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Altro dietrofront della maggioranza sulle auto aziendali

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Altro dietrofront della maggioranza di governo sulle auto aziendali: per il 2025 era stata approvata una norma per favorire elettriche e ibride plug-in. Ora…

Altro dietrofront della maggioranzaAltro dietrofront della maggioranza: pressing sul governo per non penalizzare benzina-diesel

La maggioranza ha sollecitato il Governo a tornare ancor di più sui suoi passi. E valutare la possibilità di apportare un ulteriore allentamento, rispetto a quello già previsto da un emendamento dei relatori al Dl Bollette, alla stretta fiscale ‘green’ sulle auto aziendali concesse in uso ai dipendenti.

La richiesta è quella di ‘salvare’ dall’inasprimento fiscale per l’uso promiscuo anche i veicoli benzina e diesel, ordinati comunque entro il 2024, ma consegnati anche oltre il prossimo 30 giugno. Sconfessando quanto la stessa maggioranza aveva deciso solo pochi mesi fa. 

È quanto si è appreso da fonti della maggioranza a margine dei lavori della commissione Attività produttive della Camera. Dove sono iniziate le votazioni sugli emendamenti al decreto legge con le misure per famiglie e imprese contro gli ultimi rincari energetici.

Altro dietrofront della maggioranza
Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti.

Si va in direzione opposta rispetto a quanto deciso pochi mesi fa

Una proposta di modifica depositata dai relatori la settimana scorsa, con parere positivo dell’Esecutivo, prevede l’esclusione dalla stretta per le auto in consegna entro il primo semestre.

Indicando un onere derivante dal rinvio, per il 2025, pari a 8,3 milioni (e a 9,5 milioni per ciascuno degli anni 2026 e 2027 e 1,2 milioni per il 2028). Ma ora si chiede di andare anche oltre fine giugno. L’eventuale nuovo testo potrebbe arrivare all’esame della Commissione entro mercoledì 9 aprile, sotto forma di ‘riformulazione’ del Governo all’emendamento già presentato dai relatori.

Sarebbe interessante, a questo punto, sentire le aziende che si erano mosse nelle loro acquisizioni di auto aziendali prendendo atto delle decisioni drl governo per il 2025. Decisioni che vengono continuamente rimodulate in corsa, andando in direzione opposta rispetto a quanto deciso solo pochi mesi fa.

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49 COMMENTI

  1. Dispiace solo che dovrò andare avanti ancora molti anni con il ricircolo dell’aria in auto per non avvelenarmi…

    • Ehh certo guarda, sicuramente colpa delle auto diesel, poi magari sei uno di quelli che viaggia in aereo o va in crociera, almeno foste coerenti🤦

      • eh si perchè gli scarichi delle crociere o degli aerei effettivamente me li ritrovo a 2 metri davanti a me quando sono in città.
        ma ce la fate?

        • Ma dice veramente? Ma come si fa ad essere così ignoranti??? Ma ha idea di quanti aerei ha in questo momento sopra la sua testa vuota??? E pensa che l’inquinamento si fermi ai confini del suo comunello? E pretendete pure di insegnare agli altri cosa è giusto comprare e cosa no🤦

          • ma guarda, che respiri gli scarichi degli aerei sono abbastanza d’accordo, in fondo volano solamente a qualche km sopra la nostra testa.

            ma che respiri gli scarichi delle navi da crociera anche no, dubito fortemente che l’inquinamento sparato da un centinaio di metri si faccia centinaia di km in linea retta e arrivi da noi.

            ma ovviamente lei ne ha la conferma.
            poi il solito qualunquismo da 2 soldi, embè che c’entrano le navi da crociera o gli aerei se posso diminuire la m*rda che respiro a 2m dal naso?

            ma hai ragione, dovevo capire il personaggio già dall’uso di emoticon..

          • Ma lo sa che il trasporto marittimo sommato a quello avionautico emette a livello globale un 10% mentre nel nord Italia i soliti mezzi di trasporto emettono il 47% e lo respiriamo a pieno polmoni 🤬🤬
            Mi sembrate dei pappagalli che ripetono senza nessun controllo delle fonti ma per sentito dire al bar 🤡🤡

    • Non sa di cosa parla. L’auto aziendale fa parte per molti del pacchetto retributivo, c’è gente, come il sottoscritto, che come dipendente le tasse le paga tutte e abbondanti fino all’ultimo centesimo, che rischia di ritrovarsi 200 euro netti in meno in busta paga per avere ordinato un’auto a benzina (per non menzionare i disgraziati che hanno preso un diesel) 10 mesi prima che si cominciasse a parlare della legge. Dove sarebbe il vantaggio per l’ambiente? L’auto è già stata prodotta e sarà usata.

