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Diego, la sua Zoe e i “km a costo zero” grazie al…110%

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L'auto di Diego in ricarica: a casa pannelli fotovoltaici con Storage.
Training Academy Varta

Diego racconta la sua prima auto elettrica, una Renault Zoe per la moglie. Unendosi ai tanti amici che hanno raccolto i’invito a condividere un bilancio del loro “2020 elettrico”. L’invito resta aperto a tutti: scrivete a info@vaielettrico.it

                                    di Diego Volpato 

Da comune mortale, marito e padre con una famiglia media italiana e utilizzo classico dell’auto, in questo caso della moglie, vi descrivo un anno con l’auto cosiddetta “elettrica”.  Per molti uno spauracchio, soprattutto parlando della famosa autonomia, che provoca la nuova “patologia” detta appunto “ansia da autonomia“. E scusate la ripetizione.

Diego: dovevo cambiare la C4 e con gli incentivi…

Premessa: casetta di proprietà, location Nordest, due adulti e due bimbi (9 e 12 anni).
Io da sempre appassionato di tecnologia già 5 anni or sono mi imbattei in quelle che erano il futuro della mobilità. Le provai, le studiai… Tirai le somme che all’epoca, per le due auto che avevo, potevo ancora aspettare momenti migliori, sia per i costi che per le autonomie, allora veramente esigue.

DiegoL’anno scorso ottobre, un fattaccio sulla vecchia Citroen C4 berlina della moglie fu galeotto per farmi rimettere in moto e cambiare l’auto. Ecco che immediatamente, dopo essere stata sopita per circa quattro anni, riemerse la mia “parte elettrica“. Iniziammo a guardaci intorno e quando capii che la vecchia auto rientrava appieno nella questione “eco-incentivi statali” dissi “o adesso o mai più!”.

Diego: ansia da autonomia? Proprio no, ecco le cifre

Ecco, dopo un’intro doverosa ora vado al sodo. Auto Ev, una Renault Zoe, dal 7 gennaio 2020 ad oggi. Macchina di mia moglie, la quale percorre giornalmente per andare a lavoro circa 32km, (come me, tra l’altro). Aggiungo che, una volta a casa che, all’auto andrebbe applicata sul tetto la scritta “Taxi”, ovviamente gratuito, dedicato ai figli. I quali hanno entrambi attività varie, dal pattinaggio alla danza, oltre che la spesa e i giretti il sabato e la domenica. DiegoQuindi, facendo un paio di conti al volo, facciamo con la Zoe circa un 230km a settimana, con  giretti anche di più! Passiamo a quello che tutti considerano il primo “tragico” problema: quanto fa in autonomia con un pieno? Premettiamo che la nostra auto ha un pacco-batterie da 50 kWh, che equivalgono (calcolando che siamo al Nordest) a circa 260 km nel peggiore dei casi, ovvero inverno. Direi non male, nel migliore dei casi (ovvero in estate) superiamo di almeno una quarantina di km i 400.

Dove ricarico? Ovviamente a casa, almeno per l’80%

Insomma, direi che ci siamo. Seconda “tragica” domanda, ma dove la ricarico? Nulla di più semplice: a casa. Al momento della contrattazione dell’auto, basta sapere che per ricaricarla da casa ci vuole un alimentatore dedicato. Nel nostro caso ce lo siamo fatti regalare, visto che l’auto non lo prevedeva di serie. Detto fatto. Da casa abbiamo ricaricato, l’auto dai conti fatti, per almeno 80% del tempo. Mai nessun problema! Preventivamente un anno prima, (visto che comunque il mio era un pensiero inconscio fisso) avevo aumentato i kW sul contatore da 3.5 a 5. DiegoQuesta ovviamente è la cosa obbligatoria da fare. Calcolando che il minimo che assorbe l’auto in ricarica sono circa 2 kW costanti, la Zoe 1.8 kW. Tutti diranno: sì, ma quest’anno è stato “particolare”, avrete fatto pochissimi km. Nulla di più sbagliato. C’è stato sì il momento purtroppo del primo lock-down ad aprile, ma per il resto siamo ad oggi a 12 mila km fatti senza una gocciolina di benzina puzzolente!

