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Diesel, 50 milioni di Euro 5 rischiano lo stop per una causa in Germania

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Il governo tedesco teme che una direttiva Ue sui diesel venga interpretata in tribunale per fermare 8 milioni di auto in Germania (e 50 milioni in tutta Europa). Per questo il ministro dei Trasporti ha interpellato ufficialmente la presidente della Commissione Ursula von der Leyen perché faccia chiarezza.

Il procedimento nasce a livello regionale: a Duisburg, land della Renania Settentrionale-Westfalia. Ora, il dossier è arrivato alla Corte di giustizia europea. E se la decisione venisse confermata, c’è la possibilità dello stop per 8 milioni di auto diesel in Germania. Che diventerebbero 50 in tutta Europa.

Stop ai diesel, la Germania ha scritto alla presidente della Commissione Ue Von der Leyen

Per questo motivo, il ministro dei Trasporti tedesco Volker Wissing ha aperto il computer e ha scritto alla sua connazionale, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, una lettera molto preoccupata.

Del resto, la causa in tribunale nasce da una direttiva Ue – sui limiti di inquinamento dei veicoli – interpretata in modo molto restrittivo. E prima che dal Lussemburgo, la Corte di giustizia confermi l’interpretazione più severa, il governo tedesco spera che Von der Leyen intervenga con un chiarimento.

A rischio gli Euro5 e qualche Euro 6

La questione, come accade spesso, è molto tecnica e riguarda i diesel Euro 5. Per avere il via libera alla circolazione devono superare un test in un centro specializzato. Il governo tedesco teme che la direttiva che ora si applica agli Euro 6 per misurare il livello di emissioni “in condizioni estreme” (per esempio, anche a pieno carico) venga estesa anche agli euro 5.

Se così fosse potrebbe scattare lo stop. E secondo gli esperti che si sono già espressi, anche qualche euro 6 potrebbe avere problemi. Da qui la lettera alla Von der Leyen per impedire che 8 milioni di auto in Germania restino ferme in garage (e fino a 50 in tutta l’Unione europea se venisse poi estesa).

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66 COMMENTI

  1. Però dell’inauinamento degli aerei non si parla, altrimenti come fanno a viaggiare gli europarlamentari? Capito i furboni?

  2. Solo un commento a tutti quelli che inneggiano a che questo provvedimento sia approvato, ma vi rendete conto che sarebbe come darsi la zappa sul piede, già il discorso del 2035 é spesso mal digerito perché visto come un obbligo, una rottamazione forzata sarebbe molto peggio, come pensate possa reagire uno che ha dovuto rottamare ma propria auto di 8 – 10 anni ancora perfettamente funzionznt? credete che corra al piû vicino trsla center a prenotare una model 3 o una modem Y a listino o che piuttosto cerchi un bel benzina euro 2 o euro 3 usato fregandisene se piû inquinante del suo vecchio diesel? E come credete che reagirà al momento delle prossime votazioni ricordzndidi le migliaia di euro che gli sono costate questo scherzetto … voterà secondo vli un partito “ambientalista” che magari nel frattempo gli fice che dovra pure dpendere un botto per tistrutturare la dua casa? Già alle ultime eutopee i verdi sono stati parecchio ridimensionati se accadesse quanto dopra per loro sarebbe un perfetto harkiri.

    • Che poi a pagarne maggiormente le spese sarebbe i produttori occidentali, quelli orientali di diesel hanno venduto poco. Già mi vedo VW, BMW, Mercedes, Renault, Stellantis, tutti a piangere che devono rimborsare tutti i clienti con cause multimilionarie. Più di quello che dice Wissing, è interessante quello che dice il commissario europeo per il mercato interno, Thierry Breton, che “ha assicurato che la Commissione non intende cambiare le regole sulle emissioni e ha escluso decisioni con effetto retroattivo. Breton ha anche sottolineato l’impegno della Commissione a non penalizzare i cittadini che hanno già investito in veicoli elettrici.”

      Questo significa che se anche la Corte Europea dovesse decidere in modo sfavorevole, poi la cosa può essere cambiata per via legislativa.

      • Mario scusa, ma veramente tu o qualcun altro crede che acquistando un auto elettrica si riesca a invertire il cambiamento climatico? sarebbe come pensare di vuotare il mare con un secchiello. Questo non significa non far nulla ma il cambiamento climatico ha bisogno di ben altri cambiamenti della sola mobilità automobilistica che impatta mediamente il 17% (compresi i trasporti pesanti) sull’emissione di CO2, partendo da Industrie, allevamenti intensivi, impianti di riscaldamento, deforestazione ecc ecc …cambiamenti globali dal costo di migliaia di miliardi per decenni ed è qui che si inserisce la domanda “CHI PAGA” non ai danni dei vetri dell’auto e purtroppo temo che ne io ne te e forse nessun’altro ha la risposta.

