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Draghi suona la sveglia: Gas? No, puntare sulle rinnovabili

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Draghi suona la sveglia: in audizione in Parlamenti l’ex premier ha invitato a puntare subito sulle rinnovabili, sbloccando i tanti impianti in attesa.

Darghi suona la sveglia
(Credit foto: Enel Green Power).

Draghi suona la sveglia: “Slegare il prezzo da quello del gas”

Sui costi dell’energia “non possiamo unicamente aspettare le riforme a livello europeo. In Italia sono disponibili decine di gigawatt di impianti rinnovabili in attesa di autorizzazione o di contrattualizzazione. È indispensabile semplificare e accelerare gli iter autorizzativi, e avviare rapidamente gli strumenti di sviluppo. Questo abiliterebbe nuova produzione a costi più bassi di quella a gas, che rappresenta ancora in Italia circa il 50% del mix elettrico. A fronte di meno del 15% in Spagna e di meno del 10% in Francia)“.

Mario Draghi parlava davanti alle commissioni Bilancio, Industria e Politiche Ue di Senato e Camera, presentando il Rapporto sul futuro della competitività europea. “Inoltre”, ha continuato, “senza aspettare una riforma europea, possiamo slegare la remunerazione rinnovabile da quella a gas sia sui nuovi impianti che su quelli esistenti. Adottando più diffusamente i Contratti per Differenza (CfD) e incoraggiando e promuovendo i Power Purchasing Agreement (PPA)“.

Draghi suona la sveglia“Energia troppo cara, i cittadini sono stanchi di aspettare”

In sostanza, secondo Draghi “occorre certamente accelerare lo sviluppo di generazione pulita e investire estesamente nella flessibilità e nelle reti. Ma occorre anche disaccoppiare il prezzo dell’energia prodotta dalle rinnovabili e dal nucleare da quello dell’energia prodotta dal gas”. 

Anche per quanto riguarda il gas, ha insistito l’ex premier “è necessaria una maggiore trasparenza sui prezzi di acquisto alla fonte. Il beneficio dei più bassi costi operativi delle rinnovabili raggiungeranno pienamente gli utenti finali solo tra molti anni. I cittadini ci stanno dicendo che sono stanchi di aspettare. La stessa decarbonizzazione è a rischio. I prezzi all’ingrosso dell’elettricità dipendono dal mix di generazione ma anche da come si forma il prezzo“.

Ha poi concluso: “Dobbiamo sempre ricordarci che se vogliamo l’autonomia completa, la sovranità sul nostro approvvigionamento energetico, alla fine la produzione di energia non può venire dal gas“.

  • LEGGI anche e guarda il VIDEO: Prezzo dell’elettricità e del gas; è possibile disaccoppiarli?

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28 COMMENTI

  1. Presa-Diretta
    questa domenica in TV parlerà di rinnovabili e delle controreazioni

    =======================================
    una premessa utile al tema secondo me è questa:
    il settore energetico è cambiato in pochissimi anni, e i nostri cervelli che non lo hanno ancora registrato, abituati a un mondo che cambiava nozioni più lentamente

    rinnovabili erano pioneristiche e costose, da sovvenzionare, sino a 10 anni fa, ma scendevano di costo rapidamente; oggi le rinnovabili già mature sono la scelta più conveniente, compresi accumuli di energia giornalieri e stagionali, e lo saranno ancora di più domani secondo tutti gli analisti

    mentre il nucleare ha fatto il percorso opposto,
    inizialmente anni ’60 e ’70 sembrava costare poco (ma con molte esternalità non conteggiate), poi ogni decade che è passata è cresciuto di costo per via della sua complessità e delle criticità da tamponare (sicurezza e filiera scorie), diventando la fonte di energia più cara di tutte; al contrario della pubblicità sui media, sono almeno 20 anni che non se ne installa quasi più; quelle economiche, citate da Draghi, sono le centrali già esistenti, costruite in passato, nel senso chesono erano più semplici e già state pagate, allora prolungarne l’uso per quanto possibile ha costi di interesse

    al contrario della costruzione di nuove centrali, oltre alle criticità della tecnologia, si ha un costo spropositato, da truffa finaziaria ai danni statali, se ipotizzassimo centrali di nuova costruzione in area Europa o Usa; non guardate i costi Cinesi, più economici, sono diversi i salari e le norme di sicurezza; tra l’altro in Cina anche le rinnovabili costano 1/3 che da noi

