Denuncia della cavalier Riolo, una delle imprenditrici siciliane più conosciute, nonché titolare di concessionarie d’auto. Non ci sono ricariche tra Palermo e Catania, ha scritto su LinkedIn. Provocando un vespaio di polemiche.

Denuncia della cavalier Riolo: “Io guido elettrico, ma senza colonnine funzionanti in autostrada…”
Sui social Iolanda Riolo si definisce “mamma e imprenditrice”. In questa seconda attività gestisce a Palermo concessionarie di diversi marchi (Audi, Opel, Toyota, Ducati…). Presiede una delle più importanti società della Regione Sicilia, l’Irfis, oltre ad essere Cavaliere del Lavoro dal 2023. Ecco il suo post: “Non ci sono soste di ricarica disponibili tra Palermo e Catania, possibile che nessuno ne parli? Nessuno scriva quanto è grave e penalizzante per un utente? Quanto questo disincentiva il cambiamento tecnologico voluto in maniera così radicale drastico e brutale da Bruxelles?… Ed ingoiato dalle Case Auto come la medicina ineluttabile… ? Qualcuno deve risponderne, non è possibile che solo noi Concessionari, ed il nostro personale, paghi il prezzo di scelte scellerate… Sono fortunata a poter guidare elettrico ( che personalmente amo) perché ho dotato tutte le mie aziende dal 2007 di pannelli solari .. Ma è inaccettabile che un utente ‘normale’ non possa caricare in autostrada”.
Le sua aziende vendono auto, settore in cui “l’Europa ha dettato regole folli”, accusa l’imprenditrice
Conclusione del post: “L’Europa, prima di dettare regole folli, doveva studiare se c’erano le condizioni “minime” per realizzare tela progetto…”. L’attacco dell’imprenditrice siciliana segue altri post in cui mostrava stazioni in eterna attesa di attivazione o non funzionanti in altre parti dell’isola. Come a Termini Imerese. Le accuse della Riolo hanno scatenato una valanga di commenti. Divisi tra chi le dà ragione (la maggioranza) e chi invece dice che le colonnine ci sono, basta usare le app per sapere dove. Il tema della ricarica nell’isola da tempo fa discutere anche i nostri lettori. A settembre abbiamo pubblicato lo sfogo di chi lamentava la carenza di colonnine nelle zone di Montalbano. Prima un’altra lettrice aveva denunciato la mancata attivazione di una Eni Planitude a Sacchitello. Speriamo che un personaggio in vista come Iolanda Riolo risca a smuovere le acque. E, per quanto riguarda la UE, l’imprenditrice siciliana si tranquillizzi: la retromarcia sull’elettrico è già in corso.
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Posseggo una Kia Ev9 e ci viaggio parecchio. Ho fatto due volte Catania Palermo andata e ritorno ma partendo da Catania sono arrivato anche fino a Gorizia, quindi ho un pò il polso della situazione. Parto dal presupposto che quando viaggio non prendo in considerazione le colonnine sotto i 100kw… (inutili le 22kw a Sacchitello) e tra Palermo e Catania quelle superiori a tali cifra ci sono solo nei pressi delle due città ma lungo il tragitto (circa 250km) fino a quest’estate non c’è ne erano funzionanti perchè quelle nei pressi del Sicilia outlet village ad Agira erano state dismesse per qualche mese per poi riattivarle a settembre. Ma sono solo due 2 da 300kw. Ve ne è una da 150kw ad Enna ma per arrivarci bisogna entrare nel paese perdendo un sacco di tempo e con il rischio di trovarla occupata. Termini Imerese che sarebbe utile per chi ad esempio potrebbe proseguire o arriva da/per Trapani non funziona. La stazione Sarni di Sacchitello vicino Enna (che è metà strada ) sarebbe perfetta per una bella stazione fast e prima o poi, come dice il commento sopra, scopriremo perchè ovunque si possa fare e lì no. Se uno pensa che da Roma in su trovi lungo il tragitto senza neanche quasi mai uscire dal percorso una stazione di almeno 4/8 fast ogni 30/50km massimo capisco il disappunto della Riolo.
Lo capisco anch’io, tant’è che gliene rendo atto nella mia poesiola.
Ma torno a ripetere: possibile che una persona tanto prossiama e familiare col potere e con le istituzioni (e sia chiaro: nulla di male, dico sul serio) davvero riesce solo ed esclusivamente a “partorire” la classica lamentazione che potremmo fare anche io e lei?