        • @antonio gobbo
          no, non penso che “acquistando un auto elettrica si riesca a invertire il cambiamento climatico”
          e non vedo come tu possa estrapolare questa idea dalle mie parole.

          ma sono sicuro che utilizzando una ICE il problema si aggrava: di poco, pochissimo, infinitesimo, ma si aggrava.
          e tanti infinitesimi fanno il macello in cui ci siamo cacciati:
          se così non fosse
          come mai tutta questa CO2 in atmosfera, in 100 anni o poco meno?
          siamo passati da 280 a 425 in 70 anni!
          quale sistema che conosci
          regge e sorregge una sberla di +50%
          senza reazione?

          e quindi
          serviranno TANTE BEV, non una, ma meglio ancora quel che verrà dopo le BEV (vedi che non sono tifoso?)
          e servirà tanto trasporto pubblico
          serviranno tante rinnovabili
          servirà usare le fossili solo dove non si può far diverso
          servirà ripensare gli allevamenti
          servirà tanta digitalizzazione
          servirà tanto studio per ridurre ridurre ridurre l’impatto umano

          tanti piccoli infinitesimi che poi alla fine fanno il mucchio.

          ma siamo già spaventosamente in ritardo,
          e gli effetti costano!
          i danni costano un sacco di soldi, che sono toppe al danno e non affrontano la causa, e domani siamo da capo.

          siamo tutti figli della cultura dei film americani in cui arriva l’eroe
          bello-determinato-coraggioso-mascellone
          che insieme a uno scienziato risolvono il problema.

          solo che nella vita reale non funziona così. mai.

    • @Antonio Gobbo
      stamattina ho avuto modo di parlare con una impiegata d’ufficio che un anno fa esatto si era fatta raccontare in lungo e in largo delle elettriche,
      ha poi scelto un SUV ibrido (ma toh!)
      per muoversi dentro Torino (mah!).
      consegnato giovedì.
      venerdì mattina, non fidandosi a uscire con il nuovo mezzo molto più imponente del precedente
      chiede a sua madre l’auto, e va a fare quel che deve.
      nel mentre arriva il nubifragio che ha devastato Torino nord (si cerchi le notizie).
      della macchina della madre resta quasi nulla.

      per fortuna aveva quella, non quella nuova ben più costosa.

      ora: questi fenomeni sono sempre più potenti, frequenti e impressionanti, pericolosi e disastrosi:
      chi paga?

      facciamo in ordine sparso, ognuno per sé, ogni Paese per sé, ogni comune per sé, ogni individuo per sé?
      e poi? lasciamo devastare il mondo perché “come mai devo cominciare io?”
      e a mondo devastato
      veramente si pensa che dalla sera alla mattina
      le trombe d’aria smetteranno di flagellare il Mediterraneo (fenomeno atmosferico impossibile per la geografia e climatologia storica e classica)

      chi paga?

      è ora che ce lo diciamo, e c’è lo diciamo IN FRETTA, ai vertici e anche la bar: chi paga?

      che facciamo: aspettiamo il peggioramento ormai avviato dal quale non si torna indietro?

      oppure ci decidiamo a dare un calcio in culo ai negazionisti e ad affrontare seriamente la questione con visione a 100 anni?

      • Intanto per quanto riguarda il caso di specie si parla di emissioni inquinanti e non climalteranti, ovvero si parla di pm e nox, mentre per la co2 (quella responsabile del cambiamento climatico che citi) dubito ci siano variazioni importanti rispetto al dato omologato.

        Poi ti ribalto la domanda: chi paga per 50 milioni di vetture nuove euro 6e diesel al posto di vetture euro 5 diesel? A pagare sarebbero Volkswagen & co. Poi sai a quanto si impenna il loro listino per rifarsi del buco di bilancio?

        • @enzo
          io mi sono stufato.
          per te è sempre questione ci cavalli di potenza di sound di interni
          ma qui sei su Vaielettrico e non su Quattroruote nel 1995.
          il mondo è cambiato ma tu non vuoi.
          La Cina, per dire l’ultima, imporrà un tesso assoluto alle emissioni di CO2: non percentuali, non percentuali di riduzione
          no no proprio un valore nazionale totale massimo. sai cosa significa?
          che tutta la narrazione che “eh, ma loro smettono…comincino loro…” va a farsi benedire, e abbiamo visto a più riprese che quando loro decidono poi vanno fino in fondo.
          ma a te piace il brum brum e coccoli il sogno di allungare per tantissimo anni il brodo.
          alle tue domande rispondo questo: tanti big FALLIRANNO.
          non lo auspico nel modo più assoluto, ma andiamo incontro a delle sberle inenarrabili,
          e se lasciamo andare il clima
          prenderemo sia le sberle economiche che quelle ambientali.

          per me anche basta, quindi,
          allora qualche domanda secca per te:
          1. il cambiamento climatico è realtà? sì/no
          2. è di origine e causa antropica? si/no
          3. senza azioni drastiche nell’immediato porta al collasso del pianeta? sì/no

          per favore,
          risposte secche, nessun minestrone di parole vuote.

          voglio capire, voglio che ti scopri.

