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De Meo: “L’elettrica non si vende perché il ceto medio si è impoverito”

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Luca De Meo, classe 1967, n.1 Renault. Ha lavorato in Toyota, Lancia, Fiat, Audi, e Seat.

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Luca De Meo, il manager italiano che ha rilanciato Renault, dice la sua sul futuro dell’auto europea. Le regole di Bruxelles per anni hanno protetto le case tedesche “che hanno guadagnato con le vetture più potenti, ora è tempo di favorire le auto più piccole”. La soluzione per inquinare di meno è sostituire il parco auto più vecchio “ma il ceto medio si è impoverito e non ha i soldi per cambiare macchina”.

Ha da poco festeggiato il ritorno all’utile di Renault, con un ricco dividendo agli azionisti. Luca De Meo, già stretto collaboratore di Marchionne e poi manager di punta in Volkswagen, è l’italiano che insegna ai francesi come guadagnare con le auto. In un momento in cui tutti i grandi gruppi europei presentano piani di crisi, lagrime e sangue.

De Meo era uno degli ospiti più attesi al convegno organizzato dalla corrente del Pd “Energia popolare” al Kilometro Rosso, sede del gruppo Brembo ma soprattutto di uno dei principali parchi tecnologici e scientifici del nord Italia. Padroni di casa Giorgio Gori (ex sindaco di Bergamo, che si trova a pochi chilometri) e l’ex presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini. Entrambi ora sono europarlamentari.

“Sono a Parigi, ho risparmiato la CO2 dell’aereo”

Un convegno con cui si è parlato con esperti, docenti universitari ed esponenti politici del futuro economico dell’Italia. Ma soprattutto delle scelte che dovrà prendere a breve la Commissione Ue. Non per nulla attesa a brevissimo da due scadenze importanti. Il 25 febbraio la presentazione del Clean Industrial Deal, con il rilancio delle politiche green per l’industria e di come sostenerlo. Mentre il 5 marzo sarà la volta del tavolo per il futuro dell’auto e la possibile revisione delle regole verso la transizione elettrica. Mentre la Cina si prepara a invadere il mercato europeo.

De Meo, in collegamento da Parigi, ha parlato soprattutto del secondo punto. Prima scusandosi con una battuta per non essere venuto di persona: “Sono giorni un po’ complicati, ma almeno ho risparmiato la CO2 dell’aereo“. Poi ha argomentato, partendo dalla difesa dell’auto elettrica e del suo impatto positivo sull’ambiente. Soprattutto per le piccole vetture, nella mobilità urbana e per i veicoli commerciali.

“L’auto elettrica va bene per gli spostamenti in città”

Gli istituti indipendenti – ha spiegato – dicono che nel 70% dei casi un’auto elettrica ha un impatto inferiore, ma non risolve tutti i problemi, va bene nel traffico urbano e per i veicoli commerciali. Ma nei trasporti intercity come ad esempio i camion, l’elettrico non può fare tutto“. Alla domanda se in assenza di regolamentazione europea il gruppo si sarebbe comunque buttato sull’elettrico De Meo ha risposto positivamente.

Ma con lo stesso distinguo: “La regolamentazione spinge però alla discontinuità. Posso fare una Twingo elettrica per l’uso urbano di chi percorre 50 Km al giorno. La stessa cosa posso fare per un piccolo van urbano, ma non possiamo puntare tutto sulla tecnologia elettrica“. “I cinesi – ha sottolineato il manager – stanno puntando anche sugli ibridi ricaricabili. E nell’industria cinese un esperto di ibridi costa più caro di un esperto di veicoli elettrici“.

De Meo: “Le auto non si vendono perché è crollato il potere di acquisto della classe media”

Va detto, in premessa, che i due problemi sono intrecciati. De Meo si augura che la Commissione Ue ne tenga conto nella revisione dei piani a sostegno dell’industria automobilistica. “Credo che la conclusione  potrà essere di lasciare agli ingegneri la ricerca della miglior soluzione per ridurre l’impatto della CO2. Poi ha spiegato: “In Europa, negli ultimi due decenni, l’età media del parco auto è passata da 7,5 a 12 anni. Aldilà del fatto che abbiamo migliorato la performance delle vetture la massa dell’anidride carbonica che va in atmosfera è dovuta a vetture più vecchie“.

Per essere ancora più chiaro, De Meo ha fatto ricorso a un parallelo che è un compendio di storia dell’automobile e non solo. “Cento anni fa un’operaio poteva permettersi con il suo stipendio di comprarsi una Ford-T, ora non può comprarsi nemmeno una Dacia. Per Di Meo, quindi, le emissioni si potrebbero ridurre acquistando auto più efficienti e meno inquinanti. Ma qui ci si trova un altro ostacolo, di natura sociale.

La Ue ha favorito le case tedesche e i loro modelli più potenti, ma è ora che la regolazione sostenga i modelli più piccoli

L’ultimo tema affrontato riguarda le nuove regole europee e la loro revisione. “La regolamentazione europea negli ultimi 20 anni ha fallito. E ora si vuole trovare la pallottola d’argento per risolvere tutto con l’elettrico“. De Meo punta il dito su Berlino: “I tedeschi hanno prodotto negli anni auto più complesse e pesanti. Con un impatto devastante in paesi in cui la gente compra vetture piccole”.

Queste ultime – ha spiegato – non vengono prodotte “perché la regolamentazione non le rende profittevoli. Abbiamo dovuto aggiungere dotazioni di sicurezza per 400 euro a vettura, se le metti su una Twingo sono tanti soldi, su una grossa berlina invece sono pochi. Da anni dico di prevedere una regolamentazione diversa per le piccole vetture, come si fa in Giappone come le ‘K cars. Una cosa del genere farebbe ripartire l’Italia, la Francia e la Spagna“.

