E’ pronto EV28, il trattore elettrico di Tafe

Trattatore elettrico

Ecco EV28 il primo trattore elettrico dell’indiana TAFE. Sarà esposto a novembre alla fiera Agritechnica in Germania. L’obiettivo? Raccogliere i primi ordini e iniziare le consegne dal 2026. Parla a Vaielettrico di questa macchina da lavoro a batteria l’ingegnere Massimo Ribaldone, manager TAFE in Ricerca&Sviluppo e Business Development, che sta seguendo il progetto del trattore elettrico.

Una piattaforma pensata ad hoc per l’elettrico

«Non volevamo prendere un trattore meccanico e trasformarlo in elettrico, ma partire da una piattaforma dedicata. Il nostro obiettivo era realizzare un mezzo senza compromessi nell’utilizzo, capace di offrire massima efficienza e prestazioni elevate fin dall’origine» chiarisce subito Massimo Ribaldone.

Trattore elettrico
Il trattore elettrico EV 28 Tafe in stalla

 

EV28 testato da un panel di clienti, due sistemi di ricarica per ogni esigenza

La prima flotta pilota è già in campo, si sta ancora testando per le ultime verifiche. Il progetto è rivolto principalmente a hobby farmers, alle municipalità, al lavoro in serra e in contesti cittadini, dove il rumore, le emissioni e la flessibilità d’uso sono aspetti cruciali. «Abbiamo testato autonomia e aspettative con un panel clienti. I risultati hanno confermato che il numero di ore operative richieste è pienamente garantito» racconta il manager.

La scheda tecnica

TRATTORE ELETTRICO
Le specifiche tecniche del trattore EV28 TAFE

La gestione energetica è stata un altro punto centrale. L’autonomia va dalle 4 alle 8 ore a seconda degli usi.  «Abbiamo integrato a bordo due sistemi di ricarica: la DC veloce, che ricarica il mezzo in circa un’ora e mezza, e la AC  che richiede 4-5 ore. Questo garantisce versatilità d’uso e la possibilità di ricarica rapida dove le stazioni con le colonnine sono disponibili» sottolinea Ribaldone. Chiaro, come sottolinea il manager, che in campagna è difficile ricaricare da una colonnina pubblica e soprattutto fast, ma per gli usi urbani è molto interessante poter ricaricare in DC. L’azienda offre anche un dispositivo di  ricarica per chi deve attrezzarsi in azienda.

trattore elettrico
I dati sull’autonomia e i tempi di ricarica

Si parte nei Paesi più attenti alla sostenibilità, ma si venderà anche in Italia

Un sondaggio condotto in tutta Europa ha aiutato il team TAFE a individuare i Paesi con maggiori condizioni di sostenibilità e disponibilità infrastrutturale: da lì partirà il lancio commerciale, ma “saremo presenti in tutta Europa, Regno Unito compreso“.

Trattore elettrico
Benefici per i lavoratori che operano negli spazi chiusi

 

E in Italia? Il trattore elettrico è stato già provato in campo. «Chi lo ha usato, l’ha fatto per necessità specifiche: ambienti chiusi, uso in orari particolari come quelli notturni, esigenze di silenziosità. E i riscontri sono molto positivi. C’è un segmento di clienti che riconosce chiaramente i vantaggi di questo mezzo di lavoro» osserva Ribaldone. Ci permettiamo alcuni esempi: spalare la neve durante la notte e le prime ore del mattino richiede silenzio, idem per chi lavora vicino agli ospedali o nei parchi pubblici. Senza dimenticare il benessere dei lavoratori e degli animali per chi lavora in stalla.

Il prezzo di EV28? Intorno ai 30mila  euro

Il prezzo previsto è intorno ai 30 mila euro, e la rete di vendita sarà selezionata con attenzione: non tutti i concessionari, ma solo quelli nelle zone strategiche, in grado di gestire vendita, assistenza e manutenzione, che risulta comunque molto contenuta.

Trattore elettrico Tafe EV 28
Benefici anche per gli animali

 

«Il nostro non è un semplice adattamento, ma una piattaforma elettrica nativa studiata per valorizzare al massimo tutti i vantaggi dell’elettrificazione: minori vibrazioni, zero emissioni, maggiore flessibilità e facilità d’uso, specialmente con le attrezzature» aggiunge Ribaldone.

LEGGI: La super tariffa a 0,39? “Ecco come è nata”

 

Visualizza commenti (12)
  1. massimo granarolo

    volevo dare un piccolo spunto all ing. Massimo visto così quando si monta lo spartineve e lovedo ideale per le ciclabili nei paesi del nord se necessario un contrappeso si potrebbe benissimo usare una batteria supplementare.

  2. Mario Bonati

    Sono io che non lo vedo, oppure non viene specificata l’autonomia?
    P.S. Fate leggere questo articolo a qualcuno che ha l’appalto per spalare la neve nel nord Italia, e poi fateci sapere cosa vi risponde

    1. Solito feticcio dell’autonomia. In km? Ore di lavoro? Quale lavoro? L’articolo, però, spiega bene che l’Ev28 si rivolge a impieghi di nicchia, in ambienti chiusi o zone di rispetto ambientale o acustico.

