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E la Kona? Il giudizio di Sergio (64 kWh) e Antonio (39)

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La Hyundai Kona EV è disponibile con batteria 64 kWh (484 km di autonomia) e 39 kWh (305 km).
e la Kona
E la Kona? Mancava il Suv della Hyundai al racconto dei lettori he condividono le loro prime esperienze in elettrico. Eccoci serviti da Sergio e Antonio: uno ha acquistato la versione con batteria 64 kWh, uno con 39 kWh. . Il loro racconto segue quello di Alberto con la Ioniq 5 (foto sopra). Di Silvia con la MG ZS. Di Antonio, con la Volkswagen ID.4. Di  Marco, con la Mini Cooper SE. Di Ivan con la Nissan Leaf usata. Di Daniele  con la Kia e-Niro. Di Antonio, con la 500. Di un altro Antonio, con la Renault Twingo. Luigi, con la Tesla Model Y. Franco con la VW ID.3. E di  Marco , con la Peugeot e-208. Chi vuole condividere le sue impressioni sul passaggio all’elettrico può scriverci a info@vaielettrico.it.
                                        di Sergio Basili
“Vorrei rendervi partecipi della mia esperienza con la mia prima macchina elettrica, scelta ponderata grazie anche al vostro sito e ai vostri consigli

e la KonaE la Kona? “14 mila km senza problemi, consumando…”

La scelta della Kona 64 kWh è stata principalmente basata sulla capacità della batteria,  sufficientemente idonea al mio utilizzo annuale. Sia in città che per i viaggi per andare a trovare mia madre nelle Marche circa 250 km di autostrada. Considerato che là trascorro le mie vacanze estive, ho verificato anche la disponibilità delle colonnine di ricarica nella zona. Ad oggi sono pienamente soddisfatto, sia per la vettura che per la sua dotazione di serie e  che per la scontistica, ricevuta anche grazie all’ecobonus. La media fino ad oggi è di circa 13,69 kWh per 100 km su 14.000 km percorsi, con medie giornaliere in città di 10 kWh per 100Km. E, viste le medie da voi riportate delle altre vetture, credo di essere più che soddisfatto. Le ricariche le ho pressoché effettuate da casa e, da settembre, presso le colonnine Enel x con il Telepass pay con il cashback (quindi gratuite)“.

e le konaE la Kona? “Viaggi lunghi senza problemi, solo un po’ d’ansia…”

Mi sono così convinto di acquistare una seconda vettura elettrica per mia moglie, visto la disponibilità degli incentivi. Più piccolina, una Renault Twingo  (peccato che la Hyundai ancora non sia uscita con una piccola EV). L’esperienza dei viaggi lunghi è stata più che soddisfacente: l’ultimo effettuato domenica scorsa a Guidonia e Gaeta, con varie tappe nell’entroterra dei monti Aurunci.  Sono tornato a casa con il 20% di batteria e più di 360 km effettuati, almeno il 50% in autostrada. Unica pecca è l’ansia da autonomia che ancora non riesco a togliermi. Vorrei dirvi poi che a Roma, in alcune zone, ci sono colonnine funzionanti solo per i monopattini o con le prese da 3 kW. Mentre quelle da 22 kW per le auto risultano fuori servizio (in particolare le 4 colonnine di piazza Istria). E  è il parcheggio  disponibile solo per le 2 ruote“. Sergio Basili.

Antonio: macchina ok, servono più ricariche rapide

e la kona

Questa invece l’esperienza di Antonio Tassinari, che ha scelto la batteria più piccola:
“Mi è stata consegnata la Hyundai Kona 39 KWh il 6 agosto del 2021, con noleggio a lungo termine e ad oggi ho percorso oltre 7.200 Km. Malgrado l’autonomia limitata a circa 320 km con il pieno, riesco a gestire la percorrenza anche in autostrada, pianificando il percorso. Non tornerei più indietro, l’elettrico mi ha soddisfatto sotto tutti i punti di vista. Ho installato una wall-box da 22 Kw al lavoro, carico a 11 kW massimo in alternata, e ho una colonnina a casa collegata ad impianto fotovoltaico da 7.5 kW con batteria tampone. Unico neo che lamento non è per la vettura, ma per le colonnine di ricarica, che non stanno aumentando quanto lo stanno facendo le auto elettriche. E  occorrono più ricariche rapide“.
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23 COMMENTI