“Con l’AI entra in crisi il lavoratore di livello medio-alto”

L’intervento del manager italiano è avvenuto, ha poi trovato eco in un altro dibattito – relativo agli impatti economici ma anche sociali dell’Intelligenza artificiale. A Di Meo ha risposto indirettamente l’ex ministro del Lavoro Andrea Orlando: “Siamo di fronte a un fatto epocale che non riguarda solo la tecnologia. Finora le innovazioni del digitale hanno colpito i lavori di basso livello e poi hanno messo in crisi i lavori ci concetto e i lavoratori con una preparazione professionale medio-bassa. Ora saranno colpite anche i professioni di di livello superiore con buone conoscenze e livello di istruzione alto. E a questo non siamo preparati”.

E non lo è di sicuro l’industria automotive, già alle prese anche con il “rifiuto” delle giovani generazioni di considerare l’auto come un bene necessario (figuriamoci uno status symbol). La leva del prezzo non può che essere una via necessaria, come teorizzato da Di Meo.

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92 COMMENTI

  1. Nel settore moto i cinesi sono arrivti da tempo, inizialmente con modelli di fascia medio bassa (500 cc) a prezzi ridicoli. Tanto per fare un esempio, la best seller del mercato Benelli TRK 501 costava meno di un terzo del modello BMW a cui si ispirava (diciamo così).
    DA tempo, quindi i nuovi arrivati, ed includo anche le marche indiane, hanno allargato moltissimo l’offerta proponendo modelli per tutte le tasche e tutte le esigenze, anche nel settore scooter.
    Il mercato ne ha tratto un grande beneficio e tutti i “vecchi” produttori, sia europei che jap, nel 2024 hanno migliorato il numero di immatricolazioni.
    La concorrenza ha fatto bene a tutti: i consumatori che hanno potuto scegliere moto finalmente alla loro portata e le Case, anche quelle europee, che hanno incrementato le vendite, inclusi i modelli premium.
    Perché nel settore auto ciò non avviene? Di cosa hanno paura le Case europee? Forse del fatto che da moltissimo tempo non fanno vera innovazione, che i motori siano uno o poco più per ogni Casa (i 3 cilindri declinati su un’infinaità di modelli e brand) e che moltissime delle innovazioni degli ultimi anni siano in realtà già di produzione cinese (elettronica, infotainment, schermi, sensori, …. forse anche l’acciaio).

  2. so che adesso verrò attaccato da tutti, ma (in soldoni) all’epoca del caro prodi “guadagneremo di più e lavoreremo di meno” fine anni ’90, tutto è stato impostato sulla crucconia: una italia senza materie prime ma con una storia importante in lavorazioni si è trovata a non essere più competitiva coi prezzi (dopo non ci si lamentava della delocalizzazioni?), costo della vita raddoppiato e fine del risparmio.

    se allora con dodici mesi (es.) di stipendi si comprava una auto, quanti ne occorrono adesso? e tutto il resto a cascata..

    se si discute della sparizione del “ceto medio” e di impoverimento generale, cerchiamo almeno di essere intellettualmente onesti sui perché.

    • Dall’introduzione dell’euro in poi l’Italia ha sempre avuto un saldo commerciale positivo ed è diventata il secondo Paese esportatore d’Europa dopo la Germania. Se la competitività delle imprese italiana è stata ottenuta comprimendo i salari anzichè investendo in tecnologia e innovazione non è colpa dell’euro.

      • non ho scritto esportazioni = vendita prodotto proprio.

        io intendo esattamente “lavorazione” (di qualsiasi tipo): prodotti grezzi da altri paesi, lavorati e rispediti al mittente. quello che adesso svolgono bulgaria, polonia, ungheria e in cui noi eravamo l’eccellenza.. soprattutto meccaniche (che non vuol dire automobili).

        -se allora con dodici mesi (es.) di stipendi si comprava una auto, quanti ne occorrono adesso? e tutto il resto a cascata-
        questa sopra è la domanda a cui rispondere e a cui fa riferimento de meo: il costo della vita italiano. ho infatti chiesto onestà intellettuale e non, come sembra di capire, “padrone boia”..

        poi ci si può inventare di tutto (imprese solo brutte e cattive), ma che l’euro non sia nato su economia tedesca.. grecia dice niente?

        PS: un tempo c’erano le pensioni inps e quelle inpdap: le prime “floride” e le seconde in rosso totale.. le prime dei lavoratori settore privato e le seconde del settore pubblico (quello delle baby pensioni per intenderci): anziché mettere a posto e penalizzare solo quest’ultimi, hanno accorpato le 2 e penalizzato tutti.. che dio ti maledica sempre, monti.

        • La perdita di potere d’acquisto dei salari italiani è un dato di fatto certificato da Bankitalia e Istat. Ed è esattamente proporzionale alla perdita di produttività del lavoro, che è un fenomeno italiano senza uguali in Europa. Affastellare argomentazioni un tanto al chilo non aiuta a capirne le cause.

          • Sinceramente capirne la causa può essere interessante ma non risolve il problema, che dire a DeMeo e soci… vendete le auto elettriche a chi non ha avuto perdite di potere di acquisto (industriali, CEO, evasori fiscali o comunque in genere chi vive di rendita) e nkn lamentatevi se poi non raggiungete i target prefissate dalla UE e lasciate che i lavoratori/pensionati “normali” continuino a acquistare in base al loro reddito ovvero auto usate come già ora stanno facendo.