Ho anche un’ibrida, ma delle due è la meno utilizzata

Scontato il fatto che quando si arriva ad avere l’EV, poi ogni occasione è buona per usarla! Passando al volo alla parte tecnica. Queste nuove auto sono un insieme di pura tecnologia, sia per quanto riguarda la parte del powertrain che per tutti gli ausili alla guida. Non parliamo della connessione in rete con l’applicazione dedicata, dove ci si può interfacciare con l’auto da remoto. Insomma, un anno di: tre giorni a Trento, giornata sulla neve a Piancavallo (questo pre-lockdown). Post lockdown: gite fuori porta di circa un 200 km l’una. Quanto al lavoro, mia moglie si fermò per un mese e mezzo. Io no, quindi continuai io ad utilizzare la Renault con mio sommo entusiasmo. Rimase ferma a casa la mia fedele auto ibrida di 11 anni (che tra poco cambierò con un’altra Ev a metà gennaio).

Diego: con il 110% fotovoltaico da 6,2kW con storage

DiegoIn conclusione: la Zoe è un’ottima auto famigliare, ma non proprio per chi ha figli piccoli. Bagagliaio sufficiente ma non adeguato alle family, in compenso gli interni sono ben comodi e pratici. Guida ottima. Ultime due cose. Primo: le colonnine presenti sul territorio, almeno da noi, sono ottime per ricariche, sfruttando i tempi della spesa o pause per visite a centri città o centri commerciali. Molte sono ancora gratuite. Secondo: mia moglie dice che mai e poi mai tornerà indietro! Praticità, semplicità e prestazioni sono la descrizione di qualsiasi auto EV. Non a caso, come già accennato, mi sto approcciando alla seconda EV, questa volta più “Family friendly”. Grazie anche al fatto che il famoso 110% mi ha dato la possibilità di implementare la mia casa con pannelli fotovoltaici da 6.2 kW con storage. Quindi: auto Ev uguale km percorsi a costo zero!

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la BMW i3 dell'avvocato“Il mio primo anno elettrico” raccontato dai lettori. Gli altri articoli già pubblicati:  Qui il bilancio di Enrico, che in famiglia ha una Renault Zoe e una Volkswagen e-Up  — Qui Gianmarco e i primi 9 mesi con la Tesla Model 3  – Qui Michele e sua la Peugeot e-208 – Qui Mirko e la sua Hyundai Kona – Qui  Edilio con la sua BMW i3 dotata di range-extender – Qui  Alessandro con la sua Hyundai Ioniq EV –  Qui Walter con la sua Renault Zoe –  Qui Roberto con la e-Golf e Michele con la Zoe – Qui: Enrico tutto “elettrico”, una 500, poi la Corsa-e e la Tesla Model 3. E qui: Nicola, dalla Toyota Prius alla Zoe.

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38 COMMENTI

  1. Max, Renault Zoe ha un prezzo di listino che parte da 34.450,00 di listino.
    Con gli incentivi, se ha un usato da rottamare, significa 10.000,00 Euro in meno.
    Oppure, qualora lei avesse un ISEE sotto i 30.000,00 Euro, meno 40% sul prezzo di listino. Quindi meno 13.780,00 Euro sul prezzo di listino. Oltre ad eventuali incentivi regionali.

    E Zoe non è esattamente una “mini utilitaria”.
    Twingo con gli incentivi costa 11.500,00 Euro. Cosa può acquistare con 11.500,00 Euro? E quanto le costa poi in termini di gestione?

  2. Buongiorno dopo quello che leggo da profano sull’elettrico, ma non sui motori i calcoli sono presto fatti. Se si ha una buona disponibilità economica e ci si vuole avvicinare all’energia rinnovabile sicuramente si può rischiare . Ma parliamoci chiaro 30 000 € per una mini utilitaria, più rate oltre i 100 euro per il noleggio della batteria, perché a meno che non abitiate in città i km in famiglia sono tanti, noi con due macchine facciamo 40000 km l’anno fatevi due calcoli. Al momento è impossibile usare leletrrico per il risparmio….mio pensiero. Siamo ancora lontani .

