Home Auto Disavventure con una Kona: il racconto di Ivone

Disavventure con una Kona: il racconto di Ivone

38
La Hyundai Kona EV del nostro lettore, che vive in Francia.

Disavventure con una Kona: un lettore che risiede in Francia racconta i lunghi tempi di attesa per sostituire la batteria difettosa. Naturalmente questo spazio è a disposizione della Casa coreana, nel caso in cui voglia replicare. Ribadiamo che pubblichiamo questi racconti non per spirito di polemica, ma per far circolare le esperienze e, se possibile, migliorare la customer satisfaction.

                                              di Ivone Benfatto

“Abito in Francia e seguo il vostro sito internet dal 2019. Recentemente avete pubblicato le esperienze sul Servizio Clienti di alcuni costruttori. Ho deciso di condividere la mia esperienza anche per sapere se altri si sono trovati in una simile situazione.

disavventure con una Kona
Disavventure con una Kona / Ivone Benfatto con la sua Kona

Disavventure con una Kona: “Entusiasti dell’elettrico, ma…”

“In famiglia avevamo due auto a benzina che a metà 2018 avevano percorso circa 250.000 km la prima e 140.000 la seconda. Per quella più datata, le riparazioni per sostituire parti usurate cominciavano ad essere frequenti, ed abbiamo cominciato a programmare la sostituzione di entrambe. Abbiamo sostituito la prima con una Kia Niro PHEV, immatricolata a maggio 2019. E dopo un anno la seconda con una Hyundai Kona BEV 64 kWh, immatricolata a fine luglio 2020 (Foto 1). Le motivazioni della nostra scelta (una PHEV e una BEV) sono più o meno le stesse descritte da Massimiiano. In più avevamo bisogno di un’auto equipaggiata con il gancio di traino e nel 2018 le BEV con questo accessorio erano poche e costose. L’esperienza di utilizzo delle due auto è stata come da aspettative e in famiglia siamo diventati entusiasti sostenitori delle auto BEV. Al punti che, quando siamo in viaggio per turismo e dobbiamo noleggiare un’auto, se disponibili noleggiamo una BEV.

disavventure con una KonaDisavventure con una Kona: “Dopo due mesi primo guasto”

Dopo un paio di mesi, dalla sua immatricolazione, la Hyundai Kona ha avuto il primo guasto. Non dava alcun segno di vita. Chiamiamo il concessionario che manda un carro attrezzi per trasportare l’auto in officina e constata che la batteria dei servizi a 12 V era scarica. Visto che tutto il resto funziona perfettamente, cambiano la batteria di servizio e ci restituiscono l’auto. Il tutto in meno di 3 ore, dalla chiamata del concessionario. Servizio eccellente. Verso la fine del 2020, Hyundai iniziò il richiamo delle Kona 64 kWh a rischio incendio. Che, secondo le comunicazioni fornite ai giornali da Hyundai, erano quelle prodotte tra settembre 2017 e marzo 2020. In attesa di ricevere comunicazioni ufficiali da Hyundai, un giorno mi sono infilato sotto l’auto per cercare info utili per sapere la data di fabbricazione dell’auto. Un amico coreano mi ha tradotto il contenuto dell’etichetta (Foto 2), con la data del  collaudo della batteria (15 Maggio 2020). Conclusi che la mia Kona non era tra quelle a rischio incendio.

