Micro-mobilità: le intenzioni sembrano lodevoli, ma nella pratica i provvedimenti del Governo non arrivano su strada. Legambiente, per smuovere le acque, ha promosso una petizione indirizzata al Ministero dei trasporti.
I centri commerciali fanno il pieno di monopattini, monoruota, skate, hoverboard e segway elettrici, mentre le aziende sfornano nuovi modelli (guarda). Sono iniziate pure le sperimentazioni sul noleggio. Bene. Peccato che questi mezzi su strada siano tutti illegali. Non possono circolare. Andare in monopattino significa rischiare una multa. Si possono usare solo se non si superano i 6 km/h. Chiaro che con questo passo si impedisce lo sviluppo della micro-mobilità che, oltre a dare una mano all’ambiente, darebbe un contributo a decongestionare il traffico.
Fatta la legge, ma senza decreto
Per liberalizzare la circolazione il Pd e Legambiente hanno promosso e poi inserito un emendamento nella legge di bilancio. Per la “Sperimentazione nelle città della circolazione su strada di veicoli di mobilità personale a propulsione prevalentemente elettrica come segway, hoverboard e monopattini”. Bene, bravi, bis. Peccato che per tradurre in pratica il provvedimento serva il decreto attuativo. Doveva arrivare entro il 31 gennaio, siamo a marzo e non si vede neanche l’ombra della norma.
Una petizione per accelerare i tempi
Visto che sono scaduti i tempi, l’associazione ambientalista ha promosso la petizione (il Pd ha presentato un’interrogazione, link alla fine dell’articolo) che si può leggere qui. È indirizzata al Ministero dei trasporti, a cui si chiede: “di approvare al più presto il Decreto che autorizzi nei Comuni la circolazione sperimentale della micro mobilità elettrica. Il comma 102 della Legge di Bilancio 2019 prevedeva infatti che il decreto venisse emanato entro il 31 gennaio 2019. Siamo già in ritardo”. Insomma, fate presto.
Circolazione libera, non solo su piste ciclabili
Ma non è finita qui Legambiente suggerisce al governo, “affinchè la circolazione sia possibile in tutti i comuni” in attesa dei cambiamenti al codice della strada, questi punti :
1. che siano considerati mezzi per la micro mobilità elettrica quelli a una o più ruote alimentati a propulsione elettrica o simili (giroscopio), in grado di raggiungere velocità fino a 25 km/h e di trasportare una sola persona,
2. che la circolazione sia consentita in tutte le strade cittadine non a scorrimento veloce,
3. che sia consentito il trasporto gratuito sui mezzi pubblici purché (piegati) delle misure previste come bagaglio a mano o, come per le biciclette, alle condizioni previste dai regolamenti di trasporto.
Il rischio di fare flop
La paura degli ambientalisti è un via libera limitato solo alle piste ciclabili. Molte città sono sprovviste e anche quelle più virtuose coprono solo una parte dei percorsi cittadini. Sarebbe un freno per gli spostamenti su monopattini, monoruota, skate, hoverboard e segway elettrici. Un vero peccato e tanti saluti al miglioramento della qualità dell’aria e della mobilità urbana.
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