Degrado anomalo della batteria in una VW ID.3?

degrado anomalo della batteria

Degrado anomalo della batteria in una VW ID.3 acquistata usata. Lo segnala Giancarlo: l’auto ha poco più di due anni e nell’ultimo check la capacità residua è scesa al 91,5%. Vaielettrico risponde. Per scriverci: info@vaielettrico.it.

 Degrado anomalo della batteria: “Auto di due anni, nell’ultimo check è al 91,5%…”

degrado anomalo della batteria
Qui sopra l’esito dell’ultimo check-batteria effettuato con PKC. A destra i controlli effettuati da febbraio a ottobre, passando da 22 mila a 37 mila km.

“Sono un vostro lettore da circa un anno, felice possessore da febbraio 2025 di una VW ID.3 del 2023. Appena acquistata l’auto (usata ) ho effettuato un test della batteria con PKC. E successivamente, per monitorare il degrado, ne ho effettuato altri. L’ultimo segnala un SOH al 91,5%. Credo che in due anni di vita dell’auto, fatti a settembre, sia un po’ altino come degrado. Specifico che l’80% delle ricariche da me effettuate sono in AC, soprattutto nel range 30-80 (in garage con wallbox). In DC/HPC ho ricaricato esclusivamente durante i pochi lunghi viaggi fatti (in totale una ventina di ricariche).

Vi chiedo, consultando i certificati PKC allegati, se sia normale un deterioramento simile. Se ci sia qualche problema o se il test vada fatto in determinate condizioni, così da dare risultati più veritieri. Ed eventuali ulteriori suggerimenti per limitare il degrado. Dimenticavo: appena ci saranno le condizioni cambierò anche la seconda auto con un’elettrica. E soprattutto: VAIELETTRICO!!!Giancarlo Agizza, Merano

degrado anomalo della batteria
Frank Blome di Volkswagen Group.

Le regole per far durare le celle e il caso in questione

Risposta. Cominciamo dalla fine, gli accorgimenti per limitare il degrado. Dal n.1 della divisione Battery Cell di Volkswagen, Frank Blume, è sempre arrivato questo suggerimento: “Come con gli smartphone, i clienti possono influire sulla durata della batteria. Regola empirica: la ricarica normale, (a casa in corrente alternata n.d.r), è più delicata della ricarica rapida. E se si carica la batteria solo all’80%, anziché al 100%, è possibile aumentarne la durata”. Altri consigli sono: evitare di lasciare l’auto completamente scarica o al 100 % per periodi lunghi e parcheggiare  all’ombra o in garage per ridurre gli sbalzi termici.

Cosa danneggia una batteria? Troppe ricariche “sbagliate”

Da quel che ci dice, ci sembra che il modo in cui Giancarlo ha gestito batteria e ricariche sia dunque corretto.

Ma la sua batteria è sana, dice il team di PKC

Ce lo conferma anche il team di  Power checK Control a cui abbiamo sottoposto la segnalazione:  «Eliminando la lettura massima registrata nel mese di giugno (97%) – conclude – il trend complessivo risulta coerente con quello di una batteria sana, in linea con l’età del veicolo (3 anni), senza evidenza di anomalie o difetti tali da comprometterne l’utilizzo nel breve periodo».

Sui motivi della “performance” registrata a giugno, il team di PKC  spiega: «Ciò che comunemente viene indicato come Stato di Salute (SoH) della batteria, in realtà rappresenta la capacità disponibile, ossia la quantità di energia effettivamente utilizzabile nelle condizioni in cui è stato eseguito il test su quel veicolo. Questa capacità può variare nel tempo per effetto di diversi fattori. I principali sono tre:

-Gli aggiornamenti del costruttore (car maker) – Il costruttore del veicolo può modificare i parametri del Battery Management System (BMS), l’elettronica che gestisce la batteria. Anche piccole variazioni di questi parametri possono modificare il range operativo della batteria, con conseguenti aumenti o diminuzioni della capacità di energia disponibile.
Le condizioni ambientali influenzano la chimica del pacco batteria. In estate, grazie a temperature più favorevoli e maggiore umidità, la capacità disponibile può risultare fino a 3 punti percentuali superiore rispetto ai mesi invernali.
Le modalità di utilizzo del veicolo – Anche l’uso del veicolo incide. Paradossalmente, un’auto utilizzata poco può mostrare una capacità leggermente inferiore rispetto a una usata regolarmente. Ciò avviene perché il BMS, attraverso cicli continui di carica e scarica, riesce a ricalibrare con maggiore precisione la reale quantità di energia che la batteria può immagazzinare ed erogare
».

Visto che la sua auto è ancora in garanzia, le conviene forse  chiedere alla Volkswagen di effettuare essa stessa un check ufficiale certificato dalla casa madre.

  • Degrado delle batterie: quanto durano veramente? VIDEO

Visualizza commenti (3)
  1. deltaV tra le celle a 10 mV sembra piccolo, dovrebbe essere un segnale di salute della batteria

    per le variazioni del SOH, magari potrebbe (?) esserci un errore sistematico nel test di circa il 2% dovuto al fare il test nella stagione fredda o calda

    e un altro 1-2% di errore “casuale”, dovuto al dettaglio di come è stato effettuato il test in quel momento e come l’auto è stata usata/riscaldata lauto prima del test?

    alla prossima misurazione tra qualche mese, es febbraio, aggiungendo un altro dato alla curva, penso ci saranno abbastanza dati per valutare meglio, perchè i dati attuali sono troppo ravvicinati nel tempo e nei km, in pratica forse stai misurando l’incertezza del test, più che l’invecchiamento della batteria 🙂

  2. Daniele Sacilotto

    L’auto è stata acquistata in una concessionaria? Se si quanto tempo è rimasta in salone prima della vendita? Ma soprattutto in concessionaria lo sanno come va mantenuta ferma un’auto elettrica? Lo chiedo perché seguo molti annunci di BEV usate e noto troppo spesso dalle foto auto ferme con batteria al 100% oppure sotto il 20%

  3. Purtroppo non è la prima autovettura elettrica del gruppo Volkswagen che lamenta una perdita anomala della capacità del pacco batterie, basta vedere le vecchie discussioni anche su questo sito.

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