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È LeapMotor la cinese che produrrà EV in Italia?

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La S01, uno dei prodotti della gamma del marchio cinese Leapmotor.

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È Leapmotor il brand cinese che produrrà auto (elettriche) in Italia? Il n.1 di Stellantis, Carlos Tavares, ha lasciato intendere che la possibilità è concreta.

è leapmotor
John Elkann e (a destra) Carlos Tavares, presidente e ad del Gruppo Stellantis.

È LeapMotor? Stellantis apre all’ipotesi: “Se ci fosse un business case adeguato…”

Da tempo si parla di un marchio cinese che potrebbe investire nella penisola. Ne ha parlato il ministro delle imprese, Adolfo Urso, ne hanno parlato (e auspicato) i sindacati. Ora le parole pronunciare da Tavares nella conferenza stampa di presentazione dei dati di bilancio 2023 lasciano intendere che la possibilità c’è.

Se invitiamo più produttori di auto cinesi a produrre in Europa, sarà di aiuto? Bisogna pensarci”, ha detto Tavares, in modo un po’ sibillino. Aggiungendo: “In Stellantis abbiamo fatto una grande mossa strategica con la partnership con LeapMotor. Se avremo l’opportunità di produrre vetture di LeapMotor in Italia lo faremo, se questo dovesse avere senso da un punto di vista economico. È uno dei grandi asset che potremmo portare sul mercato europeo. Potremmo prendere questa decisione se ci fosse business case, dipende da noi, dalla nostra competitività su costi e qualità. Starebbe a noi cogliere questa opportunità“.

è leapmotor“Dobbiamo fare in modo che Torino e l’Italia vincano”

Per un top manager solitamente molto abbottonato come Tavares si tratta di più di un’apertura. Stellantis è azionista strategico di LeapMotor, con un investimento da 1,5 miliardi annunciato a ottobre scorso per una quota del 20% della società cinese.

Il n.1 di Stellantis ha voluto comunque stemperare i toni dopo le polemiche sul ruolo della sua azienda in Italia, nate dopo le parole di Urso e della stessa Giorgia Meloni: “Vogliamo fare di più in Italia, amiamo l’Italia e amiamo i dipendenti italiani. Stiamo lavorando con il Governo italiano per aumentare la produzione. Per fare in modo che Torino e l’Italia vincano, non c’è bisogno che qualcun altro perda”.

Aggiungendo che per fare fronte alla concorrenza, compresa quella cinese, “userà tutte le skill, le competenze, presenti nella società, incluse quelle che ci sono a Torino”. L’esempio è il laboratorio per sviluppare la chimica per le batterie,  attivo nel capoluogo piemontese sfruttando nuove tecnologie.

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16 COMMENTI

  1. Viste le quote di mercato sempre crescenti e la disponibilità di prodotti che il mercato vuole, il marchio adeguato a produrre in Italia è Dacia con i suoi GPL.
    I marchi cinesi non sono mai competitivi se producono fuori della Cina dove le condizioni di un mercato di schiavi senza diritti, senza regole ecologiche da seguire ed energia abbondante da carbone a basso costo creano le condizioni per produrre in un mercato protetto e con incentivi a profusione. Fuori i produttori cinesi non sono capaci.

  2. Canta che ti passa:

    Ma tu vulive ‘a Lippa
    ‘a Lippa, ‘a Lippa
    Cu ‘a scritta FIAT ‘ncoppa
    Cu ‘a scritta FIAT ‘ncoppa
    Ma tu vulive ‘a Lippa
    ‘a Lippa, ‘a Lippa
    Cu ‘a scritta FIAT ‘ncoppa
    ‘a Lippa e niente cchiù!

  3. e brava Stellantis

    prima facendo l’accordo per le sinergie fa togliere dal mercato europeo 2023 la Leapmotor T03 ( 3,6 metri, batteria 42 kwh, era venduta in Francia a 24.000-20.000e e annunciata in autunno anche in italia)

    che faceva carta straccia dei listini europei, avrebbe innescato concorrenza vera e velocizzato l’aggiornamento della gamma europea e la discesa dei prezzi bei segmenti A e B

    e poi si organizza per rivenderla con il suo logo e la sua rete di vendita/assistenza, questo è anche positivo, peccato per la tempistica, con calma nel 2025-2026, prima c’ è da saturare le vendite del termico ( e relativi carburanti) e al limite delle bev più costose o grandi

    dal loro punto di vista è stata ben giocata (come vw quando ha ritirato la vw-up), male per i consumatori che vorrebbero una segmento A più aggiornata di Twingo e Spring e hanno perso un paio di anni

    accontentiamoci che quest’anno, dopo tanto rimandare, forse mettono a listino almeno le segmento B un po’ più economiche (la e-c3 con altro nome credo sia già venduta fuori dall’europa, India e Sud-Ameriica sono mercati più trasparenti del nostro)

    il copione della strategia di marketing dei brand europei poi appunto prevede di offrire delle segmento A nel 2025-2026, con la scusa che prima non era tecnicamente -economicamente possibile realizzarle (non regge più come scusa, e forse neppure quella sulla capacità produttiva, e ancora meno se poi bastava importarle con un accordo per ribrendizzarle)

    • Ma chissenefrega, l’importante è che qualcuno produca in Italia! Se poi fanno la 313 di Paperino e qualcuno la compra va bene così. Operai, indotto e impiegati lavorano!

  4. A…sproposito di Stellantis…
    Sono capitato su una pubblicità della Panda.
    Rate da 49 euro…..Taeg… 13,35%….
    Ma, vi pare normale?

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