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Dopo la Seat Mii un’altra elettrica?

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La Seat Mii, clone della Volkswagen e-Up, è da tempo fuori produzione.

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Dopo la Seat Mii un’altra auto elettrica? O un modello a benzina, come suggerisce il concessionario? Alessandro ci chiede consiglio. Vaielettrico risponde. Ricordiamo che i quesiti vanno inviati a info@vaielettrico.it

dopo la seat mii
La Cupra Born, l’unica alternativa elettrica proposta dal concessionario.

Il concessionario mi consiglia un modello a benzina…

“Vorrei cortesemente chiederVi una consulenza riguardo la mia scelta sulla macchina elettrica. Sono possessore di una Seat Mii elettrica, acquistata a febbraio 2020 e ricevuta a settembre 2020. Dopo tre anni di utilizzo con buona soddisfazione del sottoscritto (anche se ci sono state diverse difficoltà, non è ancora un paese per vetture elettriche questo, purtroppo) la concessionaria mi ha avvertito della scadenza. Proponendomi le note condizioni: restituirla, tenerla o cambiarla con una nuova. Con mio dispiacere, però, ho constatato che tra tutte le soluzioni nessun suggerimento riguardava il continuare con l’elettrico. Anzi, gli stessi venditori mi sconsigliavano di tenerla, perché il valore (quello garantito è poco più di 9.000 euro), a detta loro, sarebbe precipitato. E non mi avrebbero più garantito l’assistenza con relative problematiche della batteria e della rivendibilità.

dopo la seat miiDopo la Seat Mii: restituirla, tenerla o cambiarla con una nuova? Ma quale?

In definitiva mi suggerivano di tornare all’auto a benzina, nuova o usata che fosse. Alternativa era passare alla Cupra E-Born pagando molto di più (e sconsigliandomela per il cattivo rapporto qualità/prezzo!?mah!). Perché, secondo loro, macchine elettriche piccole con la stessa autonomia della Mii non sarebbero state sviluppate. Sono piuttosto deluso, a me piace la macchina elettrica, la trovo ancora comoda, nonostante a volte si debbano fare i salti mortali per ricaricarla. Voi che siete esperti mi potete dare un’indicazione? Grazie. Alessandro Matonti

dopo la Seat Mii
Un’elettrica usata, come la Zoe, può essere una soluzione?

Risposta. In effetti la Cupra Born ci sembra un’alternativa poco credibile per una Seat Mii. È tutt’altra auto rispetto a una citycar, con un’aria sportiveggiante e prezzi che partono da 46.350 euro, più del doppio di quanto costasse la sua Mii. Per restare su una piccola elettrica, dunque, la scelta può essere solo di restituire la Mii e andare su un’altra marca. Purtroppo nelle citycar l’offerta non è molto ampia: c’è la 500e, che è piuttosto costosa (da 30 mila euro), c’è la Renault Twingo (da 24.450) e c’è la Dacia Spring (da 21.450). Le novità, in questo settore, arriveranno a partire dall’anno prossimo, con la nuova R5 e la Volkswagen ID.2 ( nel 2025). Un’alternativa potrebbe essere cercare un buon usato, con certificazione della batteria che garantisca sull’autonomia residua. Una Renault Zoe recente (con batteria 52 kWh), per esempio, potrebbe essere un’idea: se ne trovano molte in offerta, qualcuna anche tra i nostri annunci

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23 COMMENTI

  1. Alessandro, la VW ha rimesso in produzione la E-Up. Noi l’abbiamo da quasi tre anni e ne siamo contentissimi

    • ad oggi 29/08/2023 la eup per il mercato italiano non è disponibile, ero passato in concessionaria 2 settimane fa a chiedere, anche sul sito vw non cè traccia 🙁

        • Io ho una Seat Mii elettric e mi scadeva il finanziamento ad agosto, la macchina mi piace e volevo capire se poteva convenire sostituirla con un modello simile ma nuovo. Alla fine ho estinto il finanziamento e mi sono tenuto la macchina 🙂

          La cosa che in svizzera è disponibile mentre in Italia no fa capire quanto sia marginale il mercato delle elettriche in Italia

  2. A 9000 – 11.000€ sarei disposto sicuramente a comprare auto elettrica simile, usata di soli 3 anni. Vedete bene che è tutta una “maffia” come dicono gli stranieri.

    A parte questo, sarò OT matutto il mondo è paese, tramite Google news leggo articoli in cui sia in Svizzera i consumatori non si fidano dell’elettrico e i numeri sono stabili o in discesa, e in USA ci si lamenta perché tutte le auto sono nettamente più care di due anni fa, causando stop agli acquisti.

