Per l’ex presidente della Bce, Mario Draghi non ci sono dubbi: “Tutti vogliamo che la nostra energia sia prodotta al cento per cento dalle rinnovabili“. L’ex presidente del Consiglio lo dice per motivi di necessità ambientale ma anche di opportunità politica: non dipendere più da altri per l’approvvigionamento energetico dell’Europa
Super Mario Draghi continua a interpretare con determinazione il suo ruolo di “paladino” dell’Europa. Di più: degli Stati Uniti d’Europa. Dopo la presentazione del suo Piano per la competitività della Ue, è tornato a chiedere una strategia comune per il rilancio industriale del Vecchio Continente.
Lo ha fatto parlando a un convegno organizzato dall’associazione Brueghel, uno dei think tank più ascoltati dall’intellighenzia europea. Draghi non ha solo ribadito i punti centrali del rapporto appena consegnato nelle mani della presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen. Ne ha ribadito i punti “politici” fondamentali.
Draghi vuole le rinnovabili anche per ragioni politiche: non dipendere più energicamente da Paesi extra Ue
A partire dall’obiettivo della transizione verde: “Siamo tutti d’accordo sul fatto che ci sono motivi generali per sussidiare” le tecnologie verdi “sussidiando la domanda“, ha esordito. “Ma ci sono anche ragioni per sussidiare la produzione. Il primo motivo è che non c’è parità di condizioni con la Cina“.
“Ma c’è anche una prospettiva strategica: vogliamo tutti che la nostra energia venga al 100% dalle rinnovabili, e non vogliamo ricadere nella situazione” in cui l’Europa si è ritrovata con “la Russia“, dipendere per un fattore essenziale come “l’energia” da “qualcuno che potrebbe diventare il nemico“.
“Transizione, le banche non lo sanno finanziare”
Draghi ha ribadito la sua idea di debito comune. E allo stesso modo ha lanciato una critica al mondo del credito. “Le banche sono brave a fare molte cose, ma non a finanziare l’innovazione”. E anche per questo, ha proseguito nel suo intervento “integrare i nostri mercati dei capitali è così importante“,
Questo perché pmi e start-up innovative possano finanziarsi andando sul mercato, senza dover dipendere dal credito bancario, che per sua natura è meno propenso al rischio rispetto ai mercati finanziari.
=== evoluzione rapida
per chi non segue il settore energia, ci sono fenomeni dirompenti in corso, i prezzi delle rinnovabili e dei sistemi di accumulo sono in caduta veloce dal 2019, e i paesi più reattivi hanno già iniziato la corsa ad installarli; il calo è cosi rapido da renderre obsoleti dati di soli 12 mesi prima
=== 100% rinnovabili non solo possibile, ma inevitabile
in ambito scientifico/tecnico i mix 100% rinnovabili sono concetti noto da tempo, mentre a livello divulgativo, l’idea si sta diffondendo tra la “gente”, e tra i decisori politici non corrotti, a partire appunto dal 2019, con l’esempio concreto di un numero crescente di paesi che stanno correndo per realizzare questi mix
l’idea è osteggiata da disinformazione “fumosa” in stile “supercazzola” a sostegno delle filiere energetiche fossili-nucleari, diventate obsolete come prezzi
=== ora persino IEA lo scrive
IEA è tra le agenzie più conservative, storicamente prima era propensa (per ridurre l’uso de carbone) all’industria del metano e poi a quella nucelare, e a sottostimare la crescita delle rinnovabili; ma oramai persino loro nei documenti recenti hanno ammesso che gli scenari sono cambiati
– World Energy Outlook 2023, a pagina 101,
rendono “ufficiale” quanto già mostrato da tanti altri analisti, cioè che ormai le rinnovabili anche includendo i costi dei sistemi di accumulo per stabilizzarle, sono più economiche del metano (e a maggior ragione del nuculare, che è più caro del metano)
https://www.iea.org/reports/batteries-and-secure-energy-transitions
– Integrating Solar and Wind ( settembre 2024)
qui IEA descrive 6 fasi progressive di adozione delle rinnovabili che portano al mix 100% rinnovabile, e classifica i paesi Europei in base a questa scala, vista come una evoluzione naturale; non solo possibile, ma inevitabile:
