Dove caricare in EViaggio: il fondatore del sito nato per indicare strutture ricettive in cui rifornire l’auto elettrica ci ha inviato questo intervento. La stagione dei viaggi di vacanza si sta concludendo, ma ci si continua a spostare per lavoro, piacere, ritrovi con gli amici…EViaggio.it è un aiuto prezioso.
di Nicola Carlon
“Quando scrivevo che la ricarica ultrarapida, da sola, non è la soluzione, sapevo che prima o poi avrei dovuto approfondire l’argomento ed eccomi qui“.
Dove caricare? Nelle ultrafast o in hotel all’arrivo, fuori dai soliti circuiti delle app
“Negli anni abbiamo visto tante lamentele di colonnine pubbliche non funzionanti o non disponibili anche a causa di mercati settimanali o feste di paese. Oltre che dei soliti automobilisti “distratti” (elettrici e non). Meno frequenti invece sono i problemi alle ultrafast nelle autostrade, ed è per questo che in viaggio scelgo di caricare all’ultrafast nel percorso e nell’hotel all’arrivo. Dal 2020 lo scopo di EViaggio.it è di aiutare chi viaggia in elettrico a trovare le strutture ricettive dotate di colonnina per i loro clienti. La nostra lista è cresciuta nel tempo, grazie al passaparola degli utenti, dei gestori delle strutture ed alcune aziende che producono e installano colonnine. Queste colonnine sono in gran parte off-line, quindi fuori dai soliti circuiti delle app che tutti conosciamo“.
Facciamo chiarezza sui costi delle strutture ricettive
“Avere delle informazioni corrette e aggiornate, infatti, è una delle cose più richieste dai proprietari di auto elettriche. EViaggio lo fa tenendo il gestore nel loop, cosa che le altre app non fanno. Ad oggi contiamo più di 2.200 destinazioni, di cui 351 verificate in prima persona dai gestori che, avendo accesso alla loro pagina, tengono aggiornate le informazioni presenti. Facciamo chiarezza sui costi: ogni struttura è libera di decidere come comportarsi, in quanto l’energia è sua, compresi i Destination Charger Tesla. Quando non è gratuita, il servizio di ricarica ha un costo fisso, ma qualcuno lo fa variare a seconda dell’auto, perché alcune hanno una batteria più grande di altre. Il prezzo a consumo o, meglio, a tempo, viene scelto ancora da pochi. Sia per la difficoltà della misurazione (non tutte le colonnine sono “smart”), sia per la legge italiana sulla vendita di energia che lascio ai più esperti di me“.
Tutto dipende dal tipo di locale e dalla durata del rifornimento
“Ad ogni modo le regole sono date dal mercato, da quanto impatta sui guadagni e dalle considerazioni che vuole fare il proprietario su un servizio che ritiene importante o meno.
Ad esempio. Se un ristorante ha una wallbox che carica massimo a 6kW nelle 2 ore che uno passa lì potrà caricare al massimo 12kWh, che corrispondono a meno di 4€ (due coperti?). Viceversa un b&b con la stessa wallbox potrebbe dover caricare tutti i 75kWh di una batteria Tesla durante la notte. Con un contratto da 0.3€/kWh potrebbe arrivare a costare 22.5€, ma difficilmente un cliente arriverà completamente scarico, tranne qualche temerario. Questo costo è tanto o poco? Dipende da quanto impatta sui guadagni: l’importante è che sia sostenibile per il gestore, altrimenti il rischio è che tolga la colonnina e sarebbe un fallimento per tutti“.
Posso caricare indipendentemente dalla marca dell’auto?
“La regola principale è essere chiari fin dall’inizio per evitare brutte sorprese. E le recensioni servono anche a questo. Destination charger Tesla, Porsche o BMW: posso caricare indipendentemente dalla marca dell’auto? Alcune colonnine Tesla sono impostate per caricare solo auto Tesla (quelle con il cartello rosso), però di solito sono sempre in coppia e quella con il cartello grigio è per tutti. Inoltre, all’interno della colonnina è presente uno switch che permette di rimuovere il blocco, quindi il gestore può decidere in autonomia cosa fare. Anche Porsche e BMW non sembra che applichino particolari restrizioni, ma anche lì è il gestore che decide. Alcuni decidono di applicare un costo alla ricarica per i veicoli che non sono della marca corrispondente al brand della colonnina…“.
