E gli incentivi per le wallbox? Non pervenuti

incentivi wallbox

I fondi non spesi per le infrastrutture di ricarica pubblica vanno in blocco agli incentivi per l’acquisto di auto green; ma gli incentivi per le wallbox, scaduti nel 2024 al termine dei tre anni del decreto Draghi che li istituiva, dove sono finiti? Nessuno pare averci pensato. E dire che, su 597 milioni di euro in ballo, ne sarebbero bastati 20 appena per riproporli anche quest’anno.

Una triste storia italiana (e basterebbero 20 milioni)

La vicenda degli incentivi per le wallbox è una delle tante, poco edificanti, storie di gestione all’italiana (leggi). In sintesi: nel triennio 2022-2024 il decreto metteva sul piatto 100 milioni di euro a copertura dell’80% delle spese per installare un caricabatterie domestico (fino a un massimo di 1.500 euro per i privati e 8.000 euro per i condomini).

Nei primi due anni, su un budget di 40 milioni all’anno, furono spesi in tutto solo 6  8 milioni. Anche perchè 400 mila wallbox si installarono gratis grazie al concomitante Superbonus 110.  Nel 2024, tuttavia, l’incentivo ha funzionato:  con la riapertura dei termini – fino al 27 maggio – per i lavori conclusi entro il 31 dicembre scorso, dovrebbe andare esaurita la dotazione per l’anno scorso di 20 milioni.

Resta all’asciutto chi ha scelto l’elettrica quest’anno

Ma chi è passato all’auto elettrica nei primi mesi di quest’anno e chi l’acquisterà nei prossimi, compresi i 40 mila che il governo pensa di convincere con gli incentivi in arrivo? Ad oggi sul bonus wallbox non ha alcuna certezza. Anzi, a rigor di legge, ha la certezza di non poter contare su nessun contributo pubblico.

Ha senso? La questione l’ha già sollevata uno dei principali produttori di wallbox, Alberto Stecca, co fondatore e CEO dell’italianissima Silla Industries. «È un paradosso evidentedenuncia Stecca in un comunicato -: si incentivano le auto elettriche mentre si tagliano i fondi per le infrastrutture di ricarica, proprio nel momento in cui dovrebbero essere potenziate».

Alberto Stecca co fondatore di Silla Industries

Stecca: un paradosso evidente. E Silla Industries  promette promozioni per i beneficiari dei prossimi Ecobonus auto

Sulle cause del flop dei bandi PNRR per la ricarica pubblica, «cruciali per colmare il gap infrastrutturale», Stecca ha le idee chiare: «Bandi scritti male, non una mancanza di necessità». E più in generale sostiene, come Vaielettrico fa da tempo che: «la mobilità elettrica richiede una strategia integrata: le auto da sole non bastano» senza la possibilità di una ricarica «c

apillare, accessibile e affidabile».

E annuncia provocatoriamente «l’attivazione di iniziativa volte a compensare la mancanza di attenzione verso l’infrastruttura di ricarica. Tra queste, promozioni dedicate ai beneficiari degli incentivi e l’introduzione di nuovi prodotti».

  • LEGGI anche “Debutta Intelligent Octopus, prove tecniche di V1G” e guarda il VIDEO qui sotto

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Visualizza commenti (3)
  1. Cosa ci si può aspettare da un governo immobile su qualunque dossier, che punta a mantenere tutto bloccato, un governo non per nulla definito di conservatori. Poi c’è l’incompetenza dilagante tra i ministri. E, dulcis in fundo, l’ideologia antiscientifica a fare da triste sfondo a tutto questo.

  2. è possibile detrarre le spese per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici se sostenute congiuntamente ai lavori di ristrutturazione.
    Il bonus è riconosciuto nella misura del 50% per una spesa massima di euro 10.000
    L’obiettivo è quello di aumentare l’efficienza energetica… eppure ti pagano pure il soggiorno, vedi un po’
    Cordialità

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