          • Mamma mia in effetti la fine anni 90 fu un periodo glorioso automobilisticamente parlando…le Impreza le Lancer , tutte le piccole bombe dalla 106 rally alla Punto gt e tutto questo a prezzi umani…capisco le necessità ambientali ma come tornerei volentieri al 1998!

          • 3 sì Mario. 3 grandissimi sì alle tue domande. E infatti non troverai mezzo commento in cui scrivo il contrario, anzi, troverai commenti di senso opposto …

            Io invece mi sono stufato di chi indossa la magliettina da tifoso e non riconosce le problematiche. Non si rende conto che le persone i soldi non li stampano e chi li ha contati deve valutare bene costo d’acquisto, costo di ricarica, costo imprevisti, costo di rivendita, deve valutare bene la fattibilità di una scelta in relazione alla sua qualità della vita.

            L’elettrico si imporrà a livello europeo quando i costi caleranno (acquisto e ricarica), la garanzia sarà allungata a più anni e quando la velocità di ricarica (intesa come km di autonomia immagazzinati) sarà pari al benzina, così come la distribuzione dei punti di ricarica sul territorio. Ci stiamo arrivando, io spero che ci arriviamo presto.

            Su di me non hai capito niente, ti sarai perso i miei commenti in cui ho più volte dichiarato che la mia prossima auto sarà elettrica, sempre che quelle di mio interesse scendano come prezzi (e no, non la compro domani perché ho 2 auto praticamente nuove in casa e sono il tipo che cambia auto solo quando l’auto tira le cuoia). Ma nonostante la prenderò elettrica, continuerò a rimarcare pro e contro delle elettriche, senza magliettina da tifoso. Ti piaccia o meno.

          • Mario come ho scritto in precedenza nessuno nega i cambiamenti climatici, é sulle priorità da attuare che discordiamo. prima delle auto vengono ben altri fonti di inquinamento, inoltre insistere coi soli obblighi senza dare aiuti significativi, non serve a nulla, il sangue dalle rape mai nessuno é riuscito ad estrarlo!!

          • @Enzo
            “… nonostante la prenderò elettrica, continuerò a rimarcare pro e contro delle elettriche, senza magliettina da tifoso….”
            attendiamo con ansia quel giorno,
            che avverrà, è inevitabile
            ma
            che avverrà anche nel giorno dopo l’altro giorno, nell’anno bisestile fatto di 364 giorni, se produrranno un’auto di color bianco ma molto scuro quasi nero.

            Enzo, che tu venga a dibattere con alti lai sui costi elevati delle BEV,
            e nemmeno velatamente parallelamente tu non perda occasionedi sbatterci sulla faccia il tuo (legittimo!) tenore di vita che ti permette di scorrazzare e bruciare benzina come non ci fosse un domani,
            mi fa venire in mente quel che mi disse anni fa un missionario in Tanzania, Camillo Calliari: “i ricchi che parlano dei poveri dicono solo bugie”.

            Dei tre “sì” alle mie domande
            di fatto
            non ti frega nulla, se non che sanciscono la fine del brum brum.

            anche io penso che le BEV costino troppo, ora, e i prezzi siano artefatti, ma penso che tra 5 anni saremo noi che dovremo chiedere conto a VW, Stellantis, Renault ecc ecc
            per il danno che han fatto all’economia e al pianeta con questi tira e molla.

            non dico che devi cambiare auto: dico che hai stufato a fare il santarello.

          • @antonio gobbo
            benaltrismo disinformato!
            i due settori che hanno visto meno riduzione di emissioni
            sono l’automotive e l’agricoltura!
            che magari non si sia al corrente di cosa fanno altri settori
            non vuol dire che le cose non stiano accadendo, e accelerando:
            notizia di 2 giorni fa
            in Cina dal 2026 sarà in vigore anche un budget di carbonio per province e municipalità, con una fase di test nel 2025:
            budget finito, emissioni di CO2 non più permesse!

            hai idea di cosa significa?

            altro che stare qui a scrivere e cincischiare su chi deve cominciare per primo, e tra 11 anni!

            non auspico simili misure draconiane,
            abbiamo strumenti e cultura per affrontare la questione,
            ma basta con le storielle che servono solo a procastinare.