  3. Mi affascina l’elettrico e sto per cambiare auto.
    Ho necessità di una sw mi sono orientato du una 308 sw km 0 a 20.000€ su strada (in realtà meno perché è per un disabile ma il prezzo di partenza è questo).

    Non ho ancora firmato e sono in tempo a cambiare.
    Che elettrico consigliate che abbia le caratteristiche di bagagliaio d spazi di una 308 SW ?

    Grazie in anticipo,
    Luca

  4. Vabbè siamo sempre lì, privilegiati con la casa singola di proprietà, che saranno il 3% della popolazione italiana. Ma quale futuro?

    • Ciao Graziano, il futuro per chi come noi vive in condominio e’ l’ecobonus al 110% che include le colonnine di ricarica negli spazi condominiali oppure le wallbox per chi ha il garage. Nel mio condominio ci stiamo organizzando e lo faremo grazie al nostro fornitore di energia che farà tutti gli interventi necessari applicando lo sconto del 100% in fattura e acquisendo così il relativo credito di imposta.

  5. ottima testimonianza. anche io ho un’ibrida (soddisfatto al 100% anzi è per lei che mi sono buttato sull’elettrico puro) e quando attacca il motore termico mi dà quasi fastidio abituato al silenzio e all’ecologia (almeno in città) dell’altra.

  6. Vorrei confutare le affermazioni della persona che scritto qs post, così come fanno anche altri quando sostengono che se si compra l’auto elettrica si deve necessariamente installare una colonnina di ricarica in casa perché l’impianto casalingo altrimenti non è sufficiente. Questo non corrisponde a verità se si vuole caricare più velocemente si può installare anzi si deve installare una colonnina a più alta potenza ma se ci si accontenta di caricare con una potenza di 2 kilowatt è assolutamente sufficiente l’impianto così come è fatto con i3kW. Basta avere l’accortezza di caricare la macchina durante la notte quando non ci sono utenze accese tipo lavastoviglie lavatrici forni eccetera. Si tratta semplicemente di scelte e di esigenze. Personalmente posseggo una macchina elettrica la ricarico in garage su una linea da 2 kilowatt di Potenza non mi scatta mai la ricarico tranquillamente durante la notte e vado avanti benissimo così senza bisogno di installare nessuna colonnina. Certo Ho una batteria piccola da ricaricare se comprassi una macchina con batteria da 100 kWh i tempi caricandola a 2 kilowatt di Potenza si allungherebbero talmente che allora avrebbe senso e sarei quasi obbligato a mettere una colonnina più alta potenza. una colonnina dedicata questo non è vero.

  7. La tecnologia c’è ed è matura: sul discorso dell’accumulo di energia tramite fotovoltaico è un discorso interessante che deve maturare permettendo anche lo scambio in rete e l’uso da rinnovabili 100%. In Europa avviene qui in Italia siamo ancora fermi…

  8. Per ora mi tengo la mia up a metano: 36€ di bollo l’anno, 200€ di assicurazione e con 10€ circa percorro 300km senza la preoccupazione di restare a secco (considerando che c’è la riserva di benzina ed altri 200km). Ancora presto per l’elettrico considerando che a parità di cilindrata l’auto costa quasi il doppio. Aspettiamo ancora 5 anni di cavie e poi si vede. Grazie

  9. Non posso non essere per l’elettrico così come lo descrivi. Ma l’elettrico non è così come lo descrivi…
    L’infrastruttura che possiedi non è così diffusa.
    Non avrei alcuna possibilità di realizzare un impianto FV men che mai con accumulo (oltretutto le insidie legate all’accumulo sono non poche e i dati reali sono lontani dalla teoria).
    Il costo reale dell’impresa, lascia pensare che ancora non ci siamo. Tenuto conto che la mia percorrenza quotidiana è decisamente maggiore e le occasioni di individuazione di un punto di ricarica sarebbero nulle (e qui verrebbe in gioco il carro attrezzi).
    Complimenti, ma sei certamente un privilegiato, non la regola.