https://www.iea.org/reports/integrating-solar-and-wind
=== studio CSIRO australiano sui mix energia, aggiornato ogni anno
grafico comparazione costi mix rinnovabili “stabilizzate” (in inglese ” firmed”),
cioè comprensive di accumuli energia) vs nucelare; cifre in dollari australiani
https://www.csiro.au/-/media/Owned-articles/2023/December/GenCost/24-00202_EN_INFOGRAPHIC_GenCost_FINAL_240521_2.png?mw=800&hash=27993C4BEA0947FC32E82A44D74ABF71
PDF riassunto dello studio (v. grafici a pag. 5 di 6 )
https://www.csiro.au/-/media/Energy/GenCost/GenCost2023-24Final_Executive-summary.pdf
=== studio scientifico Nature (questo più specialistico, non divulgativo)
pubblicato nel 2024 su Nature, che analizza 9 scenari futuri, di cui:
– 7 evolvono a 100% rinnovabili
– 2 sono scenari IEA più datati, ipotizzavano di mantenere una quota di 10% di nucleare; nello studio questi scenari producono un costo del mix energia circa 30% più caro rispetto agli scenari 100% rinnovabili
grafici dei 9 scenari, la quota nuculare è quella color lilla:
https://media.springernature.com/lw685/springer-static/image/art%3A10.1038%2Fs41467-023-44232-9/MediaObjects/41467_2023_44232_Fig1_HTML.png?as=webp
studio completo (ma in inglese e molto tecnico)
https://www.nature.com/articles/s41467-023-44232-9
slurp
E ci siamo persi anche Draghi, se questa è veramente la sua dichiarazione, cosa che non penso proprio. Le rinnovabili hanno problemi di intermittenza. Non saranno mai al 100%.
Provi ad approfondire il tema, prima di sparare giudizi.
L’aiuto:
https://www.vaielettrico.it/un-mondo-con-solo-fonti-rinnovabili/
Energia solo da rinnovabili: tutto bello, ma lo stoccaggio stagionale?
Energia solo da rinnovabili/3 Qualche idea per far quadrare il cerchio
Infatti lo approfondisca. Vedrà che una centrale nucleare diventa improvvisamente economica 😀
Infatti, nessun privato ci ha messo un soldo. Mentre si azzuffano per installare parchi eolici, fotovoltaici e impianti di accumulo. Chissà perchè? Forse perchè una centrale nucleare è economica solo se il “buco” finisce sui conti dello Stato?
Non vedo così difficile arrivarci: parchi eolici, fotovoltaici e impianti di accumulo sono TUTTI incentivati dallo Stato. Anche il più deficiente dei cittadini capisce che SOLE, ACQUA, VENTO = energia elettrica gratis. E se si mette in conto che ci sono pure gli incentivi statali per metterli sul tuo tetto o per creare le CER o sviluppare vere e proprie centrali rinnovabili, senza contare la storica diffidenza e ignoranza verso il nucleare, è naturale che gli sforzi economici privati si riversino lì. Il problema è quel che viene dopo: la Germania ha già i suoi bei problemi a gestire gli sbalzi economici dei costi al MWH dei momenti di scarsa produzione o di iperproduzione (voglio vedere quanto contenti sono i privati, quando in piena estate a causa del 100% rinnovabili invernale, il costo al MWH diventa negativo e devono PAGARE per vendere la corrente elettrica) e sono stati così folli da chiudere le centrali nucleari PER RIAPRIRE quelle a carbone.
Gli impianti rinnovabili su scala industriale non sono incentivati. I prezzi di ritiro dell’energia sono fissati in aste competitive al ribasso. I prezzi negativi non riguardano i produttori da fonti rinnovabili, che non hanno costi vivi di produzione e rischiano al massimo di produrre energia non utilizzata, ma chi non può spegnere le centrali pur continuando ad accollarsi costi di gestione e fornitura.
Penso che nessuna centrale elettrica, soprattutto quelle “innovative” e che non hanno un facile ritorno di mercato, sia esente da contributi statali. Vedi https://italy.representation.ec.europa.eu/notizie-ed-eventi/notizie/la-commissione-approva-un-regime-italiano-di-aiuti-di-stato-sostegno-della-produzione-di-energia-2024-06-04_it
Senza contare anche le partecipazioni pubbliche dello Stato nelle aziende elettriche.
