E’ il traffico che inquina le città, ecco la prova

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E’ il traffico che inquina le città. La prova provata l’abbiamo in questi giorni con le principali città della Pianura Padana avvolte da una cappa di smog, nonostante i termosifoni siano ancora spenti. Traffico pubblico e privato  ancora dominato dai motori a combustione che molti vorrebbero mantenere in vita anche dopo la fatidica data del 2035.

Smog a Milano e Torino, con termosifoni spenti

Lo smog a Milano, la settimana scorsa, si era fatto tanto minaccioso che il Comune aveva decretato lo stop alle auto. Poi la pioggia del week end ha ripulito l’aria e il blocco è stato revocato. Tuttavia il boom dell’inquinamento a riscaldamenti ancora spenti ha smentito definitivamente chi ancora sostiene che non sono le auto diesel e a benzina i grandi inquinatori della Pianura Padana, bensì le stufe e le caldaie delle nostre abitazioni.

Le foto dei satelliti europei Copernico scattate il 18 ottobre dimostrano inequivocabilmente il livello intollerabile di emissioni di biossido d’azoto, quasi tutte da attribuire alla combustione di idrocarburi nei motori termici. E tutta intera la Pianura Padana è ridotta a un’immensa “serra” di inquinanti. Tra le peggiori d’Europa.

traffico inquina
Ecco come il traffico inquina l’europa
In ottobre a Milano i giorni con valori di smog oltre la soglia sono stati fin qui 8, 64 dall’inizio di quest’anno (secondo i dati resi noti da Arpa). Le norme europee tollerano lo sforamento del “muro” dei 50 microgrammi di Pm10 solo per 35 giorni all’anno.
E dal 27 ottobre è in “livello arancione” anche Torino, dove sono state fermate le auto diesel dall’Euro 5 in giù dalle 8  del mattino alle 19. Per le merci si bloccheranno anche i diesel con omologazione Euro 3 ed Euro 4, tutti i giorni (festivi compresi) dalle ore 8 alle 19.

La Pianura Padana regina dell’inquinamento

Ma l’allerta smog riguarda ben 13 grandi città del nostro Paese: è la denuncia dell’edizione autunnale di “Mal’aria 2022″, il report realizzato dall’associazione Legambiente. Nelle aree della Pianura Padana la situazione è  critica. Milano, Torino e Padova sono in codice rosso. E Roma, Bergamo, Parma e Bologna sono in codice giallo.

Oltre alle polveri sottili, ricorda Legambiente, preoccupa il biossido di azoto. E’ un gas altamente tossico prodotto principalmente dai motori dei veicoli, dalle centrali elettriche e dagli impianti di riscaldamento. Ha un odore pungente e “può provocare irritazione oculare, nasale o a carico della gola e tosse, difficoltà respiratoria, irritazioni delle mucose e alterazioni croniche della funzionalità respiratoria“.

Secondo l’Oms, l’inquinamento atmosferico (No2 + tutti gli altri inquinanti) provoca in tutto il mondo 8 milioni di morti premature ogni anno. Gli ossidi di azoto sono  solo una parte degli inquinanti che comprendono anche monossido di carbonio, ozono, polveri sottili come Pm10 e Pm2.5.

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Legambiente: il governo faccia qualcosa

Commentando il report Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente ha dichiarato: «Il preoccupante immobilismo della politica italiana davanti alle emissioni di biossido di azoto, dovute in gran parte al traffico veicolare, ci è costata già una condanna da parte della corte di Giustizia europea. Dopo anni di richiami nessun governo è stato in grado di mettere in atto misure credibili per sanare un problema gravissimo, che ha causato più vittime della pandemia nell’anno 2020 e 2021».

«L’Italia deve accelerare il percorso di decarbonizzazione dei trasporti urbani che sono la principale causa d’inquinamento nelle nostre città» conclude Legambiente.

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Visualizza commenti (7)
  1. Eh è in tutto il periodo da aprile a ottobre invece? L’inquinamento proviene da molte fonti.. cosa lo ha fatto salire? Soprattutto in pianura padana l’assenza di precipitazioni e il mancato ricambio d’aria… le auto contribuiscono sempre per il solito 20%..