    Bellissima la Zoe, sarebbe la prima che sceglierei…

    • Non capisco Luca, quali sono le insidie legate all’accumulo?
      E qual è la zona in cui le occasioni di individuare un punto di ricarica sono nulle?

      • Vi ostinate a vedere tutto come se ci trovassimo in un mondo perfetto.
        Abito in Basilicata. Ho una panda 4×4 169 ed una Duster 4×4. Lavoro parecchio nel fotovoltaico e nell’eolico. Oltre a prestare assistenza industriale. Siamo pieni di colline e montagne. I punti di ricarica tra i paesi, non esistono se eccettuiamo 2 Ionity e 3 Enel a Potenza.
        Per il resto è impossibile fermarsi e caricare. Punto.
        Percorro anche 250 km tra curve di montagna (autonomia che credo crolli).
        Per quanto riguarda l’accumulo, ci sono problemi legati alla durata delle batterie e alla reale validità dell’idea (parecchi miei clienti, a conti fatti hanno preferito di gran lunga lo scambio sul posto del GSE). Idea costosa e poco remunerativa se mal sfruttata. Non a caso, l’accumulo è ancora molto mal visto (poi magari mi sbaglio e altrettanto fanno coloro che a conti fatti lasciano stare).
        L’elettrico dalle mie parti (e lo dico a malincuore) è inutilizzabile.
        Le probabilità di avere forti difficoltà sono troppo alte.
        Vi leggo, con attenzione, ma non sento di nessuno che abbia acquistato una vettura elettrica e che ne faccia un uso sull’appennino.
        Se si fa commuting puro, ci sta. Se le tratte sono prevalentemente programmabili, ci sta. Ma per un uso “random” come il mio, è assolutamente improponibile.
        E sicuramente qualcuno sfornerà una statistica o dei fatti con i quali proverà a sovvertire quello che dico.

        Nessuno che dica mai come le cose stiano veramente

        • Ciao Luca, prima di tutto è d’obbligo una precisazione da parte mia perché dal tuo commento, e non è il primo, sembra che io faccia parte della redazione, ma al contrario sono ospite come te su queste pagine. Sono semplicemente appassionato e nella vita mi occupo di ingegneria (aerei, non auto, quindi non c’è conflitto di interessi) per cui quando mi capita di leggere cose assolutamente errate dal punto di vista fisico/matematico/ingegneristico mi “parte l’embolo” e non riesco a trattenermi dal correggere le mille castronerie che vengono scritte per giustificare il rallentamento della transizione energetica spesso denigrando la trazione elettrica ben oltre i suoi limiti, che Vaielettrico non ha mai nascosto, anzi ringraziamo che esista Vaielettrico perché è una perla nel mare magnum della disinformazione che subiamo quotidianamente (e non c’è da stupirsi, la trazione elettrica va a intaccare business consolidati che valgono miliardi di dollari, e fare disinformazione è una delle strategie che pagano maggiormente quando ci si trova in una situazione di obsolescenza dilagante)
          Dopo questa lunga introduzione, ti spiego la mia domanda, che era genuina nel senso che mi interessa realmente capire quali siano i problemi effettivi per l’accettazione della tecnologia.
          Il tuo caso, per come l’hai descritto, sembra effettivamente un caso reale in cui un’auto elettrica potrebbe essere un problema: non c’è nulla di male, anche la redazione ha sempre detto che le auto elettriche non sono, ad oggi, per tutti. Mi dispiace quindi che le auto elettriche non siano un’opzione per te e per quelli che vivono dalle tue parti, ma non disperare perché l’installazione di colonnine elettriche è cosa relativamente semplice rispetto ad altri tipi di impianti, quindi magari in futuro le cose andranno meglio.
          Per quanto riguarda gli accumuli a batteria, mi rifaccio a quello che leggo nella stampa internazionale, dove sta avvenendo un reale boom di questo tipo di tecnologia sia a livello di “utility” ossia di chi si occupa della distribuzione e del dispacciamento dell’energia elettrica, sia per uso privato a livello domestico. In particolare sono particolarmente colpito dalle notizie che arrivano dagli Stati Uniti dove molti privati utilizzano la batteria per accumulare di giorno e alimentare la casa e caricare l’auto di sera e durante la notte. Dico che sono particolarmente stupito perché se conviene a loro, che comprano l’energia elettrica a prezzi molto più bassi dei nostri, non posso credere che non possa convenire anche in Italia, in particolare al sud dove il solare rende molto più che al nord. Purtroppo il settore delle batterie per accumulo paga un po’ quello che pagano le auto elettriche in questo momento di forte evoluzione e quindi sappiamo già che i prodotti che ci sono oggi sul mercato saranno peggiori di quelli di domani, il ché ci rende difficile prendere una decisione sull’eventuale acquisto.
          Il mio consiglio è di continuare a leggere Vaielettrico perché il giorno in cui potrai anche tu utilizzare un mezzo elettrico potrebbe non essere così lontano come sembra oggi.