Ad oggi le rinnovabili in Germania non sono soggette allo spegnimento, ad oggi. Non durerà per sempre. Però già oggi chi ha investito sente il problema di dover svendere la corrente e fortunatamente però hanno delle tariffe fissate per legge, che però non riguardano i produttori di energia elettrica non rinnovabile (i quali o spengono o pagano). Per non parlare ovviamente del costo pubblico di tale sovvenzionamento (alla faccia delle centrali elettriche non finanziate dallo stato, almeno in Germania). Questo intendevo. E’ naturale pensare però che in una situazione di 100% rinnovabile questa situazione non si presenti o meglio ci sarà gente che dovrà “spegnere” (o non vendere) e non verrà ricompensata dallo Stato. Ergo… voglio proprio vederli a spendere soldi per poi non poter far andare gli impianti 😀
E il nucleare cosa risolverebbe?
le rinnovabili già mature sono quelle che si usano per la produzione di energia e NON sono sovvenzianate,
le aste sono pubbliche e trasparenti
oggi tendono a essere pagate con contratti del tipo Cdf (Contratti per Differenza) che stabilizzano il prezzo futuro del kwh:
– fissata nelle aste al ribasso una tariffa, es. 5 cents kwh, vengono retribuite a quel prezzo per un tot di anni, lo Stato mette (o incamera) la differenza sul costo di aquisto giornaliero che invece oscillerà nella borsa energia,
ma il totale che paghiamo resta fisso a 5 cents kwh
un Cdf che fissa una tariffa più bassa del prezzo grezzo attuale energia, cioè 11 censt kwh, NON è un incentivo, ma un RISPARMIO
il nuculare pubblicizzato come di tipo “nuovo” sono modelli vecchi già scartati negli anni ’60 in quanto ancora più costosi dei reattori classici; si sa già che non possono funzionare a meno di 16-30 cents a kwh (più cari anche del metano);
il costo resta alto qualunque sia la “supercazzola” sul tipo di pagamento (Cdf o fondi e finanziamenti a perdere o partecipazione statale con debito pubblico)
Sarebbe bello se funzionasse così, ma invece funziona così: https://www.facebook.com/profile/100068037925783/search/?q=100%25%20rinnovabili
And BTW i CFD SONO SOVVENZIONI PUBBLICHE, vorrei vedere delle statistiche (che non sono riuscito a trovare) di quante volte i produttori di rinnovabili hanno pagato per il prezzo troppo alto lo Stato, rispetto a quando lo Stato ha ripagato loro per i prezzi troppo bassi. Faccio una valutazione? Mai (esagerata dai… :D)
I CFD sono il risultato di un’asta. Non sono sovvenzioni, è il mercato bellezza.
Domanda retorica, come meccanisno delle compensazioni dei Cdf è più probabile:
a) che il proprietario delle rinnovabili vada a fine anno con una borsa di banconote a ridarli allo Stato e nel frattempo telefoni a Tommaso per aggiornarlo, perchè è troppo pigro per studiare i contratti energia ma lo stesso si inventa le cose
b) oppure che il conguaglio si fa direttamente sulle contrattazioni in borsa energia, e per es. può essere girato ad abbassare le bollette
Altra domanda retorica, quale dei seguenti è una sovvenzione (anzi strozzinaggio) e quale è un risparmio:
a) Cdf a 20 cents/kwh (e con clausola di rivalutazione anno su anno con l’inflazione per i prossimi 30 anni) fissato per l’energia che uscirà dalla centrale atomica inglese di Hicley-point C, tariffa che graverà nelle bollette inglesi, e pare non basterà a coprire i costi (stima parziale attuale 54 miliardi per la sola fase di costruzione di 2 reattori, non ancora terminati), il governo dovrà aggiungere altri soldi, cioè anche debito pubblico, oltre ai fondi dati anche a inizio lavori
b) Cdf a 3-4 cents/kwh (e senza rivalutazione, prezzo fisso stracciato per i prossimi 20 anni) per le aste di fotovoltaico ed eolico in Spagna
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Spagna nel 2018 aveva lo stesso prezzo Pun dell’elettricità dell’Italia, ora dopo 5 anni di installazioni di rinnovabili ha un prezzo PUN che è meno della metà del nostro, e senza sovvenzionare il settore energia, al momento la Spagna sta anzi riducendo il debito pubblico
