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Disavventure di un francese in viaggio in Italia

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(Foto dal sito ufficiale della DS3 E-Tense).

Disavventure di un francese in viaggio in Italia con un’elettrica, una DS3. Dopo tanti racconti di italiani di ritorno dall’estero (qui il più recente), giusto dare spazio e un’esperienza opposta, pubblicata dalla testata Automobile Propre.

Disavventure di un francese
Il titolo del resoconto pubblicato da “Automobile Propre”.

Disavventure di un francese: ricariche che non partono e prezzi esorbitanti

La sua DS3 Sylvain l’aveva comprata usata da poco tempo, pagandola 17.400 euro con 54 mila km. Nonostante fosse un esperto di auto elettriche, non aveva timori particolari sull’opportunità di ricaricare facilmente in Italia, al contrario della compagna, piuttosto in apprensione. E il primo approccio con le colonnine della penisola non è stato dei più felici: “Ho avuto molti problemi di compatibilità. Mi sono affidato alle stazioni elencate su Chargemap. Alcune non si sono proprio attivate, altre si sono bloccate poco dopo l’avvio, a volte dopo l’1%”. E dire che molte di queste ricariche sono etichettate come cofinanziate dall’Europa“.  Altra brutta sorpresa: il prezzo, ben più salato rispetto alla Francia: “Pensavo che fare il nostro viaggio in elettrico sarebbe stato più economico rispetto a un modello a combustione… Alla periferia di Milano, su una colonnina in corrente continua non proprio veloce, 75 kW mi sembra, il prezzo per kWh era di 1,50 euro. Sono ripartito senza ricaricare. I più costosi che ho poi utilizzato erano a 0,83“.

Disavventure di un franceseMorale: se ce la fai in Italia, ce la puoi fare ovunque…

Morale della facola: a Sylvain ci sono voluti almeno tre giorni per adattarsi e stilare una lista delle reti a suo giudizio da preferire. Niente Enel X (non riusciva a ricaricare), mentre sulle Alperia non c’è mai stato problema. Idem con Ionity, ben funzionante come in Francia. Il viaggio in lungo e in largo per la penisola è durato 10 giorni, con 4.890 km percorsi, di cui un terzo in autostrada. L’autonomia della DS3 non è esaltante e così la tappa più lunga è stata di 216 km (grazie anche a un tratto in discesa…). Parte del tragitto ha toccato in lungo e in largo le Dolomiti, con rientro in Francia via Milano e Costa Azzurra. Quanto alla velocità, il nostro ha adeguato la guida strada facendo. Era partito con piglio sportivo, poi ha visto i consumi e ha optato per la modalità ECO, senza superare i 110, migliorando del 30-40%. Nonostante i problemi, non è pentito di essere passato all’elettrico: “Il viaggio in Italia mi ha fatto capire concetti che mi sembravano vaghi. Oggi ne so il significato e non tornerò più al termico“. Tutta esperienza: se ce la fai in Italia, ce la puoi fare ovunque…

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48 COMMENTI

  1. Come ci fosse solo il turista straniero ad aver problemi con le ricariche in Italia.
    Appena si esce dalla confort zone, diventa un pensiero la ricarica, anche per il turista italiano.
    Appena tornato dall’Umbria e, per esempio, ad Orvieto zero colonnine Enel funzionanti. Meglio nei paesi limitrofi.
    E poi il il problema dell’interoperabilità. Tutte le colonnine devono funzionare con l’app, o tessera che uno sceglie, non dover fare la collezione di queste. I distributori di benzina/gasolio, sono decine di marchi senza bisogno di aver tessere o abbonamenti, e prezzi allineati. Le ricariche hanno prezzi folli, per disservizio diffuso.

    • no Caro, l’energia in Francia costa un po’ meno che da noi ma molto di più che in Spagna

      evita di ciurlare nel manico, i lettori qui non sono allocchi

      semmai: chissà come mai qui da noi l’elettricità alle colonnine costa 4 volte tanto quanto costa la stessa elettricità domestica, chissà chissà… Eni e Enel e rispettivi AD di nomina governativa saranno la causa?