          • Apprezzo la tua risposta chiara e (quasi) esauriente.
            Per quanto riguarda l’accumulo, benché sia teoricamente valido, non lo trovo (non lo troviamo in tanti…) realmente valido. Mi occupo spesso della riparazione di inverter fotovoltaici (lo faccio io) e non di rado sbatto con i sistemi di accumulo: chi lo ha non lo trova affatto conveniente. E i pacchi batteria stanno schioppando prematuramente (e costano).
            Oltretutto, per essere realmente fruibili, la potenza di uscita del sistema deve essere adeguata al carico, e l’accumulo deve essere “corposo”. Se l’irraggiamento medio giornaliero è basso, non carichi il pacco batterie, quindi la tua auto non la carichi con quanto hai accumulato, ma da Enel. Soprattutto se hai assorbito energia durante il giorno… Ti prego di correggere eventuali inesattezze in quanto sto dicendo.
            Quale potenza di picco ha il tuo impianto e quanto costerebbe senza il 110%?
            Resta il nodo autonomia della vettura.
            La comprerei. Ma a quale prezzo e con quanti disagi?
            Le percorrenze medie qui, non sono quelle “teoriche”. Qui l’auto si usa moltissimo. Non ho numeri alla mano. Qualcuno potrà procurarli.
            Dove prendiamo l’energia necessaria a caricare tutte le auto che acquisteremmo?
            Qui (in tutto il sud Italia) mezzi pubblici non ce ne sono. Nulla di affidabile.
            L’auto è essenziale. Non ci sono treni, autobus. C’è la macchina. Che spessissimo è diesel, per via dei consumi e della coppia che un piccolo motore a benzina non darebbe.
            Quando l’elettrico darà risposte, quando la rete elettrica sarà veramente adeguata, quando le colonnine saranno installate capillarmente avrà un senso parlarne.
            Vi leggo come foste su un altro pianeta e la cosa mi innervosisce non poco… perché parlate da uno scenario privilegiato.
            Ho poc’anzi scoperto in vaielettrico.it di uno del sud che ha acquistato una Kona. E ne è contento. Ma lamenta proprio quello che lamento io.

            Forse fra tante cose, occorrerebbe calcare la mano su questi problemi reali.
            Nei test di autonomia, spingetevi più spesso qui dalle mie parti…

            Vi ringrazio, se avete letto tutto

          • Abbiamo letto tutto, e apprezzato. Forse è vero che siamo su un altro pianeta. Ma non è colpa nostra. E’ colpa di chi ha permesso che il Sud fosse ridotto così. Se posso darle un consiglio: molti operatori sono ansiosi di installare impianti di ricarica anche nel Mezzogiorno. Aspettano le autorizzazioni delle amministrazioni locali. Fatevi sentire.

