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Dopo il diesel prenderò un’ibrida: ecco perché

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Dopo il diesel prenderò un’ibrida, ci scrive Stefano. L’elettrico? Non se parla fino al 2035, per 2 ragioni: i prezzi e le infrastrutture di ricarica. E non certo gli elettricisti che le EV le sconsigliano, come ci aveva scritto un altro lettore

dopo il dieselDopo il diesel… / Il prezzo e le ricariche, questi i due nodi da sciogliere per le EV

“Non so quale interesse spinga un elettricista a sconsigliare l’auto elettrica, evidentemente con questo caro-energia sta mettendo i piedi avanti per proteggersi. Ognuno di noi deve fare i propri calcoli e le proprie scelte. Però sinceramente sono stufo di sentir dire che l’italiano non cambia perché attaccato alle proprie abitudini. Mi ricorda la storiella dei bamboccioni, che non vogliono uscir di casa di mamma e per questo il mercato immobiliare era fermo. E quindi incentivo di 1.000 euro per aprire il contratto di acquisto.. E gli altri soldi chi glieli dava con la recessione e perdite posti di lavoro in arrivo? I problemi delle auto elettriche sono due. Primo: i costi, che sono più di nicchia e vanno a penalizzare la classe media, che è quella che ha sempre fatto girare l’economia. Se lo stato non dà incentivi (e, visto la situazione attuale, non si sa in quale misura li darà in futuro) le vendite sono in ribasso.

dopo il dieselHo un’auto a gasolio Euro 5 e la prossima sarà un’ibrida

Secondo problema, le infrastrutture.Quel che manca in Italia è la continuità: se vuoi un futuro sostenibile ma poi dici no ad eolico, solare, nucleare, etc… Comprando energia all’estero, così da delegare l’inquinamento ad altri, crei i costi dell’energia che conosciamo, a discapito dell’auto elettrica. Il cambio di mentalità deve partire dall’alto. Paesi come Norvegia o Inghilterra si stanno muovendo da anni in questa direzione e qualche problemino sulla rete sta uscendo, figuriamoci noi. Comunque, ognuno è libero di fare le sue scelte: io ho un diesel Euro 5 che fra tre anni potrebbe non più circolare. E, visto che faccio 100km al giorno per lavoro, starò ancora sull’endotermico, probabilmente ibrido. Arrivando al 2035, si spera, con nuove tecnologie per l’elettrico e costi inferiori. Le citycar a costi contenuti in arrivo sul mercato sono bruttine, meno spaziose della mia Clio. Capisco l’ecologia, ma quando acquisti qualcosa deve anche piacere“. Stefano

dopo il diesel
La Fiat 500 e: davvero le citycar elettriche sono brutte?

Dopo il diesel… / Cambia auto tra 3 anni? Parliamone…

Risposta. Mai detto che siano gli elettricisti il problema. Abbiamo solo pubblicato la mail di un lettore rimasto colpito dal fatto che uno di questi operatori gli avesse fortemente sconsigliato l’installazione di una ricarica. Oltre all’acquisto di un’auto elettrica in generale. Venendo al suo messaggio: 100 km al giorno sono un range che molti modelli elettrici coprono senza problemi. Soprattutto se poi si ha la possibilità di ricaricare (non tutti i giorni) a casa o in azienda.  Fra tre anni, poi, con i progressi che si stanno facendo su batterie e autonomia… Quanto al cambio di mentalità, in Italia stiamo freschi se aspettiamo che arrivi dall’alto. Ma vediamo che questa crisi sta inducendo un sacco di azienda e privati a investire sulle rinnovabili, con tantissimi micro-impianti. Purtroppo le installazioni più importanti sono impantanate in una burocrazia che ti blocca per anni. Infine: davvero le citycar elettriche sono brutte? A nostro avviso la 500e è un più bella della 500 “normale”, mentre Twingo e Smart sono quelle di sempre.