      • Ci sono anche tanti altri che devono pagare molto più di 200€ per il finanziamento dell’auto che acquistano e non gli passa l’azienda.
        Sono assolutamente favorevole dell’uso di un mezzo aziendale per lavoro ed assolutamente contrario dell’uso privato.
        Hai bisogno dell’auto per te e la tua famiglia? Compratene una, per quale motivo dovresti utilizzare quella che ti viene data per lavoro?
        Una volta era così, poi hanno sdoganato l’uso promiscuo solo perché non c’era abbastanza personale/volontà politica di fare i controlli.

        • Ma io dico, trovatevi un lavoro dove vi danno l’auto aziendale così non avete più la rata e smettetela di sparare scemenze inutilmente, se l’azienda decide liberamente di premiare un dipendente che probabilmente è sempre disponibile h24 per seguire i clienti in modo che l’azienda fatturi e possa pagare gli stipendi anche di chi non ha l’auto aziendale non capisco a voi cosa debba interessare, e si ricordi che la notte non si dorme bene e non esistono gli aperitivi al bar alle 17.30 in punto con gli amichetti… ma guarda te che gente… ma siete veramente dei fenomeni…. da baraccone!

          • Certo certo, raccontala bene, dipendente disponibile H24, si, si, si, come no.
            Fareste più bella figura a stare zitti, godetevi il privilegio che avete e finitela di lamentarvi.

            Ah, dimenticavo, se non vi sta bene, potete rinunciare all’auto aziendale per uso promiscuo, visto che vi lamentate, fatelo.

            Chissà perché, non mi aspetto che qualcuno rinunci.

          • Vedo che non ha ancora capito come ci si comporta in casa d’altri.

          • Invece lei si trovi un lavoro che non abbia bisogno di fare 800 km al giorno in automobile.

      • Ok “risparmiare” chi l’aveva già ordinata prima dell’idea di legge, ma tutti quelli che l’hanno ordinata benzina/diesel dopo hanno fatto scelta deliberata ed è giusto che paghino abbondante, visto che avrebbero potuto benissimo prendere una BEV e risparmiare, e non l’hanno fatto solo per paura di innovare e migliorare. Scemenze sparate da CFede a parte, è evidente che l’inquinamento di prossimità si riduce facilmente con le BEV, mentre aerei e navi hanno qualche difficoltà in più a diventare meno inquinanti. Oltretutto la qualità di guida di una BEV è nettamente superiore di una qualsiasi termica (supercar a parte, ma dubito diano supercar aziendali, ahimè).

      • Il dipendente che riceve (pensa un po’ c’è pure chi dice che è un premio!!!) l’auto aziendale in uso promiscuo, a parte il già enorme vantaggio relativo alla spese di gestione, ha di solito anche il potere contrattuale di sterilizzare gli effetti contributivi e fiscali… posto che quelli contributivi rappresenteranno un vantaggio futuro.
        Non credo proprio che l’eventuale marcia indietro del governo sia volta a tutelare il dipendente ma, piuttosto, a placare le lamentele aziendali.

  2. Ma legge quello che scrive? Un articolo veramente assurdo, ma la vogliano dare un po di certezza alle aziende e agli italiani??? Come scrive lei stesso (che evidentemente non si legge prima di pubblicare) si tratta di auto ordinate prima dell’entrata in vigore di questa follia! Si stabiliranno le regole del gioco prima di iniziare o le cambiamo sempre dopo così da creare confusione e penalizzazioni? Se un’azienda ha ordinato un benzina o diesel nel 2024 perché mai deve essere penalizzato il dipendente che la ha in uso? Già questa ennesima costrizione nel tentativo di imporre una mobilità che non può funzionare è una porcata vista forse solo nei regimi, ma andare addirittura a cambiare le regole del gioco a chi sta già giocando è una cosa aberrante! Mi raccomando si rilegga prima di pubblicare!

  3. Se l’auto è stata ordinata nel 2024 quindi inconsapevolmente della nuova tassazione è logico non cambiare la tassazione. L’impatto in busta paga è notevole, queste persone avrebbero semplicemente ordinato una plug-in.

