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E-bike e cargo bike con ex batterie Pc: VeloModena 2.0 diventerà start up

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Ebike
Recupero delle batterie del Pc per le ebike

Poco si parla del recupero delle batterie del pc. Eppure le celle ancora buone si possono salvare, riassemblare e riutilizzare per garantire la pedalata assistita alle bici.

A Modena si fa dal 2019 e dalle prime sperimentazioni con finalità sociali (ne abbiamo scritto qui) ora si vuole creare un’azienda, iniziando con una start-up, che dia lavoro nel settore della mobilità elettrica a ragazzi diversamente abili e con fragilità sociali.

Batterie Modena
Un’immagine del precedente progetto nella ciclo officina elettrica

La nuova versione del progetto VeloModena 2.0, finanziato dalla Regione Emilia-Romagna, prenderà il via tra agosto e settembre 2021 e presenta altre novità: creare delle e-bike, progettate dall’Università di Modena, da vendere alle aziende che le utilizzano nella logistica interna. Realizzare cargo bike per le consegne a domicilio e per escursioni turistiche dedicate a persone diversamente abili.

Si riusa il 70% delle celle delle batterie del Pc

Sono numerosi i protagonisti di questa storia, vediamo quelli principali: l’associazione Amazzonia Sviluppo gestisce il progetto, i ragazzi disabili della cooperativa sociale Il Nazareno di Carpi assembleranno le batterie recuperate e le componenti delle bici prodotte dai giovani con fragilità sociale della scuola professionale modenese Città dei Ragazzi. C’è un accordo con la multiutility Hera per il recupero delle batterie.

modenaDall’esperienza del primo progetto si è visto che il 70% delle celle che compongono la batteria sono ancora buone e riutilizzabili, quindi la gran parte si salva dallo smaltimento e sono pronte per una seconda vita. Come ci racconta Giovanni Pradelli, presidente di Amazzonia Sviluppo questa batterie con celle di recupero: “Assicurano un’autonomia di 2/3 ore. E’ fondamentale l’accordo con Hera perché ci permette di recuperare il materiale prima che entri nei centri di raccolta. Evitare così che diventi un rifiuto e, quindi, non più riutilizzabile“. Oltre le batterie dei computer si possono recuperare anche quelle dei trapani e di altri strumenti alimentati in questo modo.

Creare lavoro con la mobilità elettrica

Rispetto al progetto del 2019 ora si punta a creare lavoro nel settore della mobilità elettrica. Uno dei partner del gruppo è, infatti, l’Università di Modena con il CRIS (https://cris.unimore.it/presentazione.php), condotto dal docente Riccardo Melloni. I ricercatori universitari si dedicheranno allo studio della sostenibilità economica dell’iniziativa. Si vuole capire se ci sarà un futuro professionale per i ragazzi che oltre a recuperare le batterie costruiscono e-bike e cargo bike.

Consegne a domicilio e una handbike

Vogliano proporre alle aziende del territorio le nostre biciclette, abbiamo già dei contatti in questo senso, che le utilizzano per la loro logistica interna. Un altro obiettivo – racconta il presidente dell’associazione – è la costruzione di cargo bike per le consegne nelle case di anziani non auto sufficienti e a mobilità ridotta. Oltre il posto del volontario  è previsto uno spazio per il ragazzo disabile che così parteciperà allo svolgimento del servizio“. Una sorta di tandem, una soluzione che si utilizzerà anche nelle escursioni  naturalistiche e culturali del territorio modenese e dedicato alle persone disabili.

Un progetto che si realizzerà con Fiab Modena e l’associazione Skirace asd di Parma”. Ma non è finita qui: si vuole costruire una handbike per disabili e insieme agli ospiti del carcere di Modena, la cooperativa sociale “Il germoglio” di Ferrara e l’associazione Carcere-Città recuperare anche le camere d’aria forate delle bici. Qui la tecnologia è quella di una volta: mastice e pezze.

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