    Grafico costi (fonte Lazard) sino al 2019
    https://singularityhub.com/wp-content/uploads/2020/12/our-world-in-data-price-solar-electricity-10-years.png

    Grafico costi (fonte Bloomberg) sino al 2023
    https://www.vaielettrico.it/wp-content/uploads/2023/07/LCOEfig1-768×520-1.png.webp

    Grafico costi per area Europa anno 2024 (fonte Fraunhofer-Institute)
    https://www.pv-magazine.com/wp-content/uploads/2024/10/Levelized-Cost-of-electricity-2024.png

    === anno 2018 circa ( 1a fase)
    FTV ed Eolico sono scesi di costo sotto ai prezzi dei combustibili fossili di importazione, ed le installazioni sono iniziate a crescere a valanga in tutto il mondo, per convenienza economica

    === anno 2024 circa ( 2a fase)
    sono scesi di costo e continuano a scendere anche gli accumuli energetici, così da permettere a basso costo mix rinnovabili anche nelle quote sopra 70% e sino a 100%, quando ci arriveremo, sempre spendendo meno di metano-petrolio-carbone di importazione

    — progressione installazioni mondiali
    https://www.pv-magazine.com/wp-content/uploads/2025/01/thumbnail_Picture1-2048×1518.png

    — progressione in Europa,
    rinnovabili da 33% (2019) a 49% (2024)
    https://energy-charts.info/charts/renewable_share/chart.htm?l=it&c=ALL&interval=year

    — progressione in Spagna:
    dal 2019 al 2024 è passata da circa 40% a circa 60% rinnovabili;
    nel 2019 aveva costo energia come Italia, nel 2024 ha costo energia metà di Italia; dal 2027 spegnerà le sue centrali nucleari per puntare a 100% rinnovabili

  2. Rinnovabili??? Ma dai ora dobbiamo trovare 40 miliardi da dare subito all’Ucraina (4 dovrebbero essere italiani) e nej prossimi anni gli 800 per riarmarci … questo sono le priorità, l’ambiente (come la sanità, l’istruzione, le pensioni e il welfare) può tranquillamente aspettare come ha fatto fin’ora…

    • rinnovabili si pagano da sole, anzi poi ci fanno risparmiare, cosi avremmo soldi anche per gli altri problemi

      e gli investimenti iniziali per le rinnovabili li fanno volentieri i privati, basta sbloccare almeno una parte delle autorizzazioni degli oltre 300 GW di progetti in attesa, sono tanti, avremmo anche il lusso di scegliere i progetti pià eccellenti

      sbloccare le autorizzaioni in Italia significa valutare meglio chi votare,
      invece che solo per appartenenza familiare o caratteriale

  3. E ma le rinnovabili sono di sinistra, come facciamo? Poi ci tocca fare davvero i politici e non i demagoghi. Un terreno che conosciamo poco, meglio stare sul terreno che si conosce bene.

  4. Però il presidente Draghi è rimasto in carica 20 mesi, ha avuto un po’ di tempo per approvare dei cambiamenti radicali; Ah, ma il ministro della transizione energetica era forse il dott. Cingolani, un grande estimatore dei reattori nucleari e con qualche interesse in Eni ?

    • Il nucleare non e’ clima alterante quindi va benissimo come forma di produzione di energia elettrica

      • Ma produce energia molto più costosa di altri impianti non climalteranti come eolico e fotovoltaico.
        Oltre a diventare operativo, se va bene, tra 20 anni.
        Nel frattempo? Candele?

