Finalmente droni in volo. Si parla tanto di agricoltura di precisione, ma le porte per un intervento massiccio si sono aperte solo in questi giorni con l’approvazione dell’emendamento al disegno di legge Semplificazioni.
Un passo importante perché il decollo del settore può avere numerosi risvolti benefici: ridurre in modo significativo i trattamenti chimici, minore necessità di lavoro in particolare in terreni scoscesi dov’è difficile intervenire soprattutto per gli agricoltori over 60, sempre più numerosi. E in Abruzzo e Molise continuano i test di Amazon, i primi fuori dagli Usa, per sperimentare la consegna dei pacchi.
Ora l’Italia è più europea, ma pochi droni volano sui campi
Il senatore Luca De Carlo ha proposto l’emendamento e conosce bene il tema. Sintetizza in poche parole i diversi effetti positivi. «Diamo il via a una fase sperimentale lunga tre anni che porta finalmente la legislazione italiana al livello di quella di molti altri Stati europei in materia di irrorazione aerea. Si tratta di una norma che da un lato tutela la salute degli operatori e, dall’altro, incentivando l’agricoltura di precisione ottimizza l’utilizzo dei prodotti utilizzati nei trattamenti, minimizzandone la dispersione nell’ambiente».

La sperimentazione è regolamentata come sottolinea il senatore: «Mette paletti chiari nell’utilizzo di queste strumentazioni: il rispetto del piano di azione nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari e della disciplina sull’impiego dello spazio aereo con aeromobili a pilotaggio remoto; l’effettuazione delle operazioni da parte di un utilizzatore professionale di prodotti fitosanitari in possesso di specifiche e adeguate competenze; una segnalazione certificata di inizio attività; una relazione agronomica asseverante il rispetto delle condizioni; il monitoraggio dei servizi fitosanitari regionali».
In montagna i droni facilitano il lavoro
Ci sono gli effetti ambientali: «É una soluzione che permette di proseguire nella strada del produrre di più e meglio: difendiamo la salute e la sicurezza degli agricoltori, interveniamo a tutela dell’ambiente con un uso ancora più efficiente dei fitofarmaci (non dimentichiamo che l’agricoltura italiana è già la più sostenibile d’Europa e che nell’ultimo anno ha ridotto l’uso di fitofarmaci del 12,5% a fronte di un aumento medio continentale del 20%) e – da uomo di montagna – non posso non sottolineare come si vada anche ad aiutare in particolar modo l’agricoltura delle terre alte».

In concreto si può intervenire su terreni difficili e impervi, in alcuni casi un vero proprio recupero produttivo. Secondo il senatore, ha studiato a fondo la materia, «il rafforzamento dell’utilizzo delle nuove tecnologie é poi un grande richiamo per forze nuove e giovani nel settore primario, fenomeno che può essere decisivo nella lotta allo spopolamento della montagna».
Effetti benefici sul terreno e nei servizi antincendio
Soddisfatti all’Unione nazionale contoterzisti agromeccanici e industriali (Uncai). “È un passaggio molto atteso – sottolinea il presidente Aproniano Tassinari – in un ambito che vede da tempo gli agromeccanici protagonisti nell’impiego dei droni, in collaborazione con istituzioni, centri di ricerca e università. L’Italia compie un passo avanti, aprendo la strada a soluzioni più sostenibili ed efficienti, già testate su colture come vite, cipolla, pomodoro e riso».
Poi i benefici: «I droni in agricoltura non sono una scommessa ma una realtà che sta dimostrando la propria efficacia: riducono i volumi di miscela distribuita, limitano il compattamento del suolo, migliorano la precisione dei trattamenti e contengono la deriva del prodotto. Ne guadagnano l’ambiente, la sicurezza degli operatori – che non entrano in contatto diretto con le sostanze – e la rapidità degli interventi, anche su terreni difficili da raggiungere. Le ricadute economiche e sociali sono altrettanto significative: maggiore competitività delle imprese e nuove opportunità di lavoro qualificato».
Il presidente di Coldiretti Ettore Prandini: «Le nuove tecnologie permettono di ottimizzare l’uso delle risorse e di migliorare l’efficienza delle operazioni, riducendo i consumi energetici, grazie all’uso di attrezzature di precision farming. Secondo l’analisi Coldiretti sugli ultimi dati Smart Agrifood, gli investimenti in tecnologie 4.0 e 5.0 valgono circa 2,3 miliardi. Attualmente, le aree agricole che impiegano strumenti avanzati coprono oltre 1 milione di ettari, pari al 9,5% del totale».

Abbiamo documentato l’ arrivo dei droni sui vigneti a strapiombo sul mare delle Cinque Terre. Un sostegno importante per tutelare produzioni uniche e di eccellenza che grazie alla tecnologia dei droni assicurano più sostenibilità. Un’altra funzione è nella lotta antincendio (leggi). Droni alimentati dall’energia solare possono monitorare centinaia di ettari in poche decine di minuti. Senza dimenticare il monitoraggio per individuare discariche abusive o l’inquinamento dei corsi d’acqua.
La sperimentazione Amazon per la consegna dei pacchi
Per altri versi siamo anche all’avanguardia. Prime Air di Amazon per il suo progetto di consegna merci dall’alto ha scelto l’Italia con Abruzzo e Molise per la prima sperimentazione al di fuori degli Stati Uniti, riconoscendo così anche l’attività pioneristica di Enac e dell’aviazione civile nazionale per fornire servizi sostenibili e tecnologicamente avanzati. «Andiamo sempre di più verso un concetto di mobilità aerea sostenibile e innovativa – ha affermato il presidente Enac Pierluigi Di Palma – che rappresenta appieno la visione Enac di un futuro che, oramai, è davvero il nostro presente».

Sul fronte tecnologico non sono state svelate novità, ma è importante sapere che il progetto sta continuando e che in Italia si possano sviluppare i primi servizi di consegna pacchi con i droni d’Europa.


ma allora il gruppo politico-economico formato da Coldiretti – Bonifiche Ferraresi – ENI (in affari dal 2021 tramite sotto-società condivise) non è contrario a prescindere a tutte le tecnologie applicate in agricoltura, in un affalato di nostalgia delle battaglie del grano del ventennio..
espandere le coltivazioni di biodiesel va bene, e pure i “moderni” droni vanno bene se rappresentano investimenti per 2 miliardi
no, sono contrari solo ai pannelli solari di agrivoltaico e fotovoltaico e ai loro investimenti (e ritorni) per decine di miliardi per gli agricoltori stessi, e che farebbero abbassare a breve i costi energia