    • Mi domando se è chiaro a tutti che nell’ultimo hanno c’è stata una bolla inflazionistica (causa post-covid e guerra in Ucraina) e di conseguenza tutti noi poveri mortali ci siamo ritrovati con minore potere d’acquisto.
      Quindi o iniziamo a far casino per farci aumentare gli stipendi oppure è inutile lamentarci.
      Per chi crede che il ns caro governo risolva il problema con la semplice detassazione (INPS), faccio notare che una mera presa per i fondelli, visto che si andrà a pagare più IRPEF. Questa è sola una manovra che permette agli imprenditori di pagare un po’ meno le tasse a carico loro. Se volessero fare qualcosa dovrebbero solo cambiare gli scaglioni IRPEF aumentando di mille euro le basi di partenza (9000 invece di 8000 la base di partenza da cui iniziare a pagare IRPEF, e a caduta anche per gli altri scaglioni) sarebbe equo e porterebbe un reale aumento di denaro a tutti, compresi i più tartassati anche se per pochi spiccioli.

    • Ciao,
      premeso che concordo con Bob, c’è un elefante nella stanza per noi in Italia,

      situazioni contingenti “subite”, ma anche tante scelte intraprese, non ci stanno rendendo abbastanza efficenti/produttivi come nazione, o magari siano passabilmente produttivi ma con redditi non ben distribuiti (non sono abbastanza ferrato di economia per capire quale delle due ipotesi, forse entrambi) e i debiti alla fine in qualche modo “rientrano”, su altre tassazioni o anche banalmente tramite inflazione, che è una sorta di tassa generalizzata

      Sull’andamento della transizione elettrica ci sono notizie varie, io forse noto quelle positive:

      ho visto un’analisi dei dati di vendita di luglio (oppure aggregati gennaio-luglio) di alcuni pesi più ricchi nostri, Germania, Francia e Danimanca (senza scomodare paesi più nordici che sono proprio un modo ancora più particolare)

      invece che analizzare le oscillazioni mese per mese, un po’ arbitrarie, dove si rischia il cherry picking diciamo in base a cosa si cerca, confrontavano i dati banalmente all’anno precedente, c’è stata una crescita mi pare tra il 46% e il 76%,

      i dati sarebbero “forti”, abbastanza da dare un segnale ancora più chiaro ai costruttori europei sul rompere molti degli indugi e mezze misure attuali, per non trovarsi spiazzati più a breve del previsto (2-3 anni)

      Ipotizzano che in questi paesi europei le plug-in (ora 1 su 4 del venduto, e sono quasi tutte BEV pure, perchè gli incentivi sulle Plug-in ibride li stanno togliendo, per calo relativo di interesse e anche dopo aver visto che venivano usate più come normali auto termiche)

      il prossimo anno il dato in questi paesi dotrebbe diventare 1/3, forse 1/2 del venduto (?),
      se così, credo che ormai stiamo entrando nella fase di crescita più rapida, dove investimenti, nuovi modelli, infrastruttura, in europa inziano a correre più veloci

      noi in italia poi terremo il nostro passo, magari 2 anni indietro, visto il discorso stipendi/listini che frena sul nuovo, ma per forza ci siamo dentro anche noi, da un certo momento avverrà..cambierà anche la percezione, anche il tipo di argomenti nelle discussioni immagino..rotte le esitazioni, una serie di assestamenti avveranno meglio e più rapidamente

      ..altra notizia, questa invece fumosa, ma che mi ha dato la sensazione che le cose forse corrono.. in Cina hanno fatto uscire rumors che sono quasi pronti a produrre batteria al sodio di tipologia basse prestazioni/economiche per utilitarie..e fin qui si sapeva già..nel 2024 sarebbe prevista ad es. una versione della BYD Seagull al sodio..

      ma pare altri brand accennano di voler uscire con la produzione di batterie economiche al sodio direttamente a stato solido e ricarica ultra-rapida..goglare Dongfeng Nammi sodium battery solid state

      pensavo fosse una bufala.. ho cercato pubblicazioni scientifiche..ed effettivamente sono alcuni anni che ci stanno lavorando.. stato solido abbinato per primo non alle batterie premium come ci si aspettava, ma a batterie basso di gamma al sodio.. per produrle a costi ancora più bassi.. vedremo se c’è sostanza

      • -altra notizia, questa invece fumosa, ma che mi ha dato la sensazione che le cose forse corrono.. in Cina hanno fatto uscire rumors… goglare Dongfeng Nammi … ma a batterie basso di gamma al sodio.-

        Letto anch’io.
        Trova la cosa interessantissima a mia volta. A questo punto se la redazione fosse così cortese da darci anche lei un’occhiata…..