        • Io invece credo che questo e altri siti siano molto trasparenti sulla questione. e altrettanto lo è stato Diego che ha portato la sua testimonianza: prima di acquistare un auto elettrica (in questa fase in cui la ricarica non è garantita ovunque) ci si fanno i classici 4 conti e se conviene si procede. Anche Diego quattro anni prima ha rinunciato perchè non gli conveniva. Probabilmente vedrai che tra quattro anni (ma io dico meno) anche per te diverrà fattibile l’acquisto di una macchina elettrica.

  10. Era meglio una panda 900 con i soldi risparmiati per l acquisto della macchina elettrica circolavi gratis x 5 anni

  11. Che porcheria le batterie domestiche.
    Mi viene solo il nervoso a pensare che tasse ed imposte servano anche a questo scopo.
    Per il resto, ottima scelta la nuova Zoe. Anzi, per me ha fin troppa autonomia per essere un segmento B!

  12. Complimenti a Diego, anche per essere riuscito ad ottenere il 110%, non è semplice…
    Sarei curioso di sapere come si sia trovato con il venditore, e con chi lo ha seguito per il 110%, anche io abito nel NordEst (Venezia), ovviamente punto ad una EV come prossima auto

    • Mi pare che lei sia nuovo di questo sito. Sappia che qui si accettano tutte le opinioni, se sono argomentate, e tutte le notizie, se sono documentate. Il suo post non mi sembra nè l’una, nè l’altra cosa: è un’affermazione gratuita, probabilmente inventata di sana pianta. Non ne pubblicheremo altre.

      • Caro Massimo.
        Tralascio il fatto del carro attrezzi che ovviamente non ha fondamenti.
        Però, se escludiamo l’evenienza in cui si usino termini non adeguati al luogo, o il tenore della discussione degradi, non trovo corretto dire che ulteriori commenti non saranno pubblicati.
        Marco ha espresso un parere (discutibile) ma non credo abbia offeso qualcuno.
        Risposte come quella che hai dato, lasciano intendere che qui si può dire solo quello che avete deciso si dica.
        Ho più volte osservato che chi espone pareri sensati ma non allineati al vostro pensiero, vengono attaccati spudoratamente, spesso adducendo ragioni e giustificazioni anch’esse discutibili e al limite della ridicolaggine.
        Se l’elettrico deve crescere, non può farlo mettendo la testa sotto la sabbia e negando che i problemi ci sono e sono ancora tanti.
        Devo dedurre che sopprimete i messaggi “scomodi” e che pertanto, in questa sede non potrò mai vedere nulla che non siano le rose e i fiori dell’elettrico…
        Alla faccia della democrazia.

        • Caro Luca, le discussioni degradano non solo per il linguaggio, ma anche per contenuti. La disinformazione, le fake news, le affermazioni categoriche e non documentate sono la peggior forma di degrado. Non possiamo permetterlo. Soprattutto per rispetto di chi viene qui con sincero interesse per una discussione costruttiva. E’ evidente che non ci frequenti granchè; altrimenti non diresti che attacchiamo “spudoratamente” chi non è allineato al nostro pensiero ed esprime “pareri sensati”. Ne avresti letti a centinaia in questa rubrica, tutti confutati civilmente con argomentazioni precise. E avresti potuto leggere decine di articoli, prodotti dalla redazione, che sottolineano i problemi veri della mobilità elettrica. Ultima osservazione. Il tuo richiamo alla democrazia mi pare inappropriato. Vaielettrico.it è casa nostra: chi entra è nostro ospite. Benvenuto finchè rispetta le nostre regole che sono queste: tutte le opinioni sono legittime, se argomentate, tutte le notizie vengono pubblicate, se documentate. E, ovviamente, niente insulti.

