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Dopo Parigi, anche Madrid bandisce i monopattini in sharing

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Il Comune di Madrid ha annunciato che revocherà le licenze ai tre operatori di monopattini elettrici in sharing. Perché? Dott, Lime e Tier Mobility non hanno rispettato gli accordi.

Un altro duro colpo per i monopattini in sharing. Dopo Parigi, anche Madrid vieta il noleggio e revoca le licenze ai tre operatori attivi in città. I circa 6.000 mezzi di Dott, Lime e Tier Mobility da ottobre non potranno più circolare. Il problema, ha spiegato sindaco di Madrid, José Luis Martínez-Almeida, è che i monopattini sono pericolosi, vengono parcheggiati male e quindi intralciano il passaggio dei pedoni, soprattutto degli anziani. Nulla di nuovo insomma. Secondo gli accordi presi inoltre i tre player avrebbero dovuto coprire con il loro servizio l’intera città, ma questo non è avvenuto. Lyme e Dott si erano anche impegnati a organizzare corsi gratuiti di guida… corsi mai attivati.

“A suo tempo, avevamo concordato una serie di autorizzazioni che pensavamo potessero rendere compatibile la mobilità in monopattino con l’integrità fisica delle persone, in modo che non ci fossero incidenti”.

Referendum: Parigi a valanga dice no ai monopattini in sharing

Nonostante l’amministrazione madrilena non sia mai stata morbida con i monopattini, la notizia arriva inaspettata, almeno nelle dichiarazioni. Il Comune lo scorso novembre aveva vietati di trasportare i monopattini (ovviemente dei privati) sui mezzi pubblici e ora i bando dello sharing mette un’ulteriore stop ai veicoli di mobilità leggera.

“Rappresenta un cambiamento inaspettato e dannoso non solo per le aziende impegnate e i loro utenti, ma per la città di Madrid nel suo insieme” ha affermato Lime in risposta all’annuncio della revoca delle licenze.

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Fonte: ElPais.com

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8 COMMENTI

  1. Oggettivamente i monopattini in sharing, testati in diverse citta’, hanno evidenziato diversi problemi di sicurezza. La preparazione ed il senso civico degli utilizzatori e’ forse il problema principale ma controllare dove vada e quanto veloce un monopattino che si infila ovunque non e’ facile.
    Non che i guidatori di auto e moto siano migliori, ma al momento le citta’ offrono una certa separazione tra pedoni e veicoli che i monopattini possono eludere.

    Distrazione, incuria, poco rispetto degli altri vengono amplificati su mezzi di trasporto per cui le citta’ non sono attrezzate, da cui la sospensione.

  2. Giusto, bandiamo mezzo pericolosi, che fanno una sacco di incidenti, che vengono abbandonati dappertutto, intralciano la mobilità ecc ecc.
    POi dopo andiamo solo a piedi perchè il primo mezzo con quelle caratteristiche è l’auto.

    • Concordo al 100% con Luca, infatti per me Madrid e Parigi devono prima di tutto bandire tutte le auto e tutte le moto, non certo i monopattini. I sindaci non hanno ricevuto le mazzette e quindi si sono ribellati, da bravi sindaci corrotti hanno eliminato un mezzo di locomozione SILENZIOSO, NON INQUINANTE, leggero e pratico. Un sindaco non corrotto avrebbe fatto limitare dalla fabbrica la velocità a 20 km/h , creato apposite zone di raccolta e consegna, regolato l’utilizzo. Decisione questa da politico corrotto.

  3. Giocattolino dannoso e pericoloso a cui non si doveva dare autorizzazione a girare per strada se prima non erano chiaramente stabilite regole di comportamento coerenti con il codice della strada. È un bene che venga traslato il suo utilizzo esclusivamente o a aree private oppure regolamentato il suo utilizzo con targa, assicurazione e casco protettivo per i luoghi aperti al traffico

      • Mi trovi d’accordo anche per le bici, troppi distratti che girano con cuffiette e guardando il telefonino. Il casco riesce ad evitare tante brutte conseguenze in caso di caduta

      • La solita sciocchezza di chi non sa che in bicicletta si è coperti dalla RC famigliare che qualunque persona di buonsenso fa. Finiamola con la storia che i ciclisti non siano assicurati!

        • lei parla di buon senso in un paese dove esiste un problema cronico dove sono stimate circa tre milioni di sole vetture in circolazione senza copertura RC auto figuriamoci quanti pagano una RC famiglia a copertura anche per altri danni

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