disavventure con una KonaSecondo problema durante una ricarica in autostrada

In gennaio 2021 ricevetti la lettera di richiamo dell’auto per aggiornare il software di alcuni sistemi, tra i quali quello che controlla la batteria. A fine ottobre, in viaggio verso l’Italia, lungo l’autostrada francese A8 ci fermiamo per una breve ricarica presso la stazione Ionity di Vidauban-sud. Avevo già usato in passato senza problemi una di queste colonnine, ma questa volta l’esperienza è stata infelice. La colonnina non leggeva né la carta Duferco né quella di Enel JuicePass. Utilizzando l’app Duferco installata sullo smartphone, sono riuscito ad avviare la carica. Ma, dopo pochi secondi, sullo schermo della colonnina è apparso un messaggio che ho interpretato come errore di comunicazione con l’auto. E non abilitava l’avvio della carica. Ho attivato il comando stop, staccato il connettore ed iniziato di nuovo la procedura di attivazione: stessi risultati. Mentre cercavo il numero dell’assistenza, la carica iniziò, ma a potenza più bassa delle precedenti esperienze con Ionity (40 kW, invece di 70).

disavventure con una Kona“Si accende la spia gialla sul display, serve il carro-attrezzi”

Dopo circa 10 minuti, la carica si interrompe con un generico messaggio di errore sullo schermo della Ionity. Decidiamo di lasciar perdere e continuare il viaggio. Staccato il cavo e accesa l’auto, al termine del test iniziale sul cruscotto si accende la spia gialla (triangolo con punto esclamativo!) che indica un problema al sistema elettrico. La batteria risultava carica al 79%, ma i comandi di marcia indietro e avanti non funzionavano. Ho provato a spegnere e riaccender un paio di volte senza risultato. Giusto per tentare anche ciò che può sembrare da barzelletta, siamo usciti dall’auto, bloccato le porte, per poi riaprirle ed accendere l’auto: senza esito. Mia moglie mi chiede: “Ma non dovrebbe esserci il pulsante di reset?” Domanda pertinente, ma la Kona non è una Tesla e non ha il pulsante di reset. O, se esiste, non so dove sia. Cerchiamo nel manuale (più di 600 pagine!) il significato del triangolo giallo con punto esclamativo!. Eccolo: ‘Portare l’auto presso un’officina autorizzata Hyundai’ Abbiamo quindi chiamato il carro attrezzi.

disavventure con una Kona“Batteria da cambiare, la Yaris come auto sostitutiva”

Era un sabato pomeriggio e in quell’aera di servizio ci sono 5 colonnine Ionity e 10 Supercharger Tesla. Mentre attendavamo il carro attrezzi (circa 30 minuti di attesa) sono stato impressionato dal viavai di auto elettriche e dal tasso di occupazione delle colonnine. 4/5 per Ionity e 7/10 per Tesla, giusto per rispondere a chi sostiene che le auto elettriche sono poco usate nei percorsi autostradali. Ho anche apprezzato lo spirito di solidarietà di molte persone che, mentre attendevano il termine della loro carica, si sono avvicinate per chiedere se avevo bisogno di aiuto. E discutere su probabile causa del guasto e possibili rimedi. Il servizio assistenza Hyundai ordinò a Europcar di noleggiarmi un’auto sostitutiva, una Toyota Yaris ibrida. Dopo un paio di giorni mi hanno informato che la batteria di trazione doveva essere sostituita, prevedendo almeno 2 mesi di attesa per il ricambio. Ho provato a chiedere un indennizzo (esempio: kWh gratuiti da usare entro 2-3 anni sulla ChargemyHyundai). Risposta negativa: la garanzia Hyundai non prevede rimborsi per carburante e pedaggi autostradali della vettura sostitutiva.

“Che cosa vengo a sapere da un forum francese”

Mi iscrivo ad un forum francese per informarmi su come ottenere qualche forma di compenso durante il lungo tempo di attesa per la riparazione. E se esiste limite massimo entro il quale la riparazione dev’essere effettuata. Le leggi che regolano queste situazioni sono nazionali, non stupitevi delle differenze tra Italia e Francia. Dal forum apprendo che:

  • altre Kona 64 kWh hanno avuto lo stesso problema (carica interrotta a circa 80% e batteria di trazione da sostituire);
  • i tempi di attesa per la riparazione sono stati di 3-4 mesi;
  • legge francese che prevede che:
    1. la garanzia deve essere prolungata per un periodo uguale a quello necessario per riparare l’auto;
    2. la riparazione va fatta entro un tempo ragionevole (senza limite massimo)
    3. la garanzia del costruttore ( Hyundai per 5 anni) è equiparata ad un contratto tra privati. Quindi non è soggetta a specifiche leggi per tutela di consumatori.
  • ai proprietari delle auto che fanno parte del richiamo per sostituire batterie a rischio incendio, Hyundai offre un anno di estensione della garanzia costruttore“.

