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Dalla fotografia all’auto elettrica: il progresso non si può fermare

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auto elettrica

Dalla fotografia analogica a quella digitale, dai palmari agli smartphone e ora dall’auto termica a quella elettrica: ogni rivoluzione tecnologica ha incontrato resistenze e mobilitato eserciti di detrattori. Ma quando oggetti molto complessi  sono diventati semplici grazie all’elettronica il cambiamento ha avuto sempre partita vinta: il progresso non si può fermare. L’amico Franco Fellicò replica così ai non pochi lettori che hanno contestato il suo precedente intervento

L’auto elettrica vincerà perchè è più semplice

                                           di Franco Fellicò

Nel mio articolo di qualche giorno fa dal titolo: “Dalle ICE alle BEV” volevo far riflettere i lettori sul grande passo tecnologico che si sta compiendo. Per farlo ho invitato ad esaminare in dettaglio quanto è diventato complesso un motore termico moderno. E ho cercato di sottolineare che ogni dispositivo per funzionare bene ha richiesto a sua volta la presenza di altri apparati per cui l’insieme è diventato enormemente complesso.

auto elettrica
La sfida fra auto elettrica e auto terica si gioca sull’efficienza energetica e sulla semplicità

Al mio articolo, ora che sto scrivendo, sono seguiti ben 77 commenti che forse cresceranno ancora. Allora, con questo scritto, cercherò di dare una risposta a tutti, ma in particolare ai negazionisti dell’auto elettrica.

Onore agli ingegneri, ma non si vive di ricordi

La cosa che prima ci tengo a sottolineare, (visto che c’è qualcuno che forse non l’ha capito) è che io non intendo rinnegare il gran lavoro fatto dai progettisti delle ICE. Essi hanno risolto brillantemente tutti i problemi che man mano si sono presentati. E infatti ho anche scritto che sono a loro grato per il  gran lavoro svolto. Ma qui voglio aggiungere anche che nella mia vita da automobilista ho posseduto con grande soddisfazione un gran numero di auto termiche. Una più bella dell’altra, e mi piacerebbe di riaverle ancora tutte anche perché qualcuna sarebbe ormai auto d’epoca.

Ma non sono certamente i ricordi di ciò che è passato ad impedirmi di apprezzare ciò che le nuove tecnologie propongono. Specie se si dimostrano meno sprecone e più performanti delle vecchie.

Vorrei allora invitare quelli che intendono rimanere ancorati alla vecchia soluzione della quale si accontentano, a pensarci bene, perché in breve tempo potrebbero vedersi  superati dal progresso che è inarrestabile. La nuova soluzione si imporrà, loro malgrado, e la minore complessità dell’auto elettrica sarà utile a tutti, compresi gli ingegneri progettisti.

Dalla meccanica all’elettronica, così va il mondo

Bisogna convincersi che questa transizione è necessaria sia per motivi di rispetto ambientale, sia per iniziare a sfruttare l’energia meglio di come abbiamo fatto finora. E’ una transizione che vogliono tutti i Governi, compreso il nostro (a parte qualche individuo poco raccomandabile che frena solo per cercare di acquisire consensi elettorali).

L’elettronica e l’informatica non smetterà mai, finchè sarà possibile, di sostituirsi alla meccanica offrendo sempre maggiori vantaggi e costi minori. Nessuno ne può dubitare: è successo con le calcolatrici meccaniche, con gli orologi, con le macchine fotografiche, con tutti i timer meccanici delle lavatrici e lavastoviglie e succederà anche con l’automobile.

Se non vi convincerete da soli saranno le fabbriche e i commercianti ad imporvi di farlo. Per dimostrarvi  che così sarà proverò a ricordarvi quello che molti di voi hanno vissuto negli anni passati.

La strana storia della macchina fotografica: vita, morte e rinascita della fotocamera digitale

Uno dei casi più eclatanti riguarda la fotografia. Le prime fotocamere elettroniche, pur essendo più semplici di quelle tradizionali, costarono anche più delle analoghe con pellicola (così come oggi le BEV costano più delle ICE); ma offrivano grandi vantaggi e prima fra tutte la possibilità di vedere la foto immediatamente senza nessuna necessità di svilupparle in un secondo momento; io ne acquistai subito una, era una KODAK (che ho ancora) e faceva foto da soli 2 Mpixel Mi costò  un milione e ottocentomila lire. Quelle fotocamere furono chiamate: compatte anche perché erano piccole e leggere.

