I data center rilanciano gas e carbone: addio all’obiettivo di riduzione della CO2

La domanda di energia da parte dei data center potrebbe cambiare le previsioni sulla transizione energetica. Rilanciando i consumi dei combustibili fossili e rallentando il calo delle emissioni della CO2. Il risultato sarà il fallimento degli obiettivi di lotta al cambiamento climatico al 2030. 

E’ quello che sostiene l’ultimo rapporto New Energy Outlook di BloombergNEF. Gli analisti scrivono che rinnovabili e batterie copriranno non più della metà della domanda energetica dei data center al 2035. Ma quasi due terzi della produzione aggiuntiva deriverà da carbone e gas. Risultato: i data center contribuiranno a prolungare la vita delle centrali alimentate da combustibili fossili.

Secondo BloombergNef, la domanda aggiuntiva di energia dei data center sarà coperta per meno della metà da rinnovabili e batterie

Se ci si pensa, il ragionamento è quanto mai intuitivo. La domanda globale di elettricità è destinata ad aumentare per l’uso crescente dell’intelligenza artificiale. Nonché dall’espansione dei data center. Le aziende tecnologiche hanno bisogno di garantirsi un’alimentazione elettrica continua. Ecco perché alcune aziende hi-tech si sono rivolte all’energia nucleare. Ma altre considerano il gas naturale – e in alternativa il carbone – come la fonte di energia più abbondante e immediatamente disponibile.

Con tutta una serie di danni e costi collaterali. Per esempio, farà aumentare i costi per la sanità pubblica in tutto il mondo avanzato. Lo ha messo ben evidenza uno studio condotto dall’Università della California, Riverside e dal California Institute of Technology

L’inquinamento crescente è stato collegato a una serie di problemi di salute, tra cui tumori, asma e altre malattie respiratorie. Secondo la ricerca, l’uso dei data center ha avuto un costo per il trattamento di queste malattie per a 1,5 miliardi di dollari soltanto nel 2023. Con un aumento del 20% rispetto all’anno precedente.

Il 2025 potrebbe essere il primo anno in cui il mondo vedrà un calo strutturale delle emissioni legate all’energia. Guidato da cambiamenti duraturi. Piuttosto che da shock temporanei come la pandemia di Covid-19 o la crisi finanziaria del 2008. BloombergNEF prevede che le emissioni diminuiranno del 13% entro il 2035. Ma l’aumento dei data center, che richiedono grandi quantità di energia, attenuerà il calo.

Le emissioni cumulative di carbonio saranno superiori di 3,5 gigatonnellate nel prossimo decennio a causa dell’ulteriore consumo di energia da combustibili fossili legato ai data center. Gli Stati Uniti e la Cina saranno di gran lunga i due maggiori contributori. Il fenomeno sarà particolarmente esteso negli Stati Uniti. Dove i data center passeranno dal coprire il 3,5% della domanda odierna di elettricità all’8,6% entro il 2035.

La temperatura media salirà di 2,6° entro il 2100

Tutto questo nonostante i grandi gruppi hi-tech, da Amazon a Apple, abbiano continuato a investire in impianti rinnovabili. Dato il contesto, il New Energy Outlook prevede che la temperatura media globale aumenterà di 2,6°C entro il 2100, anche se ora è “molto vicina a scivolare a un risultato più vicino a 2,7°C“.

È importante, comunque, ricordare che le stime per la domanda futura di data center sono ancora incerte. E potrebbero essere sovrastimate. E’ vero che l’amministrazione del presidente Donald Trump ha promosso il progetto Stargate per espandere i data center. E ha firmato ordini esecutivi per aumentare l’uso di combustibili fossili a supporto del boom dell’IA.

Tuttavia, aziende come Microsoft hanno ritirato progetti di data center in tutto il mondo, rivedendo i loro piani di espansione. Per non parlare delle incognite legare a DeepSeek, l’AI sostenuta dal governo di Pechino, che ha dichiarato di aver bisogno di molta meno energia rispetto ai consumo dei propri concorrenti. Anche se non ha mai mostrato dati affidabili alla comunità scientifica. Per la lotta al cambiamento climatico c’è ancora una speranza.