          • Cioè chi è riuscito in vari modi a mantenere o contenere le perdite del potere di acquisto è a priori un imbroglione o “in genere chi vive di rendita”? Mai per capacità proprie?
            E in contrapposizione ovviamente ai lavoratori “normali”, gli unici degni vero?

            Che bella visione livorosa della società.

          • @massimo rispondevo a @antonio, credevo si capisse…. quel che non si capisce è il suo commento.

            Aveste la gestione dei commenti che permettesse di fare reply anche dopo diversi livelli, il flusso delle discussioni sarebbe molto più semplice da comprendere.

          • Massimo, questo più che un film è un documentario sull’Italia, i film fantasy li guardano altri (e lei sa bene a chi mi riferisco), e se qualcuno come Marco crede che siano favole metropolitane farebbe bene a leggere un attimo i dati sulla ricchezza kn Italia, quelli purtroppo le favole non le raccontano
            https://valori.it/rapporto-oxfam-2025-disuguaglianze-italia/#:~:text=La%20ricchezza%20%C3%A8%20fortemente%20concentrata,detenuta%20dal%2090%25%20pi%C3%B9%20povero
            Poi se uno vuole credere che l’Italia sia il paese perfetto dove la ricchezza è spalmata, gli stipendi aumentano e gli italiani non comprano ville col fotovoltaico, auto elettriche, cibo bio, e nessuno pensa di espatriare perchè ovunque è meglio che qui .. bhe liberissimo di crederci … ammesso che trovi ancora qualcuno che ci crede.

          • Anche lei ha visto un altro film. Anzi, sempre o stesso che la ossessiona. Ok, le disuguaglianze sono aumentate. Provi a chiedersi perchè

          • Egregio Degli Esposti, non è forse lei il giornalista economico con decenni di esperienza che fa a meno di leggere i dati su internet perchè li sa di suo? e chiede a me di chiedermi il perchè dele disuguaglianze che sono aumentate e magari illustrarle a tutti, dando così fine alle mie ” ossessioni” ?
            Ce lo spieghi lei (magari con dei dati e non solo con le consuete risposte copia e incolla) così magari riusciamo ad accullturarci anche tutti noi, uscendo dall’analfabetismo funzionale che ci contraddistingue … Aspettiamo ansiosamente una sua illuminante risposta a riguardo.

          • Vedo che a lei piace vincere facile giusto? al posto di mettare dati che confutino quanto io scrivo mette come sempre battutine che immagino piacciano molto ai suoi lettori. Capisco capisco

          • No Antonio. Lei ha scritto 9.388!!!! commenti su questo blog e nemmeno una volta ha preso atto delle risposte che le vengono date. Quindi risponderle nel merito è solo una perdita di tempo.

    • Il problema che lei segnala è reale, ma, come spesso accade per situazioni di questo tipo, la genesi è multifattoriale. In Italia scontiamo errori tanto nostri quanto della UE quanto degli USA. Se osserva quanto è accaduto nel mondo occidentale vedrà che in molti paesi, non solo in Italia, il cosiddetto ceto medio ha sofferto e soffre. DI questo fenomeno abbondano analisi e sono state proposte possibili soluzioni, ma onestamente non so come andrà a finire. Forse, con cento anni di ritardo, è arrivato il “tramonto dell’occidente”

  3. Certo che lasciare agli ingegneri la scelta tecnica farebbe abbassare la CO2 e gli altri inquinanti.
    Il problema è che gli ingegneri trovano le soluzioni, ma chi decide sono i manager.
    Gli stessi che hanno deciso che andava benissimo installare i defeat device.
    Ne hanno pescati parecchi, non solo certo VW. Renault pure.
    Quindi forse forse il legislatore ha ragione ad impostare le regole. Altro che mercato libero

  4. che problema c’e’ , diamanti , pietre preziose e oro non se li possono permettere in molti , cosi’ le auto lasciamole nei concessionari e usiamo cio’ che abbiamo .

  5. Il ceto medio si è impoverito grazie alla politica (mille grazie!). Poi ci sono i prezzi esorbitanti di nuovo ed usato: nel 2019 ho preso usata una splendida bmw 328i msport con 23k€ e 33kkm del 2015 ufficiale bmw, mettendo da parte piano piano il necessario. Ieri per curiosità ho guardato quanto servirebbe per trovare una vettura identica del modello attuale.
    Bmw 330i msport con praticamente stessi km e stessa anzianità, da un rivenditore non bmw: 37k€, ovvero QUATTORDICIMILA euro in più a parità di tutto.
    E poi la colpa è solo del ceto medio impoverito.. Non mi fate bestemmiare va..

  6. Ah non invece vero per i prezzi marziali, stellari, inverosimili che si ostinano a mantenere (in accordo dei cartelli fatti con le altre case automobilistiche), non per mantenere i loro super margini di profitto, vero?
    Ma a scuola, alle università non c’hanno sempre insegnato che Il prezzo di mercato di un bene è determinato dall’incontro tra domanda e offerta?

