Le poste tedesche riempiono di veleno l’atmosfera, come tutti i corrieri, ma rispetto ai concorrenti si sono comprati una fabbrica di auto elettriche. Per lavarsi la coscienza? Per business è la risposta. Ridurre le emissioni può essere un affare, così pensano in Germania. E Poste Italiane?

“E’ importante coltivare le più alti e audaci aspirazioni..”. Parole di Frank Appel, amministratore delegato di Deutsche Post, vergate in un articolo pubblicato nell’ultima edizione di Corriere Economia dove il manager del maggior gruppo di poste tedesco, quasi 60 miliardi di fatturato, circa mezzo milione di dipendenti e con una flotta di ben 92 mila veicoli, chiama le imprese all’impegno green e alla conversione elettrica.
Greenwashing? No, sfornano 20mila auto l’anno
E non si tratta del tanto in voga Greenwashing, dare una mano di vernice verde/ambiente alle proprie attività aziendali, ma di una strategia economica basata sulla elettrificazione della flotta aziendale e non solo.

Le intenzioni sono lodevoli e confermate dalle azioni concrete: Deutsche Post ha, infatti. acquistato la startup universitaria StreetScooter. Tradotto innumeri: l’azienda postale tedesca nel 2017 ha prodotto 10mila veicoli elettrici e quest’anno prevede di metterne in circolazione 20mila. E così “siamo diventati e-imprenditori“, sottolinea Frank Appel.
Un impegno reale: “Per ridurre ancor di più le emissioni della nostra azienda, e migliorare l’inquinamento acustico, abbiamo puntato molto anche sulle e-bici ed e-tricicli: li stiamo usando in 58 città in 12 Paesi europei, tra i quali Francia, Italia, Regno Unito e Olanda”.
Investire green ed elettrico rende
La Deutsche Post è l’esempio concreto di come si può cavalcare il cambiamento e mettersi alla guida di trasformazioni epocali. Frank Appel crede, come il suo consiglio d’amministrazione, alla possibilità di azzerare le emissioni entro il 2050. E mette in guardia, invece, gli scettici che pensano che si tratti solo di una mossa pubblicitaria o di un eccesso di ottimismo: “Le iniziative verdi portano a nuove forme di produttività e con il passar del tempo alla creazione di mercati nuovi“. Chiara la logica del gruppo tedesco che nella conversione alla mobilità sostenibile, fondamentalmente quella elettrica, vede non solo un modo per ridurre i costi del carburante o uno strumento per accrescere la reputazione aziendale, ma un vero e proprio business.
E in Italia? E Poste Italiane…
E in Italia? Poste Italiane nel 2016 ha annunciato l’acquisto di 70 furgoni Nissan e-NV200 che sommati ad altri veicoli di sua proprietà ne fanno la più importante flotta commerciale a emissioni zero d’Italia. Chapeau. Ma il confronto con Deutsche Post, i numeri sono implacabili, non regge. Per affrontare il futuro è necessario “coltivare le più alti e audaci aspirazioni…” , come consiglia heer Appel.