Vaielettrico a EBS: “Niente fondi alla nautica a zero emissioni” (VIDEO)

zero emissioni

Tutte le risorse per la ricarica sono incentrate sulla mobilità elettrica stradale, mancano i fondi per il diportismo a zero emissioni. 

un miliardo dal Pnnr, ma solo alla strada

Solo con il Pnrr ci sono a disposizione 713 milioni per 21mila infrastrutture di ricarica su strada da realizzare al 30 giugno 2026. A questi soldi bisogna aggiungere le risorse di Regioni, Comuni e altri entri pubblici. Senza dimenticare gli 80 milioni stanziati per wallbox domestiche, di imprese e liberi professionisti. Nonostante la gestione maldestra.

La tavola rotonda di Vaielettrico a Electric Boat Show

E in acqua? Praticamente zero. Eppure basterebbero pochi denari per dare una svolta alla nautica elettrica (c’è pure una legge per incentivare i fuoribordo ma non è stato speso un euro). Logica emersa alla terza edizione di Electric Boat Show che quest’anno ha ospitato la consueta tavola rotonda di Vaielettrico a Loveno Mombello, sul Lago Maggiore.

GUARDA IL VIDEO DELLA TAVOLA ROTONDA

 

il sindaco Santagostino con William Gobbo e il direttore di EBS Paola Brancati

La mobilità elettrica è una risorsa per il turismo, occasione di sviluppo da non perdere

La prima edizione a Laveno Mombello è coincisa con la scelta di installare una stazione di ricarica Aqua Superpower fast nel Comune. Una scelta che si lega all’ospitalità del Salone dedicato esclusivamente, unico in Italia e tra i pochi al mondo, alla nautica elettrica.

Il sindaco Luca Santagostino ha spiegato i motivi di questo investimento: “La valorizzazione del territorio  a fini turistici in un territorio bellissimo che va preservato e, quindi,  la mobilità elettrica va in quella direzione“.

Da Laveno è possibile raggiungere autentiche perle naturalistiche e architettoniche come  “Santa Caterina del Sasso, un patrimonio della provincia di Varese, o le isole Borromeo e tutto quello presente nei dintorni“. Non mancano le attrattive in questo lembo di lago tra Piemonte e Lombardia.

Posti riservati al nolo di barche elettriche

Oltre gli auspici servono fatti. Ecco, oltre la stazione di ricarica, un’altra iniziativa del sindaco: “Abbiamo modificato un regolamento del porto storico, riservando dei posti esclusivamente al servizio di noleggio con conducente di barche elettriche“.

E non è finita qui: “Si parte con la sperimentazione della navigazione con un battellino elettrico che parte da Laveno Mombello verso l’eremo di Santa Caterina del Sasso, un patrimonio straordinario del nostro territorio che dista meno di 10 minuti in navigazione“.

elettrico
William Gobbo

William Gobbo: “Poche e mirate stazioni di ricarica e arriviamo in Svizzera”

William Gobbo, fondatore di Sealence attivo sia nella produzione di motori che di batterie (ha presentato di recente quelle a stato solido) ha le idee chiare: “La presenza dell’infrastruttura stimola le persone a navigare in elettrico“.

E poi un esempio: “Con la colonnina improvvisamente al marina di  Verbella  sono comparse una decina di barche elettriche. Bisogna pianificare con saggezza e sapienza, individuare dei punti che permettano al diportista di partire senza ansia da ricarica perché sa che nel suo percorso troverà le colonnine necessarie. Sono necessari dei corridoi“.

Per ciascun lago italiano bastano poche, ma potenti e ben distribuite colonnine, che permettono una navigazione più estesa e lo sviluppo dei servizi di escursioni e trasporto passeggeri. Questo il messaggio da Sealence.

nautica elettrica
X-Shore carica su Aqua 75 marine-rapid charger a Marina di Verbella

In due mesi Aqua ha erogato 6 MW nel Lago Maggiore

I numeri sono sempre fondamentali. Lo sa bene Michele Bolpagni, Country manager di Aqua SuperPower Italia, “Abbiamo una cinquantina di punti di ricarica in tutto il mondo, ma sono molto contento di poter dire che sul Lago Maggiore in due mesi, quindi nel mese di maggio e nel mese di aprile, grazie a diversi partner tra cui anche anche Sealence, abbiamo erogato con la nostra stazione di ricarica ben 6.5 MW“.