“L’auto sostituiva diventa una Nissan Leaf”

Scrivo a Hyundai-assistenza clienti auto elettriche e chiedo di poter beneficare dell’estensione di un anno della garanzia costruttore. Mi rispondono che la mia Kona non fa parte della campagna di richiamo per il rischio incendio. Casualmente scopro che Europcar e Sixt in Francia offrono auto elettriche a noleggio in alcune postazioni, tra le quali l’aeroporto di Marsiglia, a circa 90 km da dove abito. Vista la prospettiva di dover attendere qualche mese per la riparazione, chiedo al servizio assistenza Hyundai di fornirmi un’auto sostitutiva elettrica. La prima risposta fu negativa, perché la garanzia Hyundai non prevede un’auto sostitutiva identica a quella in attesa di riparazione. Ma, dopo qualche insistenza accettano la mia richiesta e ottengo una Nissan Leaf (versione con batteria da 40 kWh).

Disavventure con una Kona: “Sono passati 3 mesi: più tutele per i consumatori”

Sono trascorsi più di 3 mesi. L’officina Hyundai non sa dirmi quando la mia auto sarà riparata. Hanno avuto altri due casi simili, per i quali i tempi di attesa sono stati di circa 4 mesi. Se non altro, dopo aver insistito, sono riuscito ad avere un’auto sostitutiva elettrica, soprattutto grazie al fatto che in Francia alcune grandi società di noleggio hanno iniziato ad offrirne. Ho saputo che altri costruttori non offrono le auto sostitutive per lunghi periodi. Quindi, non mi posso lamentare del servizio assistenza Hyundai. Ma, leggendo le condizioni della garanzia-costruttore, ho la sensazione che siano state scritte pensando alle auto con motore a combustione interna, sarebbe utile aggiornarle. Sarebbe anche utile una legge a protezione dei consumatori con un termine massimo per lariparazione. E non la frase generica “la riparazione deve essere effettuata entro un tempo ragionevole”. A chi sta per acquistare un’elettrica suggerisco di non limitarsi a controllare la durata della garanzia: leggete bene le condizioni sull’auto sostitutiva.


— Vuoi far parte della nostra community e restare sempre informato? Iscriviti alla Newsletter e al canale YouTube di Vaielettrico.it 

 

TAG: Disavventure con una Kona

Apri commenti

38 COMMENTI

  1. Mannaggia adesso mi tocca arrampicarmi sugli specchi ….
    Sono diversamente giovane, .
    l traslatore t9…
    ,il fatto che ah…le francesine….bei ricordi ….
    Gli occhiali….
    Non ho letto bene ….
    Ivonne anche tu…solo il pizzetto….
    Fatti crescere la barba no??? Si vede meglio.
    Sorry and scusa in francese eh.

  2. Sui tempi “ragionevoli” mi voglio mettere anche nei panni del costruttore. Sappiamo che tutta la filiera ha problemi, in tutto il mondo. Immagino che il processo produttivo dia priorità alla costruzione rispetto che all’assistenza.
    Cosa dovrebbero fare?
    Io con Hyundai ho atteso 2 mesi un sedile di ricambio (per un difetto di fabbrica) perchè doveva arrivare dalla Corea in tempi pre-crisi della supply chain. Ma era ovviamente un problema che non portava al fermo del veicolo.