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24 COMMENTI

  1. Il punto dolente è il prezzo è sempre la stessa questione.
    Una utilitaria termica anche se economica non mi pregiudica l’autonomia, e con meno di 15mila euro la compro.
    Quale elettrica mi dà la stessa opportunità?
    Nessuna.
    Senza parlare dell’usato che con la stessa cifra (prima della crisi) mi dava la possibilità di avere un’auto di categoria superiore.
    Altra questione sono le limitazioni che coinvolgono solo aree limitate delle nostre città e comunque devono garantire percorsi alternativi per raggiungere i punti di necessità anche per i veicoli più vecchi.
    Quindi non si è obbligati proprio a niente, e anche nel 2035 quando forse le produzioni si fermeranno ci saranno almeno 10 anni di polmone tra usato e invenduto.
    Io ho già una elettrica ma l’evidenza dei fatti è questa.

  2. “Capisco l’ecologia, ma quando acquisti qualcosa deve anche piacere”

    E con questo, possiamo anche finire di discutere…

  3. @enzo “Conosco persone che hanno acquistato una Punto usata a 1.000 euro e l’hanno usata per 20 anni senza problemi.” A tal proposito mia madre ancora guida la mia prima automobile, una Fiat Punto presa con il mio primo stipendio nel lontano 2004, attualmente ha circa 400000km, è stata molto maltrattata da quando è passata da me a mio fratello e poi a i miei genitori, e a parte la carrozzeria il motore ancora va senza cedere.

  4. Ragazzuoli, non è che la gente deve per forza passare alla elettrica perché cenè una che costa meno di 30k che ha una autonomia di due giorni (per il suo lavoro)
    La 500e…bene,ma quanto è più piccola della clio? Quanto è più costosa? Chissene frega dell’estetica, deve lavorarci non fare le sfilate sulle strade di paese sperando qualcuno lo/la noti perché ha l’auto che costa di più, ma ragioniamoci
    100km al giorno, non sono nemmeno tanti (parlava di quelli per lavoro poi c’è anche la vita privata), autonomia della 500e nel misto è di 322km (dati presi da Google) togliamo un 20% medio (in inverno cala ben più del 20% ma serve per fare una media annua quindi dimezziamo) dato che i km annuali sono tanti è stupido ricaricare sempre da 5 a 100%, tenendo il giustissimo 20/80% in carica lenta casalinga i km giornalieri sono 156, che in primavera arrivano comunque sotto i 200 ma facciamo finta di no, circa sei mesi all’anno (ricordo che con +30 gradi cmq la batteria perde di autonomia) 1 ciclo al giorno, gli altri sei uno ogni 2 giorni, una media di 270 cicli annui stando bassi avendo accettato che in primavera è autunno ne fa 200 col pieno 20/80.
    In 5 anni partono 1350 cicli, col sesto si passa abbondantemente sopra la durata dichiarata dalle case, ma facendo circa 38k km all’anno, sei fuori garanzia dopo due anni e un paio di mesi, ovviamente tralasciando il fatto che in quei 5 anni l’autonomia resti invariata, cosa che non sarà assolutamente almeno al quarto e al quinto, magari non sarà arrivata al 70% ma al 78..ma sai che nel giro di un anno quella batteria andrà per forza sostituita aumentando i clicli annui per la minor tenuta.
    Ricapitolando, deve comprare un auto più piccola, meno confortevole per le lunghe sedute (le citycar son così tutte non c’entra “il piacere di guida elettrico”, le chiappe la schiena le gambe e le spalle non gli cambia nulla se hai coppia o meno, al massimo aumenta le sollecitazioni) che tra i 3 e 5 anni deve rivendere per acquistarne un’altra, inquinano per la sua produzione, pagarla quel 10k€ in più, avere una autonomia ridotta a un terzo sul misto (non ho parlato di autostrade mai e non è a vantaggio elettrica) in caso di viaggi più lunghi o semplice comodità di far un pieno a settimana anziché a giorni alternati, per? Non inquina meno cambiando in pochi anno, non risparmia niente coi prezzi attuali, ho la stessa auto e coi prezzi di 1.8 sul diesel ho un costo di 7.74€ ogni 100km, la 500e con 9km al kwh del misto son 11kwh per 75 centesimi finiti a casa con i costi attuali sempre ne costa 8.25, con gli abbonamenti dimezzi è vero, ma per chi fa certi km tutti i giorni non è detto che abbia 1 il tempo di trovare la colonnina convenzionata 2 di ricaricare, salvo aver la fortuna sfacciata della colonnina sotto casa ma appunto è caso, come è caso poter mettere fotovoltaico (che comunque lo paghi non è gratis nemmeno con i bonus potendo prenderli solo con ristrutturazione e quella non è gratis per niente).
    Risparmi qualche tagliando, un paio di pastiglie in più.. Ma l’auto ti dura almeno 10/12 anni senza spese di sostituzione batteria da aggiungere al +10k di costo iniziale… Quindi spendi 10k in più, ti costa di più farla girare, obbligo di sostituzione entro 5 anni o +10k di spesa per batteria nuova, che se la vuoi tirare a 15 anni ne dovrai cmq cambiare un’altra attorno al decimo, si passa da 25k di una clio diesel (che ricordo è full optional) a 55k tenendola per 12 o 13 anni, insomma…. Finché j conti dei consumi si fanno paragonando le 500e a dei SUV diesel con cilindrate e cavalli assurdi so vince a mani basse sui costi di percorrenza, ma con un diesel nato per consumare poco.. Usare il 30% in meno di diesel rispetto al SUV fa anche inquinare il 30% meno tra le altre cose.