  1. Le colonnine non vanno di pari passo con le nuove auto elettriche acquistate.le politiche dovrebbero muoversi in senso opposto creare più colonnine per dare fiducia! Se fossi a decidere…proporrei anche delle colonnine di privati fuori casa a pagamento( salvo fattibilità) perché se sono privati che producono energia
    Green la potrebbero vendere e quindi guadagnare in cambio di servizio

  2. Ho messo una presada 22kw/h dove lavoro……
    Operazione che sicuramente pissono fare il 99% degli italiani e poi nemmeno costoso.
    Forse sono io che vivo in un altro mondo dove ci sono questi stupidi problemi.

    • Se sei il titolare sicuramente, se sei il dipendente di una qualsiasi azienda è chiedi al titolare di metterla per te… Nella maggior parte dei casi oggi non lo fa, la stragrande maggioranza delle imprese in Italia contano meno di 15 dipendenti spesso meno di 5, pur con incentivi non spendono per qualcosa che non serve per l’azienda direttamente.

      Nelle aziende grandi, è forse più facile che se han un parcheggio interno da mille parcheggi un paio alcuni le han messe, ma per quello che ho visto son veramente rare ancora e più spesso son installate in aziende che già si occupano di cose green, nei cementifici, nelle fonderie, nelle carpenterie leggere e pesanti (per Athos è un esempio tirato, non prendermi alla lettera per favore) mai vista una hehe
      Per assurdo sarebbe più semplice in caso di grossi parcheggi pubblici fuori dalle aziende, li interverrebbe il comune e facendo richiesta magari possono attivarsi.

      Però mi hai dato uno spunto, proverò direttamente a chiedere ai titolari, con la scusa che sto cercando di capire come muovermi con elettrica, se un dipendente ne fa richiesta come risponderebbero o se stanno pensando di metterla a prescindere, se escono cose interessanti vi aggiorno

  3. Una domanda per Sergio se capita da queste parti,
    Da quando hai anche la seconda auto di casa elettrica, ti sei accorto spesso di dover variare le abitudini di ricarica che avevi prima?
    OK da quel che hai detto il grosso lo fai a lavoro dove hai messo una più potente quindi immagino che sia cmq la principale per la tua, ma che ne so è capitato spesso che hai evitato di ricaricare a casa a favore della Twingo rimandando a quando andavi a lavoro?
    Una delle mie principali preoccupazioni sarà quando in casa saranno tutte elettriche e gestirle solo a casa son abbastanza convinto che fa differenza grossa per organizzarsi, soprattutto perché è raro potersi mettere a lavoro una Wall o colonnina se sei un dipendente e quindi cercare di usare la ricarica domestica diventa fondamentale per non sprecare soldi alle pubbliche quando non ti serve una rapida per forza

  4. Fanno il contrario perchè ancora non si vuole che la gente passi all’elettrico.
    Le case naturalmente ci mettono del loro, basti pensare alle diverse tipologie di ricarica come chadmo, che “spreca” una possibilità di ricarica praticamente solo per Leaf.

      • Tutte le nuove Enel x e be charge in DC hanno anche le chademo e tutte le installazioni che hanno fatto e faranno in autostrada FREE TO X avranno la presa chademo. Solo Ionity e Tesla non le hanno.

        • Sia sulle Bitron di EnelX che sulle Alpitronic di BeCharge, la CHAdeMo condivide l’elettronica di potenza con la CCS. Ovvero se è attiva la CCS la CHAdeMo non va e viceversa.
          Quindi non “spreca” nulla

    • E la colpa è delle case? Per arrivare a uno standard bisogna prima usare vari componenti, alla fine in Europa è stato scelto il CCS, ma che c’entra chi ha adottato un standard differente?

      Poi cosa vuol dire “spreca una presa di ricarica”?

      • Che a fronte di un mercato che per il 95% userà la CCS un connettore nelle fast attualmente è riservato alla chadmo con conseguenze sottoutilizzo oggi e probabile sostituzione un domani.