La colonnina è libera o serve una card? Comunque non parli con un call center…
“Ultimamente le colonnine più smart richiedono una card RFID che permette all’hotel o al ristorante di gestire i costi, ove applicati. Questo è particolarmente utile anche nei parcheggi facilmente accessibili anche dai non clienti, per evitare “furbetti”. Tutti questi dubbi si risolvono facilmente telefonando alla struttura e chiarendo la situazione prima di prenotare. In ogni caso, se vi portate il carichino, e per qualche motivo la loro colonnina non funziona, sicuramente una soluzione la si troverà. Ed è questa la differenza sostanziale ed il motivo per cui, quando viaggio, preferisco caricare a destinazione. C’è la presenza del gestore che ci metta la faccia, a differenza di un call-center. Che magari non ha nemmeno la possibilità di intervenire da remoto perchè la colonnina è di un altro gestore ancora (è una storia vera)“.
Dove caricare? Il Sud si conferma meno coperto
“La maggior parte delle strutture riesce a servire almeno due auto contemporaneamente, ma ce ne sono alcune con anche più di 5 colonnine dedicate. Purtroppo, il sud è meno coperto. Ma c’è da dire che la distribuzione delle colonnine è falsata dalla presenza di aziende partner molto attive al nord Italia che ci aiutano con l’inserimento delle destinazioni. Questa mappa è pubblica e consultabile dal sito eviaggio.it. Infine, abbiamo provato a fare un esercizio per capire dove servirebbero più colonnine, incrociando i dati sul turismo in Italia e la copertura delle colonnine presenti su EViaggio. Mi rivolgo quindi ai gestori delle strutture ricettive: se siete in una di queste zone rossa e decidete di installare una colonnina, farete felici un sacco di guidatori di auto elettriche. Che, molto probabilmente, diventeranno vostri clienti affezionati“.
Avere una colonnina in albergo è il nuovo Wi-Fi, fa la differenza
“Ci siamo resi conto che il progetto è molto apprezzato e che merita più investimenti. In primis l’aggiornamento dell’app Android, non più compatibile con i nuovi telefoni, e un’app IOS per gli utenti Apple. Inoltre, con il solo passaparola si cresce troppo lentamente. Abbiamo bisogno di far conoscere il sito, non solo a chi cerca una destinazione con ricarica, ma anche ai gestori delle strutture ricettive. Per alcuni di noi la colonnina diventa un parametro di scelta importante quando decidiamo dove andare: la colonnina è il nuovo Wi-Fi. Per questi motivi stiamo cercando sostegni che ci aiutino a coprire i costi, e di svilupparci ulteriormente. Questa scelta non cambierà la natura del sito: resterà indipendente e gratuito per tutti, utenti che viaggiano in elettrico o gestori di strutture che credono nella mobilità sostenibile. Se siete interessati a supportare questo progetto, scriveteci a sponsor@eviaggio.it“.
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Peccato che l’app suggerita non sia scaricabile sul mio cellulare (Samsung S23+), perché non compatibile 🤔
Lo so, stiamo cercando sponsor in modo da poterne effettuare l’aggiornamento e sviluppare anche quella per iOS. Comunque il portale è pensato più come supporto alla pianificazione di un viaggio che un’app per la ricarica, quindi credo sia più comodo il formato web alla fine.
Ma sì bisogna andare negli hotel che fanno ricaricare l’auto non quelli che ci piacciono stessa cosa per i ristoranti non quelli dove si mangia bene ma dove si ricarica l’auto … Perché siamo noi al servizio dell’ auto non il contrario …. Come se io avessi mai scelto in hotel rispetto ad un altro perché ha il wifi ! Comunque contenti voi.
Lei è il centesimo commentatore che spara questa battuta. Complimenti per l’originalità.
Gli hotel ormai hanno tutti un livello di servizio simile quindi la discriminante può tranquillamente essere la presenza del wifi o della colonnina. Io per lavoro lo uso spesso il wifi dell’hotel e per me è importante, idem la colonnina.