Citazione a caso da uno dei tre articoli “In pratica, se vogliamo sperare di avere un sistema basato solo su rinnovabili che sia realisticamente ipotizzabile (senza un base-load fornito dal nucleare) occorre dimezzare la domanda finale di energia.” Ora, se considerassimo che l’unica cosa da cambiare nel tempo fosse il consumo di energia sarebbe forse anche fattibile in 20-30 anni. Peccato che in realtà, se non facessimo alcuna ottimizzazione, fra 20-30 anni il fabbisogno di energia totale sarebbe il doppio (se non peggio). Ora mettendo insieme le ottimizzazioni (tanto care a chi non si rende conto di dove vive) e il naturale aumento di fabbisogno energetico la probabilità che fra 20-30 anni la metà corrisponda al totale di oggi è molto, molto realistica. In pratica, progetto infattibile, soprattutto visti gli scarsissimi e lentissimi progressi sul campo degli accumulatori o anche solo nel campo della fusione nucleare. Ma soprattutto infattibile in questa Europa divisa e con politici ridicoli…
Forse è vero. Ma per gli stessi motivi, economici, politici e sociali, è ancor più irrealistico pensare che in 20-30 si possa creare un baseload nucleare europeo.
Se continuiamo con la baggianata delle rinnovabili, ovviamente non si otterrà né l’uno né l’altro. Il mix corretto dovrebbe prevedere anche una parte di produzione alternativa che sopperisca ad eventuali sottoproduzioni rinnovabili e che possa però essere modulata quando le rinnovabili sono in iperproduzione.
Se definisce “una baggianata” le fonti rinnovabili, tra noi e lei il discorso è già chiuso.
Intendevo la baggianata del SOLO fonti rinnovabili, non certamente delle fonti rinnovabili in sé. Era abbastanza ovvio nel contesto del mio discorso.
Il solo fonti rinnovabili non è una baggianata. Ha delle complessità e dei costi, tutti superabili con la tecnologia attuale. Tenendo conto dei miglioramenti attesi è tutt’altro che impossibile.
ricordo la simulazione Aspo citata in quegli articoli è obsoleta nei dati
e con la curva dei consumi iniziale stra-esagerata: quando hanno inserito nel carico elettrico futuro la quota dei consumi del riscaldamento, ora coperti dal metano, non hanno applicato il fattore di riduzione a 1/3, come avviene usando le pompe di calore al posto delle caldaie
tra l’altro scelta incoerente perché invece i consumi dei trasporti li hanno inseriti come futura quota elettrica applicando la conversione (riduzione) corretta data dall’elettricazione del servizio
in pratica fanno un calcolo assumendo un carico elettrico nazionale totale invernale medio esagerato, da nazione molto più grande dell’italia, che richiederebbe più installazioni del dovuto, oppure una riduzione dei consumi introdotta a monte dei calcoli
questo a prescindere dal tipo di sorgente energetica di elettricità ipotizzata nella simulazione, una quota di nucleare non migliorerebbe la simulazione, alzerebbe solo i costi e di parecchio
una simulazione 100% rinnovabile per l’Italia più recente (2023) la hanno fatta nello studio di “Ecco” (ma ce ne sono anche altre), secondo lo studio si potrebbe fare per il 2035, cioè ancora prima degli obiettivi europei
conteggiando correttamente il peso dei riscaldamenti invernali (consumi di energia molto inferiori con le pompe di calore rispetto alle caldaie), prevede un carico medio invernale di circa 75-80 GW (invece dei 115 GW della prima versione della simulazione di Aspo), mentre il carico estivo sarebbe simile a quello previsto da Aspo; in pratica bastano meno installazioni
PDF studio Ecco scaricabile da qui
https://eccoclimate.org/it/scenario-di-decarbonizzazione-del-sistema-elettrico-italiano-entro-il-2035/
Infatti, se si va a vedere tutto il video, Draghi effettivamente dice 100% renewable, ma è un chiaro lapsus, poichè riferendosi alle green tech, queste in Europa INCLUDONO il nucleare, c’è qualcuno che ancora non l’ha metabolizzato, ed evidentemente gli rode😁.