      1. Mario Bonati

        Cito: “Ci permettiamo alcuni esempi: spalare la neve durante la notte e le prime ore del mattino richiede silenzio”

        Quindi, torniamo alla domanda iniziale: se lo si dovesse usare in uno dei casi ipotizzati nel vostro articolo, per quanto tempo si potrebbe spalare prima di esaurire la carica?

        P.S. Quando uno con un mezzo ci lavora e non ci gioca, gli interessa sapere se lo può usare per mezz’ora al giorno, per qualche ora, o per tutto il giorno, senza restare a piedi.

        1. Ci informeremo per acquisire il dato che le interessa, cioè il tempo continuativo di utilizzo con una sola carica nell’impiego di spazzaneve. Comunque, non crediamo che il mezzo si rivolga a chi ha in appalto la pulizia della rete stradale pubblica.

        2. Salve come ha letto nell’articolo: “Abbiamo testato autonomia e aspettative con un panel clienti. I risultati hanno confermato che il numero di ore operative richieste è pienamente garantito» racconta il manager”, ma giustamente serve una indicazione oraria. Mi era saltata la scheda tecnica con i numeri che ora può leggere nell’articolo. Naturalmente gli usi di questi trattori sono molto diversi e cambia di conseguenza il consumo.

          1. Mario Bonati

            Grazie !!!
            Ora, almeno per me, è più semplice capire il tutto

    2. mario milanesio

      @Mario Bonati
      si legge un bel po’ di sarcasmo umarell nelle sue parole, ma se è una mia impressione mi scuso per il brutto pensiero.

      circa la sua domanda,
      leggo dalla specifica “Max Power 19 kW” (lasciamo stare Peak Power che è un’altra cosa)
      e batteria da 25 kWh

      ora, considerando un carico continuativo al 75% della potenza massima
      si ottiene con un calcolo elementare
      25 kWh / ( 19 x 0,75 ) = 1,75 ore,
      un’ora e 3/4.

      a potenza sostenuta per TUTTO il tempo.

      diciamo che per i lavori indicati, in particolare stalla e vigne,
      va più che bene
      nelle stalle in particolare immagino una situazione del genere:
      ricarica a mezzogiorno con fotovoltaico, 2 ore a 10kW (le stalle nella mia zona hanno impianti da 50 kW, 10 kW li producono anche a Natale a mezzogiorno!)
      utilizzo un’ora nel tardo pomeriggio
      utilizzo un’ora la mattina successiva
      ripetizione del ciclo

      messa così: spesa di mantenimento nulla o quasi.

      e prezzo competitivo con quelli tradizionali.

      invece di fare sarcasmo
      serve un po’ di calcoli, informazione, conoscenza, apertura mentale.

      1. Mario Bonati

        @mario milanesio
        si legge un bel po’ di sarcasmo “da professore” nelle sue parole, ma se è una mia impressione mi scuso per il brutto pensiero.(semi cit.)

        Come vede dalle risposte precedenti, lo stesso autore dell’articolo ha scritto: “Mi era saltata la scheda tecnica con i numeri che ora può leggere nell’articolo. ”

        Dopotutto, non tutti sono bravi a fare i calcoli come lei, quindi ora che c’è la tabella, anche chi non sa maneggiare numeri e calcolatrici, e fare le proporzioni, capisce al volo tutto

        invece di fare sarcasmo
        serve un po’ di umiltà, per capire ce al mondo ci sono anche persone che vanno in difficoltà quando discutono di argomenti per loro nuovi.(semi cit.)

        1. mario milanesio

          @Mario Bonati
          io quando mi addentro in argomenti del tutto nuovi
          di solito mi dichiaro ignorante, niubbo, alle prime armi
          a seconda degli interlocutori e del contesto.
          “quando uno con un mezzo ci lavora e non ci gioca” non mi sembra andare in questa direzione, e nemmeno mi sembra muoversi nel solco dell’umiltà.

          1. Mario Bonati

            @mario milanesio
            Come potrà ben notare, quello l’ho scritto nel secondo commento, per adeguarmi al tono della risposta ricevuta

            Le agevolo la fatica: la risposta in questione è la seguente: “Solito feticcio dell’autonomia. In km? Ore di lavoro? Quale lavoro? L’articolo, però, spiega bene che l’Ev28 si rivolge a impieghi di nicchia, in ambienti chiusi o zone di rispetto ambientale o acustico.”

            Quindi, siccome sto facendo da tramite qui per mio cognato che fa l’agricoltore, che quado ha letto l’articolo si è fatto come prima domanda quella sull’autonomia, ho fatto notare che un conto è usare un mezzo in piena tranquillità, un altro usarlo per motivi lavorativi: un agricoltore è molto interessato all’autonomia del mezzo che sta usando …
            Dopotutto, io stesso, che lavoro col PC, quando compro un nuovo portatile, una delle prime cose che guardo è l’autonomia dichiarata

          2. mario milanesio

            @Mario Bonati
            con i toni e con i modi
            di questa sua ultima risposta
            io non ho nulla da eccepire.

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