  4. Le auto aziendali ordinate tramite le società di leasing (cioè, in Italia, la quasi totalità delle auto aziendali) hanno un tempo medio di consegna di un anno. A giugno si consegneranno ancora auto ordinate quando, di questa norma, non c’era nemmeno l’ombra.
    Non solo, in molti casi le aziende non mettevano a disposizione dei dipendenti auto elettriche o plug-in.Fare pagare retroattivamente è solo un modo per fare cassa sulle spalle dei lavoratori senza aiutare la transizione energetica con la beffa per chi, come nel mio caso, avrebbe fortemente voluto un auto elettrica o plug-in ma ha dovuto obbligatoriamente scegliere benzina o diesel; e onestamente, 1600 euro all’anno sono tanti (non tutti quelli che anno un auto aziendale sono top manager).
    Ben venga invece la norma sugli ordini futuri perché sta costringendo le aziende a dotarsi di flotte meno inquinanti

  5. E per non penalizzare:

    – l’insorgenza di malattie (tanto cara alle farmaceutiche);
    – la vendita di gasolio e benzina (tanto cara ai petrolieri);
    – l’arrivo di regalie a chi fa le leggi (tanto cara ai politici).

    E questi non sono dei sacchi di mattoni, sono dei sacchi di …………………

  6. Le auto aziendali, e io ne ho una, si hanno per fare km e non per giocare. Tassare un auto aziendale a chi le usa per lavoro è semplicemente un ennesimo torto a chi lavora. Le auto elettriche, se ancora qualcuno non lo avesse compreso, non coprono tutte le esigenze e l utilizzo aziendale ne fa parte in moltissimi casi. Ci sono casi in cui in azienda da ad un dipendente magari un responsabile di un ufficio tecnico, un auto per compensare un minimo le tassazioni da fuori di testa che abbiamo in Italia. Per voi è corretto aumentare le tasse a chi le utilizza? Piantatela di affermare che le auto aziendali sono tutte maserati o suv du lusso perché siete fuori dal mondo. E. Sopratutto ricordate che una tecnologia innovativa si diffonde automaticamente e senza incentivi se e solo se risulta: piu vantaggiosa economicamente, se è pratica nell utilizzo, e porta piu vantaggi rispetto alla vecchia tecnologia. Ora pensate alle bev e fatevi delle domande dandovi risposte coerenti. Non sono contro le auto elettriche. Ho viaggiato in cina per oltre una settimana con una model y è la hontrovata fantastica… ma per la città.

    • Una model Y secondo te è solo per la città… e lanci l’avvertimento a non giocare… Se fossi veramente uno che con l’auto ci lavora e ci fa tanti km sapresti che Tesla con la sua rete di super charger ti garantisce di arrivare praticamente in ogni parte d’ Europa… e Si, l’auto elettrica porta più vantaggi ed è molto pratica nell’utilizzo, te lo garantisco io che ne ho 2.

      • Ma per cortesia, lei non sa cosa vuol dire viaggiare per lavoro, a me capita di fare oltre 400 km in autostrada arrivare dal cliente fermarmi due ore, pranzo veloce il più vicino possibile all’azienda e ripartenza per il ritorno, con una Tesla già non ci sarei arrivato senza dovermi fermare figuriamoci se ho il tempo di ricaricare al 100% per rientrare! L’auto elettrica NON VA BENE per un uso professionale dove i tempi sono tirati! Già con l’ibrida plugin, che l’azienda ha dovuto darmi per seguire questa follia green, è una agonia perché ha 600/700km di autonomia, con la precedente diesel andavo e tornavo senza preoccuparmi di dover cercare un distributore! L’auto elettrica va bene si e no per muoversi nel weekend e ha già dei grossi limiti così perché se io da casa mia faccio un giro in montagna son già 300km ad arrivarci e poi lassù rimango a piedi, e lasci perdere che se devo pensare di trovare la colonnina, fermarmi per buttare dentro qualche km di carica per arrivare mi vien già il mal di pancia anche se è nel weekend!

        • ammazza addirittura preoccuparti di cercare un distributore? avrei detto che ci sono almeno ogni 40km in autostrada..
          che vitaccia che devi fare se trovare un distributore è fonte di preoccupazione..