L’azienda installa a sue spese, ma come ha sottolineato Bolpagni c’è tutto il tema delle autorizzazioni che limita e rallenta il processo di infrastrutturazione. E visti gli investimenti pubblici su strada ben vengano anche per le stazioni dedicate nei laghi e nelle coste italiane.

Noi siamo un operatore e investiamo con fondi nostri nella realizzazione delle infrastrutture. Sicuramente il tema autorizzativo è importante perché anche semplicemente qui sul lago ci sono voluti diversi mesi per riuscire ad avere le autorizzazioni necessarie dal punto di vista paesaggistico, anche se giustamente visto che siamo  in territorio da tutelare“. Giusto anche se accelerare il processo di decarbonizzazione ha un suo impatto positivo sull’ambiente.

 

Manta5 a Electric Boat Show

Non solo barche, anche la ricarica per la micro mobilità

Sembra facile ricaricare i dispositivi della micro mobilità come gli Hydrofoil, ma anche in questo caso servono strutture. Ne ha parlato Claudio Bosio di Mako-h-Bike – promuovono sia Manta5 che la tavola Hydroflyer – che ha confermato la difficoltà per le attività imprenditoriali che puntano sul noleggio.

Si tratta di impresa  che si basa sui servizi di divertimento, ma anche sport e non solo: “Sì parla di micro mobilità sull’acqua perché smette di essere un oggetto solo sportivo e diventa un piccolo mezzo di trasporto basato sulla sostenibilità” anche rispetto ad un piccolo gommone “non si ha inquinamento acustico, non si hanno emissioni nocive, non si hanno sversamenti di idrocarburi“.

La barca di AS Labruna a Laveno Mombello durante Electric Boat Show

Con la ricarica possibile convertire le flotte tradizionali

Luca Mirabelli, Ingegnere e sales account Area nord Italia di AS Labruna, ha sottolineato l’importanza dell’infrastruttura per avviare e sostenere il processo di elettrificazione. “Noi siamo un System Integrator e diamo sostegno ai progetti con la consulenza e la fornitura di tutto il sistema propulsivo. Dai piccoli fuoribordo ai motori da centinaia di kW di potenza“. Una soluzione per ogni esigenza.

Intervento di Paolo Sivelli, presidente di Officine dell’Acqua

As Labruna  si caratterizza anche per dei sistemi di retrofit – sia elettrici che ibridi e con vettori come l’idrogeno – che permettono di convertire le barche con una sostenibilità doppia perché si permette di recuperare e riutilizzare in modo sostenibile l’imbarcazione.

E su questo tema è intervenuto Paolo Sivelli, presidente di Officine dell’Acqua che tutelano la memoria storica. “Ci occupiamo di barche in legno, ma il futuro è l’elettrico“. La tradizione in sinergia con l’innovazione e la sostenibilità.

Progetto Zero di VSR per la vela

L’incontro ha permesso di affrontare le necessità dei differenti segmenti della nautica – dalla tavola elettrica alle imbarcazioni passeggeri – e non poteva mancare la vela.

Il gommone elettrico Zer ideale per le scuole di vela

Spesso si ha la convinzione che si veleggi senza usare il motore invece è obbligatorio e nell’agonismo i velisti sono seguiti da allenatori a bordo di gommoni. E’ il caso di Michele Giorgini – preparatore dei campioni mondiali e olimpionici Ruggero Tita e Caterina Banti – responsabile progetto elettrico Zero di VSR.

