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Distributori di metano: 1.500. Stazioni di ricarica: 11 mila

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Non c'è gara nella capillarità dei distributori di metano (a sinistra) e delle stazioni di ricarica.

Distributori di metano: la rete in Italia tocca quota 1.500. Per Assogasmetano un traguardo importante. Ma le stazioni di ricarica per l’elettrico sono oltre 11 mila. 

distributori di metano
Colonnine e stazioni di ricarica al 31/3. Fonte: Motus-e.

Distributori di metano in aumento, ma ormai…

Ci si lamenta spesso del fatto che le colonnine sono ancora poche. Ma forse bisogna considerare che l’elettrico è un work in progress, partito sostanzialmente negli ultimi 5 anni, con accelerazione negli ultimi due. Un paragone col metano forse aiuta a capire quanto si sta andando veloci, tenendo conto che qui le installazioni sono in corso ormai da parecchi decenni. E riguardano, di fatto, solo poche regioni. Senza contare poi che la maggior parte dei proprietari di auto elettriche riempie le batterie nel garage di casa o in ufficio. Tutte ricariche che non rientrano nei conteggi ufficiali. Comunque sia, Assogasmetano ritiene il raggiungimento delle 1.500 stazioni un ottimo risultato. E spiega che “ai tradizionali distributori di metano gassoso (CNG) si affiancano sempre di più anche distributori di metano liquido (LNG). Che sono un centinaio nel nostro Paese e sono fondamentali per i rifornimenti di metano ai mezzi pesanti. In crescita, poi, anche il numero di distributori dotati di self service“.

distributori di metano
La VW Polo TGI, l’auto a metano più venduta in Italia: 3.486 immatricolazioni nei primi 5 mesi del 2021.

Anche nelle vendite ormai non c’è più gara

vendite, del resto, l’elettrico sta surclassando il metano. Nei primi 5 mesi del 2021 si sono vendute 23.349 auto a batterie, contro le 16.974 immatricolazioni del metano. Se poi consideriamo anche le ibride plug-in (30.821 nello stessi periodo), si vede che lo scarto è ancora più ampio. Flavio Merigo, presidente di Assogasmetano, è comunque molto soddisfatto del raggiungimento di quota 1.500 nei distributori. Un risultato che, a suo dire, “testimonia la grande importanza di questo carburante ecologico ed economico. Continua senza sosta l’azione di completamento della rete nazionale, che sta raggiungendo anche le zone storicamente meno servite”. Merigo sottolinea poi cheil biometano occupa già una quota di circa il 20% di tutto il gas naturale per autotrazione attualmente distribuito. Apportando ulteriori benefici positivi in termini di riduzione delle emissioni di gas climalteranti”.

La F. iat 500, l’elettrica più venduta in Italia: 4.131 immatricolazioni nel 2021.

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21 COMMENTI

  1. Nessuno si è accorto della verità dietro questi numeri. Da ex metanista non ho mai sofferto la “penuria” di punti di ricarica. Anzi, dove vivo sono pure troppi, in 25 km di tragitto casa lavoro incontro per strada 7 diversi punti di ricarica, ho l’imbarazzo della scelta. E anche andando fuori regioni carico bene. Non c’è infatti un popolo di metanisti che soffre da ansia da ricarica, i punti presenti sul territorio ce li facciamo bastare.

    Invece con l’elettrico l’ansia esiste anche perché un punto di ricarica non si “libera” velocemente come quello del metano, la ricarica dura ore.

    Tutto questo per dire che, con la mossa di Toyota di scommettere su motori tradizionali alimentati a idrogeno, si è aperto un vero mercato: alla fine basterebbero un migliaio di distributori e il gioco è fatto. L’automobilista si ritroverebbe la stessa esperienza utente, il cambio con la frizione, il sound del motore, le prestazioni di sempre, i rifornimenti rapidi di sempre con i costi di sempre, senza alcuna ansia da autonomia o problemi legati ai tempi di ricarica. Anche l’auto può essere da subito molto economica perché per l’idrogeno “basta” un “bombolone” come per gli impianti a metano, il resto della componentistica non cambia. Volendo, potremmo avere una auto a idrogeno (non fuel cell) segmento B a 20000 euro già domani senza necessità di incentivo, una Arona, Golf, Leon ad idrogeno allo stesso prezzo di una a metano e forse anche con prestazioni leggermente superiori.

