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Ducati elettrica? Avanti piano

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Una Ducati elettrica? Le voci circolavano già da settimane, ma le dichiarazioni dell’amministratore delegato Claudio Domenicali in una lunga intervista al Sole 24 ore sono sembrate la conferma definitiva.

Così almeno l’hanno interpretata tutti i giornali specializzati, mal celando quel tanto di disappunto che caratterizza sempre in questi casi gli amanti del “rombo”. In realtà nessuno a Borgo Panigale ha sul tavolo progetti, disegni, ipotesi tecniche e tanto meno prototipi. Le dichiarazioni testuali di Domenicali, del resto, sono inequivocabili: “Ogni ipotesi sulle moto elettriche si inquadra negli enormi investimenti del gruppo tedesco in questo campo”. Il manager stava parlando dei molti campi nei quali Ducati si è avvalsa della collaborazione della capogruppo tedesca Volkswagen e delle altre aziende della galassia (Audi, che direttamente la controlla, e la conterranea Lamborghini).

La bozza della Lamborghini Terzo Millennio

Proprio Lamborghini ha appena ufficializzato il salto verso l’elettrico con il rivoluzionario progetto Terzo Millennio in collaborazione con il Mit di Boston. E Vw ha già annunciato che entro il 2020 metterà sul mercato una gamma completa di veicoli a zero emissioni, con una ventina di nuovi modelli. Quindi, confermano ambienti interni all’azienda bolognese, anche Ducati, in futuro, dovrà  probabilmente confrontarsi con la sfida che impegna il gruppo a tutti i livelli. E forse proprio da quest’impegno globale del principale costruttore automobilistico del mondo, potranno venire le innovazioni tecnologiche indispensabili per superare alcune criticità che oggi, a parare dei tecnici Ducati, ancora penalizzano le moto elettriche molto più che le auto e gli scooter. In particolare, il volume e il peso delle batterie che difficilmente riescono ad integrarsi nella ciclistica di una moto ad alte prestazioni.

Il pacco batterie della Energica Eva

Quel che si è visto finora sul mercato, insomma, non soddisfa gli uomini di Borgo Panigale che per una “Rossa” con il loro marchio vorrebbero, oltre alle prestazioni velocistiche già garantite dai motori elettrici, anche maneggevolezza nel misto stretto e guidabilità alle basse velocità. In altre parole, un pacco batterie che a parità di potenza, pesasse molto meno e fosse meglio gestibile nell’architettura generale della moto. Superate le incertezze dell’estate quando sembrava che i tedeschi volessero venderla, Ducati  confida nell’imponente sforzo di ricerca e sviluppo del gruppo Vw per aver presto a disposizione i componenti chiave necessari a confezionare una elettrica degna della  casa.

Intanto l’anno si avvia a chiudersi con l’ennesimo record di vendite e di fatturato. Nel 2016 uscirono dalla fabbrica 55.451 moto per un giro d’affari di 731 milioni di euro e un risultato operativo di 51 milioni di euro. Dopo il primo semestre 2017, chiuso con 34.854 moto vendute e un fatturato di 459 milioni, i nuovi massimi storici sembrano a portata di mano.

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