E la Seat Mii come va? Il racconto di Bruno

e la seat mii come vaE la Seat Mii come va? La citycar spagnola è la gemella di due modelli EV del Gruppo Volkswagen, la e-Up e la Skoda Citigo. Ce ne parla Bruno, un lettore. Prima di lui altri 8 amici avevano condiviso la loro prima esperienza in elettrico. Simone e Debora con la Twingo. Andrea con la VW ID.3 (foto). Claudio con la Tesla Model Y.  Marco, con la Ford Mustang Mach-e. Lino e Veronica, gli sposini in Twingo. Biagio,  con la Dacia Spring. Luca, con la Tesla Model 3 (foto). Elisabetta e Federico, con la Renault Zoe. E Paolo, con la VW  ID.4. Chi vuole raccontarsi può scrivere alla mail info@vaielettrico.it, con testo e foto
                                         di Bruno Zanetti
“Premetto che, pur essendo ultrasettantenne, sono sempre stato sensibile alle novità e all’ambiente. E con l’avvento della mobilità elettrica, mi sono trovato a dover fare una scelta“.

e la Seat mii come va?E la Seat Mii come va? “Venivo da una Yaris e…”

Ero proprietario di una Yaris Hybrid utilizzata pochissimo, 19.000 km in 7 anni. Ho considerato i costi fissi, bollo, assicurazione, tagliando annuale e svalutazione dell’auto, oltre naturalmente al costo del carburante. Ma non potendo rinunciare definitivamente all’uso dell’auto perché la zona dove abito non è asservita da un servizio di trasporto decente, ho valutato delle alternative. Fra cui l’acquisto di un’auto elettrica. Considerando il poco utilizzo previsto (fare la spesa e piccoli spostamenti di necessità), ma con i dubbi per la grossa novità dell’auto elettrica, ho visitato diverse concessionarie. Scartate auto troppo grosse e impegnative per i miei bisogni, sono andato presso un concessionario Seat per vedere una Mii Elettrica. Visto che l’auto poteva fare al caso mio, ma ancora indeciso se comprarla definitivamente, ho solo versato un anticipo. E con piccole rate mensili per tre anni me la sono aggiudicata, con la riserva se poi riscattarla o restituirla.

e l seat mii come vaE la Seat Mii come va? “Ricarico a costo zero”

Le mie considerazioni dopo un anno e mezzo di utilizzo? 
Innanzitutto la fortuna di avere trovato una delle ultime Mii elettrica disponibili, prima che la togliessero dal mercato. Per me le offerte attuali non sono all’altezza per potenza e prestazioni e costo. L’auto è imbattibile per  prestazioni qualità e prezzo: ora anche la Volkswagen a rimesso sul mercato la UP elettrica, ma ad un prezzo più alto. In Lombardia non si paga il bollo auto a vita, ho un impianto fotovoltaico per qui ricarico direttamente in garage a costo zero, non devo fare costosi tagliandi annuali…Insomma, la questione economica è stata risolta alla grande. L’utilizzo dell’auto si è rilevato piacevolissimo, scattante all’occorrenza con una guida piacevole e silenziosa. Nessuna ansia di ricarica, basta sapersi programmare per ciò che si vuole fare. L’unica accortezza è che, abitando in montagna, per fare i 10 km di salita per arrivare a casa, devo avere una carica della batteria di almeno 50 km. Che poi recupero in toto quando ridiscendo.
e la seat mii come
Il quadro-strumenti della Mii: l’autonomia indica 153 km.