    Come sempre i problemi possono capitare, la vera differenza sta nel come le case li gestiscono.
    Le case che capiranno che basterebbe davvero poco (offrire un’auto sostitutiva senza fare troppe storie, accettare di allungare la garanzia di un’auto che resta ferma per colpa esterna al proprietario, regalare valore come forma di scuse) per fare la differenza e guadagnarne in pregio saranno le case che vinceranno i clienti.

    Il cliente si trova già in difficoltà, sentirsi abbandonato aumenta solo la frustrazione. Perchè con quelle cifre in gioco si crea anche un rapporto di fiducia che andrebbe coltivato.

    • Oltre tre mesi di fermo auto per riparare l’auto. Ritirata e dopo 100 metri si accendono nuovamente varie spie per cui chissà quando verrà finalmente riparata. È un disastro. Sicuramente come dice qualcuno su commento più sotto, dove tra l’altro è felice del problema qui raccontato, ognuno paga per la sua folle scelta.

      Dimenticavo l’auto…una Jeep Renegade Dieselissima in uso per lavoro.

      Quindi in base alla mia esperienza e a quanto letto: mai comprare diesel, mai comprare elettriche… però pensandoci anche con i benzina avuto in passato (in famiglia, non io direttamente) bei problemi….

      Ok…vado a piedi.

  3. Non esistono veicoli che non abbiano avuto problemi, la mia per esempio per un oring 15 ore di manodopera 🤦
    Altre elettronica, una mi si è incendiata mentre viaggio 😱😱. E tutte termiche

    L’importante è l’assistenza e la garanzia

  4. Avuto le scelte di usare macchine elettriche ora paga le conseguenze tra difficoltà a caricare ed chiamare carro attrezzi per trascinare il mezzo.
    Con classico carburante liquido derivante petrolio, naturale, o usare alternativa del petrolio come biocarburante delle alghe, ho il gas tra metano ho glp ho con idrogeno si carica un amen.

    E stato un piacere che avuto I problemi.
    Volete Green andate con vecchio magniera usando i cavalli da atiro nel epoca del ottocento con carri e cavalli.

    • Un consiglio lo diamo anche noi a Lei: impari a scrivere in italiano, in modo che i destinatari dei suoi preziosi suggerimenti possano capire.

    • Caro Maurizio,
      prima di avere una vettura elettrica avevo una termica di una rinomata casa tedesca. Durante un viaggio si è rotta la pompa dell’olio, difetto di quel motore (scoperto poi su alcuni forum) = 1 notte trascorsa in albergo, rientro in treno e € 10.000 di danni per sostituzione del motore. A me ne hanno rimborsati € 8.500.

    • Io avere rotto pompa benzina su auto petrolio. Pompa benzina non esistere su auto a corrente. Quindi io spera che almeno pompa benzina non rompere.

  5. Chiunque potrebbe raccontare di problemi avuti nelle auto : di qualunque marca ,non esiste il modello perfetto : l’importante e’sempre l’assistenza quando capita : io i problemi più grossi li ho avuti con le “ perfette “ tedesche : ho sempre ,per mia fortuna ,trovato all’interno delle officine delle persone che mi hanno aiutato ( che alla fine sono quelle che fanno la differenza tra una buona assistenza o no ).

  6. Yvonne cara buongiorno Che dire sei stata sfortunata.
    Tutti più o meno nel corso della vita abbiamo avuto a che fare con modelli un po’ sfortunati io personalmente con la 33 benzina ultimo modello della moglie un guasto elettrico via l’altro,due settimane dopo che la do via per disperato prende fuoco nel box del nuovo proprietario.
    Negli Stati Uniti le chiamavano le auto del lunedì in quanto statisticamente essendo prodotte quel giorno lì gli operai rientrando dal weekend non avevano voglia ed erano poco precisi nelle operazioni di assemblaggio.
    Oggi con l’automazione la cosa dovrebbe essersi attutita Però evidentemente errare è umano.
    Oltretutto la cosa si complica per la presenza di elettronica di consumo a basso costo dispositivi che non sai neanche che esistono fino a quando non ti piantano in asso.
    Vettura leggendarie per la loro affidabilità che costano anche 100k escono dal concessionario fanno 100 m e ti piantano in asso magari per un tappino da €0,05.
    Non parliamo poi della frettolosa corsa alle bev
    che sta complicando tutto ancora di più.
    Personalmente la mia prima vettura nuova…no non la Subaru baracca del trio ma una splendida Peugeot 405 benzina berlina fu acquistata versione base perché quello che non c’era non si poteva rompere.
    E comunque costò 14 milioni du lirenel 90 mica poco.
    Purtroppo per quanto riguarda l’assistenza in garanzia anche lì son tutti uguali Quanti problemi nel corso del tempo.
    Pazienza ci vuole la virtù dei forti.