          • @mario: ti sei fatta un’idea sbagliatissima del mio tenore di vita. Semplicemente facendo pochi km l’anno non mi pesa affatto pagare la benzina che non è certo un bene di lusso al pari di chi ogni 3 anni passa da una elettrica ad un’altra, sempre nuova, come se nulla fosse, come se quello che pagano di anticipo per l’auto nuova + canoni mensili per 36 mesi già di per sé non fosse una fucilata. Io almeno quando compro un’auto la porta almeno a 160000 km prima di venderla. Te l’ho anche scritto “sono il tipo che cambia auto solo quando l’auto tira le cuoia” ma tu ne deduci “sbatterci sulla faccia il tuo (legittimo!) tenore di vita”. 2+2 non fa 22 amico mio …

            buona vita, amico mio

          • @Enzo 7 Agosto 2024 at 22:34
            mettiti d’accordo, fai 500km ininterrottamente scendendo “dall’auto non stanco ma eccitato…”, inneggi a velocità poco consone al codice della strada, sei quello di “non mi capita quasi mai di essere superato in autostrada anche su tratte di 500 km”, sembri uni che sulla macchina ci debba vivere… E poi fai pochi km all’anno?

            da https://www.vaielettrico.it/quanto-consuma-la-vw-id-4/#comments

      • Bravo.

        Tra l’altro spesso l’argomento più usato contro le auto elettriche è: “ma con gli stipendi italiani chi se le può permettere?”.
        Beh, ma chi si può permettere anche di continuare a bruciare petrolio, pagare assicurazioni sempre più costose, rottamare auto e ricostruire case e svuotare cantine e garage allagati!?
        Il fatto è che per prendere una decisione di acquisto occorre fare delle attente valutazioni sui costi nell’intero ciclo di vita mentre per giocare alla roulette russa dei nubifragi e delle tempeste basta non fare nulla.

        Anzi, meno si fa e più saremo esposti al rischio.

  3. Mi pare un comportamento all’italiana, fare una legge e applicarla retroattivamente – in questo caso a veicoli che non sono stati progettati e costruiti per rispettarla. Sarebbe come chiedere ad ognuno di noi di ripetere la maturità o gli esami universitari..
    Il risultato finale sarebbe aumentare enormemente l’amore per le BEV in Europa, sicuramente i 50M di cittadini coinvolti si convertirebbero cantando inni di gioia!

    • Già me la vedo una causa analoga fatta sull’autonomia e i consumi delle BEV, quelli nella vita vera o non quelli fantascientifici del WLTP. Ci sarebbe da ridere …

    • personalmente non ho mai rispettato un blocco del traffico ne di transito per veicoli sotto l’euro cinque; io guido un suv euro 3 (che passa regolarmente la revisione) e per andare e tornare da lavoro passo una miriade di comuni che appiccicano quel cartello a mo di murales che trovo inutile , quindi anche questa presunta “fake news” di blocco delle auto applicando delle regole di verifica delle vetture non in linea con i parametri omologativi con cui sono state emesse la trovo una semplice chiacchera da bar estiva.

      • Ho solo detto che vorrei vedere la faccia di quell’incapace. Lo spicchio di vita tuo mi fa capire solo che non rispetti le regole. Se ti fa piacere sbandierarlo fai pure ma non so che c’entra con quello che ho scritto

    • Occhio che se bloccano 50 milioni di diesel i verdi alle prossime elezioni arriveranno a % da prefisso telefonico e la germania la coalizione semaforo nel 2026 diventa una coalizione con 100 sfumature di nero.

      • Ancora con questa storia del prefisso telefonico, non credo proprio che i verdi abbiano visto molti voti da chi gira con diesel vetusti e magari si vanta pure di andare in giro affumicando il prossimo!

        • Bhe si in effetti hai ragione, meno di quello che hanno preso alle europee sarà difficile che scendano, comunque di sicuro ci sarebbero persone più incazzate con la politica europea e di sicuro la cosa a PPE e soci non farebbe molto piacere, di certo alle prossime votazioni in Germania socialisti e verdi saranno con ogni probabilità all’opposizione (ma questo non per i diesel euro 5 ma per come hanno gestito la Germania in questi anni)

  4. Sarei d’accordissimo con molti dei commenti che ho letto, ma credo che sarebbe una forzatura imporre retroattivamente ai motori Euro 5 uno standard pensato per i motori Euro 6.
    Io lavoro nellindustria delle macchine per confezionamento di alimenti liquidi, e, come certificazione del disegno igienico delle macchine abbiamo adottato il 3-A Sanitary Standard americano, riconosciuto a livello internazionale. Ebbene, salvo rarissime eccezioni (ad esempio, il bando dei PFAS, valido retroattivamente per i ricambi delle macchine già in operazione), ogni nuova versione dello standard vale per le macchine costruite dall’entrata in vigore della nuova versione in poi. Nella targa identificativa delle macchine indichiamo quindi l’anno di costruzione e la versione di 3-A Sanitary Standard in vigore al momento della commercializzazione, così che eventuali audit o ispezioni non vengano condotte con uno standard che non esisteva al momento della progettazione.