  7. Ciaone, De Meo, ciaone.

    L’ha dichiarato lui in un’intervista del 06/09/2023 concessa dal salone di Monaco al “più prestigioso mensile automobilistico italiano”:
    “QR: E la cosiddetta guerra dei prezzi?
    De Meo: È un tema complesso, perché alla fine hai come la sensazione che tutto il sistema, compresi i media, ti stia spingendo ad abbassare i prezzi. Ma se i costi non si riducono di pari passo, o non hai la prospettiva di abbassarli in fretta, si rischia di creare le stesse condizioni che a un certo punto hanno portato tutti i costruttori europei a essere in difficoltà dal punto di vista economico. Volete un’industria così o volete un’industria che magari vende qualche macchina in meno, ma è sana? Quando sono arrivato alla Renault, la mia scelta l’ho fatta: la dimostrazione è che oggi guadagno come la Renault non ha mai guadagnato in 125 anni di storia, molto di più rispetto a quando facevo un milione di auto in più. Concorrenti tipo Tesla possono permettersi di aggredire i prezzi, ma io penso che dobbiamo essere coerenti con quello che abbiamo fatto negli ultimi tre anni. E non cadere nella trappola dei ribassi.”

    Con una testa così, la Cina è là che se la ride della grossa: ha già vinto su tutti i fronti, anche nelle auto termiche, non solo in quelle elettriche.
    Da qui al 2035 si sentiranno certi botti che i capodanni a Napoli sembreranno un mortorio.

    • Il gruppo Renault fra i costruttori europei è fra quelli che fa prezzi più concorrenziali. Con Dacia ma anche con Renault. Mi paiono più assurdi i listini di Skoda e FIAT.

    • Perchè la Cina ride: perchè si può permettere costi piú bassi.
      Dove starebbe l’errore nel ragionamento di DeMeo? I prezzi se non tengono conto dei costi – anche di sviluppo – non sono sostenibili.
      Nel mentre i tedeschi hanno spinto per inserire nelle auto contenuti ‘di sicurezza’ finora appannaggio delle vetture premium (i loro prodotti) portando alla morte delle offerte economiche.
      La cina si avvantaggia di furti intellettuali laddove è indietro (anche grazie soprattutto ai tedeschi ed alle loro furbissime joint venture) e di una fortissima spinta dello stato laddove noi non siamo avanti.
      Anche Eugenio ride? perchè se così fosse non ne capirei il motivo, sinceramente.
      Ah, tanto per ricordare: Renault è quella casa che già un decennio fa inseguiva l’elettrico accessibile. Eugenio sostiene i petrolieri?

      • “Dove starebbe l’errore nel ragionamento di DeMeo? I prezzi se non tengono conto dei costi – anche di sviluppo – non sono sostenibili.”

        L’errore di De Meo sta nel non volete vedere che Tesla, per abbattere i costi e poter proporre auto di segmento D che sono da tempo arrivate a costare meno di tutte le altre auto dello stesso segmento (e parliamo di Alfa Romeo Giulia e Stelvio, Audi A4, BMW Serie 3, Mercedes Classe C, ecc.), ha scelto la strada di rivoluzionare il modo di progettare e costruire automobili.
        E tale rivoluzione ha poi permesso a Tesla, unico produttore ad aver mai fatto tale cosa, di ABBASSARE i prezzi man mano che i costi iniziali venivano ammortizzati, pur mantenendo un sano margine di guadagno. Strada che De Meo, Stellantis, Ford e le giapponesi si rifiutano di seguire perché ingessati nei vecchi metodi di progettazione e costruzione.
        La verità è che a De Meo di vendere più o meno auto non frega assolutamente nulla fino a quando riesce a garantire al suo CdA degli utili d’oro con una politica di costante aumento dei prezzi. Quando questo giochino si romperà e i cinesi invaderanno il mercato con le auto piccole ed economiche di cui lui ciancia soltanto e che loro già hanno, lui avrà comunque la sua sana buonuscita, e per il resto saranno c***i dei dipendenti Renault.

        • Tesla non mi pare un esempio di come si conduca un azienda con ottica di lungo periodo. Esempio: i SuC sono un punto di forza? azzeriamo il team che li ha creati e gestiti.
          L’abbassare i prezzi è stato funzionale al vero must del CEO, la raccolta fondi: il numero di auto vendute che porta valore azionario, non margini, sulla spinta di promesse mirabolanti (raddoppio anno su anno, guida autonoma, Semi, Model 2..)
          Dopo l’innovazione iniziale ha buttato tutte le risorse su giochi (Cyber Truck) e oggetti esterni all’auto. La gamma consta di cinque modelli di cui due ‘accessibili’ da 40/45K€ di prezzo d’attacco e gli altri che puntano ai 100K€, con un modello prodotto principalmente in Cina – e torniamo alle condizioni competitive di sistema.
          Per quanto riguarda gli utili Renault, come detto da altri sono lo scopo di ogni azienda sana, non una colpa da scontare – ed è in loro assenza che i dipendenti vanno a casa. Tranne che per Tesla, dove i licenziamenti arrivano in concomitanza con la richiesta del principale azionista di avere 63 MILIARDI di bonus e diritti di voto pari al totale delle azioni che ha venduto.
          Tesla esempio da seguire? mah..

          • Il masterplan di Tesla è assolutamente di lungo periodo, ma non pretendo che lo abbia letto.
            Posso concordare sul fatto che il Cybertruck sia stato un errore e anche poco sensato dal punto di vista del masterplan, a meno che non ci sia stato lo scopo di introdurre alcune innovazioni in produzione per poterle utilizzare in modelli più economici in futuro.
            È inoltre possibile che Tesla sia all’ennesimo punto di svolta, dove molti analisti sono già caduti non capendo le ragioni che portano ad azioni che poi spiazzano il mercato.
            Insomma, il mio parere resta che Tesla sia un oggetto complesso che è ciò che è grazie al coraggio e alla follia di Musk

    • E’ una Stronzata dire che una Citycar Elettrica va bene per gli spostamenti in Citta’ !!!! Dicevano la Stessa Cosa parecchi Anni fa anche della SMART …. Valida Solo per la Citta’ … Ma io con la Mia SMART Diesel ho fatto gia’ 298.000 km. (Dueventonovantottomila) e quasi Mai in Citta’ e un Terzo in Autostrada !!!!!!

