E-next fa il tris elettrico, dopo Ernesto ed Elettra, per il Cantiere Ernesto Riva. L’icona del design nautico con 250 anni di storia aziendale conferma con la nuova barca l’investimento nella propulsione elettrica.
La nuova creatura di Daniele Riva, rigorosamente in legno, è frutto del lavoro sinergico con lo studio dell’ architetto navale Germán Mani Frers e la società ER Innovation. Un team che negli anni ha prodotto il runabout Ernesto e la “vaporina” Elettra destinata ai collegamenti ad emissioni zero di alberghi e privati.
Un motore da 100 kW, velocità massima da 30 nodi

Una primissima presentazione, molto riservata, c’è stata nei giorni scorsi – con clienti da diverse Paesi europei – nella sede storica di Laglio del Cantiere Ernesto Riva. Dall’azienda sottolineano che il lancio vero e proprio arriverà nel 2021, ci sono ancora dettagli da affinare. Ma la barca c’è tutta. E questi sono i primi dati tecnici: lunghezza 6,70 per 2,20 di larghezza, dislocamento 750 kg (senza batterie), il motore brushless sincrono da 100 kW, batterie da 60 kWh. La velocità massima è di 30 nodi, l’autonomia di 5 ore (a 15 nodi) e 9 ore (a 7 nodi). Il motore, secondo quanto detto nella presentazione, è firmato da Mitek.
E-next farà meglio delle sorelle
Avanza la tecnologia, migliora il prodotto. Così sostengono dall’azienda dopo tre anni di studio sulla componente elettrica che “permetterà a E-next di superare le sue sorelle in leggerezza, prestazioni ed eleganza“. Questa la promessa dal lago di Como. È l’electric lake d’Europa, dove si sono ispirati ad Ernesto per questo interessante progetto che sposa la tradizione italiana con l’innovazione tecnologica.
Daniele Riva punta al futuro insieme a Mani Frers

Nel comunicato il titolare Daniele Riva sottolinea: “Stiamo unendo l’arte delle barche in legno al design di lusso alla tecnologia elettrica per creare un prodotto che davvero si adatti al futuro e anzi crei un punto di riferimento”.

Poi le parole di Mani Frers: “Penso che sia una delle esperienze più belle per armatore e cantiere costruire una barca avendo la libertà di scegliere elementi di pregio che siano anche pratici, belli, comodi. L’importante è capire che non esiste da nessuna parte un’artigianalità combinata a tale tecnologia”.
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Le premesse sono elevate.
Probabilmente siamo di fronte al nuovo classico elettrico della nautica.
Non ci resta che aspettare di vederla in acqua.
Vederla planare e ammirare i riflessi dell’acqua sulle murate in legno.
La suggestione di vedere l’opera morta in mogano con la coperta intarsiata in acero o in Iroko giallo-bruno o un Wengè scuro come l’abisso con la carena rossa.
Opere d’arte di maestri d’ascia.
Ottimo commento ricco di competenze e poesia
Una barca come questa, che plana in silenzio tra i riflessi di luce del lago sotto il sole ha qualcosa di magico.
È la magia dei maestri d’ascia e del legno.
Dei grandi liutai cremonesi e dei pianoforti Fazioli.
Non ci abitueremo mai alla bellezza.
Moriremo incantati.
https://www.youtube.com/watch?v=llS8X9tyBf0
https://www.youtube.com/watch?v=Kl2_RlQPamc