          • infatti, questo è il secondo punto, Francia ha fatto negli anni debito pubbico, e al momento ne sta facendo altro ancora, tra le voci di spesa c’è che il suo settore energia è sussidiato di suo, e in parte con la filera comune al settore armamenti ( 70 miliardi anno)

            hanno in PUN basso, ma non copre il prezzo industriale del loro kwh

            Spagna intanto ha PUN bassa, ma costo “vero”, non sovvenziato (il kwh è comprato in aste di rinnovabili da investitori privati) e al momento sta riducendo il suo debito pubblico, stanno risparmiando

          • Il prezzo da lei riportato per la Francia si riferisce al mercato tutelato. Oggi, per il mercato libero ci sono fornitori che offrono 19 cent/kWh, tasse e oneri vari inclusi, per energia elettrica certificata da fonti rinnovabili.

          • correggo, perché 12 cents è esagerato; i costi di potenza/contatore limano le differenze sui costi energia

            usando i comparatori di bollette nelle lingue dei vari paesi,
            per 2400 kwh annui, potenza impegnata 5 kw:

            – Spagna 22 cents/kwh con tariffa prezzo orario fisso ( ma si può fare meglio usando la tariffazione con costo orario variabile, possibile in Spagna)

            – Francia 26,5 cents/kwh

            – Italia 28 cents/kwh

    • @Marco
      Non è il costo il problema ma il prezzo.
      Ameno che in Italia sole e vento non siano più cari che nel resto del mondo oppure che abbiamo dei commerciali che non sanno fare il loro lavoro e comprano a prezzi maggiorati.
      Eh già… davvero strano.

    • io sono dell’idea che l’auto elettrica la prendi per non inquinare e per un confort (soggettivo) superiore e non perchè tu possa arrogare un diritto di girare a gratis o quasi. Potrei affermale lo stesso quando mi trovo in quei posti per lavoro dove ti trovi a bere un aspresso a tre euro e fa c..re o ti presentano una pasta scotta al ristorante pagandola il 100% in più che da noi …. e se parti per le ferie devi farti due conti prima di quanto puoi spendere …… sti vichinghi!!!

      • Il “privilegiato” che “gira gratis” in BEV è lo stesso che spende il 70% in Meno di riscaldamento invernale e climatizzazione estiva .

        Generalmente si è pagato il “privilegio” di girare gratis (pagare 0 bolli e 1/5 la manutenzione) avendo già speso per mettere il F.V. a casa e/o azienda.

        Poi… questo “privilegiato”…fa del bene a tutti…alla salute pubblica (abbattendo proporzionalmente gli inquinanti insalubri emessi) ed all’ ambiente … andrebbe un po’ più rispettato ed aiutato…anche da parte di chi quel privilegio non può averlo (ma di cui comunque beneficia e beneficerà a a lungo) e potrà sperare che .. grazie agli “apripista” .. arrivi prima possibile anche per loro alcuni vantaggi.

        Restando impiccati agli idrocarburi…a breve faremo tutti quanti una brutta fine…

        • mi riferifo alle ricariche alle colonnine pubbliche , lascia stare la solita filippica dell’inquinamente e del bene degli altri ; se uno a casa si ricarica gratis perchè ha fatto un’investimento ai alcune migliaia di euro bene , ma se sei in giro è la stessa cosa di far benzina o gasolio paghi costo dell’energia + il servizio (incluso eventuale disservizio )+ il roaming ; anche a me mi di spiace non pagare più la benzina a 25 cent di euro ma son tornato in Italia e quando sono stato in Croazia l’ho pagata ancora più cara che in Italia ma ci sta, poi detto da un olandese dove da loro la benzina è a 2,1 eur litro, gpl 1 euro e diesel a 1,8 mi sa proprio da chi “piange il morto”

  2. I costi alla colonnina, qua in Italia, sono una schifosissima speculazione (non necessariamente degli operatori, che a loro volta devono sottostare a tariffe assurde), che fa ombra su tutto ciò che riguarda la mobilità in elettrico.
    Ci fossero stati prezzi più allineati a quelli del resto d’Europa (e senza continui ritocchi al rialzo), probabilmente già avrei una BEV anch’io.