E sinceramente preferisco questo tipo di “servizio” che dover essere schiavo del meccanico e dovergliela ogni 20.000km.
Sul ristorante ti do ragione, però può essere utile sapere che ha la colonnina e che il gestore pensa a chi viaggia in elettrico.
Metti che vai in un posto dove ci sono tre ristoranti che ti piacciono, scegli quello che ti dà la possibilità di caricare. Fine.
Ma lei è uno di quelli che quando va a Rimini sceglie l’Hotel col parcheggio interno o si avventura per 40 minuti a cercare parcheggio a 3 km di distanza in un dedalo di sensi unici?
“Come se io avessi mai scelto in hotel rispetto ad un altro perché ha il wifi ! ” 15 anni fa, quando andavi all’estero, era FONDAMENTALE! Era una vera e propria discriminante, improvvisamente non ce ne ricordiamo più solo perchè il roaming europeo è imposto e si hanno giga e giga anche all’estero? 15 anni fa la navigazione interne all’estero poteva costare più dell’hotel, se ti sbagliavi.
Fra 15 anni non ci porremo più il problema degli hotel senza punto di ricarica o meno: quelli senza, avranno già chiuso.
Il 13% degli stranieri (una macchina su 8) compra elettrico e se non vuoi farlo per gli italiani (disinformati) ti conviene farlo per gli stranieri: che poi vanno in Spagna, anzichè in Italia.
Contenti loro.
Grazie della pubblicazione! Qui potete trovare qualche grafico riguardo la distribuzione delle colonnine https://www.eviaggio.it/statistiche/
Esperienza personale.
Arrivo in aereo a Brindisi per lavoro e il noleggiatore d’auto mi chiede se può andar bene una Ford Puma, io rispondo che mi va bene tutto ma avrei preferito un’elettrica. Senza pensarci due volte mi dice che ha a disposizione una Polestar 2 allo stesso prezzo della Puma, ovviamente accetto senza neppure pensarci.
Alla sera arrivo in hotel, che tra le altre cose conosco da una vita, e nel suo parcheggio vedo una Spring collegata ad una presa da 16A, chiedo informazioni all’albergatore se in questi ultimi tempi ha messo a disposizione una presa per i clienti, questo mi dice che l’auto è di una parente che abita li ma non ha intenzione di installare colonnine per la ricarica perché costano troppo. Ovviamente io gli faccio notare che con il consumo medio della Polestar 2 che ho noleggiato, ricaricando per 10 ore sono in grado di incamerare almeno 140km di autonomia il che mi metterebbe in condizione di starmene più che tranquillo. Quindi, morale della favola, gli albergatori neppure si sognano che grande servizio fornirebbero installando una semplice presa 220V, al contrario sono convinti che debbano fare investimenti per piazzare colonnine da 7-11kW. Perciò devo dire a Nicola Carlon che gli albergatori, ristoratori, commercianti Italiani sono completamente all’oscuro di tutto ciò che riguarda la ricarica e cercare di sensibilizzarli sarà una strada tutta in salita, non per questo però deve rinunciarvi.
16A sono 3,5kW e dalle 23 alle 7, al netto 8un 10% di perdite, fanno 25kWh. Anche in autostrada ai 130, una PESSIMA auto ci fa 100 km, in extraurbano almeno 150, se poi fosse un’auto parca (Tesla, Kona, Id.x etc), almeno 200km…
Perché non lo capiscono?
Con poche centinaia di euro dai un servizio che costa meno di tenere a disposizione due biciclette e una frazione ridicola di avere una sauna. E puoi farti pagare forfettariamente 20€ ogni 8 ore, guadagnando pure.
Sta proprio qui la loro ottusaggine, la marea di guidatori EV sia italiani sia esteri che pian piano sarà sempre più vasta dove andranno ad alloggiare? In quali strutture vorranno andare a spendere i loro soldi? La risposta é semplice… quei pochi che non hanno potuto ricaricare ricevendo una assurda risposta come quella che ha ricevuto lei, non torneranno più in quell’albergo e faranno una recensione negativa sotti l’aspetto ricarica.. molto semplice.
Grazie della condivisione, non ho nessuna intenzione di mollare e devo dire che finalmente qualcosa si sta muovendo per fortuna.