Si capisce verso la fine circa quando gli fanno una domanda e contestualmente dal pubblico si ringrazia Draghi per aver inserito nel suo rapporto il Nucleare.
Ripeto, il rapporto Draghi è un endorsement al Nucleare, tra le altre cose ma questo non lo leggerai mai dove si vuole fare volutamente propaganda griiin🙄😒.
L’Europa dice che il nucleare è una tecnologia a zero emissioni. Il che è vero. Non per questo deve essere adottato da tutti i Paesi. Per alcuni ha senso, quanto meno mantenendo in funzione le centrali esistenti, vedi Francia, per altri no. E’ meno costoso di un sistema 100% rinnovabile? Ci sono le condizioni geografica e sociali (dopo due bocciature in altrettanti referendum) e temporali per adottarlo in Italia? Di questo si discute, e su questo, mi pare, Draghi non si è espresso. Quindi l’endorsment lo vede solo lei.
Draghi ha consigliato dove investire all’Europa, ha indicato il nucleare come fondamentale e ha criticato, giustamente, le banche per la scarsa propensione all’investimento per una rapida transizione basata su tecnologie low carbon.
La maggior parte dei Paesi hanno fatto retromarcia con grattata, il Belgio ha chiuso 2 reattori, gli altri li estende fino al 2035 intanto spende 6 miliardi di soldi pubblici con centrali a gas per compensare (furboni 👍).
Svizzera, proposta del comitato di togliere il divieto di costruzione nuovi reattori, e secondo i sondaggi sono favorevoli.
“Loro” hanno fatto i referendum in merito e probabilmente ne faranno un quarto.
Noi non abbiamo mai fatto un referendum esplicito, quindi eviti di strumentalizzare.
Germania è la barzelletta d’Europa con la sua Energiewende 600 miliardi buttati nel cesso per essere comunque il secondo emettitore e importatore netto (indovinare di cosa e da chi) d’Europa e aver deindustrializzato il Paese, avessero investito in reattori avrebbero abbassato le emissioni del 75% e non del 25% spendendo la metà (300 miliardi).
Anche in Italia il recente decreto FER 2 incentivato da 35 miliardi di soldi pubblici per 5 GW scarsi (che producono una fava in un anno e sono pure variabili) con tariffe di 185€ al MWh dell’eolico offshore (+20 per la tariffa di connessione 🤣🤣) sono oltre il 40% in più di quello stabilito per HPC in Inghilterra !
Ma poi è il nucleare che costa, ceerrrto !🤦♂️
Solo a titolo informativo i Coreani in Arabia hanno installato oltre 5 GW per 4 reattori, 25 miliardi in totale, per circa 44 TWh all’anno!!
E in 8 anni, stando nella media mondiale di costruzione.
Quindi si, incredibile ma vero sistemi 100% ad alta intermittenza costano di più del mix Nucleare-rinnovabili lo ha già pubblicato anni fa il gruppo di ricerca del Prof. Zollino che diversamente dai troll che grufolano qua dentro studia e insegna Economia dell’Energia e Impianti Industriali, con dati IEA eh, mica quelli di Nonna Papera😉.
Le condizioni geografiche per il Nucleare in Italia ?
Ma sta scherzando o cosa? Al massimo direi che abbiamo tanto solare MA nel posto sbagliato, non abbiamo tutto questo Eolico, potenza si, ma capacity factor medio bassi.
Infine a Draghi gli chiederei tutto tranne fare il corretto mix energetico per il Paese, quello va fatto fare da ingegneri energetici che è una consulenza che a voi manca, e si VEDE.