      • Esatto.
        Con una citycar ICE ci vai anche da Milano a Reggio Calabria (scomodo, ma ci vai). Tutti si ricordano le migrazioni di gente che tornava “al paese”non la 127.
        Con una citycar BEV lo puoi fare?

        • È anche una questione di scelte: da un lato restare ancorati a una risorsa che per quanto lentamente è in esaurimento ed è inquinante, dall’altra passare a qualcosa di più moderno, più sicuro e meno impattante.
          Chi si ferma, è perduto.

          • Chi si ferma non è perduto semplicemente si adatta a quello che il suo reddito gli permette e pensa .. vadano pure avanti gli altri io ci penserò fra 10 – 20 anni ..e giusto o sbagliato che sia stiamo parlando del 95,8% degli italiani.

          • antonio: “stiamo parlando del 95,8% degli italiani.”

            Massì, facciamo anche 105.,8%….
            Mi spiace essere poco rispettoso ma tutto questo astio verso chi vive una vita normale senza sentirsi sotto un ponte non ti fa vivere affatto bene.
            Non sono tutti poveri gli taliani. Spesso si preferisce pensare che la propria situazione sia quella di tutti gli altri per alleviarsi la coscienza ma non è così.
            E non capisco nemmeno perchè perdere tempo a scrivere gli stessi commenti quando la tua situazione è “pensarci tra 10-20 anni”… sono 10 anni in cui continui a macerare astio verso chi spende quello che guadagna.

          • Endyamar … astio? Ma quale astio e astio questi sono numeri, percentuali, realtà dej fatti altro che astio.
            Sinceramente se la % restasse al 4 2% (il 95,8 che ho prima scritto deriva dal 100% – 4.2%) o andasse al 95% come jn Norvegia non mj farebbe dormire ne un minuto in più ne uno in meno, io so cosa viglio/posso fare di quel che fanno gli altri non me ne può fregar dj neno.
            Quello che non capisco è però perchè molti negano l’evidenza dei fatti (magari cercando qualche sistema per cambiarla) e credono (o fanno finta dj credere) a delle previsioni dettate dall’alto che immancabilmente (quantomeno fin’ora) non trovano poi un riscontro nella realtà dej fatti cercando poi il “nemico” (l’italiano stupido e analfabeta, le lobby, i poteri forti …. j rettiliani ) per giustificare i mancati raggiungimenti dej target e se qualcuno glielo fa notare diventa automaticamente un astioso e invidioso con ridotte capacità cognitive.

    • Se Renault guadagna come non ha mai guadagnato significa che ha abbondanti mezzi per abbassare i prezzi.
      Così potrebbe vendere di più e continuare a fare lauti utili.
      Ma di solito, tolta tutta la retorica, l’imprenditore (*) non è interessato al lavoro ma al profitto, il lavoro vero con scarso profitto lo lascia al dipendente.
      Poi, piange.

      (*) scrivo imprenditore ma vale anche i vari dirigenti, amministratori ecc. che in genrere sono dipendenti.

  8. “Abbiamo dovuto aggiungere dotazioni di sicurezza per 400 euro a vettura, se le metti su una Twingo sono tanti soldi, su una grossa berlina invece sono pochi. Da anni dico di prevedere una regolamentazione diversa per le piccole vetture, come si fa in Giappone come le ‘K cars‘”

    Il cavolo. Io sono assolutamente contento che anche sulle auto più piccole non si lesini per la sicurezza. Devono abbassare prezzi e margini, se no continuare semplicemente ad essere lapalissiani “eh, il ceto medio s’è impoverito” non farà vender loro più vetture!

  9. E chi l’ha impoverito?
    Questa sembrerebbe la domanda fondamentale… oltre a cosa fare per invertire la tendenza.
    Ad esempio si potrebbe ridurre i compensi di lorsignori, non si faranno miracoli ma qualcuno potrà permettersi qualcosa in più.

  10. Mah. Mi sembrano discorsi tipici di l’arte e di chi non vuole e non è interessato al cambiamento. Allora. Prima di tutto è sbagliato ridurre l’elettrico al soll.scenarip urbano. Mi spieghi questo grande statista io perché non dovrebbe essere la scelta migliore per ambiente e portafoglio usarla da pendolare fra Varese e Milano. Per esempio. O perché non è la scelta ideale per il weekend. Quando vado fuori porta o visito altre regioni. O perché non è la scelta ideale per viaggiare in europa. Poi se fate elettrici come la 500 elettrica che costa come una tesla o fate pagare una Yaris cross 30k con pagamento mensile obbligatori o quasi, qui non è il ceto medio che è impoverito la causa (ceto che è impoverito da una costante speculazione dei prezzi mirata solo a mantenere o aumentare lo status quo dei fatturato a fronte di una domanda che cala e senza giustificazioni quali innovazioni o altro). Aggiungiamo poi che se i go erano remano contro e se anche con il pnrr non siamo in grado di offrire costantemente detassazioni serie per chi usa l’elettrico (vedi Bonis colonnine sparito) beh allora chiadimoci se non abbia ragione Musk nella sua battaglia per avere persone al servizio della gente. E mi riferisco all’Europa. Italia non la considero neanche visto lo stato in cui versa

    • Bhe insomma …Musk è ministro di un certo Trump che vuole che noi si spenda un botto in armamenti e mette dazi a destra e manca … forse quando intendeva pensare alla gente credo jntendesse pensare a quelli che nel giardino hanno la bandiera a stelle e strisce non certo il tricolore.

