De Meo lascia, con l’elettrico un amore mai nato

De Meo lascia la Renault e si butta in quello che è da sempre l’altro amore oltre all’auto, la moda: guiderà il colosso Kering. Con l’elettrico un amore mai nato.

De Meo lascia
2007, lancio della nuova 500: un giovane Luca De Meo, allora a capo del marchio Fiat, con Sergio Marchionne. Poi la rottura tra i due.

De Meo lascia Renault e si butta sui mille marchi di Kering: Gucci, Saint Laurent…

Nesun dubbio sul fatto che Luca De Meo sia, dopo Sergio Marchionne, il manager italiano di maggior successo nel mondo dell’auto degli ultimi decenni. Alle spalle ha una carriera durante la quale è transitato in un numero impressionante di marchi: Renault, Toyota, Lancia, Alfa Romeo, Fiat, Seat, Audi e di nuovo Renault. Fino a ieri lo si credeva un vero ‘car guy‘, capace di vivere solo di pane e auto. Con un talento impareggiabile nel marketing, ma un’ottima conoscenza anche di tutti gli altri aspetti che attraversano la vita delle 4 ruote. E anche  un bel caratterino, al di là del tratto amabile, capace di farlo scontrare con uomo dai tratti a dir poco ruvidi come Sergio Marchionne. Adesso se ne va alla corte di un altro personaggio di notevole spessore, François-Henri Pinault, che a 63 anni ha deciso di lasciare la guida operativa di Kering. Gruppo che comprende una fila infinita di brand: Gucci, Saint Laurent, Bottega Veneta, Balenciaga, Alexander McQueen, Brioni, Boucheron, Pomellato, DoDo, Qeelin e Ginori 1735.

De Meo lascia
La R5, il modello elettrico più importante lanciato da De Meo

Atteggiamento ondeggiante sul passaggio alle emissioni zero

Nulla da dire sul talento di De Meo come manager. Qualche appunto lo si può fare invece per quel che riguarda il suo atteggiamento nei confronti dell’elettrico, ondeggiante a dir poco. Anche negli anni in cui è stato presidente dell’associazione dei costruttori europei, ACEA. Il top manager italiano è passato da momenti di grande freddezza ad altri invece di forte sostegno a un rapido passaggio alle emissioni zero. È sembrato barcamenarsi tra lo scarso entusiasmo che accomuna un po’ tutti i manager del settore e la linea pro-elettrico scelta dal governo francese, primo azionista di Renault. E i modelli a batterie usciti sotto la sua gestione non si stanno rivelando un successo: sia la R5 che la Scenic vendono sotto le attese. Anche lui ha cavalcato la narrazione secondo la quale l’auto elettrica altro non sarebbe che il cavallo di Troia del made in Cina. Ma i fatti stanno dimostrando che, fermate le EV con i dazi della UE, l’industria di Pechino si è buttata sulle ibride con altrettanto successo. Ma questo non è più un problema di De Meo, che ora si veste di Gucci e saluta la compagnia.

  • Renault 5, l’elettrica di Luca De Meo: guarda il VIDEO

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Visualizza commenti (17)
  1. De Meo lascia perché la UE è sorda come una campana…
    Ci sono politici che fanno solo danni all’industria europea in nome di qualcosa che non esiste.

    La risposta seria a tutto questa la sta dando la Audi.
    La nuova Q5 è un gioiello tecnologico, certo è un auto di classe Premium.
    Pero fa vedre come di deve progettare seriamente un auto.
    Cruscotto di alta gamma, anche con display per passeggero e realtà aumentata sul navigatore.
    Interni di lusso.

    E poi sfoggia una autonomia non per tutti, oltre 1000km..