Visualizza commenti (23)
  1. == STIMA COSTI ACCUMULI B.E.S.S.

    Areva, per preparare l’asta MACSE italiana per gli accumuli di rete, ha stimato un costo di investimento (Capex) cautelativo per i sistemi accumuli di rete a batteria ( B.E.S.S.) in italia, per un sistema a 8 ore

    da 187 euro per KW-h (grandi installazioni, ad es 100-200 MW-h)
    a 267 euro per KW-h (installazioni più piccole, es 10-50 MW-h )

    NB: costo CAPEX completo di tutto (pratiche di progetto e autorizzaione, costi di connessione e preparazione sito, aquisto sistema, trasporto e installazione)

    NB: un semi-container BESS da 20 piedi ( 6 metri ) attualmente contiene circa 5 MW-h di batterie raffreddate ad aqua (alcuni produttori arrivano anche a 7 MW-h per semi-container)

    https://www.arera.it/atti-e-provvedimenti/dettaglio/25/168-25

    come riferimento, circa 3 anni fa eravano sopra ai 400-500 euro per kwh,
    facile immaginare che tra 3-4 anni i prezzi saranno scesi ancora, e la chimica non sarà più solo al litio LFP, ma anche a ione-sodio;

    in Cina al momento stanno preparando le Gigafattori per la produzione in massa delle ione-sodio; intanto peri BESS al litio LFP, in Cina i prezzi di aggiudicamento delle aste per grossi progetti BESS sono scesi a 63-65 euro per Kwh

    == STIMA COSTI ACCUMULI P.I. ( e all’inglese li chiamano PHES )

    ci sono anche gli accumuli idroelettrici (P.I.), in Italia con un costo Capex di circa 80-150 euri al KW-h, e capacità potenzialmente notevoli (es. 10-20 GW-h per singolo progetto) ma tempi di realizzazioni di alcuni anni;
    in realtà ne abbiamo già un po’ già costruiti, ma di proprietà ENEL, al momento molto sottoutilizzati e forse bisognosi anche di upgrade tecnico

    come per i BESS, i costi di gestione OPEX dei sistemi PI sono bassi, però nel caso dei sistemi idroelettrici va conteggiato il costo economico dovuto alle dispersioni di energia non trascurabili, restituiscono “solo” circa il 75% dell’energia accumulata in precedente orario, aquistata dalla rete a un determinato costo al kwh, magari molto basso ma non nullo, e perderne 1/4 rappresenta appunto una voce di costo

  2. la soluzione c’è, sono mix di rinnovabili e accumuli,
    il fattore limitante è la velocità di crescita delle installazioni,
    di questo parla il report originale di Bloomberg

    secondo me in particolare il Report di Bloomberg,
    che contiene stime di crescita futura delle rinnovabili insolitamente basse, sembra una critica alle politiche distorsive che il gruppo di Trump sta mettendo in atto in America

    leggo stanno discutendo la follia di mettere incentivi economici per tenere a galla più a lungo le industrie obsolescenti di carbone, fracking e nuculare

    e dall’altra togliere gli incentivi IRA alla produzione in patria di rinnovabili, e allo stesso tempo stanno mettendo alti dazi sulle componenti tecnologiche e persino sui metalli di importazione, che faranno alzare i prezzi di FTV, Eolico e batterie, che già ora in America costavano più che in Europa,

    oltre a stare aggiungendo una serie di tasse e leggi in stile del nostro ministro dell’agricoltura, per rendere più difficili nuove installazioni di rinnovabili, cioè proprio ora che in America era partito il boom, arriva una controreazione aggressiva dal settore fossile e nuculare

    Trump sta anche tentando di forzare un aumento di consumi di metano GNL in Europa, dove il declino dei consumi di gas era rapido, e tramite l’incertezza nei commerci (e tra poco sulle tasse nei porti per le navi container cinesi) potrebbe far del danno alle filiere dirinnovabili anche da noi