    Esiste un problema ambientale per via della produzione dell’idrogeno ma l’automobilista medio se ne frega, lui ha finalmente un mezzo poco inquinante e non deve più temere il blocco del traffico o lo stato nemico: il problema poi diventa dei “petrolieri” (pardon, distributor di idrogeno) e non più suo.

    Il prossimo anno la BMW metterà in commercio la X5 ad idrogeno (fuel cell) e la Land Rover venderà già per fine anno il Defender ad idrogeno (anche questo fuel cell). Io preferisco il 3 cilindri 1618 cc a idrogeno di Toyota (non fuel cell), anche se forse perde qualcosa in autonomia mi restituirebbe un’esperienza di guida più divertente, ma è una questione di gusti.

  2. L’unica verità è che i petrolieri ed i loro amici politici invece di essere lungimiranti e spingere sul metano già vent’anni fa hanno voluto lucrare ed avvelenarci (in alcuni casi facendoci anche ammalare e morire).
    Ed il metano con i tubi è dappertutto o quasi, (e magari con qualche autocisterna in meno in circolazione qualche famiglia sarebbe ancora viva).

    L’impressione che ho è che i petrolieri del metano stanno chiudendo il porcile quando i maiali sono già scappati.

    Comunque da estimatore e possessore di più auto a metano dico: AVANTI ELETTRICO, ED IL PIU’ VELOCEMENTE POSSIBILE.

  3. Chissà come sarà contento il Bortolozzi di questa notizia, lui che gira con un auto (vecchia!) a metano ed osteggia da sempre l’elettrico!… eh eh

  4. Se si potesse ricaricare il serbatoio di metano col gas del riscaldamento…ai costi del metano da riscaldamento.,.

    • In realtà si può, i compressori domestici esistono.. ma quanto sia economicamente vantaggioso non saprei… su un forum conosco una persona che ci carica dei Daily Natural Power e dice che è contentissimo..

      • Si risparmia solo se si ha il solare. Infatti il risparmio del metano casalingo viene eroso dal consumo di corrente del minicompressore domestico, ma se questo è alimentato col “sole” il risparmio c’è, altrimenti si finisce in pareggio.

  5. Non capisco tutta questa voglia di confrontarsi e mettere in cattiva luce il metano come se sia il nemico da combattere.

    Sinceramente penso che i nemici veri siano benzina, gasolio e gpl, il metano ha un impatto ambientale di produzione, trasporto e consumo bassissimo.

    Prima delle auto a metano sarebbe giusto eliminare i motori che vanno a combustibili ipercancerogeni ed iperinquinanti anche se aiutati da motori elettrici.

    Diciamoci la verità, sono molto più inquinanti le ibride (in molte situazioni di utilizzo pure plug in) delle auto a metano.

    Un conoscente ha una RAV 4 ibrida ed in ibrido ci fa giusto le manovre quando la ritira in garage, per tutto il resto del tempo o quasi va a benzina.

  6. Si cerca sempre di contrapporre elettrico a metano, come se le due tipologie di auto non potessero convivere. Io “tifo” per entrambe, vorrei che tutti i Tir in autostrada fossero Iveco a metano liquido e tutti i veicoli in città elettrici, dove questo tipo di auto fa veramente la differenza. il metano lo conosco da 15 anni e con Volkswagen abbiamo raggiunto livelli davvero ottimi. L’auto elettrica piace molto a differenza del metano che fa sempre un po’ sfigato, ma nel periodo di transizione (che non sarà breve) come si diceva in un altro articolo su questo sito può essere un ottimo gregario, economico e abbastanza ecologico, soprattutto in Italia dove la rete dei distributori è estesa. Ho letto di Toyota ibrido metano con costi al km davvero esaltanti anche con 300.000 km sul groppo, peccato non sia prodotta di serie, sarebbe un ottimo esempio di come ottenere il meglio dalle 2 tipologie di alimentazione.