  5. ..paura eh?
    ..di non passare la revisione se aggiungono la telecamera anche alla stazione controllo fumi (dopo quella già messa alla stazione freni)..

    ..e il tecnico non potrà più essere “accomodante” facendo le misurazioni dei gas di scarico su un’altra auto muletto più regolare messa in fianco..

    • A meno che uno non l’ha totalmente scatalizzata, mi pare difficile non passi il controllo fumi. Con un 200 celle al posto del 400 e con una mappa “disinseribile” sei praticamente stock. Inoltre i limiti di legge sono altini, devi avere proprio un vecchio camion con tanti km per rischiare di non passare …

    • Che risposta è?
      Ho una Duster 4×4 1.5 dci. Se me la bloccano, cosa uso? Mi trovi un equivalente meno inquinante? Io lavoro in condizioni disperate, come raggiungo pale eoliche e impianti fotovoltaici? Con la tua auto elettrica? E’ 4×4? Esiste ad un prezzo abbordabile per un comune mortale?
      E poi a chi serve tutto questo?

    • Certo, ma pensi a quelli come me che ho una Duster 1.5 diesel 4×4 che uso per lavorare, mi trovi una alternativa? Elettrica? Chi me la paga? Tu? Elettrica 4×4 ? Per andare sotto pale eoliche e impianti fotovoltaici per produrre l’energia pulita che ti serve per far camminare la TUA elettrica…

      Quanta arroganza e superficialità

    • Ecco la classica risposta dei bevvari, la redazione si preoccupa di moderare i no watt, i no bev e chissà quali altri simpatici nomignoli affibbiati a chi è contrario all’imposizione dei veicoli elettrici. A proposito, come la definireste voi un’espressione del genere al contrario, sono proprio curioso. Io spero tanto che vi diano spazio in tv per vedere le quote di elettriche scendere a livelli di prefissi telefonici.

      • Vedo che anche lei spera, quindi “1-1 e palla in centro”.
        Potrà forse anche apprezzare il fatto che ci sono tre risposte contrarie a quanto scritto da Leandro e nessun pro-bev che abbia difeso la sua esternazione.
        D’altra parte Leandro si è limitato a esternare una sua speranza, più che lecita, fintanto che non pretenda che sia anche la speranza di tutti.

        Per quanto riguarda le percentuali da prefisso telefonico temo che resterà molto deluso, in questo momento siamo nella cosiddetta terza fase ovvero nella “fossa della disillusione”, difficile scendere ancora da questi livelli, mentre al contrario è lecito aspettarsi una lenta ma continua maturazione delle BEV e dell’ecosistema che le può rendere convenienti.

        • Terza fase? come sucede per le azioni occhio che la discesa puô tranquillamente proseguire a lungo che che ne dicano quelli che fanno pronostici …. altrimenti saremmo tutti milionari

          • Certo, certo, sono abbastanza confidente che abbiamo toccato o stiamo per toccare il fondo. Anche perché il vantaggio delle BEV è così estremamente chiaro, in particolare a chi carica a casa, che è evidente che i numeri italiani sono soltanto frutto di tattiche di breve termine.
            E comunque i numeri sono compatibili sia con le curve logistiche che con l’hype cycle cui mi riferivo quando ho indicato la terza fase.

  6. Verrebbe quasi da sperare che lo facciano, la reazione di 50 milioni di europei potrebbe cambiare questa galera in cui ci tocca vivere…

    • 50 milioni di utenti gabbati da risarcire!!
      Già gli è andata bene che le ClassAction hanno riguardato USA e Germania fino ad ora (e per importi ridicoli..visto che si parla di veicoli Non conformi = Non utilizzabili ! )

    • O ma io me lo auguro proprio, anzi lo spero, così i vaneggiamenti di Ursula von der Leyen e le sue isterie green che stanno sfiancando l’industria automotive europea costretta ad un elastico di elettrico/non elettrico assumeranno la sua vera forma di piccola Hitler e gli si ritorcerà contro.
      Cinquanta milioni di possibili automobilisti furiosi più tutte le migliaia di persone che stanno perdendo il posto di lavoro a causa della frenata dell’indotto automotive e non solo, mirabile la scena di vedere Ursolina portata via in camicia di forza dal Parlamento mentre continua ad urlare “green deal”, “green deal”!
      Quello che ci dovrà spiegare Ursula è chi comprerà le sue amate BEV se si continuerà a perdere posti di lavoro in un settore che era tra quelli trainanti in Europa.
      Premesso poi che veicoli come se ne vedono tanti, ovvero che fumano come una ciminiera, non dovrebbero circolare a prescindere le BEV continuano a rimanere in una zona grigia nel ciclo di omologazione.
      Ursolina ad oggi si è ben guardata di promuovere una procedura Rde (Real-Driving Emissions) che è nata esclusivamente per le ICE fatta su misura per le BEV, dove siano verificati i consumi reali in determinate condizioni piuttosto che quelli di laboratorio in WLTP.
      Il ciclo RDE è focalizzato sulle emissioni allo scarico cosa che le BEV non hanno mentre invece risentono di altri fattori, fattori che andrebbero testati prima di dichiararne il consumo su strada.
      In ultimo la grande anima ecologista di Ursolina sembra fregarsene altamente dei danni ambientali derivanti dall’estrazione del Litio che arriverà a 3M di tonnellate di carbonato di litio nel 2030 e che ad oggi vede come metodo primario l’evaporazione delle falde che lo contengono, mentre il metodo DLE è ancora poco usato perchè sensibilmente più costoso.
      Un’ecologismo a due velocità, io l’ho sempre detto e continuo a ripeterlo è puro business.
      La transizione va fatta ma non in questo modo e non in questi tempi.