La prima KodaK digitale compatta

Le foto si potevano vedere sul piccolo display prima, durante e dopo lo scatto e appena fatte si potevano visualizzare in grande sullo schermo di un computer oppure su quello di un televisore così come le vecchie diapositive si proiettavano.

Anche in quell’occasione ci furono i contrari; dicevano che i colori delle vecchie macchine erano migliori e in molti continuarono a snobbare la novità.

Poi iniziarono anche le grandi case a produrle e NIKON mise in vendita l’8700 da 8,2 Mpixel che acquistai anche io (e che ho ancora); quella macchina meravigliosa per quei tempi (inizi degli anni 2000) aveva un mirino elettronico che visualizzava continuamente le immagini riprese dall’obiettivo e le memorizzava allo scatto; quella macchina poteva fare anche foto a raffica, cosa impossibile per una macchina a pellicola.ù

Ricordate le Reflex, regine della fotografia?

In quegli anni, così come le regine delle auto erano le termiche, le regine delle fotocamere erano le reflex.

Erano state inventate dai progettisti i quali per evitare errori di parallasse caratteristiche del mirino posizionato sopra l’obiettivo, avevano pensato di utilizzare lo stesso obiettivo per inquadrare le immagini.

La realizzazione di questa bella idea si tradusse in un complesso meccanismo che consentiva di dirottare l’immagine verso l’oculare  durante la fase di ricerca dell’inquadratura e di indirizzarla invece, al momento dello scatto, verso la pellicola da impressionare.

Si era ottenuto questo con uno prisma e uno specchietto mobile che inizialmente faceva giungere l’immagine all’oculare e che al momento dello scatto si ritraeva in maniera che l’immagine appena inquadrata fosse proiettata verso la pellicola. Ma c’era un altro problema da risolvere: il diaframma presente dietro l’obiettivo doveva essere aperto al massimo durante il tempo in cui il fotografo preparava l’immagine e immediatamente prima dello scatto doveva essere portato al valore fissato dal fotografo per ottenere la profondità voluta. Questa macchina complessa era la REFLEX.

Capirete che tutto questo dispositivo meccanico che doveva entrare in azione anche molto rapidamente (pochi millesimi di secondo) era ingegnosissimo ma molto complicato, pesante e costoso.

Naturalmente i professionisti della fotografia erano tutti dotati di queste grosse e pesanti macchine, e non intendevano abbandonarle considerandole insuperabili; ed allora le fabbriche, interessate prima di tutto a vendere, decisero di trasformare le reflex in macchine elettroniche e per farlo si limitarono semplicemente a sostituire in esse la zona in cui era la pellicola con un sensore.

Il risultato fu una macchina pesante come le precedenti, dotata di un meccanismo inutile per consentire al fotografo di vedere l’immagine alla vecchia maniera e con l’unica differenza che l’immagine allo scatto veniva dirottata verso il sensore e poi memorizzata.

Le ibride mirrorless imposte dagli scettici

Questa macchina IBRIDA (così la chiamerei) si avvantaggiava della parte elettronica soltanto per l’immagazzinamento della foto e, a causa della presenza di quel complicato meccanismo, perdeva la possibilità di far vedere al fotografo l’immagine esattamente come si era già formata sul sensore prima, durante e dopo lo scatto, ma la  mostrava sul display solo a foto memorizzata.

Capite quanto stupidi erano la maggior parte dei fotografi professionisti nell’accettare una simile soluzione?

Per accontentarli le fabbriche invece di adottare la tecnica delle compatte, vendevano macchine molto più pesanti, meno performanti e più costose.

Ci vollero un po’ di anni, ma poi le fabbriche inventarono le mirrorless (macchine senza specchietto), che altro non erano che le vecchie compatte; eliminarono così quell’inutile, complesso e costoso meccanismo che serviva solo a mantenere in vita una clientela poco attenta.

Oggi non esiste fotografo che sia professionista o non, che non utilizzi macchine di questo tipo; tutti i contrari sono scomparsi e se ce n’è ancora qualcuno è ormai considerato un retrogrado!

auto elettricaQuando i computer palmari sono diventati smartphone

Questi dispositivi (veri e propri piccoli computer da tasca) nacquero alla fine del secolo scorso e le fabbriche intendevano convincere tutti a possederne uno; naturalmente io me ne procurai uno (il Cassiopeia della Casio al costo di 1.300.000 lire) che utilizzava un sistema operativo windows pocket; ma furono ben pochi quelli che cedettero alla tentazione.

Io ne ero soddisfatto  tanto che successivamente acquistai anche un HP 1240 completo anche di navigatore GPS ma la cosa che a mio avviso mancava era l’aggiunta di un piccolo chip che potesse consentire all’apparecchio anche di telefonare.