    Per Stefano, se non sei obbligato per via del blocco euro5 aspetterei una clio nuova sempre diesel, ibrido ora si confronta con i maggiori consumi dei benzina, nella maggior parte dei casi ti alzano autonomia portandola ai 22/23km/l che fai già ora col diesel, ma se trovi una “piccola” come la clio o polo che in ibrido arrivano a passare i 30 fammi sapere assolutamente hehe

    • Condivido in tutto, però c’è da dire che a ritmo di 30.000 km all’anno, dopo dieci anni sono 300.000 per entrambe (diesel o elettrica) ed entrambe è un miracolo se arrivano a quel chilometraggio senza acciacchi.
      La questione ad oggi è il costo, cambiare spesso auto dopo 5/6 anni per via del chilometraggio ti fa desistere da prendere un’elettrica, perché vuol dire spendere almeno 30/35k ogni 5/6 anni. E a rivenderla non ci fai molto perché si deprezza per via del cambio batteria da fare, mentre un diesel mantiene di più (ad oggi) il prezzo.
      A 35K si prende un Audi A4 diesel ben accessoriata, che a 150.000 si vende ancora bene (20k minimo probabilmente). Mentre allo stesso prezzo si può prendere una 500e, che a 150.000 km probabilmente varrà meno di 15k per via del costo della nuova batteria.

    • Xardus occhio che il ciclo di ricarica non si calcola così, cioè se tu ricarichi 10 volte di seguito la tua elettrica tra il 20 e l’80% non sono 10 cicli ma 6. Leggevo da qualche parte che la “piccola” e vecchia Golf elettrica dopo 170000 km ha ancora l’85% della batteria, quindi sulla batteria non mi fossilizzerei troppo.
      Concordo invece che la 500e NON è una alternativa alla Clio, hai ragione da vendere, troppo piccola e scomoda, dentro la Clio è enorme e comunque è una 5 porte e 5 posti. Conviene aspettare la R5 (o forse anche la R4), prezzo più basso e più abitabilità e nel frattempo ci sarà stata anche un’evoluzione tecnologica su diversi fronti.