  11. Corriamo tutti a far soldi non per investire in una polizza o in beni per la famiglia, ma per un’auto a pile. Pazzesco.

    • L’EV di per sè è già una mezza polizza vita.
      Pazzesco che la gente non lo comprenda, al netto ovviamente dei prezzi troppo elevati, riconosciuti anche da chi accetta di ridurre le proprie entrate (eccessive) nemmeno di un centesimo.

      • E ci sono anche modi per risparmiare, come hanno testimoniato tra i commenti alcuni lettori di Vaielettrico.
        E ancora per un po’ si potrà beneficiare della bassa domanda di auto elettriche usate.

  12. Le sanzioni contro la Russia sono servite per alzare il prezzo del gas e favorire quindi l’elettrico. Questi i fatti. Questo è quello che la UE vuole, costi quel che costi.

    • Noi direi proprio che ha favorito l’elettrico, anzi è il contrario, visto che l’aumento del prezzo del gas ha causato l’aumento del PUN e di conseguenza i costi dell’elettricità. Le direi di riguardare meglio i fatti

      • È aumentato anche il PUN dell’elettricità prodotta da fonti rinnovabili?
        Se fosse così, non avrebbe senso, dato che il suo prezzo dovrebbe essere distinti da quello della produzione di gas.

    • Se il gas costava meno, allora sarebbe costato meno anche produrre elettricità. Conseguentemente le auto elettriche sarebbero state ancora più convenienti.
      Immagina tu se avessimo avuto il PUN intorno a 0,06€/kWh.
      Vedo che non si analizza a tutto tondo.

    • Il gentile sig. putin il gas ce lo ha aumentato e portato alle stelle prima ancora di cominciare l’invasione dell’Ucraina.

  13. Che immenso ciurlatore nel manico…
    Lui è a capo di Renault, quindi avrebbe immediatamente due strumenti per incrementare le vendite delle sue elettriche, ridurre i margini e quindi il prezzo di vendita, e alzare gli stipendi dei suoi dipendenti in modo da dar loro più potere d’acquisto.

    Ma non può e non vuole farlo, perchè il suo mandato è arricchire gli azionisti, nessun altro, cosa che gli viene benissimo visto che hanno appena annunciato utili record per il 2024. Quindi via con le solite distrazioni di massa, le cattive regole Euro, eh le premium non van bene elettriche (mi spiega allora il successo di Tesla, o per prendere un produttore classico bmw?), eh l’Europa che vuole tutto elettrico (lo sa lui come tutti noi che l’Europa ha solo detto “zero co2”, come arrivarci è esattamente compito loro)… solite supercazzole.

    Ma qualcuno in sala che ha osato fargli una domanda? O tutti genuflessi all’ennesimo “capitano coraggioso”?

    • ok il fatto che volendo, almeno per i dipendenti sotto il suo controllo, avrebbe il potere di mitigare la situazione e ok anche per il fatto che potrebbe abbassare i prezzi delle auto che vende (anche se in realtà bisognerebbe vedere che margini hanno..)
      ma di fatto non sta dicendo caxxate.
      in italia gli stipendi negli ultimi 20 anni non sono cresciuti quasi per niente, di fatto il ceto medio si è veramente impoverito

      • Non si tratta solo di denaro ma principalmente delle qualità dell auto di adesso,troppo sofisticate,di qualità generale mediocre e anche difficili da gestire.

      • @ale
        … e chi è che non ha aumentato i salari, anzi in rapporto al costo della vita sono calati?
        Lui l’ha fatto per il settore auto ed i suoi colleghi in tutti gli altri settori della vita umana.
        Ora ci dicono che la classe medio/bassa non ha soldi?
        Wow! che intelligenza…e lui invece… si è parimenti impoverito?

    • In realta’ e’ un solo strumento, mi perdoni. Se aumentasse gli stipendi, ridurrebbe anche i margini, visti i costi piu’ alti.

      A margine, mi sembra di ricordare che Renault avesse schemi aziendali per favorire l’acquisto di auto del gruppo piuttosto generosi, se confrontati con Fiat e poi Stellantis.

    • Non fanno mezzi pesanti e, casualmente, l’elettrico sui mezzi pesanti non ha senso.
      Sommetto che se fossero nel settore nautico e non riuscissero a costruire barche, “casualmente” non avrebbe senso l’elettrico nemmeno nella nautica.

      Intervento vergognoso di una classe imprenditoriale vergognosa.
      Ma, come hai detto giustamente tu, il suo mandato è verso gli azionisti.
      Prima o poi scoprirà che per fare “il miglior utile di sempre” basterà chiudere tutto e vendere tutto. L’azienda chiude ma quell’anno fan davvero il botto di utili! 😀

      • Non fanno mezzi pesanti????
        Informarsi, prego, prima di fare affermazioni ridicole.
        Tra l’altro nell’anno in corso inizierà la vendita anche di camion BEV.

        • “nell’anno in corso inizierà”

          Difficile capire che parlavo di mezzi pesanti elettrici, vero? Troppo complesso capire il contesto di una frase senza bisogno di rispiegarlo con mille parole. Me ne rendo conto.
          Ma mi dispiace, non adotterò il famoso approccio Luttazzi. (cit. “Il telegiornale andrà in onda in forma ridotta per venire incontro alle vostre capacità mentali”)

          • Camion BEV (=mezzi pesanti elettrici), li fanno già elettrici fino a 26 tonnellate, ti può bastare? Ora in aggiunta stanno per iniziare a vendere anche trattori stradali BEV.
            Hai scritto una cosa non vera, la tua frase non ha nessun senso, non c’è modo di rendere sensato un concetto che non lo è.
            Il fatto di avere in gamma furgoni e auto da anni non basta, il fatto che nemmeno Elon riesca a uscire dalla fase Beta non conta, solo le tue piccole miopi accuse sono importanti. E se ti si contraddice, è perchè non si è abbastanza intelligenti? Ah beh!

