autentiche schifezze dal punto di vista qualitativo, fino a far fallire 2 di questi 3 colossi. Questo si per me resta un mistero e di certo non comprerei mai un’auto americana ancora oggi.
? secondo TUTTE LE CLASSIFICHE SULLA QUALITA’ DEI PRODOTTI, le auto americane sono in testa, i coreani subito dopo, poi i giapponesi ed in fondo gli europei. I cinesi non sono neanche in classifica. controlla la RAM di FCA ad esempio, la Buick di GM o la Lincoln di Ford, e poi confronta con Audi o Jaguar. . . . . .
forse ti riferisci agli anni 80 e 90, ne è passato di tempo.
Intanto Hyundai e Kia ritirano le loro EV, Polestar idem e pure Audi, Mercedes e BMW
Veramente le case più affidabili sono Lexus e Toyota. Gli americani galleggiano a mezza classifica. Altro che qualità.
Rileggiti la classifica su consumer report
avranno anche alzato il livello. il fallimento di Chrysler e GM è roba di 11 anni fa. Bisogna dire che alzare il livello partendo da sotto zero non è tanto difficile. Ci ho vissuto un pò negli USA e tutti i miei ex colleghi parlavano delle loro auto con un senso di disgusto. Considerato il loro patriottismo..questo la dice lunga
Qualitativamente, direi di no. Per conoscenza personale, in Cina sono avanti rispetto a US e, in misura minore, Europa su tutto quanto concerne technology e data science.
Moralmente ed economicamente, si’! Ed e’ un problema grosso.
Si, di made in China o Corea non compero nulla.
Purtroppo o per fortuna, è tutto made in China o Corea
Basta leggere le etichette,anche dei capi di abbigliamento
Diego della Valle in buona parte produce in Italia, e per le camice compro la stoffa in tessitura (dove ci sono ancora i telai funzionanti) e vado dalla camiciaia….per biancheria intima acquisto prodotti made in paesi dell’est.
Divagazione a parte, hai ragione, i paesi emergenti fanno praticamente tutto (ci hanno portato via lavoro e pil (con la collaborazione molto attiva dei nostri commercianti….ed in parte anche imprenditori).
Per quanto riguarda le auto dopo un’esperienza spaventosa con gomme coreane e dopo esperienze indirette con auto di provenienza cinese, voglio evitare.
Certo che se acquisti delle nexen a 50 euro, invece delle Pirelli o Michelin che ne vengono 80 un po’ di dubbi dovresti farteli venire. Ogni tanto bisognerebbe comprare meno “per senzazioni/costo basso” e vedere più recensioni per farsi una idea.
Monto nfera della nexen e non mi sembra siano tanto peggio di altre marche medio costo. Certo patronale paragonate a Yokohama non c’è storia, ma ho smesso da tempo di fare il coglione su quattro ruote.
Quindi non ti vesti, non usi smartphone e computer. Chissà come hai fatto a commentare.
non ci sono vestiti fatti in Cina da Zara (Turchia) OVS(Bangladesh) o Alcott (Napoli), il mio smartphone è fatto a a Taiwan, ASUS Zenfone, il mio PC Dell viene dall’Irlanda, da Limerick, con processore Intel fatto in Oregon, quindi? AGGIORNATI
😀 illuso
Senza spirito di polemica alcuni esempi citati non sono corretti, o almeno non esaurienti. Ne rimarco due di cui ho certezza assoluta (le etichette!!!) Ovs produce anche in cina e alcott è vero che si rifornisce da un’azienda locale che però importa (dunque dall’estero senza specificare da quale paese…) e distribuisce……attenzione agli assolutismi, che siano almeno corretti……
Veramente Dell produce in Cina, acquistato qualche hanno fa e la spedizione arrivava direttamente dalla loro fabbrica, in CINA.
Guarda su Wikipedia
Il mio no. Impara a scegliere quello che compri, è un buon sistema ed aiuta l’economia
Taiwan é provincia cinese e dell in Irlanda nemmeno li assembla più… Figurati produrli.
Le scelte individuali sono assolutamente ininfluenti. Se credi che ci sia un cambiamento se tu o chi conosci o chi è nella tua bolla cambia modo di comprare hai proprio visto un film (americano). Gli unici cambiamenti reali si possono forzare tramite le istituzioni sovranazionali come l’UE, e comunque fino a un certo punto vista la potenza della Cina e l’organizzazione farraginosa delle nostre democrazie.
Ma come si fa a leggere certe cose?
In primis il made in Korea e Cina differiscono, non hanno niente da imparare da nessuno sotto il punto di vista manifatturiero ! Potrei citarti Samsung! Pensa che ho uno smartphone da 8 anni ancora perfettamente funzionante (made in Korea)
Saluti a tutti, volevo dare il mio piccolo contributi per essere smentito o criticato da chiunque. Ho avuto la fortuna di cambiare diverse autovetture. Tra le ultime a benzina e GPL ho comprato la Alfa Romeo Giulietta con impianto GPL della casa. Linea stupenda, color canna di fucile. Dopo 7 mesi non mi va più bene il GPL. Vado dalla offina autorizzata, chiamano pure Torino e mi dicono che la sostituzione degli iniettori non sono più e devo pagarli a mie spese. Pago rifaccio fare il tutto e incazzati mi faccio la Toyota Auris vedendo a prezzo stracciato la Giulietta a un mio collega dell’ufficio. La Toyota la ho tenuta un annetto senza acer alcun problema poi sono passato alla Nissan Leaf Tekna 30 kW. C’è la ho da 5 anni è sono contentissimo. L’unico tagliando è consistito nella pulizia del filtro dell’aria condizionata. Mi sembra, correggetemi se sbaglio, che la mia Leaf sia prodotta in Gran Bretagna. Saluti e gomitate a tutti.
La storia degli iniettori è comune a tutte le Alfa. Anche io, fottuto alla grande da Alfa Romeo, ora ho una Tesla e la FIAT non mi vedrà più.
Buongiorno a tutti
Indubbiamente il colosso cinese sta avendo il sopravvento anche nel mondo delle auto. L’articolo parla di telefoni cellulari, ma gli esempi si potrebbero sprecare…quindi, perché no?!? Come già detto e scritto, la Cina sta non solo assemblando veicoli per partner europei, ma li sta proprio producendo
Quindi, ancora una volta, aspettiamoci un’invasione by China