  5. Per mio solo giudizio estetico personale, la 500 non si può vedere ne endotermica ne elettrica, diventa decente solo con kit Sporting o Abarth, senza pare una bomboniera, gli manca solo il fiocchetto sopra, a questo punto molto più interessante la Opel CorsaE. Parlo sempre di fattore estetico😆

  6. Azzeccato il paragone con i bamboccioni, il refrain degli italiani “pigs” che non vogliono adattarsi a differenza degli altri europei non regge, è una fesseria, bravo Stefano …

    Ad ogni modo, con la tua esigenza di 100 km al giorno, io al tuo posto un pensierino all’elettrico lo farei. Tra 3 anni esce la R5 con 134 cv e 400 km di autonomia wltp. Prezzo da 20k (non ci credo …), però se fossero 22k o 23k, perché no? Avresti un’auto “all’altezza” della tua Clio e tra 3 anni dovresti avere colonnine in autostrada e forse anche più colonnine vicino casa o lavoro. Se non puoi ricaricare in modo certo né a casa né a lavoro, allora vai pure di ibrido … o nel tuo caso, io darei un occhio alla Clio GPL …

    • Vendono la Spring a 20k e dicono di far uscire la R5 allo stesso prezzo? Sicuro minimo sarà 30k senza proprio nulla e colore base. 35k per una versione un po’ più accessoriata.

      • Anche io temo la ca@@ata commerciale del prezzo “a partire da …”. Dove con 20k ti danno un’auto senza ruote e con un’autonomia di 80 km e per avere una decente, quella da 400 km completa di volante e tergicristalli, devi salire a 30k. Però mi sforzo di ingoiare i cattivi pensieri e di fidarmi di ciò che ci hanno promesso: la Renaulation propone elettriche per tutti e per la R5 hanno parlato esplicitamente di auto da 20k e circa 400 km di autonomia wltp. In Cina a quel prezzo ti vendono una astronave che viaggia a curvatura, noi ci accontenteremo di molto meno ma vediamo se riescono ad essere di parola. Nel frattempo VW la parola spesa se l’è già rimangiata e la sua ID.Life, già ribattezzata ID.1, non partirà più da 20k ma da 25k (vabbè, è VW, l’inaffidabilità è genetica). Aspettiamo Renault “fiduciosi”

        • -mi sforzo di ingoiare i cattivi pensieri e di fidarmi di ciò che ci hanno promesso-

          Già detto mille volte, lo dico mille e uno.

          Se la R5 “buca” la promessa di costare sui 20k (e già 22k non manterrebbe del tutto la promessa) per una vettura con una quarantata di kw di batteria e utilizzabile “davvero”, secondo me lancia un segnale deteriore non solo nello specifico del modello, ma proprio su tutto il discorso “auto elettrica” di qui alla fine del decennio almeno.

          Con tutte le conseguenze del caso, non ultimo il fatto che prima o poi la “ggente” presenterà il conto (giusto o sbagliato che sia) alle prime elezioni utili, quando si accorgerà che stringi stringi una vettura nuova non se la può più permettere davvero.
          In Italia accadrebbe prima per i ben noti motivi “economici”, ma anche all’estero non son tutti “milionari” e presto o tardi la cosa non mancherebbe di verificarsi anche lì.
          E non è un auspicio, mi raccomando. Ma proprio per niente.

          • Se la batteria è da 40 kWh, la promessa è già bucata perché vengono meno i 400 km di autonomia. E su questo la penso come Musk: 400 km è il minimo sindacale, mai scendere sotto. La R5 con batteria da 40 kWh per me dovrebbe essere una versione entry da 15k, ma ricordiamoci che tutto è partito dalla promessa di VW e della ID.Life, 400 km (e addirittura 200 cv) a 20000 euro. Se i km sono 300 te li puoi tenere, anche perché a 130 km/h diventano effettivi la metà, non si può fare un viaggio alternando un’ora a 130 km/h e un’ora a 0 km/h fermi alla colonnina. Anche perché, ragazzi, gli italiani che danno valore ai loro soldi stanno comprando la DR5 per 20000 euro e comprano un signor suv.

            Comunque la rivolta popolare non la vedo dietro l’angolo: dopotutto i costruttori hanno tempo fino al 2035, quindi possono permettersi di bucare tutte le promesse fino ad allora. Il problema invece serio che hanno sono gli obiettivi intermedi di Bruxelles: con un parco metà elettrico e metà termico, dovranno centrare percentuali di vendita dell’elettrico molto difficili qui in Italia con i prezzi attuali. Probabilmente si faranno i conti a livello europeo: se i paesi ricchi continuano a passare all’elettrico, anche se noi pigs restiamo attaccati alle auto a benzina forse l’obiettivo lo raggiungono lo stesso.

