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E il litio dove lo prendiamo? Vicino a Roma…

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(foto dal profilo Twitter di Enel Green Power)

E il litio dove lo prendiamo? È una delle materie prime fondamentali per le batterie, con provenienze considerate critiche. Ma ora Enel e Vulcan…

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Luca Solfaroli Camillocci di Enel.

E il litio…/ Enel e Vulcan al lavoro nell’area laziale di Cesano

Enel Green Power e Vulcan Energy, uno dei primi produttore di litio al mondo, hanno siglato un’intesa ad ampio raggio per ricerca sul litio geotermico”. L’obiettivo è mette a fattor comune le rispettive competenze nella geotermia e nell’estrazione del litio sviluppando iniziative congiunte, nel sito laziale di Cesano. La collaborazione prevede un approccio graduale, che in una prima fase di studio esplorativo vedrà la valutazione del potenziale della licenza “Cesano” di Vulcan. Il sito si estende su un’area di 11,5 km2 a pochi km da Roma. “La scelta di puntare sulle fonti rinnovabili porta con sé la volontà di affrontare nuove sfide,“, spiega Luca Solfaroli Camillocci, Responsabile Enel Green Power e Thermal Generation Italia. “È il caso della geotermia, una fonte di energia rinnovabile che ha davanti a sé notevoli prospettive di sviluppo. E su cui Enel Green Power ha puntato con convinzione, tanto da diventarne leader mondiale“.

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Francis Wedin, direttore generale di Vulcan.

Anche la Spagna si muove, grazie a Volkswagen

Vulcan mira a incrementare la futura fornitura del nostro prodotto al litio sostenibile in risposta alla significativa domanda dei clienti. Sfruttiamo la nostra vasta esperienza nell’estrazione del litio da salamoie riscaldate per ottenere una significativa decarbonizzazione delle filiere industriali dei veicoli elettrici a livello globale“,  commenta Francis Wedin, Direttore Generale di Vulcan. “Con la crescita e la diversificazione del nostro portafoglio di sviluppo dei progetti, miriamo a sviluppare attività di rilevanza globale nel segmento dello Zero Carbon Lithium. Attività che sia focalizzata sull’Europa e per l’Europa“. Non è questo l’unico progetto che ha al centro l’approvvigionamento del litio nel vecchio continente. Tra gli altri ricordiamo Future Fast Forward, lanciata in Spagna da Volkswagen con 62 imprese locali. Prevedendo la creazione di un ecosistema che va appunto  dall’estrazione del litio fino all’assemblaggio delle batterie.

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13 COMMENTI

  1. Ma, sapendo come la pensa la classe politica, e i tempi biblici, sarà un altro flop, spero vivamente di sbagliarmi.

  2. D’altronde si sa come siamo noi Italiani, solo quando abbiamo l’acqua alla gola cominciamo a nuotare.

  3. La risposta a chi dice “i cinesi ci annienteranno”. In Europa abbiamo i capitali e la tecnologia per fare a meno dei cinesi. Se accettiamo la sfida la vinciamo. Se ci rifugiamo in un passato, glorioso peraltro, che ci ha visti leader mondiali del settore automobilistico, allora sì che chiudiamo baracca.

    • La cosa ridicola è che la ricerca di base e spesso quella applicata ..
      della maggior parte della tecnologia dell’ultimo secolo
      è stata fatta in occidente ,l’oriente ,Giappone e Corea del Sud a parte
      ha “solo” ottimizzato la produzione , non che sia uno scherzo per carità ..

      ma tra un cuoco che esegue una ricetta e quello che la scrive c’è una bella differenza
      anche se magari il primo ci mette del suo per renderla più semplice da produrre

      Faggin ,GoodEnaugh,Tim Berners-Lee , sono nomi che non dicono niente alla maggior parte delle persone .
      Perfino degli addetti all’informazione o al governo del paese ;spesso laureati in scienze politiche ,della comunicazione e econonomia negli ultimi 20 anni 🙁

      tristezza infinita

      • Vero. Ma attenzione a non semplificare troppo. La Cina a livello ingegneristico è sempre stata di primaria importanza. Ricordiamo la polvere da sparo, i sismografi, l’astronomia e tante tante altre cose sviluppate prima o parallelamente all’occidente.
        Poi per i più disparati motivi (li sappiamo tutti ma non è questo il luogo per stare a discuterne) si sono chiusi. Il livello accademico, non offuscato da inutili censure religiose come per esempio da noi, si è sempre mantenuto molto alto ma non poter condividere le cose crea in ogni caso un freno.