    • Albert stellina che bello risentirti.
      Lo sai che eravamo tutti preoccupati?
      Non è che si è offeso e si è cancellato?
      Allora dai dicci subito perché odi cosi tanto le auto elettriche e cosa proponi per risolvere il problema dell’inquinamento da pm10 e particolato delle nostre città.
      Sai io qui a Piacenza starei soffocando quindi ogni idea è benvenuta.
      Con calma e tranquillità però.
      Un consiglio però, non gioire delle disgrazie altrui, oggi si chiama karma ai tempi miei andava di moda un più rustico ” guarda che la ruota gira” e non vorremmo leggere un giorno un tuo catastrofico resoconto sulle disavventure del tuo ultimo dieselone
      Dai albert forse uno di noi

      • Io se fossi al vostro posto non pubblicherei commenti del genere.
        Non è dissenso costruttivo o legittima obiezione: è sterile provocazione che distrae senza apportare il minimo dialogo. Non sarebbe censura, soltanto filtro antispam.
        Ma essendo “casa” vostra posso solo chiedere di rifletterci.

        • Ci abbiamo riflettuto, stia tranquillo. Infatti, ad ogni nuovo commentatore-provocatore concediamo un solo intervento, con relativo avvertimento a non perseverare. Il secondo, se ha lo stesso tono, viene cestinato.

          • Aiuto a moderare un forum e confermo che è sempre difficile prendere decisioni (a parte alcuni casi palesemente esagerati) perché è sottilissima la linea tra censurare un commento critico (magari anche per parziale disinformazione del commentatore) e un commento che passa nel capire quale sia il commento di un troll.

            In questo caso è sicuramente un commento poco educato, ma se stiamo a vedere pure l’educazione della gente stiamo freschi… importante non sia offensivo (e non lo è).

    • Ah dimenticavo in merito al commento…del pagare per le loro folli scelte…ho esperienza di “guasti” irrimediabili in famiglia con benzina (avete presente i famosi incendi delle auto elettriche? Beh mio zio probabilmente aveva una macchina che si pensava una EV… stranamente il rogo non ha fatto notizia, mio zio per fortuna è scappato in tempo dall’auto che mi pare avesse circa 7 anni).
      Esperienza di guasti con diesel (a lavoro auto ferma più di tre mesi, ritirata e dopo 1-200 MT altra spia che si accende, chissà quando si riparerá stavolta… precedente auto mia a gasolio anche, come quella di colleghi).
      Guasti di auto elettriche ne ho lette.

      Presumo la scelta più logica per lo spostamento sia una bici, rigorosamente a forza esclusivamente muscolare, sperando non si spacchi qualcosa anche lì 😀

  7. Quando capitano questi casi e Hyundai sa che sono ancora parecchi, deve semplicemente posticipare la consegna di un’auto nuova di… una settimana… ed indirizzare la relativa batteria alla sostituzione di quella difettosa.
    Altrimenti deve essere obbligatorio avere un minimo di scorta presente in ogni Stao dove l’auto è venduta, perchè l’auto costa cara e non è un passatempo.
    Altrimenti tutti i costi, carburante compreso dovrebbero essere a carico della Casa Produttrice.