            E comunque sul nostro diritto a guidare mettici una croce sopra. Nio in Europa (Norvegia a parte) ha deciso di NON vendere le auto ma solo di offrirle tramite leasing. Costo: prezzo base mensile 1.000 euro. Quindi 12.000 euro l’anno e quindi 240.000 euro dopo 20 anni. Conosco persone che hanno acquistato una Punto usata a 1.000 euro e l’hanno usata per 20 anni senza problemi.

  7. Certamente, rispetto a 2/3 anni fa, le variabili in gioco sono enormemente aumentate e, purtroppo, non sono calati i prezzi né è significativamente aumentata l’offerta di carrozzerie disponibili. Per non parlare delle “certezze” inesistenti sugli incentivi. Leggevo ieri di BMW che starebbe facendo un “passo indietro” sull’elettrico perché in molti paesi le infrastrutture non crescono. Insomma, con l’aumento folle dei costi dell’energia, la “scelta” è sempre meno semplice. E le incertezze creano paure che spingono a scegliere forze politiche che non sembrano sfegatate tifose della transizione e delle rinnovabili. Anche perché siamo sempre in campagna elettorale in questo paese. Governare è difficile. Vedremo!
    Però, se può aspettare tre anni… in tre anni di acqua sotto i ponti ne passa tanta. Magari tra tre anni l’umanità non esisterà più, o saremo invece in un paradiso con energia semi-gratuita e BEV di tutti i tipi a prezzi ridicoli.
    Mi accontenterei anche di una via di mezzo (la normalità, magari un po’ migliore), con un po’ più di serenità. Perché, altrimenti, la scelta del tipo di auto è davvero l’ultimo dei problemi che avremo.

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    Dati riepilogativi vita auto (02/12/20-08/10/22)
    Giorni di utilizzo: 676
    Viaggi totali: 856
    Km totali: 14465
    Km a ZeroEm.: 12110 (84%)
    Cons. WLTP: 110,02 Km/l (2022: 178,03)
    Cons. a ZeroEm: 15,12 kWh/100Km (2022: 13,12)
    Cons. comb. equiv.: 20,75 kWh/100Km (2022: 16,86)
    Cons. comb. equiv.: 42,89 Km/l (2022: 52,8)
    Emiss. di CO2: 21,63 g/Km (2022: 13,37)
    CO2 recuperata: 1,71 Tonnellate (-44%)
    Aut. med. vita: 61,3 Km (69,5 car.100%) (2022: 71,82)

  8. A me francamente fa male vedere molte auto acquistate nell’ultimo anno e mezzo (età della mia auto elettrica), di fascia alta, alimentate a benzina e diesel (mi riferisco anche le ibride, che sono alimentate appunto a benzina e non energia elettrica), e sempre mi chiedo: “ma questi lo sanno che le auto elettriche non hanno manutenzione, sono piacevolissime da guidare, zero emissioni, costi molto bassi specie per chi ha il fotovoltaico?”
    Credo che la disinformazione, anche nei social network, e l’ignoranza (chi ha un’idea e considera sbagliata qualsiasi opinione diversa) sia determinante.
    In Facebook si leggono sempre i soliti commenti da parte di chi non sa nulla di auto elettriche: d’inverno se rimani bloccato in autostrada muori (è vero il contrario), dopo 7 anni cosa farai del pacco batterie (ignorando le storie di tassisti che hanno fatto 260km in 3 anni e non hanno avuto alcun problema), l’elettricità si fa con il carbone (di notte, ma magari puoi ricaricare l’auto anche di giorno quando il fotovoltaico produce): ma questi da dove pensano che arrivi il petrolio?