    A dimenticavo tutto questo è reso possibile con un propulsore innovativo un prodotto ai massimi livelli della tecnologia.
    Un bellissimo e attualissimo Turbo Diesel di 2000cc…a basso consumo e prestazioni inarrivabili…
    Ne venderà una carretta…

  2. Gregor Gombač

    Ci sono delle fonti oppure parliamo tanto per parlare?
    “E i modelli a batterie usciti sotto la sua gestione non si stanno rivelando un successo: sia la R5 che la Scenic vendono sotto le attese.”

    Da quello che sono riuscito a trovare tra notizie italiane ed inglesi, e parlando coi concessionari, la Renault 5 sta andando molto bene.
    Mi sembra sempre più spesso vogliate screditare l’elettrico apposta …

  3. caprone manicheo

    Si, Marameo secondo me ha fatto bene.

    Forse si è tolto da una brace dove le pressioni che riceveva per rallentare l’elettrico erano divenute ormai insopportabili ed inconciliabili con il buon senso.

  4. Secondo me Luca De Meo è stato un ottimo manager che ha guidato la creazione di macchine molto apprezzate sul mercato (guardare i modelli dei vari marchi in cui è stato) ed ha affrontato uno dei periodi peggiori degli ultimi 50 anni, tra pandemia COVID e successiva carenza componentistica… perdita di stabilimenti in Russia causa reazione a sanzioni per la famigerata “operazione speciale in Ucraina”, crescente concorrenza di venditori di modelli elettrificati (Tesla, cinesi e coreani) in cui Tutti i costruttori europei erano impreparati, senza un modello anche solo lontanamente comparabile (se non prodotto sui loro mercati ).

    Ha tentato più volte di lanciare un progetto collettivo ( l’ “Aerbus dell’automotive” europeo” ) per condividere lo sviluppo di modelli e piattaforme da contrapporre alla concorrenza, ma è passato quasi per sognatore da parte di chi ha preferito nascondersi dietro dazi e barriere, trascurando che le vetture da produrre nei nostri stabilimenti vanno poi vendute anche in altri mercati (almeno quelli in cui “se le possono permettere!! ” ) perché altrimenti abbiamo un eccesso di capacità produttiva e di lavoratori nel settore… come mi sembra evidente… e Stellantis ha programmi di uscita di ulteriori 2400 lavoratori… che saranno ben di più se non andranno bene (se non benissimo) i nuovi modelli in uscita.

    De Meo ha fatto proprio bene… esce da un settore che sta rischiando di crollare (senza sbocchi su mercati esteri) e cercherà di rimettere in piedi un altro settore “forte” dell’economia europea (ed Italiana !!) in cui abbiamo ottime possibilità di recupero (almeno finché non cambierà completamente la percezione del concetto di “lusso & eleganza” negli acquirenti internazionali).

  5. De Meo fa come tutti gli AD: gli interessi degli azionisti, punto. La R5 ha una bella estetica, ma “vendono sotto le attese” perchè non ha un buon rapporto qualità/prezzo, per me ha delle batterie scarse… Ce l’hanno tutti con la Cina, ma la verità è che non riescono a fare dei prodotti che possono competere. Con un prezzo anche leggermente superiore c’è chi avrebbe comprato made in Europe, ma così non c’è storia…
    De Meo ha fatto dei proclami “la R5 costerà meno della Zoe”, ma le bugie hanno le gambe corte.

      1. Si, ma anche se ci fossero 1000 euro di differenza…quanti anni ci passano dall’uscita dell’ultima zoe a quella della R5? E nonostante l’esperienza accumulata con le varie versioni della zoe in più di 12 anni, il prezzo è quasi lo stesso?
        Forse sono troppo superficiale, ma secondo me questa non è la strada per una democratizzazione dell’auto elettrica (per riprendere un concetto che espresse De Meo sulla R5).

        1. Dai ci siamo dimenticati che De Meo è quello che si vantava di aver ridotto il numero di vetture vendute e al tempo stesso aver incrementato gli utili. Sicuramente non lo si ottiene abbassando il prezzo del singolo veicolo.

