C’è chi usa i trattori per allentare le norme green dell’Unione Europea, ma ci sono anche i big della logistica, dell’alimentare, dell’arredamento che chiedono al Parlamento europeo norme più stringenti sulle emissioni dei camion per ridurle del 90% al 2040. Parliamo, tra le altre, di Dhl, Nestlé, Ikea. Il Parlamento Europeo voterà le norme, che avranno un impatto su camion e autobus di peso superiore a 7,5 tonnellate, il 10 aprile.
Lettera ai parlamentari: “Norme per accelerare transizione così da decarbonizzare le flotte”
Queste aziende hanno scritto una lettera dove chiedono interventi certi sia per la sostenibilità, ma pure per la competitività economica. Se si approvano le norme si darà un forte impulso al cambiamento e le aziende saranno più competitive.
Ecco un passaggio del testo: “I nuovi standard sulle emissioni di CO2 per i veicoli pesanti aumenteranno rapidamente il numero di camion a emissioni zero disponibili per la vendita nei prossimi anni, riducendo così i costi tecnologici e i prezzi dei veicoli. Ciò è fondamentale per poter rispettare i nostri impegni, decarbonizzare le nostre flotte di veicoli e sfruttare l’effetto leva le opportunità di leadership globale derivanti dalla transizione verso camion a emissioni zero, a livello sociale e occupazionale e benefici per la qualità dell’aria”.
Chiarissimi. Prima arrivano le norme, prima arrivano su strada i veicoli elettrici e si avranno ripercussioni positive sia sull’aria sia sul lavoro e l’occupazione. Tutto il contrario di chi dice “perché iniziare dai veicoli elettrici?“.
Dopo la spiegazione dei motivi, l’invito a prende posizione in Parlamento: “Vi chiediamo pertanto di votare a favore dell’accordo e di fornire quanto necessario certezza degli investimenti e della pianificazione per le nostre industrie“.
Aziende più avanti della legge, attività in elettrico già presenti da oggi
Molte delle aziende che chiedono l’approvazione del regolamento UE si sono già impegnate a raggiungere obiettivi più ambiziosi di riduzione della CO2. Ikea una per tutte. “Vogliamo accelerare il nostro percorso di introduzione di veicoli elettrici, per realizzare entro il 2025, il 100% delle consegne a casa dei nostri clienti con modalità di trasporto zero emissioni“.

Come si legge nel sito di Global commercial vehicle drive to zero: “Molte delle aziende che chiedono l’approvazione del regolamento UE si sono già impegnate a raggiungere obiettivi più ambiziosi di riduzione della CO2 per trasformare le proprie flotte a causa dei relativi vantaggi operativi, economici, occupazionali, climatici e di competitività. Le aziende chiedono un forte segnale politico da parte dell’UE“.
Il memorandum MOU (manca l’Italia) per il 100% di veicoli pesanti elettrici al 2040
Nel sito del progetto Drive to Zero si ricorda l’intesa tra diverse Paesi che oggi rappresentano circa il 21% del mercato di vendita di veicoli medi e pesanti a livello globale. Prevede di avere il 100% di camion e autobus elettrici entro il 2040.

Ecco il testo: “Oltre agli obiettivi individuali di elettrificazione aziendale, molti dei firmatari della lettera sono sostenitori del Memorandum d’Intesa Globale sui Veicoli Medi e Pesanti (MOU Globale), il più ambizioso sforzo transcontinentale per ridurre le emissioni dei trasporti e accelerare il processo di elettrificazione nel settore degli autocarri e degli autobus“.
L’accordo promosso da Drive to Zero di CALSTART (qui il link) e dal governo dei Paesi Bassi prevede più nel dettaglio la vendita del 100% di nuovi veicoli medi e pesanti a emissioni zero entro il 2040 al più tardi, con un obiettivo intermedio di almeno il 30% entro il 2030.
Ne fanno parte trentatré paesi, di cui 10 in rappresentanza dell’UE (Austria, Belgio, Croazia, Danimarca, Finlandia, Irlanda, Lituania, Lussemburgo, Paesi Bassi e Portogallo). Includono anche Stati Uniti, Canada, Turchia, Cile e molti altri. Non abbiamo letto il nome dell’Italia.
I danni dei camion e autobus diesel
Sita Holtslag, direttore Europa CALSTART/Drive to Zero, ha sottolineato: “I veicoli pesanti causano più di un quarto delle emissioni di gas serra derivanti dal trasporto su strada in Europa. Oltre alle preoccupazioni sul clima; i camion diesel sono una fonte significativa di particolato e ossidi di azoto, che hanno causato oltre 4,1 milioni di morti in tutto il mondo”.
Questi i danni. Quindi “il regolamento proposto si integra con la forte ambizione stabilita dal MOU globale e porterà vantaggi in termini di clima, aria pulita, economici, occupazionali e operativi”.
Il Parlamento Europeo: emissioni giù del 45% tra 2030/2034 per i camion

A ottobre 2023 i parlamentari europei hanno discusso un testo e adottato una posizione negoziale con 445 voti favorevoli, 152 contrari e 30 astensioni. Riprendiamo un comunicato del Parlamento dove si spiega la posizione. “I deputati chiedono nuovi obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 degli autocarri medi e pesanti, compresi i veicoli professionali (come gli autocarri per i rifiuti, gli autocarri a cassone o i camion betoniera) e gli autobus. Gli obiettivi proposti consistono in una riduzione del 45% delle emissioni per il periodo 2030-2034, del 65% per il 2035-2039 e del 90% a partire dal 2040“.
In particolare sugli autobus le regole si stringono: “Concordano con la proposta della Commissione di autorizzare l’immatricolazione solo di nuovi autobus urbani a zero emissioni a partire dal 2030, e propongono un’esenzione temporanea (fino al 2035) per gli autobus urbani alimentati a biometano, in determinate condizioni“.
Amazon usa anche i droni volanti per le consegne, ovviamente a batteria, non i Bayraktar TB2
L’Italia è stata scelta per testare le consegne con i droni https://www.vaielettrico.it/consegne-con-i-droni-amazon-sceglie-litalia-si-vola-dal-2024/
Si comincia a ragionare… che solo i privat cittadini debbano investire nel trasporto elettrico mi pare piuttosto scorretto.
Per essere sinceri Ikea o Dhl da anni acquistano e mettono su strada centinaia di veicoli elettrici su strada.
Amazon ha furgoni elettrici da anni (almeno 2).
Qui a Modena, non lontano da casello Modena Sud, c’è un magazzino Amazon (BLQ8) e fuori c’è una bella batteria di Wall Box dove si vedono in carica i loro furgoni.
Idem a Parma. E non lo fanno solo per green washing (anche…) ma perchè conti alla mano, conviene. Soprattutto quando hai un magazzino con più di 2000mq di pannelli fotovoltaici sul tetto (spannometricamente, 500 kW di potenza).
Non ci si fa caso perchè si è abituati a vedere le cose senza guardarle.
Ci sono alcuni operatori che hanno come obiettivo di elettrificare fino al 70% e oltre nel 20230. A Bologna ce ne sono veramente tanti perché l’elettrico riduce notevolmente i costi e non c’è nessunissimo problema di autonomia
Ciao Fabio, ti era sfuggito che il passaggio dai motori termici che usano idrocarburi fossili a motori che non li usano (elettrici o forse altro) era già previsto anche per il resto della mobilità su gomma?