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Di Maio e gli incentivi: vuole un milione di auto elettriche

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Arriveranno presto anche in Italia gli incentivi per le auto elettriche? Appena insediato al ministero dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio ha detto di volere un milione di macchine spinte solo da batterie, entro cinque anni. Quindi…

Il neo-ministro felice per la svolta di Marchionne

È successo tutto nel fine settimana. Prima Sergio Marchionne che si rimangia l’ostilità  del gruppo FCA Fiat-Chrysler nei confronti dell’elettrico. Poi un nuovo governo che mette la mobilità a emissioni zero in testa alla sua agenda, dopo la “neutralità tecnologica” (con un occhio di favore per il metano) dell‘esecutivo Gentiloni. Insomma, lo scenario sembra cambiare anche da noi. Lo testimoniano le parole con cui lo stesso capo dei Cinque Stelle ha commentato la correzione di rotta del Lingotto: <Le parole di Sergio Marchionne sull’auto elettrica mi hanno fatto piacere, è un cambio di strategia che accolgo senza ironia e senza polemiche. E vorrà dire che potremo collaborare sugli investimenti per arrivare al milione di auto elettriche>.

Sergio Marchionne

E in un video su Facebook lo stesso Di Maio ha indicato tra le strategie del suo ministero gli investimenti nell’energia e nell’auto elettrica. Marchionne, dal canto suo, ha aggiunto che <la Fiat è sempre stata governativa e non c‘è motivo di cambiare>. Il quotidiano Il Sole 24 ore cita poi  una dichiarazione del coordinatore del Programma energia del Movimento, Gianni Girotto. Secondo il quale <l’auto elettrica non serve solo a garantire una mobilità meno inquinante. È soprattutto un elemento che chiude il cerchio di un nuovo sistema di generazione basato sulle rinnovabili. Che ha bisogno di garantire una stabilità di fornitura di energia elettrica alla rete. L’auto può essere uno strumento per fornire alla rete l’energia accumulata nella sua batteria e avere un ruolo di distaccamento. Un ruolo che dev’essere remunerato>.

Una sperimentazione V2G (vehicle to grid) dell’Enel

Dalle batterie delle auto energia per la rete

Parole, quelle di Girotto,  che suoneranno come musica alle orecchie dell’Enel. Stiamo parlando della tecnologia vehicle to grid (dall’auto alla rete), che la società guidata da Francesco Starace e Francesco Venturini sta già sperimentando da tempo in altri paesi. Secondo Girotto, lo stesso Di Maio avrebbe già visto di che cosa si tratta con un viaggio in Danimarca, dove l’Enel è operativa. Addirittura, secondo il senatore, si potrebbe introdurre anche in Italia l’obbligo per le Case di avere una buona percentuale di elettriche nel totale delle loro immatricolazioni. Quel che è certo è che senza incentivi arrivare entro il 2023 al milione di auto elettriche di cui parla Di Maio è impresa impossibile. Certo, un buon aiuto può venire dall’ingresso sul mercato della Fiat con i suoi modelli (il primo sarà la nuova 500, tra due anni).

Contrordine Marchionne
La nuova 500 elettrica arriverà tra due anni, nel 2020

Ma oltre che con i costruttori, occorrerà convincere le utilities e gli enti locali a completare una rete di colonnine al momento solo accennata. Ma siamo pronti a scommettere che, con un governo così orientato, anche Autostrade per l’Italia rivedrà il rifiuto di installare i punti di ricarica nelle stazioni di servizio, nonostante il pressing dell’Enel. Insomma, si apre una stagione nuova. E forse si chiude l’era del diesel, che la stessa Fiat annuncia di volere abbandonare entro tre anni.

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