          Ha fatto quello che è stato messo lì per fare, come hai scritto tu nel primo commento.

        2. Sarebbe bastato poco per rendere la R5 base un po’ più interessante… Ad esempio la scelta di togliere la carica DC o limitare a 11kW la carica AC sono scelte poco illuminate… Spingono la vendita delle versioni superiori? Non credo… Chi ha i soldi prenderebbe la versione superiore comunque x avere top di gamma, ma chi ha altre priorità/possibilità preferisce una MG4 standard alla R5 base.
          La Twingo costa troppo e la Megane dovrebbe costare al max come la Elroq…
          Renault vorrebbe spingere sulla transizione ma non osa abbastanza.

        3. volevo ricordare che tra l’epoca di studio e realizzazione di ZOE e quella di studio e realizzazione di R5 ci sono anni di forte crescita dei costi dei materiali (tra carenze dovute a disfunzioni nelle catene distributive mondiali), anni di inflazione a 2 cifre % (dopo anni di tassi interesse quasi zero) e molte altre complicazioni (tra l’altro realizzare le auto più costose negli stabilimenti francesi certo non aiuta a contenerne i listini), quindi tutto sommato si può più che altro accusare di non portare enormi novità tecnologiche tra le due vetture, e soprattutto certe mancanze sulla possibilità di ricarica (AC 22 in primis) forse trascurate contando sulla crescita diffusione della rete di ricarica… che poi non si è verificata come nelle speranze e prescrizioni normative.

  6. ..fantoccetto ‘da sfilata’ modello francoìs, pochi o nessuno lo rimpiangerà nel suo passaggio all’automotive. L’industria automobilistica specie in questa stagione di crisi abbisogna di ben altre figure!

  7. Che l’ elettrico sia il cavallo di troia per fare entrare la produzione cinese mi sembra molto una scusa per non riconoscere ritardi e scelte sbagliate. Ritardo nell’ elettrico (ricordo che Fiat ha prodotto per anni la 500 elettrica per il mercato americano) . Scelte sbagliate di non aver investito sia nella ricerca e produzione di batterie (vedrei per economia una standardizzazione dei formati e collegamenti) e per non aver realizzato a suo tempo accordi con i produttori come ha fatto la Cina in Africa, un continente a lei nuovo.

  8. -la R5 che la Scenic vendono sotto le attese-

    Le attese di chi? 🙂
    Sono anni (ANNI) che in tanti ripetiamo che ALLE CONDIZIONI ODIERNE avrebbero ventudo ben poco (tecnica generale del veicolo, prezzo, facilità di ricarica in viaggio, presenza di un “ecosistema” vero, facilità di ricarica domestica, etc etc).
    Disamine fatte, rifette e strafatte.

    Ora Marameo ci saluta, e la sua partenza per il settore auto europeo suona un po’ come un “si salvi chi può”.

    1. Dimenticavo:

      Maramao sei stato accorto
      pan e vin non ti mancava
      ma ben prima d’esser morto
      la tua casa cambi tu!

      le borsette assai griffate
      fanno or per te le fusa
      la Régie ha la porta chiusa
      e tu non rispondi più.

      Maramao, Maramao,
      gli altri CEO in coro,
      Maramao, maramao
      Maramao mao

      Maramao qual’è l’importo
      che Pinault già ti mandava?
      Col Tavares giù nell’orto
      comandavi solo tu.

  9. Daniele Giuseppe Eugenio Colombo

    Scusate ma questa volta non sono d accordo , De Meo ha creduto nel progetto elettrico ma ben gestito .
    Ha trasformato una morente Zoe in una fashion R5.
    La R4 in arrivo , Megane e Scenic in produzione.
    Sul fronte Ibrido la Austral E e le altre con stesso powertrain sono al top della tecnologia motoristica .
    Bisognerà capire perché stacca , magari ha ricevuto una offerta a cui non si può dire di no , ma non possiamo dire che su elettrico non ci abbia creduto

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