Arrivano dall’India, da Taiwan e dalla Cina, ma perfino dall’interno dell’Ue, precisamente dall’Olanda, gli agguerriti concorrenti della futura Vespa Elettrica.
E’ una corsa contro il tempo per arrivare sul mercato con qualche mese o settimana d’anticipo rispetto al “benchmark” mondiale di Pontedera, il cui debutto è fissato per fine anno. I rivali, invece, saranno già pronti con le prime consegne a fine estate-inizio autunno. E con prezzi molto competitivi, almeno all’esordio che per il momento avverrà nei rispettivi Paesi di produzione.
Kymco lancia la sfida globale
ese Kymco che in questi giorni ha alzato il velo sui primi due modelli della serie full electric iONEX. Basta dare un’occhiata alle foto diffuse dalla casa per capire a chi si rivolgano. Design, dimensioni e look generale, infatti, ne fanno a tutti gli effetti due cloni della Vespa. Anche se poi la tecnologia della linea iONIX è ben diversa, e copia piuttosto quella dell’altro costruttore di Taiwan Gogoro, con pacchi batteria estraibili e intercambiabili da una catena di stazioni di scambio e ricarica. I primi due modelli sono il Nerw Many 110 Ev e il Nice 100 Ev. Il primo sarà sul mercato locale in agosto al prezzo di 1.600 dollari, al netto degli incentivi pubblici in vigore nel Paese asiatico. Ha un’autonomia di 60 km e una velocità massima di 59 km/h. Nice 100 Ev costa ancor meno (1.430 dollari), ha la medesima autonomia, ma una velocità ridotta di 45 km/h.
Entrambi, come dicevamo, hanno una piccola batteria integrata con funzioni ausiliari, una sorta di riserva, mentre il grosso della potenza deriva da due batterie amovibili e intercambiabili poste nel sottosella che non vengono acquistate dal cliente, ma noleggiate, sempre cariche, al prezzo di circa 10 dollari al mese. A differenza di Gogoro che non prevede altra soluzione se non la sostituzione del pacco batteria, Kymco dà anche la possibilità di ricaricare il veicolo senza rimuovere gli accumulatori scarichi attraverso punti di ricarica pubblici aperti agli altri costruttori. Nei piani del colosso asiatico (600 mila veicoli prodotti ogni anno, quasi tutti però con motore termico) ci sarebbe anche la possibilità di arrivare a uno standard comune per le batterie che le rendano compatibili con quelle di tutti gli altri costruttori, aprendo così la possibilità di arrivare a una rete unica di stazioni di scambio. Nei prossimi tre anni Kymco metterà sul mercato dieci modelli elettrici che commercializzerà in venti Paesi del mondo (Italia compresa) in ciascuno realizzando una rete di stazioni di scambio. L’obiettivo è vendere mezzo milione di scooter elettrici.
Gogoro, testa di ponte a Berlino
Gogoro è molto più piccola (34 mila scooter venduti l’anno scorso) ma è focalizzata sull’elettrico. E’ presente soprattutto in Asia e a Taiwan dove ha una quota di mercato di quasi il 10%. Tuttavia è appena sbarcata in Europa aggiudicandosi il servizio di scooter sharing a Berlino. Le sue vendite sono fortemente aumentate da marzo ad aprile (+15%) e i 60 mila clienti hanno scambiato 10 milioni di batterie nell’ultimo anno. Nei giorni scorsi ha lanciato due nuovi modelli: Gogoro 2 Delight e Gogoro S2.
Entrambi hanno un’autonomia di 110 km con due pacchi batteria intercambiabili da 1,3 kWh ciascuno. Il primo è dotato di motore da 6,4 kW e raggiunge gli 88 km/h; il secondo con motore da 7,6 kW tocca i 92 km/h con accelerazione da 0 a 50 in 3,9 secondi. Oggi il cliente può contare su 596 stazioni di scambio batterie a Taiwan, ma un accordo con Bosch dovrebbe portare alla creazione di una rete di GoStation anche a Berlino. In programma c’è anche lo sbarco in California e a New York. I due modelli sono in vendita rispettivamente a 1.656 e 2.055 dollari a Taiwan. Negli Stati Uniti potrebbero costare circa 1.000 dollari in più.
