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Diesel+, il Garante multa l’Eni: pubblicità ingannevole

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L'immagine che accompagna la pubblicazione della sentenza sul sito dell'Antitrust

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Diesel+, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Antitrust) multa l’ENI per pubblicità ingannevole. La sanzione è di 5 milioni, per i messaggi pubblicitari  nella campagna promozionale del carburante.

Diesel+, doppia bocciatura su emissioni e consumi

La bocciatura dell’Antitrust (qui il testo integrale della decisone) riguarda un duplice aspetto.  Da una parte l’affermazione del positivo impatto ambientale connesso all’ utilizzo del Diesel+. Dall’altra le asserite caratteristiche di tale carburante in termini di risparmio dei consumi e di riduzioni delle emissioni gassose.

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il prof. Michele Ainis

La sentenza, 39 pagine fitte di dati tecnici (anche sull’utilizzo dell’olio di palma nel biodiesel), è stata redatta dopo una lunga istruttoria. Con relatore un giurista di chiara fama, il professor Michele Ainis.  L’ingannevolezza dei messaggi deriva in primo luogo dalla confusione fra il prodotto pubblicizzato Eni Diesel+ e la sua componente biodiesel HVO (Hydrotreated Vegetable Oil). Chiamata da Eni “Green Diesel”, attribuendo così al prodotto nel suo complesso vanti ambientali che non sono risultati fondati.

Un gasolio con aggiunta di olio di palma

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Immagine tratta dal dispositivo della sentenza Antitrust.

Nel documento l’Antitrust spiega che “la componente che ENI definisce Green Diesel è un carburante diesel ottenuto da olio di palma e da olii esausti lavorati da grassi vegetali. Attraverso un processo di idrogenazione’ nella propria raffineria di Venezia15, appositamente strutturata per questo tipo di trasformazione. Tale carburante è perciò identificabile con la sigla, di uso comune nel settore, “HVO – Hydrotreated Vegetable Oil”. Nel corso del procedimento l’ENI ha deciso  l’interruzione della campagna stampa, sperando di evitare la sanzione. E si è impegnata a non utilizzare più, con riferimento a carburanti per autotrazione, la parola “green”. Producendo anche a sua difesa i test effettuati dall’Istituto Motori del CNR su quattro modelli a gasolio: una Alfa Romeo Giulietta Euro 5, una Ford Focus Euro 5, una Opel Euro 4 e una VW Golf Euro 4. Ma la sanzione dell’Antitrust è scatta comunque.

L’Eni: “L’Antitrust sbaglia, ricorreremo”

Diesel+L’Eni ha reagito duramente alla decisione dell’Antitrust, annunciando un ricorso al Tar. La società del Cane a sei zampe “ritiene di aver illustrato nel corso del procedimento le ragioni per cui le contestazioni mosse dagli uffici dell’Autorità devono considerarsi infondate. E di aver presentato alcune decisive evidenze che confermano la correttezza metodologica e informativa della propria comunicazione commerciale“. Inoltre, prosegue la società alzando il tiro, “si ritiene che nel caso del prodotto Eni Diesel+ l’Autorità abbia chiaramente sbagliato obiettivo”. In particolare, per quanto riguarda i rilievi sulla caratterizzazione del prodotto Diesel+ come “Green”, Eni sostiene che “il tratto distintivo del prodotto Diesel+ è la sua componente HVO (Hydrotreated vegetable oil)”. Componente che “grazie a un rivoluzionario processo di idrogenazione degli oli vegetali… attribuisce a Diesel+ proprietà assolutamente uniche sotto il profilo ambientale“.

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