Lei può abbaiare alla luna quanto vuole, citare tutti i Zollino del mondo, ma si beccherà il terzo referendum. E il terzo no. E non pastrocchi i dati. Metta link alle fonti e meno stupide faccine.
segnalo la bufala dei prezzi dei reattori in Arabia,
oltre al fatto che Zollino è un noto disinformatore sul tema energia, produce molto materiale deprecabile
quelli scritti da Tommaso sono i prezzi dichiarati in valore monetario del 2009 e sono la cifra dichiarata a inizio progetto nel 2009, sappiamo questi progetti poi lievitano di costo durante la lunga gestazione
e sono relativi in un contesto con manovalanza meno pagata e con norme di sicurezza degli impianti minori di quelle europee, in pratica un contesto più simile ai prezzi in Cina
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in Europa e in America abbiamo 3 esempi recenti di costo dei reattori perfettamente allineati tra loro:
a) Vogle 3 e 4 in USA (e nessun altro reattore in costruzione in Usa) -> 34 miliardi di dollari -> 32 miliardi di euro x 2 GW
b) Flamanville in Francia -> 24 miliardi x 1,6 GW
(19 miliardi conto parziale in euro del 2015, rivaluati ad oggi in 24 miliardi)
c) Hicley-Point-C in Inghilterra -> 54 miliardi (parziale, perché i lavori finiranno nel 2031) x 3,2 GW
=== conto rapido
>> costo di realizzazione circa 16 Miliardi per ogni 1 GW di potenza nominale ( 0,7 GW effettiva media)
>> circa 4 miliardi per la gestione,
>> 3 miliardi per lo smantellamento
>> 3 miliardi per la gestione delle scorie
(stime fatte sui dati sul campo Inglesi, Tedeschi e Spagnoli, non sui dati fantasiosi rivolti al futuro di EDF Francia)
>> totale 26 miliardi per 1 GW nominale (0,7 GW effettivi)
inoltre l’attesa di 10 anni (ma in europa sono più 15-20 anni) per costuirli, implica un consumo di metano nel frattempo per un costo di circa altri 8 miliardi
-> siamo a 34 miliardi a GW nominale
=== alternative costano molto meno compresi accumuli
– fotovoltaico 0,7 miliardi a GW
– eolico 1,5 miliardi a GW
– eolico marino 3 miliardi a GW
– accumuli idroelettrici 0,15 miliardi a GW-h
– accumuli batterie 0,24 miliardi a GW-h (in calo rapido)
– accumuli termici 0,22-0,30 miliardi a GW-h
=== il modo di scrivere di Tommaso mi sembra un buon esempio di arroganza mista ad ignoranza, frequente nella campagna di pubblicità ingannevole per il nucelare, un misto di esaltati e social manager (questi ultimi retribuiti) incapaci di un pizzico di senso critico su quanto gli viene raccontato
scusate ho scritto Tommaso ma era Pancrazio
e vedo tante altre simpatiche affermazioni non corrispondenti, per es:
– il costo per estendere l’utilizzo dei 2 reattori in Belgio è molto alto e complicato.. è un misto di capitali, tariffe sul kwh, e il permesso di scaricare allo Stato Belga i costi di gestione delle scorie dell’intero parco centrali nazionale.. ha già fatto partire polemiche e indagini (sospette irregolarità e corruzione)
– in Svizzera c’è un tentativo di un gruppo lobbistico-politico (alla luce del sole, in svizzera funziona così) che ho seguito, ma probabile non riesca, la popolazione è contraria nonostante il martellamento mediatico a base di bufale imbarazzanti (come in Italia)
– di fronte all’evidenze dei costi LCOE 1/3 per le rinnovabili (ormai persino IEA, compresi gli accumuli, IEA report del 2024, non queli di dieci anni fa che usa Zollino) i disinformatori passano a fare discorsi supercazzola sulla tariffazione
– il Fer 2 non riguarda FT ed eolico su terra, che costano già molto poco e sono il grosso delle installazioni, ma 5 GW di sistemi “innovativi”, sui quali si sa già che scenderanno di costo, all’asta successiva; che le tariffe di apertura asta siano settate alte poi dipende anche dal pessimo governo che ha usato stime di costo vecchie di 2 anni, incompetenza o malafede, sta facendo costare di più ogni fonte energetica, per favorire oggi ENI e domani i venditori di pessime soluzioni
comunque contando un paio di correttivi scritti nel decreto, saranno circa 165e al MG-h (non 185) e senza rivalutazione con l’inflazione per 20 anni, significa che in breve costeranno meno del metano a ciclo semplice; e gli altri 40 GW successivi al Fer 2 costeranno meno