Dal’india arriva Flow, l’antibuche
Nelle ultime settimane si è aperto un secondo fronte di attacco alla Vespa elettrica, targato India. Alla già affermata GenZE scooter, propaggine a due ruote del colosso indiano dell’auto Mahindra, si sono aggiunte due star up con bellicosi progetti di scooter elettrici e con alle spalle importanti finanziatori e prestigiosi partner industriali. Anche il governo indiano le sostiene con l’obiettivo di ridurre le importazioni dall’estero di veicoli a due ruote sull’immenso mercato nazionale e di iniziare, come in Cina, una serrata lotta all’inquinamento. Con queste prospettive i modelli presentati nei giorni scorsi potrebbero già contrastare l’arrivo di Piaggio elettrica in India e, in prospettiva, sbarcare come concorrenti sui mercati europei.
La 22Motors si presenta con lo scooter Flow, al prezzo d’attracco di soli 1.125 dollari. Le linee sono più spigolose e originali rispetto a quelle degli altri scooter cloni di Vespa, le prestazioni sono in linea con la concorrenza (motore Bosch da 2,1 kW, velocità massima di 60 km/h) l’autonomia è di 80 km con batteria amovibile che si ricarica al 70% in un’ora ed è garantita per 50 mila km (una seconda batteria è in opzione). Ma ciò che caratterizza Flow è un sofisticato sistema di gestione del veicolo che attraverso sensori connessi con Gps, big data e intelligenza artificiale è in grado di segnalare al guidatore buche e imperfezioni stradali, nonché simulare e prevenire ogni problema meccanico per i successivi 50 km.
Questo è un importante atout per l’India. Ma potrebbe diventarlo anche in Italia, per esempio a Roma… Per finanziare la produzione che partirà in settembre con un output di 300 pezzi al giorno, 22Motor riceverà capitali da società di venture capital per almeno 20 milioni di dollari.
Ather regala la ricarica
La seconda star up indiana è la Ather Energy che ha appena presentato i due primi modelli Ather 340 e Ather 450. L’azienda basata a Bangalore parte con le spalle robuste avendo ricevuto un finanziamento iniziale di 12 milioni di dollari dal fondo americano Tiger Global e un secondo di 30,5 milioni dal numero uno indiano delle due ruote Hero MotorCorp.
I preordini sono già partiti e i primi esemplari saranno consegnati a fine agosto. Stessa carrozzeria e stesso sistema di gestione e di connessione con ampio display da 7 pollici, i due modelli sono equipaggiati da motore brushless rispettivamente da 5 e 5,4 kW. Ather 340 raggiunge i 72 km/h con un’accelerazione da 0 a 40 in 5 secondi; l’autonomia è di 60 km con una batteria ricaricabile all’80% in un’ora. Sarà in vendita a 1.490 dollari. La versione 450 raggiunge gli 80 km/h, e accelera da 0 a 40 in 3,9 secondi. L’autonomia sale a 75 km, grazie a una batteria potenziata da 2,4kWh. Sale anche il prezzo a 1.860 dollari.
Il business model dell’azienda comprende la realizzazione di catena di stazioni di ricarica che dovrebbe coprire le 30 principali città indiane, con un presidio ogni 4 chilometri. Le stazioni sono aperte ai clienti di altri costruttori, ma per quelli di Ather la ricarica è free. Non si sa se nei piani dell’azienda ci sia anche l’espansione all’estero, ma lo standing dei finanziatori lo fa intendere chiaramente.
Dall’Olanda la frecciata a Piaggio
Prezzo salato (2.990 euro) «ma meno della Vespa». Vano di carico «4 volte superiore a quello della Vespa». Connettività «più ampia della Vespa». E’ tutta orientata contro il nuovo vessillo elettrico di Piaggio la campagna promozionale della start up olandese Bolt Mobility’che da luglio metterà sul mercato il suo primo veicolo, l’AppScooter. La linea, invece, è proprio quella di una Vespa vintage anni 60. Ma il corredo di tecnologia digitale è impressionante e consente una connettività totale del mezzo con il Gps e tutte le applicazioni per iPhone e Android, musica compresa. Il tutto si comanda dal manubrio e da un touchscrean da 7 pollici situato al centro. Due telecamere integrate consentono di registrare ogni momento del viaggio.
Le diverse motorizzazioni da 2 a 7 kW consentono diversi livelli di accelerazione, ma la velocità e sempre limitata a 45 km/h il che fa rientrare AppScooter nella categoria dei “cinquantini”. Nel pianale possono essere ospitati fino a 6 pacchi batteria modulari prodotti da Panasonic e simili a quelli della Tesla, per un’autonomia che può raggiungere i 400 km alla velocità costante dfi 25 km/h. Le prevendite sono aperte, anche dall’Italia.