    • Con la bolla attuale dell’elettricità, aumentata a causa di quella del metano scoppiata un anno fa’, acquistare un’auto elettrica è più costoso delle endotermiche in fase di acquisto e ora anche di mantenimento (i fortunati dei contratti irrisori a scadenza in questi mesi inizieranno a ricredersi se consumano meno di una utilitaria a GPL). Attualmente tra pro e contro l’auto elettrica non va bene per l’italiano medio, il perché, i proprietari con casetta al massimo bifamiliare e pannelli fotovoltaici con batteria di accumulo sono l’eccezione non la regola, tutti gli altri vivono in condomini da svariati piani senza garage e la possibilità di ricaricare l’auto solo sulle colonnine (ed averle vicine attualmente è un lusso). Non è questione di mentalità ma di impossibilità ad effettuare un cambiamento per la stragrande maggioranza degli italiani. Fra tredici anni forse, ma prevedo una corsa all’acquisto di auto termiche all’avvicinarsi del 2035.

      • Io invece prevedo la corsa dell’ultimo minuto ad acquistare una elettrica che verrà pagata sopra il mercato, un’emergenza proprio come quella del gas.
        Ai posteri l’ardua sentenza.

        • Sig. Leonardo questa è più utopia che previsione realistica, considerando che allo stato attuale non sono vietate le importazioni in UE dal 2035 e che se non verrà realizzata un’infrastruttura con ricariche disponibili “a lampione” ad un prezzo per l’elettricità pari se non inferiore ai contratti ad uso residenziale, dubito che l’ambiente gioverà dell’aumento in circolazione di auto elettriche che rimarranno al palo se non per gli acquisti delle società di noleggio. Ma è eticamente corretto finanziare poche imprese con i soldi dei contribuenti? A voi l’ardua sentenza

          • Il mio intervento riguarda proprio il fatto, molto probabile, che da qui al 2035 i combustibili liquidi siano vittima delle stesse speculazioni che si vedono oggi sul gas, mentre sempre più energia elettrica sarà prodotta a partire da fonti che non richiedono l’uso di combustibili.

    • Comprata due anni fa una full Hybrid e ti dirò tutto mi viene in mente tranne che … perché non ho comprato una elettrica? Considerando che mi sarebbe costata 10000 euro in più e che pago 66 centesimi a kw!!!!! Certo il tagliando non è gratis come una elettrica ma chissenefrega!!!

      • In tre situazioni ho detto di peggio: “meno male che non ho comperato un’elettrica”. Erano emergenze, viaggi molto lunghi, ed una PHEV è stata un mezzo comodo in quelle situazioni. Circa 900 Km di autonomia globale senza problemi permettono molto.
        Ciò detto, per dimostrare che ci “caschiamo” tutti a considerare l’immediato e non la prospettiva, per i costi occorre contestualizzare i fatti, senza affidarsi alle sensazioni.
        Nulla da obiettare sul costo esorbitante di una BEV rispetto ad una Full Hybrid di pari segmento e “stazza”. Rispetto alla mia PHEV, invece, pari dimensioni e peso (all’incirca) significava confrontarsi con una Tesla M3. Di listino, 42.000 € la mia, 60.000 la Tesla. Ma poi ci sono stati sconti ed incentivi, per cui alla fine l’ho pagata poco più della metà del prezzo di listino (era un’offerta lancio, con situazioni di contorno irripetibili, che non rispiegherò per l’ennesima volta). Però è vero che i prezzi delle BEV restano per ora problematici.

        Ma per i costi di viaggio, anche considerando i suoi 0,66 € a kWh (che sono arrivati a circa 0,555 per me) bisogna ragionarci un po’ su prima di affermare di essere contenti di non avere una BEV.
        Le faccio un esempio di recenti viaggi, uno fatto con la mia Skoda Octavia Station Wagon PHEV, totalmente in elettrico, l’altro con una “macchina di cortesia”, una FIAT Panda Hybrid (Mild). Non sono auto paragonabili, non sono una BEV ed una Full, ma mi servono solo per ragionare su due dati reali. Per giunta a parità di “piede”, fatto importante se si parla di consumi e costi, e per lo stesso identico percorso, nelle stesse ore, ed alla stessa velocità media.