invece a Hicley-Point-C, i famigerati reattori inglesi fatti rinnovare da Cameron, sono stati spesi anche soldi in capitale e debito pubblico, poi ci sarnno anche le spese per le scorie, e soprattutto la tariffa stabilità del MW-h, si rivaluta con l’inflazione ogni anno per 35 anni
ma Pancrazio ha omesso questo ‘dettaglio’..che non è un dettaglio.. ad oggi i due reattori non sono terminati, ma la tariffa è già salita a 200e MW-h.. e per chi conosce come funziona l’inflazione e gli interessi composti salirà a cifre ancora più mostruose
goffa bugia.. il nucelare lo cita di sfuggita tra le fonti ‘pulite’ ma senza aggiungere altro, non propone di mantenerlo o peggio aumentarlo, perché fa aumentare i costi dell’energia e in ogni caso richiede troppo tempo;
e se qualcuno tra il pubblico avesse fatto quella scenetta, sarebbe patetico
Draghi nel rapporto chiede di impegnarsi allo sviluppo rapido delle rinnovabili, perchè fanno diminuire i costi energia, e installandosi rapidamente riducono da subito la dipendenza dall’estero
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studiarsi questi grafici con i costi energia LCOE, cioè calcolati tutto compreso, costo vero escludendo sussidi o costi spostati sul debito pubblico:
GRAFICO COSTI ENERGIE dal 2009 al 2019 – LAZARD (banca di investimenti)
https://singularityhub.com/wp-content/uploads/2020/12/our-world-in-data-price-solar-electricity-10-years.png
GRAFICO COSTI ENERGIE dal 2009 al 2022 – BLOOMBERG-NEF
https://www.vaielettrico.it/wp-content/uploads/2023/07/LCOEfig1-768×520-1.png.webp
Continuo a ringraziare il prof Draghi per delle prese di posizione che tanti sempliciotti come me avevamo tempo fa.
Mi sarebbe piaciuto un’uscita così decisa quando era PdC, così magari Cingolani parlava meno di nucleare e faceva qualcosa in più per favorire le FER.
Comunque un parere così illustre è più che ben accetto.
quando era PdC aveva poco potere “personale”; la coalizione di governo era stramba, inoltre abusava dell’emergenza covid ed economica immediata
(oltre al superbonus, anche il via libera a progetti ENI e Snam sbagliati)
da PdC almeno fece dichiarazioni nette sulla necessità di stoppare il superbonus, ma i partiti al contrario rilanciarono, sotto ricatto di far cadere il governo, estendendo validità temporale (lega) e ambito di applicabilità (m5s) del provvedimento, causando un primo raddoppio del debito
anche il governo attuale tra rinvii vari ha aspettato quasi altri 2 anni a bloccare il superbonus, e i crediti fiscali sono ulteriormente raddoppiati
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per le rinnovabili, c’è da dire che ogni anno che passa i costi delle rinnovabili e degli accumuli energetici scendono a velocità notevole, non solo nei report dei tecnici, ma si sparge la voce anche tra i non addetti, e non pensare ai risparmi sempre più facili da ottenere, diventa ogni anno più da masochisti
trovo più preoccupante, rispetto al 2021, che ancora nel 2024 molti dei nostri politici si oppongano alle rinnovabili come sgherri dell’ottocento amici dei signorotti delle grandi aziende e consorzi fossili-nucleari
e apprezzo che Draghi, con la concretezza di un economista, non l’idealismo delle associazioni ambientaliste, abbia preso posizione netta, parlando esplicitamente di far scendere il prezzo dell’energia e aumentare la competitività
Certo che Draghi ha idee curiose, non vuole più una dipendenza energetica dalla Russia ma gli va bene una dipendebza dalla Cina che oggi detiene l’85% del mercato, vorrebbe che si spendessero 800 miliardi all’anno quando sa benissimo che stati come l’Italia faticano a trovarne 10per la nanovra e le Germania, che è la maggiore economia continentale, gli ha già risposto che le di finaziare debito comune non ci pensa proprio, vuole aumentare le spese per la difesa quando sa benissimo che gran parte di queste finiranno in tasca a produttori USA, insomna tante belle idee che molto probabilmente resteranno dulla carta.
i pannelli fotovoltaici li compri una volta sola, poi si spera che nei 2 decenni successivi l’industria si dia una svegliata.
i componenti di una pala eolica, beh, metallo + metallo + metallo + qualche magnete (eventuale, dipende dal generatore), che dici, siamo in grado di costruircelo qui da soli con la metalmeccanica nostra?
invece
il gas lo compri, lo bruci, lo ricompri, lo ribruci….