Nautica elettrica
Lo Zer con motore Edyn già ordinabile e in consegna da settembre 2024

“L’elettrificazione, soprattutto a cominciare dai laghi, nella vela è possibile. Sono direttore sportivo anche del circolo velico di Riva del Garda e ho sperimentato nella quotidianità la possibilità di lavorare, anche meglio che con il termico, con l’elettrico.  I nostri mezzi di lavoro sono già stati testati con 30/35 nodi di vento, quindi, anche in condizioni dure“.

Insomma un ulteriore conferma che la tecnologia è avanti, servono investimenti sull’infrastruttura soprattutto in zone ricche di eventi e di turismo sportivo.

Evoy ricarica bidirezionale dalla Norvegia

Paolo Perico, Quality Engineer di Evoy l’azienda norvegese specializzata in motori entro e fuoribordo potenti, in collegamento video ha fatto il punto sulla situazione in Norvegia. Il paese che dal 2026 permetterà le escursioni nei fiordi sono con imbarcazioni elettriche.

C’è un sistema di ricarica fast nei porti, dove ricaricano anche le imbarcazioni che si dedicano alla pesca, ed Evoy sta puntando anche al caricamento bidirezionale in corrente continua. In altri termini mettere a disposizione l’energia delle barche ferme al sistema energetico locale.

L’interessante progetto di Evoy

Le imbarcazioni Evoy sono o pronte per la ricarica bidirezionale, hanno la possibilità di ritrasmettere l’energia elettrica nella rete – sottolinea Perico – È una potenzialità che purtroppo viene poco considerata e discussa. Ma è necessario pensare anche a sistemi che non sono solo di produzione. e in grado di supportare questa funzionalità“.

Oltre l’installazione delle colonnine come dimostra quest’ultimo intervento serve sostenere la ricerca e la sperimentazione di sistemi che ottimizzano l’energia in porto.

Visualizza commenti (4)
  1. questo governo non ha risorse ma soprattutto interesse ad investire nella decarbonizzazione del settore “nautica da diporto “, in cui già siamo apprezzati nel mondo coi ns cantieri… quindi con ritorno (ROI) a medio breve periodo assicurato.

    son fiducioso che comunque la diportistica sarà comunque trainata indirettamente dallo sviluppo dell’automotive elettrico per la continua ingegnerizzazione di batterie, sistemi elettronici e SW (data la maggior ampiezza del mercato) pertanto le “ricadute” industriali ci saranno comunque.

    E poi chi arriva su un’auto elettrica su un lago, fiume o mare per fare una bella, rilassante gita in barca (o hydroflyer..) di sicuro non ha voglia di sentir rumore e puzzo di carburante bruciato… Al mare già si cominciano sentir rombare le moto d’acqua ICE.. e se ne sente la puzza a distanza sulla spiaggia…. Quanto sarebbe meglio per tutti che fossero invece Moto d’acqua BEV, magari ricaricato con FV (anche “portatile” visto che alcuni “casotti del noleggio” vengono smontati a fine stagione) ?

    Magari qualche imprenditore potrebbe fare richiesta dell’ attuale bonus wallbox per alimentare…. le barche ! (mica viene richiesto il possesso di un’auto BEV sul sito ..🤣)

    Scherzi a parte, credo che chi crede veramente nel settore continuerà ad investire … bisogna solo sperare che non sia costretto a lasciar l’Italia per farlo in nazioni più intelligenti ed orientate al presente (si… questo non è futuro!) piuttosto che ad un fumante passato.

    1. Grazie Damiano per il contributo. Ci sono da 2 anni 3 milioni per i fuoribordo elettrici e ancora manca l’operatività, visto che sono stati spesi solo 10 milioni per il bonus colonnine domestiche se ne dirottano 10 milioni per la nautica si dotano tutti i porti, dico tutti i porti, di colonnine. Sono 40 quelli su mare, con 150 mila euro si creano ottime stazioni in ogni approdo mentre con i restanti 4 si infrastrutturano tutti quelli dei laghi Minima spesa, massima resa

      1. Di sicuro ci costeranno di più le sanzioni europee per mancata applicazione delle direttive per combattere inquinamento e decarbonizzazione ..

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