          • Si vede che viaggi molto🤣🤣🤣🤣 fai fai benzina in autostrada… e comunque preoccuparmi era per dire, certo fermarmi a fare benzina con 8 ore di auto in un giorno direi che mi da fastidio perché non vedi l’ora di arrivare a casa, con i 900/1000km di autonomia del diesel che avevo prima mi rimaneva pure gasolio per muovermi il giorno dopo!

          • Come si vede che lei non ha mai viaggiato per lavoro con un’ auto aziendale. Commento talmente stupido che rimpiango di non aver speso meglio i pochi secondi che ho buttato nel leggerlo.

        • Potrebbe sempre pisciare (scusatemi il termine) nel serbatoio dell’auto cosí risolve 2 problemi contemporaneamente!

      • Ha dimostrato tutta la sua intelligenza, cosa vuole sapere di chi sono o non sono io che viaggio solo da 22 anni per lavoro con auto aziendali, lei mi conferma per l’ennesima volta che a seguire questa pagina che ogni tanto mi appare e non so il perché ci sia solo una manica di esaltati che usa l’auto solo per fare casa-lavoro e pretende di insegnare agli altri cosa devono scegliere!

        • Restando in termini automobilistici, direi che lei stia perdendo il controllo del mezzo. Moderi i toni o finirà fuori strada, cioè nel cestino.

        • Sembri alquanto confuso, da quanto scrivi chi usa l’auto solo per fare casa lavoro sei proprio tu.
          O forse recarsi dai clienti non è lavoro?

    • Se come dici tu le auto aziendali servissero solo per lavoro e fare molti km, mi aspetterei molte più auto della categoria Fiat tipo sedan diesel. Peccato che abbiamo più SUV di marchi di lusso da 50.000€ in su.
      Il punto è che sono escamotage per non pagare tasse.
      In azienda potrebbe benissimo essere previsto un parco auto in share. Il dipendente di turno a cui serve, va in azienda e si fa dare l’auto di servizio.
      Il punto è che in Italia le tasse sono evase o eluse da molti, o semplicemente ci si ingegna per pagarne meno (vedi benefit).
      Non capisco poi perché a taluni dipendenti è permesso di usufruire di un’auto aziendale che gli permetta di risparmiare sulla spesa per tragitto casa lavoro (oltre a risparmi evidenti a non doversi comprare un’auto a titolo personale), mentre altri debbano sobbarcarsi quel costo pur ricevendo stipendi più miseri.
      Per le aliquote IRPEF ricordati che nella costituzione Italiana c’è un principio di solidarietà in cui chi ha maggiore disponibilità ha l’obbligo di contribuire di più pagando semplicemente più tasse. Se non ti piace, cambia paese.

      • Ma avete finito di dire stupidaggini su cose che evidentemente non conoscete, noi abbiamo circa 450 auto aziendali tra cui solo una 40tina sono auto , diciamo di rappresentanza, dirigenti di alto livello e direttori , le altre sono dei commerciali e dell’area tecnica post vendita , percorrenza media 48000 km annui , per l’area tecnica molti di questi km fatti in cantieri strade sterrate , e posti inimmaginabili , vuole provarci con quei rottami di tesla? Possiamo farci qualche scommessa sopra se gradite un po di arrotondamento di stipendio non guasta mai
        Fateci e fatevi un piacere , smettete di fare i tuttologi so tutto io , posizione che finisce sempre a fare brutta figura

        • Vuoi vedere che quei “rottami di Tesla” sono usate solo dalla manovalanza da 1500 € mese?
          Vuoi anche vedere che quel popò “di alti papaveri” che hai citato hanno grossi problemi a farsi lordizzare il benefit?

      • Bob, forse non sai di cosa parli. E’ importante chiarire alcune cose sul tema delle auto aziendali, che spesso vengono generalizzate o fraintese.

        Non tutte le auto aziendali sono “trucchetti fiscali” o benefit nascosti.
        Una quota significativa di queste vetture ha una funzione di rappresentanza. Un’auto di fascia medio-alta non è solo un mezzo di trasporto, ma uno strumento che riflette l’immagine e il posizionamento di un’azienda nei confronti di clienti, fornitori e partner. È parte del “biglietto da visita”. Non è pensabile che un manager commerciale di un’azienda da milioni di euro si presenti da un cliente a bordo di una Panda, per quanto efficiente.