        Io credo che per progredire davvero bisogna smetterla di schierarsi e fare tifoserie.
        Personalmente non mi importa se riusciamo a produrre reattori a fusione per merito di Cina o India o Italia o Brasile (sparo a caso). Mi importa il riuscirci. Tanto tutta la scienza dipende da tutta la scienza precedente.
        Citi Tim BL. Benissimo ma sai bene anche tu che lui è condiserato il padre di internet ma è un ingranaggio di una macchina enormemente più complessa. Lui da solo avrebbe fatto poco o nulla.
        Così come in tutti i settori.

  4. Sì, ma siamo come funzionano le cose in Italia, poi ci vogliono decenni per avere le varie autorizzazioni, per i vari ricorsi al TAR, ecc. Alla fine gli altri ci passano avanti e non li riprendi più

  5. la cosa molto interessante di questa collaborazione Enel-Vulcan
    che oltre all’estrazione del materiale minerario
    c’è la produzione di energia con il geotermico

    nella peggiore delle ipotesi questa energia coprirà una buona parte del fabbisogno energetico della “miniera” di litio
    nella migliore produrrà un surplus di energia da immettere nella rete

    sembra il classico due piccioni con una fava
    sarebbe bello seguire questa interessante avventura italo-australiana

    • L’Italia è stata pioniera dello sfruttamente del geotermico. Vada a vedere cosa abbiamo fatto a Larderello. Però poi abbiamo smesso, e forse, al di la di alcune dichiarazioni ecologiste di facciata, un motivo c’è.

      • E quale sarebbe questo “motivo”?
        Poca resa? Tecnologia acerba? Vasto territorio necessario?

        Perchè di sicuro non sono “belle da vedere” ma sono senza alcun dubbio pulite.

        • il geotermico dell’ottocento
          non è quello attuale

          per semplicità si faceva un buco si estraeva gas/vapore ad alta pressione che faceva girare una turbina e si disperdeva in aria e/o ambiente
          gas e fluidi , non proprio eco compadibili ..

          il geotermico attuale è più sofisticato , usa scambiatori di calore , anche per usurare meno le turbine con gli acidi presenti nei fluidi geotermici
          e si scaricano i fluidi in pozzi più profondi a debita distanza una volta raffreddati.
          Nel caso in oggetto prima di essere spediti nel pozzo , viene estratto il litio dail fluidi

          C’è ancora qualche “furbetto” che intende fare il geotermico OGGI come nell’ottocento ; “per risparmiare” ..
          questo vale anche per inceneritori
          turbine a gas e quant’altro

          Islanda docet

        • Non sono un ingegnere esperto di energia, ma ripeto: a Larderello si sfrutta il geotermico addirittura dall’800 e l’Italia produce circa il 10% dell’energia elettrica geotermica mondiale. La tecnologia non ci manca di certo, se è utilizzata così poco evidentemente ci sono problemi insormontabili.

          • in Islanda il geotermico fornisce il 30% dell’energia elettrica di quel paese, ma loro hanno un fabisogno di energia molto basso rispetto a noi

            Ci sono allo studio sistemi geotermici installabili ovunque
            in pratica , sembra che abbiano risolto il problema delle perforazioni a decine di km di profondità

            ma in Islanda , come in molte parti di Italia non è necessario perforare
            in profondità ,
            perchè ci sono zone vulcaniche naturali

            il problema è che gli impianti devono adottare sistemi moderni per il trattamento dei fluidi che arrivano dalla profondità della crosta terrestre
            molte delle sostanze contenute nei fluidi possono essere altamente tossiche e pericolose , se non trattate adeguatamente
            si va dall’acido solforico ,all’anidride carbonica

            l’ideale sarebbe un circuito chiuso ,
            in cui uno scambiatore di calore preleva il calore dalla conduttura geotermica e una volta raffreddata viene rispedita nel sottosuolo per ripetere il ciclo

            nel caso di Cesano il fluido verrebbe anche “setacciato” per estrarre litio e materiali preziosi
            e poi non è detto che il fluido di Cesano contenga sostanze pericolose come in altre parti di Italia

            a Larderello i primi impianti erano delle semplici valvole agli sfiati naturali dell’area
            molto diverso dal fare un NUOVO buco e disperdere tonnellate di sostanze pericolose senza controllo nell’ambiente

            oggi la tecnologia non è quella dell’800 per fortuna !
            la sfortuna è ; che ci sono molti prenditori, pardon imprenditori che sono molto peggio di quelli dell’800 ..

            comunque in valori assoluti l’Italia è l’ottavo produttore di energia elettrica con il geotermico
            fonte wikipedia i dati dicono che produciamo MW come l’Islanda
            ma siamo stati superati da Kenia e Turchia ,anche perchè nel mondo sembra che questa tecnologia abba trovato nuovo interesse di sviluppo

            https://it.wikipedia.org/wiki/Energia_geotermica

            my 2 cent

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