    ============
    PS: invece secondo me il report origonale di Bloomberg (di cui si trova il rete almeno il riassunto) non contiene l’insinuazione abbastanza terrapiattista degli articoli sulla stampa italiana per cui ciò che va di notte non verrà alimentato a rinnovabili

    ai data-center interessa il costo dell’energia.. in Europa energia rinnovabile integrata con accumuli, anche di notte coste meno delle altre

    in America dipende, metano loro sono produttori, per ora lo pagano poco, finchè il fracking non finisce i terreni da sbucherellare, e il carbone lo vogliono sussidiare.. nuculare di nuova costruzione la vedo dura, ormai è tecnologia da antiquariato, anche se lo sussidiassero a bestia, i conti economici non quadrerebbero lo stesso.. piuttosto forse sussidieranno qualche vecchia centrale, come per il carbone

  3. Ci sarebbe una soluzione, che emette zero CO2 e dà tanta energia a basso prezzo.
    Ma qualcuno vi ha insegnato che le radiazioni sono pericolose
    Qualcuno vi ha fatto venire paura anche solo per fare una radiografia
    E così ci ritroviamo in un mondo ancora fatto di carbone e gas.

    Probabilmente arriverà qualcuno che ci convincerà che dobbiamo avere paura delle pale eoliche, del fotovoltaico e dei pozzi geotermici, e si ripeterà la storia. Per la gioia delle fonti fossili e inquinanti.

    1. Leonardo (R)

      Non a basso prezzo, altrimenti non saremmo qui a discutere, né di gas e neppure di rinnovabili.

    2. Ecco. Il complottista pure qui. Santa pazienza….

      Sai perchè al sole ci abbronziamo? Perchè le radiazioni sono pericolose. 🙂
      Sai perchè esistiamo? Perchè le radiazioni sono pericolose e provocano mutazioni.
      Troppo complessa da capire la correlazione tra queste due affermazioni e il tuo commento? Anni fa non sarebbe stata troppo complessa da capire. Ora che siete lobotomizzati dai social invece… 🙂

      1. Attento che siamo circondati di radiazioni ovunque… Pericolosissime radiazioni che ti uccidono all’istante non appena esci di casa.

        Scusa ma ora devo andare ad accendere il mio forno a carbone per preparare la cena.. il microonde non ce l’ho.

        1. Confermi l’ultima frase del mio commento. 🙂 Ora vai a giocare sui tombini in autostrada, su (citazione per i più vecchi).

    3. FTV di grandi taglie alle latitutini del Sud Italia può vendere energia alla rete anche a prezzo fisso stracciato compreso tra 11 a 25 cents al kwh (vedi il contratto ventennale nel link qui sotto), e accoppiandoci un po’ di eolico e un accumulo di energia per regolarizzare la fornitura h24 il costo aumenta relativamente poco

      https://www-pv–magazine-com.translate.goog/2020/08/24/portugals-second-pv-auction-draws-world-record-low-bid-of-0-0132-kwh/?_x_tr_sl=auto&_x_tr_tl=it&_x_tr_hl=it

      Penso sarebbe masochismo o cattiva informazione volere le pentole radiaottive,
      da noi hanno costi dell’elettricità prodotta 7 volte più alti, praticamente da crisi russa, poi lasciano scorie millenarie e indistruttibili ai nipoti che pure sono un altro costo economico notevole, e le centrali producono 2/3 dell’energia sotto forma di calore di scarto che riscalda l’ambiente invece di fare elettricità, e a guardar capello, lungo la filiera le pentole radioattive producono pure più CO2 delle rinnovabili, se cerchi dati aggiornati e forniti da ricercatori, non dai pubblicitari/youtuber che fanno a gara a chi le spara più grosse

  4. La realtà è più complessa di così. Qui si mischano capre e cavoli.
    E’ semplice. Ai DC serve energia elettrica. E la possiamo produrre a emissoni zero o emissioni > zero.
    Non è il problema dei datacenter. E’ il problema di come produciamo energia.