  3. Ribadisco….doveva prendere l’abbonamento di Tesla visto la quantità di km che ha fatto. Avrebbe pagato molto meno e senza problemi.
    Anche noi abbiamo la DS3 come seconda macchina in famiglia ma facciamo solo la città con questa vettura. Una volta siamo andati all’ isola d’Elba ed è stato un mini calvario perché all’epoca non c’erano colonnine in DC sull’isola. Avevo scritto alla giunta per lamentarmi senza grande risposta.
    Spero che la situazione sia migliorata gli ultimi anni.

  4. Per i prezzi credo sia dovuto principalmente al roaming tariffario tra la compagnia con cui aveva l’abbonamento e la colonnina a cui si è appoggiato. Comunque a fare benzina/gasolio in Francia costa più che da noi e hanno limiti di velocità più bassi 1:1 palla al centro 😁

  5. – Io ho fatto il Cammino di Santiago di Compostela
    – Io ho scalato l’Everest
    – Io vi batto tutti, ho guidato un’auto elettrica in Italia per 4890 km con solo 3 carte di credito e senza mai scendere a spingere l’auto …

    C’ha ragione, se ne vanta davanti al suo popolo …

    • I “cugini d’ oltralpe” (arrivo fino ai più distanti spagnoli) sono “italiani 3.0 ”
      come i “fratelli minori” che , crescendo..e parecchio, hanno superato il più vecchio (e spocchioso?)..ed ora giustamente se ne vantano.

    • …e se lo ascolteranno in molti
      vedrai quanti turisti perderemo
      e vedrai quanto saremo contenti che se ne siano stati a casa loro…
      genio!

    • Già milioni di ricchi turisti preferiscono Croazia o Spagna all’Italia, se poi non gli diamo le infrastrutture (a loro che ormai comprano al 20% auto elettriche), ne soffrirà il turismo direttamente, ma anchee esportazioni dei nostri prodotti tipici: se assaggiano Pata Negra, magari non compreranno più San Daniele e Parma, se assaggiano l’olio istriano, non compreranno più quello pugliese o toscano…
      E via così.

    • Ma che risposta è? qui siamo proprio alla frutta…La supponenza del mediocre.
      Invece di imparare e fare un po’ di atocritica…noi QUI SIAMO COSI…de cialtroni patentati e va bene cosi!!!! Sarebbe proprio il caso che tutto il turismo dei guidatori in elettrico boicottasse l’italia….ma stupidi come siamo parecchia gente sarebbe anche contenta…

      • Esatto. In Italia si apostrofano i possessori di BEV come dei ricchi privilegiati (quanti si lamentano che le BEV sono inarrivabili come prezzo e che solo chi ha investito in ville con fotovoltaico se la può permettere?).
        Allo stesso tempo però non si migliorano le infrastrutture che porterebbero questa clientela “ricca” nei propri negozi, alberghi, spiagge, ristoranti, centri cittadini.
        Servirebbe un po’ di lungimiranza e perché no un maggiore spirito imprenditoriale da parte dei privati…

        • le infrastruttire vanno migliorate? si ma per gli italiani installando colonnine AC nelle aree residenziali perchè siano utilizzate 365 giorni all’anno, se poi qualche francese o olandese che viene qui in vacanza qualche giorno all’anno al 90% tra giugno e settembre e non trova la colonnina vicino a dove va in albergo ce ne faremo una ragione… per quello ci pensino gli hotel i campeggi o magari l’associazione dei commercianti locali a fornirgli la presa di ricarica, dato che sono loro i maggiori interessati a questo business.
          Non è certo installando colonnine nelle città d’arte o nei luoighi tutistici che convinci gli italiani ad acquistare una BEV, ma fornendogli un punto di ricarica comodo vicino a dove abita che sia sempre libero e funzionante.

          • Certo ma non è l’ unico e neanche il meno sovvenzionato e certamente non brilla nel pagare le tasse e negli stipendi e trattamento del personale.

          • perchè tutti i turisti arrivano con una bev da ricaricare? E ammesso anche che molti arrivino così nkn vedi perche le mie tasse debbano andare ad arricchire ristoranti, albergatori, balneari ecc piuttisto che esser spesi in scuole, sanità, pensioni minime e welfare in genere o forse qualcuno crefe che le categorie sopracitate sjano quelle che con le loro tasse reggkno le sorti del paese?

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