      • i tempi li decide il clima a seguito delle emissioni di CO2.

        i dati sono spaventosi, che li guardi oppure no, che linsi capisca oppure no.

  7. Ho avuto 7 diesel di fila… facendo anche da cliente -collaudatore di tutte le novità tecnologiche (common rail, turbo, FAP , EGR etc) pure di vari marchi (e nazionalità).

    Una cosa ha accomunato le vetture degli ultimi 15 anni: sono state tutte riprogrammate le centraline in occasione di tagliando qualche anno dopo …e tutte hanno peggiorato le prestazioni ed i consumi.
    Quindi il “Diesel Gate” con i vari defeat devices più o meno occulti non ha riguardato solo Audi VW (beccata in flagrante specialmente in USA), ma ha sicuramente riguardato anche altri marchi… tedeschi, francesi ed italiani , riconfermando che siamo arrivati ai limiti tecnici e diventa molto, molto difficile rendere più puliti questi motori, se non sperando in fantasmagorici carburanti di sintesi (dai costi improponibili) o bio-diesel da ottenere con sistemi produttivi piuttosto dubbi ( e con risvolti negativi sulla filiera alimentare pure a livello mondiale: cibo per motori anziché per esseri umani ..o animali).

    • Sulla Giulietta no, o almeno finché l’ho portata io in assistenza Alfa (2019). Su Mazda sì ma in quel caso le prestazioni sono aumentate anziché diminuite perché la nuova mappa installata è andata a migliore le prestazioni del twin scroll. Tenderei anche ad escludere i diesel 1.5 di Renault montati anche su Nissan (non so se Mercedes sia intervenuta, lo montava anche lei). Non so se qualcosa è cambiato di recente per tutti i brand citati.

      • Su Jeep avevo il 2.0d Multijet II 170cv… Ottimo nel 2017…dopo 2 mappature (MAI chieste , in assenza di qualsiasi problema o stranezza) all’ inizio era addirittura diventato un “2 tempi” e mi dovevo aggrappare ai freni continuamente (non è divertente su un veicolo di quasi 18q.li su strada e con cambio automatico a 9 marce!).
        Del 1.5dci Renault non ti so dire… tanti anni prima parlavo col collega Renault ed avevano problemi (un po’ come tutti) con il funzionamento filtro antiparticolato…

        Comunque i motori a gasolio dovrebbero essere usati solo su lunghi tragitti..per farli lavorare in maniera ottimale (ed allora i filtri antiparticolato e catalizzatori Ad Blue riescono ad essere abbastanza efficaci .
        In città purtroppo andrebbero vietati viste le difficoltà a freddo (tragitti brevi e basse temperature d’esercizio).
        A questo punto meglio full Hybrid…o plug-in per chi fa commuting urbano e ricariche a casa.
        Però son curioso sul nuovo mini-motore 2 tempi per Range Extender…se son veri i filmati in rete (zero vibrazioni!) e magari pure i livelli di inquinamento (è un progetto tedesco… ultimamente non mi fido per niente) magari è una soluzione in più…
        Vedremo poi cosa metterà in commercio Stellantis con Leapmotors….

      • Oh, caspita! Non sembra esserci futuro per l’industria europea, adesso neppure sul termico!

        Bisogna fermarli questi cinesi! 🤔

        Commento un po’ più serio: l’efficienza di picco è un dato poco interessante conoscere le curve di erogazione.
        Poi certamente è possibile accoppiare il motore ad un generatore elettrico e farlo girare alla velocità e al carico ottimali, oppure se utilizzato in modo “classico” rapportandolo bene ai 130 km/h permetterebbe di avere un’apprezzabile riduzione dei consumi a quella velocità.
        Dal canto mio vedo lo schema classico di una tecnologia che è al tramonto: si concentrano gli ultimi sforzi per spremere tutto lo spremibile nel tentativo di mantenere questi motori in vita ancora per un po’. In ogni caso ci sono ambiti di applicazione che li renderanno ancora utili e che ne giustificano lo sviluppo, ad esempio nei generatori di emergenza e nei veicoli speciali. Mi stupirei già di più di vederli impiegati su veicoli leggeri, mentre sarei enormemente stupito di vedere grandi numeri sui questo tipo di veicoli.