    • -Che immenso ciurlatore nel manico…-

      Se posso agganciarmi con la mia consueta malignità… eheh…
      Ma non è Marameo quello che vendeva a poco meno di 20.000 euro la Dacia Spring (completa di CCS, ok, ma chi si compra un’auto elettrica senza CCS e con ricarica a 7 kw secondo me è un masochista) ovvero sia la Renault City K-ZE, ovvero sia la Dongfeng Venucia e30/ Aeolus EX1… Che sappiamo cosa costano in Cina…

      Ma non è sempre Marameo che la Renault 5 a 25.000 euro forse sì, vedremo ma quasi di sicuro non con la ricarica rapida?

      La classe media si è impoverita, che barboni, non possono comprare le auto elettriche. ehehehe…

      • Eh ma da un figlioccio di Marchionne che ti aspetti? A parte il solito chiagn-e-fott?
        Tesla e bmw sono li a mostrare che le premium elettriche si vendono e pure bene, sarà che le francesi premium non hanno il minimo appeal? Cioè a parte se sei sciovinista o hai pessimi gusti, tu tra 50k di Renault Rafale (o la 508 per dirne un’altra) o una i4 (o la model 3 se hai la sindrome della mano aliena come il dott. Stranamore) che ti prenderesti?

        • Scelta secca tra quelle dette: BMW tutta la vita.
          Non sto dicendo che mi piace. Dico solo “scelta secca”.

          • Sono borderline: dal punto di vista dei contenuti, in particolare quelli tecnologici sì, se parliamo di qualità costruttiva e servizio al cliente da premium, effettivamente no.
            Ma non starei ad andare troppo per il sottile, il concetto che ha espresso Luca non è influenzato da questa discussione filosofica sulle differenze importanti di DNA tra Tesla e BMW.

          • Lo so lo so, e sono il primo a non ritenerle tali.
            Fatto sta che riescono a vendere tantissime auto sopra ai 50k (le Model Y dual motor che vedo in giro son più delle entry model) ovvero nello stesso range delle premium, questo volevo dire.

    • -Ha da poco festeggiato il ritorno all’utile di Renault- cit. articolo

      analizziamo “ritorno all’utile”:
      ritorno = riavere, tornare a.
      utile = l’utile è il risultato economico cioè il guadagno che hai maturato in un certo periodo: per un’azienda è dato dai ricavi di vendita meno i costi.
      Se il risultato di questa sottrazione è negativo, cioè i costi sono più grandi dei ricavi, il risultato economico negativo si chiama perdita.

      ne consegue che se sono TORNATI all’utile nel 2024, i precedenti anni non lo erano. quali dividendi si sono quindi spartiti gli azionisti nei 2021/22/23?

      commentare solo “ricco dividendo per gli azionisti”.. dai su

      poi non capisco la pretesa che un’azienda non debba trarre profitto dalla sua attività: non mi sembra che i qui “lamentatori” lavorino gratis, o sbaglio?

      mi ricorda tanto l’invida/odio verso “il padrone” di proletaria memoria..

      • Le case europee piangono miseria ma invece di intascarsi tutti i 4,3 miliardi di margine operativo, FORSE avrebbero dovuto investire di più nella ricerca e sviluppo di auto elettriche di buon livello o ridurre i listini.

        La verità è che stanno facendo pressione nell’abolizione dei limiti di emissioni per AUMENTARE i margini a breve termine facendo business as usual invece di investire per migliorare i prodotti.

  14. Quindi la risposta alla supremazia tecnologica cinese, SAREBBE il 1.0 tre cilindri?

    Dr De Meo, sinceramente, mi aspettavo una risposta diversa e piú articolata. Di certo questa cosa potrà valere in EU se favorita da leggi e dazi.
    Ma fuori dall’EU i cinesi faranno un solo boccone delle piccole termiche. Per non parlare delle medie.
    Mia opinione.

    • E a vedere il successo del meeting di BYD a Torino coi terzisti, potrebbero pure avere successo in Europa nonostante i paletti, e portandosi via pure l’indotto, e per noi come sistema Paese potrebbe anche non essere una cattiva notizia. Arrivasse la Seagull a 15k€ prodotta in Europa con componentistica italiana, a quel punto un bel chissenefrega se non è una Renault.

      • Da notizia di prima mano, visto che al meeting di Torino con BYD c’era anche mia figlia vi posso dire che i terzisti non vedono l’ora che BYD arrivi in Italia

        • E una volta che Byd sarà in Italia, dopo che avrà imparato da loro a produrre componentistica a una qualità comparabile, si metterà a fare componenti da sola e quelli che aspettavano con ansia l’arrivo di Byd piangeranno in turco (o cinese…). Vedasi la fine di tutte le joint ventures fatte in Cina. La storia non insegna nulla a quanto pare.

          • BYD non ha nulla da imparare. Viene in Italia solo per evitare i dazi, con componenti europei assemblati nella fabbrica europea in Ungheria. Poi ne aprirà una seconda in Turchia

  15. Il tema del ridotto potere di acquisto della classe media è un nodo centrale. Gli stipendi in Italia sono fermi da 20 anni, e in questo arco di tempo molti beni hanno raddoppiato il loro prezzo. È chiaro che molte famiglie hanno altre priorità rispetto a quella di cambiare auto.