    • Basta una piccola ricerca per trovare alcuni dati svizzeri qui:
      https://www.bfs.admin.ch/bfs/it/home/statistiche/mobilita-trasporti/infrastruttura-mezzi-trasporto/veicoli/veicoli-stradali-parco-grado-motorizzazione.html
      https://www.sicurauto.it/news/auto-elettriche-ibride/i-10-guasti-piu-frequenti-di-unauto-elettrica-in-inverno-2020/
      Per riassumere in Svizzera nel 2020 sono stati soccorsi 512 veicoli elettrici su 80.000 interventi.
      Il parco auto circolante in Svizzera è di 4.658.335 automobili, di cui 43.396 elettriche.
      Quindi siamo ad un rapporto dello 0,64% sul numero di panne contro uno 0,93% delle elettriche sul totale del parco circolante.
      Occorre tenere presente che da un lato il parco auto elettrico è per ragioni storiche più giovane di quello totale, dall’altro che le auto elettriche sono una nuova tecnologia per molti produttori e quindi l’esperienza è minore e i guasti di gioventù potrebbero essere maggiori del normale.
      Considerando entrambe le cose al momento non c’è ragione di pensare che le auto elettriche si “fermino” con frequenza molto diversa dai veicoli tradizionali.

      E di conseguenza il commento laconico in merito alle auto elettriche in panne sui carri attrezzi è indubbiamente senza alcun fondamento.

      • Complimenti Leonardo! Mi chiedo anche quanti di quegli interventi fossero causati dalla dabbenaggine dei conducenti: anche per loro si tratta pur sempre di una tecnologia giovane.

        • Anche a me con le endotermiche è successo alcune volte di rimanere in panne. Con la Simca 1301 che aveva un serbatoio molto grande in salita poteva non riuscire a pescare pur essendoci ancora carburante.

          • La Simca….Lei Gabriele, vuol farmi versare lacrime di nostalgia. Non per l’auto, ma per la gioventù che passa e va.

  13. Come sono contento di questa testimonianza molto simile al caso mio. Anch’io vivo al nordest, ho ordinato una EV perché col 110 farò un impianto da 6kw con accumulo, e faccio una trentina di km al giorno per andare al lavoro. Unica differenza scio in Zoncolan e non in Piancavallo 😁

  14. Se si vuole lanciare veramente la macchina elettrica bisogna standardizzare le batterie delle macchine.Fatto questo si può andare a fare il rifornimento semplicemente cambiando la batteria. Invece di Shell o Agip si farà il cambio presso Varta o Duracell (due nomi a caso). A questo punto basterebbe scambiare la batteria esausta contro una carica il tutto entro pochi minuti.

    • Non è possibile standardizzare le batterie in questa fase di forte evoluzione, vorrebbe dire limitare l’innovazione e la ricerca ottenendo l’effetto opposto a quello che si desidera.

      • Non si può lasciare in mano alle case automobilistiche questo passaggio, deve essere la politica a dare i parametri di standardizzazione. Mi rendo conto che sia un passaggio epocale ma necessario. In fondo abbiamo standardizzato il sistema metrico, le batterie che mettiamo dappertutto etc.

    • E perché vuoi cambiare le batterie, evidentemente non hai capito come funziona con le elettriche, si parte da casa con la corrente sufficente x il giorno, e se vai in viaggio x una volta ogni tanto, aspetti e cerchi di conciliare la ricarica con la vavanza

  15. Complimenti se hai avuto la fortuna di avere un impianto fotovoltaico con storage a costo zero.

    Io ho un impianto fotovoltaico da 4,5 KW da 14 anni e tra due mesi mi consegneranno la ID3 da 58 KW.
    Sto ragionando anche io sul integrare un accumulatore ma ho dei dubbi ………perché forse d’estate ci riesco ma in inverno ed autunno….no!!!
    Io passo dai 45 kw giornalieri in primavera ai 4,5 kw a dicembre con un impianto perfettamente a sud …..

    Tienti il contratto Enel maggiorato.

  16. Diego, se passi dall’ibrido all’elettrico non fare troppa pubblicità altrimenti farai venire un travaso di bile a Toyoda 😉

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