Con i droni meno costi e più sicurezza. Questo l’obiettivo delle Ferrovie dello Stato che hanno firmato un accordo con l’Enac (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile) per sorvolare tratti di rete difficili da monitorare, scansionare aree a rischio e raccogliere dati in tempo reale. Quando per l’uomo diventa più difficile, lungo e meno sicuro l’intervento.
Si parte con tre anni di ricerca e sperimentazione
L’accordo, della durata di tre anni, mira ad accumulare tutte le conoscenze utili per l’uso continuo e quotidiano dei droni. Via, quindi, a progetti di ricerca, sperimentazione di servizi e applicazioni concrete, corsi di formazione, attività di volo infine la definizione di procedure di sicurezza e certificazione.
Tra le priorità rientrano la sperimentazione di soluzioni innovative per la manutenzione delle infrastrutture e dei treni, e l’adozione di approcci integrati per la gestione delle emergenze. Ma non solo: è previsto anche il monitoraggio delle stazioni e dei flussi di passeggeri durante eventi di grande richiamo. Particolare attenzione sarà rivolta anche all’impiego dei droni in ambito security.

Fabio Nicolai, vicedirettore generale Enac: «Mettiamo in campo tutta l’esperienza e la conoscenza dell’ente per realizzare progetti di servizio a favore dei cittadini e del territorio. Sfruttando la terza dimensione, si guarda al futuro della mobilità aerea avanzata con modelli integrati capaci di sviluppare soluzioni innovative, ecosostenibili ed efficienti in ambiti di interesse comune, anche nella gestione di grandi eventi e criticità». Chiare le applicazioni.
Salvatore Iannicelli, chief security officer del Gruppo FS: «Questa iniziativa rappresenta un passo significativo verso l’innovazione per la sicurezza delle infrastrutture. È uno strumento in più che si aggiunge alle misure tecnologiche già sperimentate con successo nell’ultimo anno. Grazie alla tecnologia dei droni, sarà possibile monitorare in modo più efficace le reti e garantire standard di sicurezza elevati per i passeggeri».
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