        I dati parlano chiaro: i SUV e le berline premium sono effettivamente tra i veicoli più noleggiati dalle aziende, ma il mercato è variegato.
        Secondo ANIASA (Associazione Nazionale Industria dell’Autonoleggio), nel 2023 le auto aziendali più diffuse a noleggio a lungo termine erano in maggioranza di categoria media e medio-alta, con una crescita importante dei SUV anche per ragioni di sicurezza e comfort. Ma oltre il 40% del parco noleggio aziendale è composto da modelli di segmento B e C, quindi auto più compatte e “sobrie”. Il mercato non è dominato solo dal lusso.

        Sul fronte fiscale, il valore del fringe benefit era stato storicamente calcolato in modo proporzionale all’uso personale.
        La norma considerava che l’auto aziendale venisse usata per circa il 30% del tempo a fini privati (2 giorni su 7, a cui si aggiungono pe ferie e si sottraggono i giorni di malattia) da cui deriva la tassazione sul 30% del valore convenzionale del benefit (calcolato su 15.000 km/anno secondo tabelle ACI).
        In realtà, molti dipendenti percorrono tra i 25.000 e i 40.000 km all’anno per lavoro, quindi il tempo reale di uso personale è anche inferiore, il che rende il valore del fringe benefit sovrastimato rispetto all’uso effettivo.

        La tassazione è stata inasprita, non agevolata.
        Dal governo Conte in poi, la tassazione del fringe benefit è stata legata alle emissioni di CO₂ del veicolo: più il veicolo è inquinante, più è alto il valore su cui si calcola l’imponibile IRPEF.
        Con il governo Meloni, si è aggiunto un ulteriore criterio legato al tipo di propulsione (elettrico, ibrido, termico).
        Ma attenzione: questo porta un paradosso, perché il dipendente finisce per pagare di tasca propria tasse su un mezzo che usa per oltre il 70% del tempo per l’azienda.
        In pratica, l’impresa scarica parte del proprio costo operativo sul lavoratore, che si ritrova con una retribuzione figurativa maggiorata ma senza aumento reale.

        • Ok questo lo sapevo , ma a queste condizioni meglio che si aumenti lo stipendio e che l’auto resti in azienda e che venga utilizzata esclusivamente per il lavoro, così non ci sono problemi e ognuno paga la sua parte

      • Mamma mia cosa scrive la gente..

        Non tutte le auto aziendali sono “trucchetti fiscali” o benefit nascosti.
        Una quota significativa di queste vetture ha una funzione di rappresentanza. Non è pensabile che un manager commerciale di un’azienda da milioni di euro si presenti da un cliente a bordo di una Panda, per quanto efficiente.

        Secondo ANIASA (Associazione Nazionale Industria dell’Autonoleggio), nel 2023 le auto aziendali più diffuse a noleggio a lungo termine erano in maggioranza di categoria media e medio-alta, con una crescita importante dei SUV anche per ragioni di sicurezza e comfort. Ma oltre il 40% del parco noleggio aziendale è composto da modelli di segmento B e C, quindi auto più compatte e “sobrie”. Il mercato non è dominato solo dal lusso.

        Sul fronte fiscale, il valore del fringe benefit era stato storicamente calcolato in modo proporzionale all’uso personale. La norma considerava che l’auto aziendale venisse usata per circa il 30% del tempo a fini privati (2 giorni su 7, +ferie, meno malattia), da cui deriva la tassazione sul 30% del valore convenzionale del benefit (calcolato su 15.000 km/anno secondo tabelle ACI).
        In realtà, molti dipendenti percorrono tra i 25.000 e i 40.000 km all’anno per lavoro, quindi il tempo reale di uso personale è anche inferiore, inoltre il costo chilometrico di un’ auto si riduce all’ aumentare dei km/anno percorsi. Risultato? Il valore del fringe benefit è sovrastimato rispetto all’uso effettivo.

        La tassazione è ora legata ad altri fattori! Non è più legata all’effettivo uso personale di una risorsa aziendale. Governo Conte: la tassazione del fringe benefit è stata legata alle emissioni di CO₂ del veicolo.
        Governo Meloni: tassazione legata al tipo di propulsione (elettrico, ibrido, termico).
        Qesto porta un paradosso, perché il dipendente finisce per pagare di tasca propria tasse su un mezzo che usa per oltre il 70% del tempo per l’azienda.
        In pratica, l’impresa scarica parte del proprio costo operativo sul lavoratore, che si ritrova con una retribuzione figurativa maggiorata ma senza aumento reale.