Alla fine aveva ragione Grillo con la battuta “Draghi è un grillino”
direi che Draghi è un grillino della prima ora , mentre molti del m5s non lo sono più ..
chi ha pensato a
Di Maio metano
e Todde carbone
ha vinto un occhio aperto in cui sputare come Totò
Non fosse stato così favorevole alla guerra e più per le rinnovabili a suo tempo forse sarebbe ancora al governo.
Ora, fondamentalmente, chiacchiera anche se alcune cose giuste le dice.
bello, ma socchiàcchiere, Draghi non ha potere alcuno 🙂
tutti vorremmo, ma l’erba voglio non cresce neppure nel giardino del re.
qualcuno ha detto nucleare?
Si, Pichetto, Salvini… Se ne dicono tante.
Coi tempi italiani, prima che abbiano identificato dove costruire, saranno passati almeno altri tre governi…
Spiace per i soldi che butteranno in studi di fattibilità ma ancora di più il freno alle alternative immediatamente praticabili a costi inferiori.
Pazienza, ci vuole sempre un peggiore, i comparativi funzionano così, se non ci fosse l’ultimo non ci sarebbero nemmeno i primi.
Tutti quelli che vogliono fare dire a Draghi il contrario di ciò che afferma sono coloro che sono ammanicati con i nemici commerciali o militari della Unione Europea!
Gli strumenti per accelerare le rinnovabili e quindi l’indipendenza energetica ci sono e sono i PPA per le aziende, che sembra stiano crescendo in Europa, soprattutto in Spagna e Germania, ma anche in Italia.
Servirebbe uno strumento “sostenibile” del tipo reddito energetico, ma su cui investire miliardi e non milioni, con l’obiettivo di raggiungere più famiglie possibile e di realizzarlo a costo 0 per il pubblico. Basta remunerare lo stato, o altro ente pubblico che “anticipa” i soldi dell’investimento e poi rientra in 6-10 anni.
Se pensato bene, tale strumento accelererebbe tantissimo lo sviluppo del fotovoltaico in Italia, determinando una contrazione dei consumi di metano e quindi un calo del prezzo, oltre che dei rischi associati al suo consumo.
lo stato italiano che anticipa miliardi? ma dai non ne trovano 10 per la manovra e dicono un giorno si e l’altro pure che tutto il debito è dovuto al superbonus, su cui io non era affatto d’accordo, ma comunque ha migliorato da un punto di vista energetico/ambientale 300000 abitazioni, e dove li prenderebbero dato che ora devono stare nel 3% debito/PIL? mettendo altre tasse alle “poche” che già paghiamo?
immagino pensi ai cappotti termici, alle pompe di calore (non ancora scese di prezzo e di dimensioni, ma lo faranno inpoche anni), o i prezzi gonfiati (durante il periodo anomalo “superbonus”) degli impianti fotovoltaici piccoli, cioè domestici
questi sono investimenti che ad oggi ancora si recuperano in tanti anni, o sui prezzi attuali delle pompe di calore; queste parti o vengono realizzate un po’ più lentamente (per seguire la natuarle discesa dei loro prezzi) oppure vanno “aiutate”
ma per le fonti di energia rinnovabili professionali (“utility”) il concetto è opposto:
i capitali per kw di potenza per installare le rinnovabili sono relativamente bassi, rispetto a continuare a comprare combustibili fossili dall’estero ogni anno, l’investimento si ripaga in pochi anni, spesso già 5-7 anni
e sono capitali che desiderano mettere gli investitori privati (realizzando poi una interessante resa economica a lungo termine su periodi di 25-30 anni, sostituendosi come fornitori di energia (a prezzi per noi minori) agli attuali fornitori come ENI o ai consorzi nuclearisti che aspirano a piazzarci uno strozzinaggio ancora più caro
con le rinnovabili il compito dello Stato può limitarsi a creare un ambiente burocratico favorevole e prezzi stabilizzati prevedibili (tramite i contratti Cdf), invece che ostacolarle come fa ora con il governo attuale italiano, che combatte contro i nostri interessi