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Trend: diesel e cinquantini sul viale del tramonto

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Che c’azzecca l’auto diesel con i cinquantini? Apparentemente nulla. In realtà entrambi rischiano di scomparire in un mercato in cui ragioni economiche e ambientali spingono i clienti altrove. Anche verso l’elettrico, naturalmente.

Auto a gasolio: in Italia -10%, in Germania -27%

Partiamo dalle quattro ruote. I dati delle vendite di auto a gasolio sono impressionanti.In negativo.  In Germania, la patria del diesel, le immatricolazioni a maggio sono calate di un altro 27%. Appena 95 mila macchine a gasolio su un totale di 305 mila. In Italia, dove questi processi sono più lenti, la valanga è appena iniziata: -10%, sempre a maggio. Ma c’è da prevedere una brusca accelerazione, dopo che Sergio Marchionne ha annunciato che tra tre anni il gruppo Fiat- Chrysler (con Alfa Romeo, Jeep ecc.) smetterà di produrre machine diesel (leggi). E nel contempo investirà 9 miliardi di euro nell’elettrificazione dei nuovi modelli. È un fenomeno iniziato nel settembre del 2015, quando scoppiò lo scandalo del Dieselgate, con la Volkswagen protagonista in negativo. Ma nelle ultime settimane il calo delle vendite ha assunto velocità inattese. Tanto da preoccupare le Case auto, che anche in Italia hanno presentato un documento per chiedere “una transizione ordinata verso la nuova mobilità”. C’è apprensione per il futuro delle fabbriche italiane Fiat che producono auto a gasolio. E anche nella filiera dei grandi fornitori, come la Bosch. Mentre la Honeywell di Atessa, in Abruzzo, ha già annunciato la chiusura. Ma a contribuire alla crisi delle vendite contribuisce anche la previsione di un ulteriore taglio nelle quotazioni dell’usato diesel, il cosiddetto valore residuo. Un po’ come l’olio di palma negli alimenti, anche l’immagine della trazione a gasolio è ormai compromessa.

La bici elettrica azzoppa motorini e piccoli scooter

Sulle due ruote prosegue in parallelo il tramonto dei ‘cinquantini’, per decenni protagonisti indiscussi della prima motorizzazione in città. Dopo un 2017 già negativo, nei primi cinque mesi del 2018 le vendite sono scese di un altro 16%, a 7.420 unità totali.Questo in controtendenza rispetto a un mercato ancora effervescente, che quest’anno è già oltre le 102 mila unità immatricolate, tra moto e scooter (+7,4%). Risultato raggiunto nonostante l’incidenza negativa sul totale dei ciclomotori. Qui la concorrenza dell’elettrico si fa sentire, eccome. I prezzi delle bici sono inferiori. Negli spostamenti in città si può scegliere se pedalare o farsi assistere dal motorino elettrico. In genere si accede liberamente a tutte le zone a traffico limitato, senza inquinare. E non ci sono le complicazioni di bollo e assicurazione obbligatoria, anche se quest’ultimo ‘privilegio’ potrebbe venir meno, anche per la pressione delle lobby dei ‘cinquantini tradizionali’. Anche qui c’è grande preoccupazione tra i produttori, che devono valutare se fermare gli investimenti sui nuovi modelli. Ma il trend ormai sembra questo e un’inversione di tendenza assai poco probabile.

 

 

 

 

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