I Noqualcosa non hanno mai fermato il progresso

Ma presto le case costruttrici trovarono il modo di imporre anche i palmari a tutti e ci riuscirono facilmente aggiungere una CPU, un po’ di memoria  ed un sistema operativo ai telefoni cellulare che erano già molto diffusi. Invece di aggiungere un piccolo chip ad un palmare avevano dovuto aggiungere un intero computer ad un telefono; ed io dissi che fu come se invece di aggiungere una radio ad un auto, per ottenere il boom voluto, si era dovuto decidere di aggiungere ruote, poltrone e motore ad una radio!

Il risultato fu però che il telefono dìventò intelligente perché affiancato da un vero e proprio computer; le telefonate oggi sono rimaste una piccola parte delle cose che può fare uno smartphone; gli acquirenti che credono di acquistare un telefono acquistano invece un vero  computer palmare; e anche quando lo usano lo fanno più utilizzando le funzioni di un computer che non quelle telefoniche.

Qui la morale è che il progresso non è stato fermato dagli scettici, ma con l’aiuto di un sotterfugio, ha conquistato anche quelli.

Una strada già tracciata anche per l’auto elettrica

Potrei continuare ma mi limito a concludere che mai nessuno dei “NOqualcosa” è riuscito a fermare un progresso tecnologico che è, come è noto, inarrestabile. Il progresso va avanti con o senza quelli che lo negano ed è assolutamente inutile opporvisi perché comunque tutti ne verranno coinvolti. E quei pochi che insisteranno a rimanere ancorati alle tecniche ormai superate, risulteranno essere solo dei retrogradi.

auto elettricaa
Tutte le case auto stanno già preparando la transizione verso l’auto elettrica

Non è un caso che tutte le fabbriche di automobili del mondo hanno deciso di costruire e vendere auto elettriche; tutte hanno uno o più esemplari di queste vetture il che dimostra che la strada è ormai tracciata.

E c’è anche un altro modo che hanno messo in atto i fabbricanti per spingere in quella direzione ed è di dotare ogni nuova vettura anche di un motore elettrico (le auto sono infatti ormai quasi tutte ibride e qualcuna anche Plugin) per cui anche molti Nobev sono già stati costretti ad acquistare una vettura sia pure parzialmente elettrica.

Non è certamente quella la soluzione definitiva, ma penso che le case costruttrici la stanno adottando proprio per imporre il motore elettrico sia pure a gradi. Chi viaggia in elettrico anche per pochi chilometri non può non apprezzare la differenza con il motore termico in moto, e potrebbe cominciare a desiderare la BEV.

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136 COMMENTI

  1. lo voglio proprio dire , all’inizio ( 100 e passa anni fa ) l’auto era a batteria ,poi vennero i prepotenti del petrolio e si accapparrarono le menti delle masse come adesso fa la pubblicita’ della san benedetto ( acqua ) che ce la vendono al prezzo della benzina ( alcuni tipi ).in america si pubblicizzava anche l’acqua radioattiva come farmaco e pubblicizzavano le sigarette per bambini e donne in gravidanza tanto erano sicure ! le sigarette ! abbiamo dovuto aspettare 100 anni per capire che il petrolio ha rovinato l’ambiente ,passiamone altri 100 a discutere che tempo ce ne e’ tanto ! https://www.museoauto.com/collezione/vettura-elettrica-2/

  2. l’auto elettrica, autonoma, condivisa e gestita da flotte è una necessità per il pianeta e per la crescente Umanità che lo popola

    è una necessità e si farà

    il resto (tipo guidare una auto propria nel 2035, magari pure endotermica) sono sogni, favole, deliri

    • C’è anche un minimo di netiquette su internet,
      non è “cortese” spammare 20 volte lo stesso messaggio (tecnica delle ripetizione ossessiva), e con toni da invasato

      Se prima avevo dubbi, per me stai trollando di proposito

          • In effetti in quel giorno si è vista nascere una cosa assimilabile ad un Terminator.
            Il 29 agosto 1997, se ricordo bene, Valentino Rissi ha vinto il suo prino mondiale.

          • Bravo! Non ti do pieno punteggio perché il riferimento esatto era a skynet e non i robot serie T.