    • Boh, sbaglio o nei decenni di incentivi, sgravi, rottamazioni a favore delle auto a benzina e gasolio ce ne sono stati a bizzeffe?
      Anche recentemente mi pare.
      Le elettriche sono state invece penalizzate nelle strutture di ricarica fatte (casualmente ????) senza alcuna logica e, da un paio di anni, estremamente penalizzate nel prezzo alla colonnina.
      Comunque visto che le auto aziendali non sono tutte “maserati o suv di lusso” la penalizzazione fiscale si riduce automaticamente di parecchio.
      Quindi… perchè questa marcia indietro?

      Il problema è che questo governo non ne fa una di giusta nemmeno per sbaglio… e quando gli capita si corregge subito.
      Non sia mai.

    • La Model Y è un esempio di auto elettrica in grado di accontentare anche il rappresentante commerciale più esigente. Direi che va bene solo per una città è una bugia.
      Non è la tecnologia elettrica a doversi difendere, sono i pregiudizi a dover cadere, soprattutto tra i titolari di aziende. Stiamo parlando di veicoli di un certo livello, le cui prestazioni sono al pari del termico, non di una Renault Twingo.
      Giusto per cui concedere un’agevolazione fiscale solo a chi inquina meno.

      • Direi di no. Attualmente ho un’auto aziendale diesel, più di 900km di autonomia e la mia prossima auto aziendale, già ordinata DOPO l’approvazione della mazzata fiscale su benzina/diesel, sarà plugin. Questo perché già da qualche tempo, prima/durante buona parte dei miei viaggi di lavoro, faccio una simulazione con ABRP, per vedere di che morte dovrei morire se avessi una Tesla. Risultato? Dovrei mangiare in Autogrill o in centri commerciali 2 volte su 3, allungherei il tragitto di circa 30 minuti ogni 300-350 km, ed attualmente è impossibile ricaricare mentre si è in visita da un cliente. Il tutto senza assolutamente rispettare mai il range di carica 20-80%, quindi stressando la batteria.
        Sono pro elettrico, e ci ho provato in tutti i modi a trovare un motivo per avere una tesla, ma non ce l’ho fatta. Probabilmente la prossima auto privata (seconda auto) potrebbe essere elettrica.

        • Ok, ad oggi:
          – per te e per un altro 1000.000 (???) non vanno bene.
          – Per altri 20.000.000 costano troppo.
          – Per altri 4.000.000 la ricarica è complicata o impossibile.

          Potremmo già avere potenzialmente una decina di milioni di auto elettriche.

  7. Si tratta di auto ordinate PRIMA dell’entrata in vigore delle nuove aliquote, con la prospettiva di costi determinati e certi.
    E’ aberrante che questo abominio non sia già stato sanato!

    • Guarda che a mio modesto parere la mossa sanerà per lo più SUV diesel da 2-2,5t da oltre 80.000€, giusto per no far salire troppo il reddito a chi quelle auto se le potrebbe comprare e non avere come benefit.

      • Qui la gente non sa veramente di cosa parla…
        La nuova normativa fiscale, rispetto alla precedente, avvantaggia auto elettriche (tassazione al 10% sul valore del fringe benefit)e plugin (tassazione al 20%), inoltre avvantaggia tutte le (super)auto tradizionali con emissioni di CO2 > 190g/km che vedono la tassazione scendere dal 60% al 50% a partire dal 1°gennaio 2025. Per cui anche chi scrive o’articolo dovrebbe menzionare che sì, si perderanno pure 8 milioni di € anno di tasse, ma se ne guadagneranno pure un po’ da tutti coloro che hanno ordinato auto aziendali, nel 2024, con emissioni > 190g/km.

  8. Fateli fare, tanto fra non molti anni sarà il mercato ad aver decretato il trionfo mondiale delle auto elettrificate e l’Italia con gli italiani tutti rappresenteranno il medioevo tecnologico ed automobilistico che porterà il paese ad un letale declino ineluttabile, fra non molti anni. Così è scritto

    • Si Volpesalva, sempre se non ci saranno dazi a go go cme ora, non ci saranno pandemie, guerre, sempre che i paesj del terzo mondo decidano di riconvertirsi all’elettrico (e qualcuno gli faccia credito), che non venga eletto qualche delfino dj Trump ecc ecc
      Insomma direi che ad oggi con qurste incognite ad andar bene al posto che sulla pietra questo sra scritto sulla sabbia

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