        Con l’ibrida FIAT “di cortesia” ho fatto il percorso di 66 Km consumando 2,05 litri di benzina (lo so perché mi hanno dato l’auto con il serbatoio pieno ed ho dovuto fare rifornimento fino allo scatto appena prima della consegna, come pattuito), che vuol dire aver fatto un consumo di 32,2 Km/l (che non mi sembra male). Il costo al litro è stato di 1,722 €, per una spesa totale di 3,53 €.

        Con la mia Plug-in ho fatto il medesimo percorso di 66 Km in E-Mode (solo elettrico) con un consumo di 9,1 Km/kWh (pari a 81 Km/l equivalenti, per confronto). Il che significa che ho consumato 7,25 kWh. Ai suoi 0,66 € al kWh avrei speso 4,79 €. Ovvero 1,26 € in più della Panda. Cioè 0,019 €/Km in più. In 10.000 Km spenderei in più, rispetto alla Panda, 190 €.

        Tanto di più? Può essere, ma:
        1) la mia non è una BEV, quindi è certamente meno efficiente di un’elettrica pura avendo il motore elettrico calettato sul cambio. E con una BEV ci sarebbero, ad oggi, varie voci di risparmio nella gestione che né io né lei possiamo avere (tranne 3 anni di bollo gratis);
        2) le due auto non sono proprio confrontabili per “stazza”;
        3) io non pago i suoi 0,66 € al kWh, e nemmeno i miei 0,555 casalinghi: infatti, da inizio ottobre vado a caricare in una colonnina pubblica a 0,366. ( https://www.flickr.com/photos/140815723@N06/52403159428/in/dateposted/ ). Ed a 0,366 a kWh sarei io in vantaggio dopo 10.000 Km, di 133 €;
        4) con auto di maggiori dimensioni e peso, anche se Full Hybrid, non credo che sia facilissimo fare quasi 33 Km/l in un percorso misto di 21 Km in città e 45 Km extraurbani. E traffico! Che, per un’elettrica è manna, per una termica un fastidio.

        Ma, a mio avviso, queste non sono le sole considerazioni da fare.
        Con la Panda, in 10.000 Km avrei anche emissioni per 739,2 Kg di CO2, visto che emette 73,9 g/Km (ed una Full di maggiori dimensioni, paragonabili alla mia, magari ben di più).
        Io, invece, in queste condizioni, emetterei zero g/Km. Ovviamente, per me non è sempre così avendo un’ibrida “alla spina”, infatti, nei dati che da qualche giorno metto in calce ai post, si vede che nel 2022 (cioè da quando utilizzo al meglio l’auto, senza gli errori iniziali), per l’uso che ne faccio abitualmente, ho emesso 13,29 g/Km. Ma una BEV quel “zero emissioni” lo mantiene a vita.

        Visto cosa sta succedendo al clima, non so se ci sia proprio da essere lieti nel non avere una BEV, neppure in questi frangenti. Certo, si spera che nei prossimi anni (3?) ne arrivino molte e di varie case a prezzi “umani” e con tipologie da scegliere più varie (che so: una station wagon a 21.700 €, ad esempio).

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        Dati riepilogativi vita auto (02/12/20-10/10/22)
        Giorni di utilizzo: 678
        Viaggi totali: 857
        Km totali: 14498
        Km a ZeroEm.: 12143 (84%)
        Cons. WLTP: 110,28 Km/l (2022: 179,04)
        Cons. a ZeroEm: 15,12 kWh/100Km (2022: 13,11)
        Cons. comb. equiv.: 20,73 kWh/100Km (2022: 16,83)
        Cons. comb. equiv.: 42,93 Km/l (2022: 52,88)
        Emiss. di CO2: 21,58 g/Km (2022: 13,29)
        CO2 recuperata: 1,72 Tonnellate (-44%)
        Aut. med. vita: 61,3 Km (69,5 car.100%) (2022: 71,82)

  9. Vedo che come sempre ci si aspetta che siano gli altri, se vogliamo veramente un cambiamento le cose devono partire dal basso poi la politica si adeguerà, di fatti oggi sta facendo il contrario perché il popolo sta spingendo a 50 anni fa , dove l’inquinamento non fregava a nessuno.

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