      • A parte che è sempre in confronto tra il 53% teorico ed il 97% dei motori elettrici …resta sempre e comunque la tragedia dell’ inquinamento si tutta la filiera di estrazione e raffinazione del gasolio.
        Se non riescono effettivamente a creare diesel di sintesi a costi decenti credo che non sarà una via percorribile…
        A livello autotrasporti è più plausibile persino l’ idrogeno.
        L’ articolo poi parla anche di mezzi “da cantiere” ..ma recentemente stanno realizzando trattori, escavatori etc a batterie proprio perché in contesti di lavoro notturno (più silenziosi) e gallerie (senza inquinanti da rimuovere con aspiratori.. solo polveri di scavo) sono decisamente più indicati… persino ovviamente scavi subacquei ove fare lavorare un motore termico è una bella sfida ingegneristica.

        Mi sa che i progressi sulle batterie e le reti (e F.E.R. di alimentazione) faranno prima…anche se nei prossimi anni mi aspetto diversi fallimenti di start up e ditte minori (sempre che non vengano salvate con M&A o J.V. come avevo letto per la Cina…che vuole salvaguardare tutti i patrimoni tecnologici disponibili….loro sì che sanno come si fa!)

        • le emissioni di Co2 per kwh elettrico di rete diminuiscono -10% all’anno; in Europa al momento stiamo facendo -20% all’anno

          questi i dati sul primo semestre 2024:
          >> 210 gr Co2 x Kwh media EU
          >> 265 gr Co2 x Kwh per l’Italia

          per una BEV, aggiungiamo perdite di rete e di ricarica (22% totali) moltiplicando x1,22; poi si considera il consumo per 100km, ad es. 14 kwh (ora calcolati al serbatoio, cioè alla batteria)

          BEV che gira in Italia emette circa 45gr Co2 al km
          (il prossimo anno saranno 40 gr, poi 35 gr, e cosi via)

          vanno aggiunti 15-20 gr per il debito di fabbricazione della batteria (anche questo va calando negli anni ma meno rapidamente)

          ==========
          intanto un auto termica moderna:

          dichiara consumi equivalenti a 130gr Co2 km; ne fa circa reali 150gr km; aggiungiamo le perdite della filiera a monte del serbatoio (circa 25%) moltiplicando per 1,25 e siamo sui 187 gr Co2 per km

          anche se migliorano ancora qualche %, non servirà molto ad aiutare a sommare meno emissioni di Co2 nei prossimi 15-20 anni

          • anche perché attualmente il gas ne arriva sempre più via nave (da USA o Africa) anziché le precedenti enormi quantità via gasdotti (North Stream etc) e moltissime navi son costrette a rotte molto più lunghe per non rischiare nel canale di Suez (e penisola di Hormuts in generale) per i conflitti in corso
            Quindi tutti gli idrocarburi hanno un’ impronta emissioni molto aumentata rispetto ad anni fa (come se c’è ne fosse bisogno!)

          • co2 per l’ambiente e tutto il resto (nox-pm vari -ecc…) per noi umani direttamente ;chissà perchè nelle discussioni non si pone più spesso l’attenzione anche e soprattutto a questi inquinanti…

      • Enzo (come ti ha fatto notare Damiano I) perché dovrei accontentarmi di un’etichetta max del 53% se già dispongo di un’alternativa al 97%?

        • Io non ho detto che ti devi accontentare. Ho detto solo che il motore termico continua a sorprendere migliorando la sua efficienza, dato che per quanto mi riguarda lascia il tempo che trova. Il motore a scoppio sarà comunque più inquinante di uno elettrico, chi ha mai pensato di sostenere il contrario?

          Un possibile futuro per il motore a scoppio (anche diesel) è come range extender per l’elettrico, per la logica “zero sbatti”. Basta alla fine guardare i numeri di BYD: le vendite schizzano ma mentre le sue plugin vanno via come il pane, le sue elettriche si vendono meno. Le plugin, con la logica “zero sbatti”, uniscono i vantaggi dell’elettrico con il comfort di ricarica del termico (quando la colonnina sottomano non è disponibile o non si ha il tempo di aspettare per la ricarica).