  16. Ci credo molto poco che sarebbero andati lo stesso sull’elettrico se non fossero stati costretti. Probabilmente avrebbero fatto come la toyota con la mirai.. Giusto un auto per dire di averla. Sul discorso ibrido ha ragione. Elettrico non può andare bene per tutti. Anzi l’effetto ban rende le auto ev ‘antipatiche’. Avrebbero dovuto lasciare che le EV si autoimponessero magari incentivandole solo in caso di sostituzione con auto vecchia inquinante. Per le dotazioni di sicurezza dobbiamo metterci d’accordo. Se salvano le vite sono giuste, se sono solo un costo allora è un problema.

  17. Ah, ah, ah!

    Gran comico quell’uomo! Che sagoma! Ma chi gli scrive le battute!?

    Lasciare agli ingegneri il compito di ridurre la CO₂, magari intervenendo sul software delle centraline, come hanno fatto in Volkswagen?

  18. De Meo ha purtroppo ragione quando dice che molti cittadini europei un auto nuova non se la possono permettere e che la commissione UE ha sbagliato cercando di correggere le scelte dei cittadini con le multe. La commissione UE ha messo nello stesso pentolone troppi traguardi (auto elettriche, case green, ritorno agli habitat naturali, abbandono della plastica, produzione di energie rinnovabili ecc) e tutte queste iniziative, ideali sui lunghi periodi, sono molto costose per cittadini e industrir sul medio / breve termine soprattutto dopo una pandemia e una guerra che ha fatto esplodere in Europa i costi energetici mettendo a tappeto persone e industrie e favorendo solo paesi con costi energetici inferiori e norme ambientali (quando ci sono) molto meno restrittive delle nostre. I risultati di questa politica col paraocchi li stiamo vedendo, ultimo in termini di tempo sono state le elezioni in Europa con una ascesa dei sovranità e delle destre (che tradizionalmente non sono proprio ambientaliste) non ultime quelle in Germania che hanno spazzato via la coalizione semaforo. Ora vedremo se nei prossimi anni ci sarà un compromesso tale da rendere accettabili queste regole anche in vista della rivoluzione dell’AI che sicuramente aggraverà la situazione occupazionale/salariale, o resterà la linea oltranzista, purtroppo i tempi per trova e attuare dei correttivi sono molto stretti e i costi sono enormi che si sommano ad altri (riarmo, welfare, rinnovamento industriale ecc) altrettanto a breve scadenza..personalmente ho molti dubbi e quasi nessuna certezza … e dubito che la scelta di una clio piuttosto che un AUDI 6 sia risolutivo per l’Automotive euroeo e di tutti i problemi sopracitati ma speriamo che, come dice Draghi, in Europa non si parli ma si faccia ….. vedremo.

  19. Parzialmente d’accordo su tante cose, meno su altre. Si sono dovuti aggiungere 400 € di dotazioni di sicurezza sulla Twingo, ok. Peccato però che io di Twingo ne ho due, identiche, una a benzina ed una elettrica e quest’ultima costa di listino 10.000 € secchi di più rispetto all’altra. La vecchiaia media si è impoverita, vero, ma non era proprio lui che diceva che bisogna fare più profitto vendendo meno auto? Io sono un cliente fedele di Renault ma mi sa che la Twingo ze è prima che ho comprato se loro continuano a mantenere questi prezzi. Una Scenic a 50 k€ è follia

  20. Se sono realmente le sue parole male…. Se sono una storia narrata dal giornalista male ancora di più… Zero vendite sono la realtà e non certo perché il ceto medio è povero è solo stufo di monate green tanto al kg!

  21. Non sono troppo d’accordo sul discorso dell’ibrido, mi sembra un ragionamento molto a breve termine, ma per parlarne seriamente dovrei scrivere un paper anziché un commento.
    Sulla questione della regolamentazione e delle auto piccole ha sicuramente ragione da vendere: non si capisce perché se il problema è prima di tutto ecologico si continui con un modello di automobile pesante e costoso da utilizzare come un coltellino svizzero, quando se nella quotidianità hai bisogno di un “cacciavite” il coltellino svizzero non è l’ideale. Quindi sono d’accordissimo sul fatto che la regolamentazione favorisca esclusivamente i mezzi più ecologici, quindi esclusivamente quelli elettrici, e in particolare quelli piccoli che quindi hanno impatto ecologico e energetico sicuramente minore.
    Chi vuole il macchinone con 7 motori e 9 alimentazioni perché ha l’ansia di non poter andare dall’altra parte del mondo in auto, il mezzo che preferisce può pagarselo benissimo da solo.

    • Infatti, Mi sembra di aver letto che sia in Norvegia che in Francia si voglia tassare le auto in base al peso .. e questo sarebbe giusto… si avvantaggerebbero le piccole…

      • No che non sarebbe giusto, perchè non sarebbe un rendere piú accessibili le piccole bensì solo piú elitarie le medie e le grandi (fossero anche auto da famiglie stile DR6, per fare un esempio da ricchi possidenti).
        La tassazione non sarebbe a togliere, solo ad aggiungere.

        • Allora tassare in base alla massa per passeggero?

          Visto che tutti i veicoli recenti “sanno” chi non ha allacciata la cintura di sicurezza, perché “sanno” dove c’è seduto qualcuno, potrebbero fornire un numero medio (calcolato privatamente dalla centralina a bordo) alle autorità nazionali e/o europee per il calcolo della tassa, senza rischi legati alla riservatezza.

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