    • Stefano, non volevamo ridicolizzare il metano, ma i numeri sono numeri. E dicono che in tanti anni non si è riusciti ad organizzare una rete italiana veramente capillare, nonostante i tanti annunci. E il fatto che lo stesso gruppo Volkswagen-Audi (con Skoda, Seat ecc.) abbia fatto trapelare di volerci rinunciare, la dice lunga sul fatto che a livello globale questa tecnologia non è certamente vincente. Ripeto: lo dicono i numeri, non noi. L’elettricità è ovunque, il metano no. E infine: l’Iveco? MI sembra puntare più sull’idrogeno che sul metano liquido.

      • La rete di metano in Italia non e’ vero che non esiste: semplicemente non si e’ mai voluto spingere con incentivi massivi come con le auto elettriche, quindi non c’e’ stato interesse a sviluppare i distributori o a permettere la ricarica casalinga di metano ( come avviene in Germania).

        Attualmente senza incentivi in pochi si comprerebbero un’auto elettrica, l’auto a metano si.

        Vedremo in futuro..

        • ci si è provato, la Fiat e la Snam, per fare un esempio, hanno annunciato diversi accordi per installare nuove stazioni, ma il risultato è questo, onestamente insufficiente. Per di più l’auto a gas si è diffusa solo in pochissimi Paesi (e in quelli solo in alcune regioni), mentre il treno dell’elettrico sta correndo in tutto il mondo. Questi sono fatti.

          • Io non riesco a capire come possiate manipolare i numeri in questo ridicolo modo. 11’000 stazioni di ricarica in 10 ore ricaricano di 400 km 11’000 veicoli
            1500 stazioni di metano in 10 ore ricaricano di 400 km 130’000 veicoli, giusto una leggera differenza. Ovviamente il tutto in via ipotetica ma è per dimostrare l’assurdità delle vostre affermazioni

      • Buongiorno Direttore, mi permetto di correggerla: non è che non sono riusciti, non hanno voluto.

        Ricordiamoci quanto hanno ringhiato i petrolieri anni fa ai tempi degli incentivi per il metano per farli togliere, e gli infami che erano al governo hanno obbedito eliminandoli.

      • La notizia che il gruppo VW voglia dismettere il metano è stata smentita 2 giorni dopo che tutti i siti con il loro copia ed incolla avevano riportato che VW smobilitava.
        Ad oggi VW fino al 2035 prevede produzione di auto a metano
        (dettagli qui –> https://www.gazzetta.it/motori/la-mia-auto/10-03-2020/volkswagen-addio-metano-non-prima-quindici-anni-3601763006385.shtml )

        Poi che il puramente elettrico sia il futuro sono d’accordo, ma ad oggi con la mancanza di una infrastruttura di ricarica elettrica in molte strade d’Italia per me il metano rimane la scelta migliore per viaggi economici e lunghi (il gruppo VW produce auto da 500 km di autonomia a metano)

    • Per il metano non vengono forniti, si parla sempre di distributori, non di quante ‘pompe’ ci siano in ognuno.

      • Esatto, come minimo una stazione di metano ha 2 erogatori, quelle più vecchie ne hanno anche 10.. e comunque l’investimento per una stazione di metano è leggermente più oneroso e meno complicato dell’investimento per una colonnetta di ricarica..

          • Il correttore purtroppo ha colpito: volevo dire che aprire un distributore di metano è costoso e difficile in Italia,

      • Senza contare che metano lo fai in 6-7 minuti per i serbatoio più grossi, e parliamo della zafira tourer ecom che con 24 kg facevi anche 450 km.. una EV per caricare 450 km REALI quanto tiene impegnata la colonnetta?

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