In Cina il drone cargo V2000CG CarryAll procede spedito: ha ottenuto le certificazioni necessarie e completato i primi voli, trasportando medicinali d’emergenza e prodotti agricoli per 118 chilometri in soli 40 minuti. In Italia, invece, Amazon ha deciso di abbandonare il progetto Prime Air, mentre l’Enac prova a rilanciare annunciando «il primo U-Space europeo». Resta però una battuta d’arresto significativa per lo sviluppo della filiera nazionale della logistica con droni.
Via dall’Italia per “vicende finanziarie”: oltre 700 milioni da pagare
A ottobre si brindava a San Salvo, in Abruzzo: il traguardo dei voli con consegna dei pacchi Amazon sembrava ormai a un passo. La prima sperimentazione europea del drone delivery era stata accolta con entusiasmo. Grande ottimismo in un evento recente alla presenza dei vertici Enac e del vicepresidente e general manager di Amazon Prime Air, David Carbon. Poi, dopo Natale, la doccia fredda. In un comunicato, Enac ha annunciato di aver ricevuto da Amazon la comunicazione ufficiale della sospensione del progetto Amazon Prime Air. Problemi tecnici? No. «Amazon ha comunque riconosciuto l’apprezzamento per il lavoro svolto con Enac», precisa l’ente.

La causa — Repubblica la definisce una “ripicca fiscale” — viene spiegata da Enac come conseguenza delle «recenti vicende finanziarie che hanno coinvolto il Gruppo», motivo per cui Amazon ha scelto di avviare il lancio delle operazioni commerciali e la richiesta di certificazione in un altro Stato dell’Unione Europea. Jeff Bezos si è sposato a Venezia, ma gli affari restano affari: la decisione è quella di smontare la base e il centro di ricerca italiani. A pesare sono soprattutto gli effetti dell’inchiesta della Procura di Milano. Amazon verserà 511 milioni di euro, più altri 212 milioni, per chiudere il contenzioso tributario con il fisco italiano.
Enac punta su “U-Space San Salvo”
Nonostante la sospensione del progetto Amazon, Enac rilancia: «Dal 1° gennaio 2026 entrerà comunque in funzione lo “U-Space San Salvo”, il primo in Europa. Si tratta di una porzione di spazio aereo dedicata all’integrazione tra voli con equipaggio e voli con pilota remoto, un elemento fondamentale per garantire la piena e sicura operatività dei mezzi unmanned, permettendo attività sperimentali e operazioni in situazioni di emergenza».
Ma senza il coinvolgimento del maggior operatore mondiale del delivery, il progetto inevitabilmente perde peso e visibilità. Il piano viene realizzato «grazie alla collaborazione con D-Flight, Enav e al coinvolgimento di 35 realtà territoriali» e «rappresenta un ulteriore risultato significativo per il sistema Italia nella sfida verso un’aviazione civile più innovativa, avanzata, sostenibile e intermodale».
In Cina verso il servizio di linea
Cosa sta accadendo nel mondo nel settore del delivery con drone cargo? Il passaggio dai test all’avvio di servizi regolari sembra ormai vicino. In Cina, come riportato dall’agenzia Xinhua, il V2000CG CarryAll sviluppato dalla AutoFlight di Shanghai ha già compiuto un volo operativo trasportando medicinali d’emergenza e prodotti agricoli per 118 chilometri in soli 40 minuti.

Si tratta di un eVTOL con peso massimo al decollo superiore alla tonnellata, il primo della sua categoria a ottenere tutte e tre le certificazioni aeronautiche cinesi richieste. Può trasportare fino a 400 kg, raggiungere una velocità di crociera di 200 km/h e coprire 200 km di autonomia grazie alle batterie fornite da CATL, investitore strategico di AutoFlight.
Secondo Huo Kui, direttore del progetto, il volo ha permesso di verificare la stabilità e l’efficienza del velivolo nel complesso territorio montuoso del Guizhou, fornendo dati preziosi per il trasporto di prodotti agricoli e forniture d’emergenza. Huo ha inoltre anticipato che la provincia punta a rendere operativa la rotta entro l’anno.
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