      • mix 100% rinnovabili + accumuli
        e passa rapidamente il caro energia:
        https://www.pv-magazine.it/2025/02/17/ricercatori-della-sapienza-costo-dellelettricita-a-52-e-mw-con-solo-rinnovabili-al-2050/

        Draghi cita rinnovabili; e anche nuculare, però quello europeo già esistente, da spremere finché và, come si fa con le auto usate ormai pagate

        invece nuculare di nuova fabbricazione è una pessima idea, anche se impazza tra gli youtuber furbetti; costa un barbarità, sarebbero 200 miliardi per creare pochi GW e che arriverebbero in rete tra 20-30 anni

        ancora più pessima per l’Italia, paese a rischio idrogeologico, sismico, e densamente popolato, immagina in caso di incidente nuculare di evacuare il Veneto o il Lazio; siamo anche con i conti già in rosso, senza soldi per la sanità, e con necessità di far scendere in fretta il costo energia, non farlo salire ulteriormente

    • Da diverse analisisi, inclusa una su questo sito, la crescente domanda di energia e le necessita’ di rendere il comparto strategicamente resiliente, hanno ad oggi bisogno di una quota di produzione di base stabile, che il nucleare puo’ offire, coprendo circa il 20% della domanda media. Non e’ economico, ma forse meglio sovvenzionare una fonte di energia che si controlla che regalare sovvenzioni a chi vende gas (da est o da ovest, cambia poco).
      Non necessariamente far decidere la massa e’ sempre la cosa migliore, perche’ si assume che sia informata su cosa decide.

      • si controlla fino ad un certo punto dato che l’uranio noi non lo produciamo ma lo si compra dalla russia per la maggior parte

      • a me il tuo sembra un discorso illogico

        perchè resilienza è avere energia che costi poco e che sia disponibile a breve, nuculare di nuova fabbricazione sarebbe l’opposto di questo, costa una barbarità e darebbe pochi GW tra decenni

        quasi tutto il mondo (non la Russia fossile-nucleare) sta invece correndo a installare Rinnovabili + Accumuli, si fa molto prima, primi effetti positivi sui prezzi energia già in 12-24 mesi, e si spende meno, anche molto meno

        vale anche per consumi elettrici h-24:

        la massa dei data-center e delle acciaierie si sta organizzando per avere energia da mix rinnovabili e accumuli, credo a loro, che devono farsi i conti di bilancio, e alle tante analisi e studi indipendenti scientifici ed economici

        mentre ho presente quanto mentono e quanto spammino i canali pubblicitari dei nucularisti, e quanto siano accattivanti le tecniche comunicative/psicologiche dei venditori; creano tifosi molto convinti di essere esperti, ma che non hanno fatto verifiche indipendenti delle informazioni, sono come dentro a una setta

        la regia dalla campagna disinformante nucularista è dell’agenzia pubblicitaria Hill & Knowlton, esperta di queste pratiche, fin dagli anni ’50 cura le campagne comunicative e lobbistiche per sigarettte, armi, oil, gas, nucleare, apertura della guerra in Iraq, etc

        sono stati loro a fondare il termine “agenzia P.R.”, pubbliche relazioni, spiegano con vanto professionale che significa che curano per il cliente sia la parte lobbistica (comprese squadre di consulenti per aiutare i politici a modificare le leggi dei vari Stati) che quella pubblicitaria / comunicativa.. chi ha tempo può cercare con google e leggere le loro “imprese”, o guardare qualcuno dei film famosi a loro ispirati

  5. Come far capire ai nostri politici che il costo dell’energia è il principale fattore di freno dell’economia? Ogni prodotto o servizio ha un contenuto energetico che possiamo tranquillamente stimare tra il 30 (i servizi) e il 90% (la manifattura). Come possiamo competere con gli altri paesi? E le bollette delle famiglie, sono una tassazione dissimulata. E la nostra dipendenza dai paesi fornitori di fossili, che si comportano come pushers?

    • se consideriamo che storicamente il governo italiano è monopolista anche del commercio del tabacco, sigarette ed alcolici… è già ufficialmente un pusher… idrocarburi son solo altri prodotti tossici che ci spacciano quotidianamente.

  6. Uno dei pochi pensanti italici, ovviamente irriso dalla maggior parte dei nostri patrioti. “Nemo propheta in patria”

  7. Altri che “suonare la sveglia”, a questi cialtroni dovrebbero suonare ceffoni, ma tanti ceffoni, da riportarli alla ragione.
    Invece no, bloccano le Fer ed autorizzano gli smr.
    E noi italiani belli e felici di farci prendere per i fondelli.