      • occhio che non è roba per le auto, costerebbe come una formula 1, mi ci avete già “fregato” una volta

        sono motori industriali (statici come generatori di corrente e calore) o per usi navali, o proprio al limte per alcuni camion particolari; montano un secondo stadio di recupero energia (elettrico o a vapore) sui gas di scarico (non è un semplice “turbo” classico, che già qualcosa recuperava di energia);
        sono come le centrali a gas a ciclo combinato, due stadi uno dopo l’altro

        ci va a nozze il click-bate sulle riviste motori, a dare a intendere che possano finire nel cofano di un’auto e che ci sia ancora qualcosa da inventare per abbassare i consumi (spoiler: non c’è per via della termodinamica, o meglio si può raschiare qualcosina dal fondo del barile con motori ceramici o questi accessori costosetti)

        • Amen. Enzo è uno specialista nei click bait dove non si trova uno stralcio di dettaglio interessante.

          • su questa dei motori speciali lo capisco, da patito di tecnologia.. la notizia è servita dai giornali su un piattino d’argento e senza spiegazioni 🙂

            però mi ha fatto scoprire che ci sono motori navali che da decenni arrivano al 50% di rendimento, e l’esistenza di questi sistemi di recupero energia sui gas di scarico

            generatori a vapore, oppure i turbo elettrici, e un’altro sistema che ora non ricordo il nome esotico forse usato in passato in aereonautica; qualcosa di turbo con accoppiato un generatore elettrico mi pare è approdato sulle F1, e su una Porsche di serie, ma siamo lontani dai record di efficenza dell’articolo dei motori industriali, poi come notavi tu è il valore di picco

            nell’uso su strada siamo a rendimento più bassi:
            https://www.vaielettrico.it/elettrica-tre-volte-e-mezzo-piu-efficiente-di-un-benzina/

          • chiaro Leonardo, è un motore industriale, appena presentato, etc. etc. è per dire che è presto per mettere un punto allo sviluppo del motore a scoppio. Ad esempio per le plugin Toyota è lavoro su 2 motori, un 1.5 e un 2.0 che avranno un incremento di efficienza del 12% rispetto ai motori attuali. Se consideri che il powertrain di BYD (1.5 da 101 cv) ha già una efficienza del 46,06% … un po’ di margine per migliorare c’è. Poi, ovvio, una cosa è il dato teorico un’altra quello reale …

        • È un po’ la situazione di Toyota…che insiste nel presentare il suo motore a idrogeno su Mirai. Peccato che la necessaria distribuzione sul territorio di impianti di rifornimento sia irrealizzabile per le autovetture. .al massimo (chiudendo gli occhi sui costi di funzionamento.. magari a carico di contributi statali per TPL)…oppure flotte di trasporto merci, se,coi loro margini.riescono a produrre idrogeno “verde” o “giallo” per crearloe fare stazioni rifornimento nei depositi o punti di carico e scarico

      • Chiudo aggiungendo una piccola informazione di servizio. Mi è appena arrivata la bolletta della luce. Costo medio 0,17521 €/kWh. Consumo medio auto elettrica 0,128 kWh/km (Tesla MY RWD), aggiungici il 20% (massimo di perdite in ricarica a casa) e fatti i conti di quanto ho speso a km. Poi confrontalo con il costo al litro del carburante usato dalla tua auto e dividi per i km/lt che percorre. PS Non ho fotovoltaico.

        • e se non puoi ricaicare a casa? facciamo due conti a quanto ammonterebbe la tua spesa magari in confronto a un GPL a 0.650 euro al litro,
          Comunque se si vuole fare i conti ho appena,fatto il pieno da 30 litri per 19.5 euro e con un consumo mefio di 13.5 km al litro ho una autonomia di 400 km ovvero 45 euro per 1000 km. quanto risparmierei se anche potessi ricaricre da casafacendo come faccio 1000 km al mese?

          • Bene, allora io faccio 1000 km al mese percui risparmierei circa 22 euro al mese (diciamo una bella pizza con dolcetto e birretta?)… e secondo te la pizza mensile sarebbe quello (sempre che potessi ricaricare da casa, cosa che non posso fare) che farebbe pendere la bilancia all’acquisto di una BEV da 35 – 40000 euro piuttosto di un SUV usato euro 6 con pochi km e un impianto GPL a 10 – 15000 euro di meno?

    • In Audi, sulla mia è stato fatto un bel lavoro invece. All’epoca del diesel gate avevo una bellissima A3 bianca S-Line (L’ultima più o meno “vera” auto che ho posseduto prima di passare al lato oscuro, cioè ai SUV… sad). Ad ogni modo dopo il richiamo ho percepito avesse più mordente, quindi almeno su quello, nulla dire

      • Possibile…ma nessuno le ha verificato su strada i consumi e livelli inquinanti post riprogrammazione.
        L’ Audi è stata “beccata” da specialisti SW statunitensi con il SW defeat devices nascosto nei comandi per il clacson.. si son dovuti “studiare” 100.000 righe di codice per trovarlo…
        Poi magari gli ultimi motori con AdBlue riescono meglio a contenere i livelli emissioni… rispetto ai vecchi imputati serie EA189

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