Non trova che la cosa sia come minimo un po’ stridente? 🙂
La crisi crescente delle auto elettriche che coinvolge tutte le marche di automobili perchè invendute ,è da attribuirsi pricipalmente alla assenza quasi totale delle colonnine di ricarica ,che scoraggia tutti all’acquisto di tali autovetture ,pertanto impensabile acquistare difronte a questo fenomeno tipico italiano , quindi non lamentiamoci se non possiamo ricaricare facilmente senza tragedie annunciate
Lei sa quante colonnine di sono attorno a casa sua? Ha mai consultato una App di ricarica? Ha mai letto uno dei nostri articoli, per esempio: Auto elettriche e colonnine: quel che non va nel sistema Italia. Come fa a parlare di crisi crescente delle auto elettriche quando in Europa, e perfino in Italia, le vendite continuano a crescere fra il 20 e il 60% all’anno?
Dove le colonnine ci sono hanno prezzi proibitivi, questo è il problema.
Poi ci saranno delle zone meno servite, ma se uno ha intenzione di fare spesso viaggi lunghi in elettrico si deve comperare auto con taglio di batteria appropriato
Viva l’auto elettrica e abbasso quei generatori di tumori che sono gli scarichi delle auto a combustione. Che se li mettessero in casa quelli che ancora li sostengono (anche solo perchè hanno paura di perdere un pezzo di business).
Ecco a voi Donna Iolanda
Cavaliera del lavoro
che le cose a dir non manda
perché ‘l tempo è per lei oro.
Da Palermo al Mongibello
si diletta lei a viaggiare
con il brutto e con il bello
lei vorrebbe caricare.
Già dispone di auto a pile
che qualcuno le ha affibbiato
ma lo trova a volte vile
e con fare un po’ arrabbiato
Pensa spesso che le tocca
dire a tutti “Quanto è ok!”
ma lei in testa a volte sbrocca:
“Vorrei farmi i cazzi miei!!!!
E viaggiare col gasolio
che sarà sta gran monnezza
ma vai liscio come l’olio
ed il viaggio non mi spezza!”
A coloro che sostiene,
sia parenti o pure amici,
“Caricar non porta pene!”
vorrei dir: “Che minchia dici?
Prova a farlo nel deserto
della bella Trinacrìa
dove l’esito assai incerto
ti conduce alla follia.”
Tutti i torti alla Iolanda
non mi sento di affibbiare
ma dal cuore una domanda
gliela voglio proprio fare:
Se dell’Irfis sei la stella,
e Schifani te lo affida,
non potresti, o dama bella,
dar la sveglia a chi decida?
Perché il viaggio con le pile
non sia lotta quotidiana,
ma una corsa senza bile
né bestemmia siciliana.
Naturalmente la dottoressa dice una cosa non vera poiché le colonnine attive nelle ads lungo la PA-CT esistono:a Gelso nelle due direzioni e Sacchitello sud in direzione PA a marchio Sarni,limitate a 20-30 kW di velocità provvisoriamente per problemi di mancanza di potenza sufficiente nelle ads autostradali (versione ufficiale Sarni).
Sui rapporti Sarni-ANAS in ambito autostrade meridionali,ci sarebbe molto da di dire ma questo sarebbe un altro discorso che porterebbe troppo lontano.
Tornando al tema,dicevo le colonnine attive dunque esistono ma non c’è da sorprendersi se l’esimia dottoressa non se ne sia accorta.
Poiché le colonnine in realtà non c’entrano nulla o almeno sono solo un pretesto per parlare d’altro.
Ancora una volta ci troviamo di fronte a quella schifosa macchina della disinformazione (che di questi tempi ha tanti illustri maestri nel mondo)capace di mescolare dati veri (le colonnine Plenitude in eterna attesa di attivazione:altro spinoso discorso questo riguardante specificatamente Plenitude),con affermazioni false usate a bella posta per arrivare appunto allo scopo che ci si prefiggeva e che -come ho già scritto-poco o nulla ha a che fare con le colonnine.
Che realtà disgustosa è la nostra…
La sitesi di quello che ha dichiarato è: se non ci fosse l’Unione Europea brutta e cattiva che ci impone di adeguarci alle nuove teconogie potremmo vivere felicemente nel medioevo.
Si lamenta e posta foto di colonnine non attive?
Chi le doveva attivare? Bruxelles?
Come al solito si cerca il capro espiatorio al di fuori dei propri confini ( o forse è solo un modo per denunciare, cercando si salvare la faccia da possibili ritorsioni locali).
Infatti, l’Europa ha messo sul piatto 597 milioni di finanziamento per le stazioni di ricarica fast e ultrafast sulle principali arterie extraurbane e nei principali centri urbani. I geniali imprenditori italiani che la cavaliera rappresenta in tutte le pose e vesti non li hanno voluti, sicchè sono finiti agli ultimi incentivi. Ma lei se la prende con la scellerata e folle Unione Europea.