        • Forse non sai che il connettore chademo non è inutilizzato perché lo stallo è uno solo con 2 prese (1 CCS e 1 Chademo)…. non si possono utilizzare entrambe contemporaneamente perché la parte che da potenza è una sola e può rifornire una presa sola alla volta… non sono 2 colonnine di cui 1 rimane inutilizzata, è 1 sola colonnina semplicemente con 2 uscite in parallelo che si differjenzano per il tipo di connettore per dare modo a chiunque di ricaricare…
          Arrivo io con la Tesla e mi collego alla colonnina attraverso la CCS, arriva un’altro con la Nissan e si collega attraverso la presa chademo…. ma entrambi abbiamo utilizzato la stessa colonnina ed ancge se entrambi avessimo avuto una Tesla sempre solo 1 alla volta avrebbe potuto ricaricare perché la colonnina solo 1 è.
          Quindi non c’è alcuno spreco a parte forse il costo della vera e propria presa fisica che se tutti avessero 1 solo tipo di connettore ne sarebbe bastata 1… ma sul costo di una colonnina in dc quello della presa è assolutamente irrisorio

  5. Come già scritto in precedenza si continua con l’installazione di poche colonnine, molte delle quali in ac fino a 22 Kw, quando la gran parte carica a 6 con qualcuna ad 11 eccezion fatta per Zoe Twingo a 22. Allora continuo a dire che senso ha?? Il costo di una 22 potrebbe essere “spalmato” su diverse prese di ricarica singole tipo wall box in gran numero ovunque con potenza a 6 Kw quindi grossa capillarità e costi bassi quindi dove ci si ferma si carica, e sulle grandi arterie o comunque importanti delle fast a 60/100 kW…..perchè continuano facendo il contrario……!!!

    • Il costo di una colonnina da 22 kW o da 6 kW è praticamente lo stesso. Il costo dello spazio invece è proporzionale al numero di posti.
      Quindi da questo punto di vista 6 posti a 6 kW costano il triplo di 2 posti a 22 kW e non uguale.

      L’unico costo che in proporzione scenderebbe è quello dell’allaccio, ma temo incida poco.

      • Ma chi te l’ha dette ste cose scusa??? Una da 22 kW ha un costo una da 6 kW (può essere una semplice wall box) può costare molto meno…. Quindi anche come costo d’investimento quindi ammortamento sarebbe più basso o comunque viene spalmato su più infrastrutture, inoltre non ci sarebbe il problema del trovare occupato il parcheggio o meglio verrebbe molto ridimensionato perchè ci sarebbero molto più stalli disponibili

        • Leandro, ma mi spieghi come fanno a mettere in strada delle normali wallbox che si tengono in garage? Oltre allaltissimo rischio furto, non può fatturare, non ha un collegamento internet suo ma sfrutta il tuo WiFi (presumo), non è fatta per un uso così intensivo e si andrebbe a doverle cambiare magari 4 o 5 volte nella vita di una colonnina normale, non ha un display e un lettore di carte, che devono a loro volta essere certificati dagli enti appositi… Installare per il pubblico non è come a casa tua che se sbagli wall box al massimo ti adatti o la mandi indietro entro 30 giorni.. Quando hai installato diecimila wallbox e la gente ti insulta perché son inadeguate è un problema tornare indietro, finisci con lo spendere il doppio, per una volta che in Italia almeno in apparenza non vogliono far le cose al risparmio.. Almeno sulla qualità non scherziamo, ci dovremo affidare le batterie iper costose delle nostre auto…

          • Xardus, come al tuo solito scrivi di cose che non sai.
            Il display non è fondamentale, le colonnine di EvWay non lo hanno. Nemmeno quelle di RessSolar.
            I lettori di carte devono essere certificati dagli enti apposti? Quali sono gli enti e che certificano? Sai che non è previsto il pagamento diretto, in Italia?
            Hanno un lettore RfID che comunica con la centrale, molte sono già predisposte per avere una sim al loro interno.
            Che non sia fatta per un uso così intensivo, poi, dove l’hai trovata?
            Molte sono fatte già per essere installate all’esterno senza problemi.
            Ah, molte hanno anche un display che dice cosa stanno facendo.
            Trovami le ore previste di funzionamento di una WB prima di rottura.
            Per una volta, informati prima di scrivere.

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