      • @ Alessandro

        ..il rumours se lo sono in parte rimangiato, nel senso che pare abbiano corretto, la Nammi inizilamente potrebbe uscire “inizialmente” con batterie litio

        a quest punto le prime sodio su BEV ptrebbero essere convenzionali:

        – Cherry EV ( la loro Spring) con batterie sodio di Catl
        (Catl ha fatto già diversi annunci, anche per pacchi batteria misti Sodio-LPF, qualcosa nel 2024 penso farà uscire; specificano anche che soffrono poco il freddo)

        – Byd Seagull (BYD per dimostrare di non essere da meno di Catl)

        Rimane che Donfeng ha fatto sapere di ci sono gruppi al lavoro per avere (in produzione nel 2024? ) batterie sodio a stato solido, specificando che il vantaggio sarebbe:

        – avrebbero risolto il problema della formzazione dei dendriti (limita il numero di cicli)
        – nel semplificarne la produzione (più veloce e più economica)
        – ricaricaricano a velotà elevate (200.km in 8 minuti)
        – non infiammabili in nessun caso

        – i costi -30% rispetto alle LPF che già sono -25% rispetto alle NMC e soprattutto meno colli di bottiglia sulla filiera dei materiali,

        credo ci sia enorme attesa di notizie nel 2024 soprattuttto per gli scenari degli accumuli statici, ma anche qualche untilitaria BEv

        Non hanno parlato di densità energetiche, probabilmente basse (per le sodio non stato solido si parla di 157-160.wh/kg, e la seconda generazione arriverà a 190)

        Poi in alcune news si parla di bassa efficenza di coloulmb (86% enrgia che restituisce),
        in altre notizie di altissima efficenza (99%):
        https://www.nature.com/articles/s41563-022-01296-0

        forse dipende da cattiva trascrizione (forse volevano dire 86% dicapacità dopo 1000 cicli, come le prime NCM) oppure dal tipo di chimica, ci sono almeno 3 chimiche diverse per fare le batterie al sodio

        Non solo Cina comunque, Faradion, già produce un variante a sodio a stato solido con chimica un po più complicata, e installa accumuli statici in Australia; è stata comprata da Reliance (India)

        Poi citavano anche Natron Energy (sodio chimica al blu di prussia) e altre

        Una ventina di nomi di aziende che ci lavorano al momento ( 12-16 sono Cinesi)

        review di aziende che già producono/vendono/sviluppano accumuli statici al sodio
        (non i vecchi sali ad alte temperature ceh invcee esitsono da 20 anni):
        ” How sodium-ion batteries May Challenge Lithiunm “

        • A grandi linee sapevo più o meno anch’io la questione nei termini che ha esposto.
          Quello che mi è giunto nuovo è che stanno cominciando a parlare di stato solido anche per il sodio. Non saranno le batterie più performanti dell’universo, ma sinceramente fatico a capire come mai non siano in cima o quasi alla lista delle priorità visto che il sodio è praticamente ovunque e parrebbe, almeno sulla carta, che la teorica minor capacità di queste batterie potrebbe essere ampiamente compensata dalla velocità di ricarica e dal fatto che si possono ricaricare da 0 a 100 con meno remore. Per lo meno così si dice.
          A quel punto, si rivelasse tutto vero, con una quarantina di kilowatt all’atto pratico si fa ciò che grosso modo si fa con 60 kw di batteria al litio. Di che pensare addirittura alle versioni più economiche di qualche segmento C, oppure abbattere sensibilmente il prezzo dei furgoni e assimilabili, che avendo tanto spazio teorico nel pianale di kilowatt al sodio potrebbero addirittura ospitarne una sessantina… insomma, Il litio è sicuramente un bel cavallo da corsa, ma il sodio si presenta come un gran bel mulo da soma. Vedremo, sperèm.

  3. “Proponendomi le note condizioni: restituirla, tenerla o cambiarla con una nuova.”

