
AGGIORNAMENTO del 3/12:

Pare proprio che ci siamo. Da gennaio 2020 chi ha disabilità riconosciute potrà finalmente scegliere anche un’auto elettrica e vedersi riconosciuta l’IVA al 4%. Ne dà notizia Motus-e (clicca qui), riferendo che è stato approvato l’emendamento promosso dal Deputato del M5S Giuseppe Chiazzese.

Analoga richiesta era stata presentata anche da una parlamentare di Italia Viva, Lisa Noja.
———————————————————————–
Disabili: l’Iva maggiorata sulle auto elettriche è una vergogna. Le norme prevedono per i portatori di handicap un abbassamento dell’imposta dal 22 al 4%. Ma un cavillo limita lo sconto ai veicoli con motore tradizionale. Eppure le auto elettriche sarebbero le più adatte per i disabili. Non hanno le marce, si possono facilmente convertire a una guida senza pedali e sono interamente connesse.
Disabili: l’Iva va unificata al 4%

Continuiamo a ricevere messaggi da persone che scoprono con amarezza questa discriminazione. Che penalizza ingiustamente persone con cui la vita non è stata certo generosa. Ed è una penalizzazione importante: se un’auto costa di listino 25 mila euro più Iva, la differenza è di 3.600 euro. E costringe di fatto a scegliere un’auto tradizionale. Un’ingiustizia che colpisce una fetta di popolazione molto più ampia di quel che si pensi. Ecco per esempio quel che ci ha scritto Nicola:
“Ero intenzionato all’acquisto di una vettura elettrica, ma scopro (con tristezza) che a maggio non hanno modificato un bel niente. Ma com’è possibile che proprio l’auto elettrica che sarebbe la più idonea e comoda (anche per i rifornimenti) per i disabili sia senza agevolazione IVA al 4%?!!?!?!? Possibile che i governi italiani sono sempre così amici dei petrolieri? Intervenite voi in qualche modo, ve lo chiedo per favore“.
L’Agenzia delle Entrate non lascia margini
Purtroppo anche nel numero di ottobre 2019 di L’Agenzia Informa, il bollettino dell’Agenzia delle Entrate, si ribadisce di fatto questa discriminazione. Ecco come viene descritta l’agevolazione Iva per le persone con disabilità che acquistino un’auto:
“È applicabile l’Iva al 4%, anziché al 22%, sull’acquisto di autovetture nuove o usate. Aventi cilindrata fino a: 2.000 centimetri cubici, se con motore a benzina, 2.800 centimetri cubici, se con motore diesel. L’Iva ridotta al 4% è applicabile anche:
- all’acquisto contestuale di optional. alle prestazioni di adattamento di veicoli non adattati, già posseduti dal disabile (e anche se superiori ai citati limiti di cilindrata)
- alle cessioni di strumenti e accessori utilizzati per l’adattamento.L’aliquota agevolata si applica solo per gli acquisti effettuati direttamente dal disabile o dal familiare di cui egli è fiscalmente a carico (o per le prestazioni di adattamento effettuate nei loro confronti). Le spese per riparazioni possono essere detratte solo se sono state sostenute entro 4 anni dall’acquisto del mezzo. Esse non possono essere rateizzate ma devono essere indicate nella dichiarazione dei redditi relativa all’anno di sostenimento delle spese. L’aliquota agevolata del 4% può essere applicata anche alla riparazione degli adattamenti realizzati sulle autovetture delle persone con disabilità e alle cessioni dei ricambi relativi agli stessi adattamenti“.
Firmate l’appello su CHANGE.org
Il problema è che le auto elettriche non hanno alcuna cilindrata. E quindi non rientrano nella fattispecie dell’Iva agevolata. Occorrerebbe un piccolo sforzo per modificare il passaggio della legge 104, una norma per mille altri aspetti meritoria. Ma la nostra classe politica è troppo impegnata nell’eterna zuffa elettorale per fermarsi un attimo a considerare aspetti come questo.
Serve un intervento legislativo, più volte richiesto e mai arrivato. Una vergogna. Ecco perché abbiamo deciso di lanciare una petizione su CHANGE.org per raccogliere un numero di adesioni tale da indurre finalmente il Parlamento ad agire. Puoi firmare cliccando qui. Chiediamo a tutti di farsi portavoce di questa campagna che ha cone unico scopo quello di rendere questo Paese un po’ più civile.
Segnalo che nel decreto fiscale 2020, come indicato dal corriere, c’è anche “l’iva 4% su auto ecologiche per disabili”
Abbiamo visto, è un emendamento firmato da Lisa Noja di Italia Viva. A maggior ragione, se ci fosse un po’ di spinta “popolare” (come la nostra petizione) a altro, la proposta avrebbe maggiori possibilità di essere accolta. Se ne parlò anche con la legge di stabilità 2019, ma tutto finì in nulla.
Addendum a commento precedente: è evidente trattasi di errata interpretazione della legge esistente. Se fosse come dite nell’articolo, anche le auto a metano o idrogeno sarebbero escluse dall’iva al 4 solo perché non citate nella seconda frase. E’ evidente che qella frase introduca delle limitazioni alla applicabilità della norma per le sole benzina e diesel, limitazione non applicabile alle elettriche, per le quali, quindi, non ci sono limiti!
Magari fosse così. Nelle auto a metano la cilindrata c’è, eccome.
Ho firmato ma… Non mi pare l’AdE non lasci margini… La prima frase include auto usate e nuove. La seconda frase specifica una limitazione della massima cilindrata per benzina e diesel, limitazione non applicata alle elettriche non essendo indicata la categoria. Se le elettriche avessero una cilindrata, potenzialmente sarebbe senza limitazione. Che una clausola che introduce una limitazione vada a impattare una categoria di veicolo non citato nella clausola stessa mi pare una errata interpretazione, punto.