  2. “Legambiente: il governo faccia qualcosa”.

    Sacrosanta richiesta!
    Beh! Allora “stiamo apposto”:

    “Auto, Salvini: stop benzina, diesel e metano dal 2035 è follia”.

    “«Salvini: Auto a benzina, diesel e metano fuorilegge in Europa dal 2035? Un errore, un regalo alla Cina: fabbriche e negozi chiusi in Italia e in Europa, operai e artigiani senza lavoro e stipendio, e dipendenza a vita dalla Cina. La Lega in Europa farà di tutto per fermare questa follia»”.

    “Fratelli d’Italia vorrebbe rivedere gli incentivi per l’acquisto di auto, bloccando “lo sbilanciamento a favore di vetture elettriche ed ibride”, che porterebbe a “favorire aziende straniere, in particolare cinesi”. Quindi ci sarebbe un “riequilibrio degli incentivi a favore di tutto il parco auto”. Insomma al momento è ritenuto “prematuro un completo passaggio all’elettrico”.

    Ci sarebbe da ridere se non ci fosse da piangere.

    ———————————————————————
    Dati riepilogativi vita auto (02/12/20-29/10/22 – h: 11:23)
    Giorni: 696 (Km/gg: 21,69)-h guida: 437:30-h viag: 1014:33
    Viaggi totali: 894 (Km/viag: 16,88) (2022: 398 – 16,21)
    Km totali: 15093 (2022: 6450)
    Km a ZeroEm: 12703 (84,2%) (2022: 5856 – 90,8%)
    Litri cons: 133,38 (2022: 34,61)-n.pieni: 4 -Km med pieni: 3773
    Num ricariche: 373 (al 100%: 77%) (2022: 164 – al 100%: 96%)
    kWh cons: 1910,1 (2022: 769) – Km/kWh: 6,65 (2022: 7,62)
    Cons WLTP: 113,16 Km/l (2022: 186,38 Km/l)
    Cons a ZeroEm: 15,04 kWh/100Km (2022: 13,13)
    Cons comb equiv: 20,52 kWh/100Km (2022: 16,7)
    Cons comb equiv: 43,37 Km/l (2022: 53,3)
    Emissioni di CO2: 21,03 g/Km (2022: 12,77)
    CO2 recup risp auto prec: 1,8 Tonn (-46% su emis x prod)
    Auton elett vita: 61,7 Km (69,4 cariche 100%) (2022: 71,5)
    Percorsi %: Urb 54,6%-Altu 2,5%-Autost 17,6%-ExtrUr 25,3%
    Percor Km: Urb 8241-Altu 380-Autost 2659-ExtrUr 3813
    %Viaggi: Sole 60,9%-Piog 7,6%-Neb 0,8%-Nev 0,3%-Altr 30,4%
    % Altro: Variab 21,8%-Nuvol 32,5%-Sera 45%-Notte 0,7%
    % Motivi: Commis 13%-Salute 23,3%-Spese 45,5%-Altri 18,2%

    1. caprone manicheo

      Legambiente anni fa aveva come sponsor l’Eni.

      L’ente per il Parco del Ticino (zona Piemonte..Oleggio Cameri ecc.) ha come sponsor l’Eni.

      Se andate presso la sede del Parco del Ticino a Cameri presso la Cascina Picchetta troverete alle finestre delle graziose tendine con i due loghi (Parco del Ticino ed Eni) abbinati che si ripetono a modulo)….e dietro la sede a qualche centinaio di metri un BEL POZZO DI PETROLIO.

    1. Posto che ogni settore rappresenta un tassello importante tanto nella lotta all’inquinamento quanto al riscaldamento globale, chissà se più facile convertire fabbriche ed abitazioni o prendere un’auto elettrica quando è da cambiare e magari installare quanto più fotovoltaico possibile.

    2. Certo che inquinano, ma ci sono molte aziende che da anni stanno puntando nel abbassare la loro impronta, come tante che se no fregano, bisogna tener presente che ad oggi molti clienti richiedono le certificazioni ambientali per decidere se lavorare con un azienda o pure no, con queste premesse il mercato farà chiudere i menefreghisti 🤷

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