    • In mancanza di leggi specifiche che obblighino i fabbricanti (Codice dei consumo) temo che questi rimarranno solo pii desideri.

      • Abbastanza ovvio e la colpa è nostra, dei consumatori, che guardiamo al nostro orticello e se la nostra auto non ha problemi allora tutto ok.
        Invece tutti assieme dovremmo fare pressioni forti ed infinite alle case produttrici.
        Sperare che ci pensi la politica è totalmente illusorio… li ammorbidiscono con un piatto di lenticchie.

  8. Da possessore di Kona MY21 posso dire che non ho avuto reali problemi in circa 5 mesi e 12.000 km. Officina locale molto disponibile.
    Con la mia precedente Toyota invece….
    …per non dimenticare i casini infiniti con una scheda di controllo Audi!
    Erg…?

    • Enrico, tu dici MY2021, non MY2019 che avrei preso io. Io avrei avuto un’esperienza speculare: casini con la Kona e ottime performance con la mia vecchia Toyota Avensis (1 solo guasto serio in 21 anni, e sono comunque arrivato a casa senza carro attrezzi).

  9. Sui tempi, c’è da dire che in questo periodo (direi 2020-2023) c’è grande carenza di componenti elettronici in generale, tra cui potrebbe ro esserci anche alcune parti del pacco batterie. Qui di i tempi di consegna lunghissimi sono un problema di tutta l’industria.

  10. La legge italiana è simile. La riparazione deve avvenire entro un paio di mesi circa tranne x motivi eccezionali (e il suo caso non lo è). Il fatto che il produttore non abbia batterie di riserva per una rapida sostituzione è un problema suo, non è ammissibile mettere sul mercato un modello senza disporre di un magazzino ricambi adeguatamente fornito. Se va da un legale, lei ha diritto alla restituzione dell’importo speso (restituendo l’auto) o ad una auto nuova al posto della sua guasta.

    • Enzo, non è esatto. Il termine dei 2 mesi non esiste, la legge italiana fa riferimento a “congruo termine” che vuol dire tutto e niente. In pratica ha la stessa dicitura della legge francese sopra esposta. https://www.consumatori.it/articolo/garanzie-post-vendita-diritti-consumatore/#:~:text=In%20generale%2C%20per%20ogni%20bene,pu%C3%B2%20far%20rivalere%20sul%20venditore.
      Il termine se lo mettono varie aziende (come per esempio quella dove lavoro io) che sanno bene essere un tempo percepito dalla clientela come lungo, ma questo non perché lo dice la legge quanto per una forma di rispetto verso il cliente.

      La catena prevede che il produttore cerchi comunque di perderci il meno possibile, riparando dove possibile, attraverso officine locali che richiedono i ricambi gratuiti alla centrale nazionale ecc. A secondo di dove si blocca la catena, si perdono giorni e giorni.
      È comunque difficile starci nei 30gg, la normalità sono i 60gg di lavorazione. Oltre conveniiamo tutti che diventa fastidioso ed è un pessimo spot per le aziende coinvolte.

      L’avvocato lo ritengo utile se passano sei mesi, non se ne sono passati solo 2. Rischia di doverselo pagare lui, per una cosa che sta nei tempi tecnici (tutti quelli che hanno dovuto far sostituire la batteria alla kona hanno aspettato in media più di tre mesi)

  11. Che dire: lasciate che a comprare le auto Coreane siano i Coreanei..
    Noi possiamo comprare quelle europee se non Italiane.

    • Purtroppo ho letto di molto ma molto peggio con Volkswagen (europea)…. nessuna auto sostitutiva per molti dei sfortunati che hanno avuto un guasto.

      • Il difetto in questione era stato già segnalato in Corea mesi fa con sostituzione di batterie a rischio di incendio.
        Non ricordo se fossero stati pubblicati i lotti batteria interessati dalla sostituzione.

Rispondi