“Il futuro non si ferma con rancori o fake news”

La mia conclusione è che, al termine dei 3 anni di rate vedrò di riscattarla con la rata finale definitivamente, perché ho fugato i dubbi che avevo. Se qualcuno vuole accettare dei consigli, per quanto possano valere, sono di ponderare bene ciò che uno vuole fare della sua auto. E quali sono le proprie necessità: è inutile avere un’auto termica con 5/600 km di autonomia per essere sempre al distributore a fare rabbocchi di 10/20 euro visto il caro carburante. E agli scettici è che da sempre le novità hanno suscitato reazioni contrastanti e contrarie, ma questo è il futuro e che il futuro non si ferma con rancori e fake news.
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Visualizza commenti (21)
  1. Il ragionamento fila se non ci fosse celata dietro la tifoseria da curva , tutto torna, della serie ho preso un’auto elettrica, risparmio di più di quanto poco spendevo già, quindi mi sento green lasciando ad altri di usare la mia auto inquinante… Percorrere pochi km all’anno, c’è gente che li fa in meno di una settimana, è prerogativa che l’auto è superflua, il lavoro sia raggiungibile con i mezzi pubblici, insomma che la vita di svolge in un determinato e ristretto ambito urbano. Non critico la scelta per carità, non ne avrei titolo, ma il racconto va interpretato…

    1. E il discorso fila, lui risparmia e non inquina, mentre chi acquista endotermico no, il problema è degli altri non suo

  2. Innanzitutto tengo a specificare che la Yaris non l’ho data in permuta ma venduta privatamente, visto l’elevato valore effettivo che qualsiasi concessionario non mi avrebbe mai riconosciuto, rendendo felice una giovane coppia che continuerà ad usarla per molti anni e che ancora oggi mi ringraziano per l’occasione che hanno avuto.
    La Mii che ho acquistato ha una autonomia doppia rispetto alla prima versione che avrei potuto trovare nell’usato e per questo non avrei preso in considerazione.
    La messa sul mercato da parte della Volkswagen della Up elettrica e cugine era stata una mossa commerciale per ridurre le quote di inquinamento riservate alle varie case automobilistiche, poi visto l’altissima richiesta dei modelli, quei pochi prodotti sono andati letteralmente a ruba, non ritenendli sufficientemente renumerativi hanno pensato bene di toglierli dal mercato.
    Le tre auto gemelle sono praticamente identiche con differenze di prezzo per questioni squisitamente commerciali, anzi la Mii elettrica ha un equipaggiamento superiore a un prezzo inferiore,

    1. /// le tre auto gemelle sono praticamente identiche con differenze di prezzo per questioni squisitamente commerciali, anzi la Mii elettrica ha un equipaggiamento superiore a un prezzo inferiore \\\ Un altro “vantaggio'” della Mii (ma dipende anche dai gusti..) il portellone posteriore in classica lamiera invece del “tutto vetro” della e-Up

  3. Non c’è verso chi guarda con occhi chiusi perché non vuole vedere l’evidenza, avrà sempre da contestare.
    Bravo Bruno, dovrebbero ragionare tutti così soprattutto chi ha figli e nipoti

  4. Trovo interessante la modalitá “leasing con riscatto” con cui Bruno è entrato nel mondo della mobilitá elettrica.. In mancanza di incentivi statali e/o regionali, forse è rimasta l’unica possibilitá per incoraggiare gli “indecisi”, credo che sarebbe opportuno proporla piú spesso.

  5. Cari Andrea e Alabek, per l’aspetto “ambiente” credete che il concessionario sia così scemo da aver buttato via la Yaris? Anche per l’uso modesto Bruno ha fatto una scelta oculata. Penso sia il tipo di guidatore che tiene l’auto per parecchi anni; quindi chi se ne frega della svalutazione, così come dell’ammortamento?
    Io ho una E-Up, sarà anche migliore, ma logicamente è costata più della Mii. Ergo OK, il prezio è giusto! 🙂