    Ma anche Draghi, convinto che l’energia da nucleare costi poco?
    Ma non può informarsi meglio prima di parlare?

    • Ciao, la citazione del nucleare è per gli impianti già esistenti, che possono vendere energia a circa 50-70 euro al MW-h (e scaricare le altre spese sullo Stato, cioè in altre tasse e debito pubblico, spalmato su decenni)

      nel suo ragionamento su come calmierare i prezzi attuali, non sono inclusi molto ipotetici impianti nucleari futuri, inatnto perché arriverebbero tra 15-20 anni

      e perché negli impianti nuovi si considera nella tariffa non solo i costi di gestione ordinaria, ma anche quelli di installazione, e allora il loro prezzo energia è 170-180 euri a MW-h, oppure 230 euri considerando anche le spese future di dismissione; e aggiungere un altro +30% o +50% per SMR di taglia piccola

      scommetterei che questi punti base Draghi li sa 😉

        • messa cosi ti do ragione

          poi forse il discorso era pensato per la situazione europa, per disaccoppiare i prezzi dal gas anche formalmente (es. per le centrali idroelettriche che non usassero contratti a prezzo fisso tipo i Cdf di eolico e solare) potrebbe essere necessario farlo in tutta europa, comprese le centrali nuculari esistenti, le borse energia sono interconnesse

          oppure ha voluto evitare da subito lo scontro comunicativo con i nostri partiti più retrogradi, che con la scusa del nuculare sono pro ENI e contro le rinnovabili

          • Sì, ma finché non installiamo rinnovabili a manetta, non potremo disaccoppiare il prezzo dal gas.
            Solo che per i stallare Fer serve sbloccare e snellire la burocrazia.
            Che per questo governo sono al pari di bestemmie.
            Purtroppo.

    • 21-09-3022 “le sanzioni hanno avuto un effetto dirompente sulla macchina bellica russa e Kiev ha acquisito un vantaggio strategico importante”….. invece noj dobbiamo tenere j conduzionatorj dpenti in estate e a due anni paghiamo il doppio per LNG americano … (anche pef produrre energia elettrica)

      • quindi ti pare una buona idea essere dipendenti da un dittatore brutale quale Putin per la nostra fornitura di energia?

        Io penso assolutamente di no. Non dobbiamo essere minimamente dipendenti dalla Russia su nulla. E da quanto stiamo vedendo recentemente e’ meglio non essere dipendenti nemmeno dagli USA.

        Quindi in primis bisogna promuovere la produzione nazionale: eolico, fotovoltaico, se girano i numeri anche nucleare (e’ vero che dobbiamo importare uranio ma in misura ridotta e si puo’ comprare da molti paesi e non e’ clima alterante), mentre gas e petrolio assolutamente no, ce ne dobbiamo smarcare il prima possibile

        • sono d’ accordo con te.. tranne sull’apertura al nucleare, intanto perché il combustibile necessario viene trattato solo dai soliti “Big” Russia Cina ed USA (che per altro non ha ancora i depositi finali per le scorie.. proprio come noi italiani..e su Reuters ho letto tempo fa delle pesanti critiche in merito), oltre al fatto che in nessuna di queste potenze è stato fatto un impianto a soli fini commerciali che sia rimasto nei tempi e costi previsti (lasciando a carico della fiscalità generale l’ enorme esubero di costi).
          In USA stanno tenendo di proporre impianti GNL ad esclusivo servizio dei data-center A.I. ..ma ci sono problemi di finanziamento…

        • Basta parlare di nucleare!
          Ad andare bene potrebbe entrare in funzione tra 20 anni.
          E l’energia costa più di qualunque altra forma di produzione.

        • Klaus, A tendere si certo levarsi dalla dipendenza dei combustibili fossili è corretto, ma per momento certe scelte hanno mandato in crisi aziende e famiglie tedesche e Italiane. Fare con maggiore pianificazione e coi tempi corretti erà così difficile? Ora haj voglia a recuperare la competitività perduta.

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