    Direi tenerla, senza ripetere quanto già argomentato dagli altri ragazzi (di una volta 😉)

  4. Io per non sbagliare FAREI ESATTAMENTE IL CONTRARIO DI QUELLO CHE MI DICE IL CONCESSIONARIO!
    Quindi si tenga e si goda la sua Seat Mii per molto altro tempo.
    Ps a 10.000€ gliela compro io subito 😋

  5. ahh mi fa piacere di non essere l’unico possessore di Mii elettrica in italia!
    Per prendere la mia (sempre nel 2020) ero dovuto andare a 200km di distanza per trovare qualcuno che me la vendeva (nella mia provincia Varese nessuno me la dava come disponibile per la vendita)

    Anche a me scadeva il contratto ad agosto ed volevo cambiarla con un altra equivalente (compatta con circa 250km di autonomia, ricarica ccs combo e con 4 posti) ma in giro non ce ne sono, anche la eup in italia non la vendono piu.. L’unica che vendono è la twingo elettrica ma fa meno di 190km e non ha la ccs combo

    alla fine ho saldato la rata finale e mi sono tenuto la Mii

    P.S. L’anno scorso ho anche cambiato l’ammiraglia di famiglia e ho preso una Cupra Born

  6. Il valore garantito di 9000€ è abbastanza basso, si vedono e-up su autoscout a 14 – 16000€. Forse conviene riscattarla e poi venderla su noicompriamnoauto.it o si autoscout.it. Con il ricavato comprarsi una e208 o una corsa che ora sull’usato si trovano a prezzi abbordabili. Oppure riscattarla, tenerla altri due anni (con il punto interrogativo del valore effettivo di vendita), risparmiare e comprarsi una nuova elettrica a prezzi più “umani” tra R5 e ID.2.

    • Mi sembra un buon suggerimento: riscattarla e rivenderla a prezzo maggiorato. Io poi punterei ad una mg4 base o, in alternativa, una Jeep Avenger base, elettrica ovviamente. La MG ha ben 7 anni di garanzia e sarebbe la scelta migliore, senza se e senza ma …

  7. Non mi è chiaro perché il rivenditore ha affermato “… e non mi avrebbero più garantito l’assistenza con relative problematiche della batteria…”
    L’auto non ha 3 anni?
    L’auto non ha la garanzia di 8 anni su batterie o x km?
    Se così, la batteria è coperta. Al massimo non c’è garanzia sul resto dell’auto.

    • Aggiungo.
      Mi sa tanto di costrizione a rivendere il suo usato. Forse sanno che in altri paesi europei possono rivendere l’auto ad un prezzo maggiorato perché ricercata nell’usato.

  8. Caro Alessandro: Il venditore di auto TI HA PRESO IN GIORO: ha tentato di vendere quello che ha disponibile .
    -Perché mai il valore della tua auto dovrebbe precipitare: visto che hai ancora circa 5 anni di garanzia su batteria e motore ?
    -Certamente il venditore NON è una officina autorizzata per le Seat elettriche, per cui ti consiglio di cambiarlo .

  9. Contrariamente a quanto dice il concessionario, io suggerisco al sig. Alessandro di tenere l’auto.
    Non capisco perchè rischiare con un altro usato, quando si è trovato bene con la sua utilitaria elettrica.
    Non conosco nel dettaglio la batteria della Mii, ma dovrebbe avere una garanzia comunque di 8 anni, e dopo quel tempo non è che smette di colpo di funzionare…
    Il concessionario stà solo facendo il proprio interesse (giustamente), occorre quindi valutare se è anche il nostro interesse.

  10. “gli stessi venditori mi sconsigliavano di tenerla”
    lo fanno tutti i venditori, se la tieni non ci guadagnano

    da possessore di e-up dal 2021, valuterò la vw id2all o l’ipotetica model 2

  11. Caro Alessandro,

    Se la cosa non le pesa, riscatti la sua auto e se la tenga.
    Nei suoi fondamentali (e forse anche di più…) la Mii è una VW E-Up. Al di là di tutto, difficile che la ricambistica “sparisca” completamente nel giro di pochi anni.
    Forse sarà più difficile trovare i pezzi “marchiati” SEAT (quantunque oggi non sia più nemmeno così rigida la distinzione), ma gli stessi identici ricambi saranno sicuramente disponibili a catalogo VW. Batteria compresa, Dio non voglia.

    Quindi siccome effettivamente ad oggi le auto piccole elettriche latitano clamorosamente, tenuto conto che vox populi la E-Up e derivate vanno veramente benissimo nel loro ruolo e a volte anche al di là di quello (specie se ha la versione con batteria da 32 kw), assunto poi che abbondano le testimonianze di gente che con quella vettura ha serenamente passato la barriera dei 100K km e non raramente anche dei 150K km, …

    Tutto questo agli atti :D, io al posto suo sinceramente non mi porrei il problema e procederei, potendo, al riscatto.

    • Condivido al 100% il commento di Alessandro con tutte le sue considerazioni.
      Dato il valore di riscatto così basso, non avrei dubbi: l’alternativa è una Spring, ma è un altro mondo (non migliore!), per cui si tenga una macchina di cui è soddisfatto!

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