    1. Se avessi letto bene il mio commento, il punto è proprio che un’auto termica va bene se tenuta ferma il più possibile. 2500 km l’anno fatti con una Yaris vanno bene anche sul lungo termine perché il pareggio con una EV si avrebbe nel duemilacredici come ha scritto qualcun altro.
      Sostanzialmente, la giovane coppia che ha acquistato la Yaris usata macinerà km con un’auto leggermente meno inquinante di tutto il circolante, magari facendo 20.000 km l’anno. È a loro, chi percorre 20-30 mila km l’anno che servono le EV perché guardando in termini assoluti (tonnellate di CO2 ed inquinanti) ha più senso in termini economici ed ecologici andare a lavorare sulle emissioni più sostanziose. Prima si incentiva la rottamazione dei vecchi euro 2-3-4, poi si pensa a chi gira già con ibride da 4L/100 km. Solo che in Italia siamo tutti più furbi ed in Emilia Romagna – ad esempio – si rottama il veicolo di un terzo e si prende il bonus per intero. In Piemonte ti compravi il rottame e dopo 12 mesi se beccavi la finestra giusta ti prendevi 10mila euro regionali.

      Poi che ci si voglia aggrappare ai minori costi di gestione personali per giustificare il cambiamento (no bollo, minori manutenzione, possibilità di caricare con FV) quello è un altro paio di maniche, che non ha nulla a che fare con il bilancio ambientale dell’acquisto di una nuova EV.

      Ah, una eUP da 9-10.000 euro usata sarebbe andata benissimo con i suoi 100-130 km di autonomia, ma non lo si vuole ammettere…

  6. Caso limite al pari di quelli che fanno 50k km all’anno…della differenza di prezzo rientrerà nel duemilamai, ha dato via una macchina nuova creando una squilibrio per l’ambiente che andrà pari nel duemilacredici, valuta la svalutazione in una macchina che tiene per almeno 7 anni…e da consigli che varranno per lui e altri 2…direi top!

      1. E Massimo gli autisti del endotermico si tengono l’auto a vita, hanno comprato solo la prima 🤦🤦

  7. Vendendo un idrida praticamente nuova (2500km/anno!) ed acquistando la mii ha creato altri 1200kg di rifiuti (inoltre costati tonnellate di CO2 per produrla). Invece di aiutare l’ambiente lo ha danneggiato. Contento lei…

    1. Sono daccordo non ha nessuna logica ne economica ne per l’ ambiente. Sembra solo una cosa “modaiola”.
      Se poi la nuova auto è buona o pessima non fa differenza, manca la logica.

    2. Non è stata creata una nuova auto termica ma si usa quella che è già stata prodotta.
      Immagino che Lei preferisca girare in bicicletta, allora il suo ragionamento sarebbe coerente.

  8. In questo caso per una serie di condizioni: ultra 70enne e chilometraggio ridicolo, ambientalmente è un controsenso vendere l’ibrida semi nuova a qualcuno che macinerà chilometri ed acquistare una EV (rara tra l’altro come la Mii – quante ne hanno immatricolate in Italia?!) e continuare a farci una media di 3000 km l’anno.
    Se proprio doveva essere EV a quel punto meglio un usato come la vecchia Up!

    1. Leggendo tutti i passaggi del racconto di Bruno, credo che se l’avesse trovata avrebbe comprato volentieri una Up usata, ma non potendo farlo è sceso a compromessi.

  9. È la sorella della e-io che ho, quindi, gran macchina molto sobria e scattante.
    È stato un progetto molto ben riuscito.

    1. Confermo in quanto possessore della terza gemellina (Skoda Citigoe IV) , un parto trigemino perfettamente riuscito, uno spettacolo di auto che per me rappresenta il top per quanto riguarda l’aspetto ambientale del discorso elettrico, perfetto mix tra batteria-autonomia-prezzo-prestazioni.
      Peccato siano state uccise nella culla dalla stessa casa madre (vedi Volkswagen) per poi pentirsi un po’ (visto il non esaltante sfondamento della serie ID) e ritornare a vendere e-up (sempre con il contagocce) vigliaccamente aumentandone il prezzo di 2000-3000 euro senza nessuna motivazione.

      1. Credo che la motivazione sia recuperare un po’ più di margine di guadagno approfittando della richiesta

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