    Che poi la usino i data center o le auto o la navi o l’industria pesante o noi informatici in bermuda e infradito che cuciniamo il seitan sull’induzione è… irrilevante.

          1. Che pigro. Comunque voncione sarai tu. La bella vita in bermuda e infradito ti fa fare continui bagni in piscina o mare…. 🙂
            Tu appresso alle tue moto a petardi e vecchi motori a scoppio sei quello unto e ingrassato 😀 😀

    1. Leonardo (R)

      Sì è vero, il problema è legato al fatto che la domanda di nuovi data center è esplosa e quando la rete non è sufficiente si mettono (temporaneamente )in linea turbine a gas per sopperire alle mancanze (soluzione più veloce).
      Siamo più o meno nella stessa situazione che è capitata in passato con le auto elettriche quando si è gridato allo scandalo perché per alcuni eventi come la Formula E erano stati utilizzati generatori (a gasolio o metanolo) oppure quando alla GTT (azienda di trasporto pubblico di Torino) erano stati utilizzati generatori diesel per caricare gli autobus elettrici in attesa dei lavori necessari per la realizzazione delle colonnine di ricarica nei depositi.

  5. Schiatteremo tutti, ma sulla lapide avremo una bellissima foto a cui la AI avrà aggiunto come sfondo un bellissimo paesaggio di un luogo in cui non siamo stati o che proprio non esiste, ed un epitaffio poetico. I nostri nipoti ci malediranno, ma dovranno ammettere che abbiamo una bellissima tomba. Ah… che soddisfazione….

  6. È COLPA DI VOI INFORMATICI CHE BEVETE IL FRULLATO DI CAROTE E MANGIATE LE POLPETTE DI SEITAN IN BERMUDA E INFRADITO!!!

    🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣

    Dio come ci godo! 🤣🤣🤣🤣🤣🤣
    Colpa dei nerdoni! 😂😂😂😂😂
    Ciàpa sü e porta a câ. 🤣🤣🤣🤣
    Che soddisfazione… 🤭🤭🤭🤭

    Domani accendo il Guzzi 750 S3 del ’74 e tiro anche tre belle sgasate alla facciaccia di chatgpt.

    1. Mi raccomando, ste sgasate falle al chiuso e….respira a pieni polmoni, così godrai ancora di più !

      1. Si, si!

        Più tardi vado nel mio magazzino dove tengo anche le moto, prendo il Guzzi d’epoca, attacco la batteria, do una pulita ai dell’orto e magari gli metto su anche dei getti del massimo da 145 punti che sta arrivando la primavera, guardatina alle candele, faccio quello che ha detto lei per sentire bene a naso che la carburazione sia a posto, nel mentre ne approfitto per dare una pulita dall’interno ai Lafranconi “riservato competizione”.

        Poi prendo la dacia Spring e torno a casa.

    2. A,D. e tu che scrivi col pc nerd lo sei diventato pure te. Vorrei vederti con navigatore, mail , e app e poi con le uscite come questa___ giusto per gusto l’autodistruzione colpirà pure te.

      1. Ma ci mancherebbe! E perché ho appena venduto la mia compianta Special su base Moto Guzzi 850 T5.
        se l’è presa un tizio che mi scrive su WhatsApp ancora adesso dopo un mese che gliel’ ho venduta di quanto gli piace.
        Però se non l’avessi venduta stavo meditando di montare l’accensione elettronica al posto delle puntine, faccia un po’ lei che salti nel futuro. 🤣🤣🤣🤣

        No, guardi, ci mancherebbe. A me viene clamorosamente da ridere perché per un sacco di tempo ce l’hanno menata a martello su come il mondo informatico/digitale fondamentalmente avrebbe salvato il mondo e l’avrebbe reso un posto migliore… eccetera.

        Invece anche lui fa la cacca come tutti quanti. 🤣🤣🤣

    3. Un giorno quegli informatici e quei datacenter con IA ti sostituiranno al lavoro e diventerai disoccupato.

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