            Ps: Casey e Marc mandano tanti bacioni 😘

      • Ogni giorno trolli con più Alias ma il fraseggio e la maleducazione è sempre lo stesso.. anche l’imbranataggine perche esageri e ti rendi ridicolo da solo

        fai proganda per sovranisti/antieuropeisti per le elezioni del 2024, posti a ogni ora del giorno su più siti di tecnologia e motori, da uno ti hanno bannato per insulti

        l’altro giorno dicevi che l’europa si sarebbe impadronita delle case private, oggi che ci impediscono di guidare..cerchi di dare una rappresenatzioen grottesca dei tempi ambien tali per renderli sgradevoli.. però appunto sei imbranato anche come troll

  3. Elon Musk
    dalla primaissima model s produce tutte le sue auto dotate di tutto quanto serve per la guida autonoma
    tesla è verticalmente integrata come nessun altro
    produce la maggioranza delle parti delle sue auto
    produce solare
    produce batterie
    raffina litio
    il suo nuovamente socio JB Straubel ricicla materie necessarie nella produzione di auto elettriche
    tesla assicura le sue auto
    il software e l’hardware in cui si installa è tutto autoprodotto, miliardi su miliardi investiti con come obiettivo principale la guida autonoma
    eccetera

    come dire … io ho un leggerissimo sospetto su quale siano le sue intenzioni per la mobilità collettiva su quattro ruote …
    voi (soprattutto chi compra o ha già tesla) no ?

    • Luca scusami, te lo dico con delicatezza:
      rischi di essere confuso con chi fa propaganda anti-elettrico

      la tecnica è nota in comunicazione/pubblicità, si associa la visualizzazione in modo ripetuto, anche illogico ma si fa forza appunto sulla ripetizione costante:

      – un concetto neutro o persino positivo (autoelettrica e anche guida autonoma)

      – con immagini fittizie negative ( imposizioni, dittatori, distopie da film, guasti, incidenti, complotti di nazioni estere, disastri ambientali, etc )

      Tu stai assumendo che un optional (bello, costoso, anche richiesto dal cliente stesso purché non risulti troppo caro) come la guida autonoma, usabile a discrezione del guidatore, venga trasformato da non so quale dittatore mondiale (Musk? seriamente?) in una imposizione d’uso costante sulle vetture private (e non sui possibili robo-taxi)

      Con lo stesso metodo io potrei sostenere che un domani saremo dominati dagli yogurt diventati senzienti (puntata di Black-mirror o di una serie animata, ora non ricordo)

      • Luca scusami, te lo dico con delicatezza:

        puoi dirlo come vuoi, non mi fa né caldo né freddo

        Tu stai assumendo che un optional (bello, costoso, anche richiesto dal cliente stesso purché non risulti troppo caro) come la guida autonoma

        a nessuno è stato chiesto se voleva la guida autonoma e quindi se voleva pagare tutto l’armamentario installato sulla vettura, nessuno dei 4 milioni di clienti tesla ha potuto scegliere, NON è un optional, è una imposizione

        per me potete continuare a fare i bimbini riottosi immergendo le testoline nella sabbia, per me nessun problema, un bel giorno FORSE vi sveglierete

        🙂

        • Mah, lo trovo assurdo come ragionamento, non è che l’ha ordinato il dottore di comprare le Tesla, come nessuno ordina di comprare SUV eppure vendono come il pane.
          I produttori, in particolare i generalisti, cercano sempre di produrre quello che i clienti vogliono o che sono disposti ad acquistare che siano smartphone, SUV, televisori OLED. La pratica di mettere tutta l’elettronica che serve e disabilitare le funzioni per ridurre i prezzi di acquisto non l’hanno inventata oggi.
          E certamente qualche nostalgico che vorrebbe ancora acquistare un TV con tubo catodico ci sarà ancora da qualche parte.

          • Mah, lo trovo assurdo come ragionamento

            espliciti l’assurdità da me espressa
            lei ritiene che siccome la gente vuole i SUV le case auto produrranno SUV anche per tutti quelli che ancora non li hanno ma verranno imbarcati nel cosiddetto ‘mondo civile’ tipo Africa, India, 3/4 della Cina e via dicendo ?
            se lei pensa questo lei delira, noi abbiamo un solo pianeta finora

          • @Luca l’assurdità è dire che l’HW per la guida autonoma è stato imposto. Non è così, se produco pentole mi costa di più fare due modelli uno con e uno senza coperchio anziché un unico modello con il coperchio.
            Stai dicendo che Tesla ti sta imponendo di comprare il coperchio se non lo vuoi.
            Tesla sta semplicemente dicendo che introdurre in linea l’HW ha un costo marginale rispetto al lavoro che serve per installarlo se vuoi la guida autonoma.
            Se c’è l’HW basta un click ad abilitare la funzione, senza non c’è vantaggio economico a farlo e in prospettiva è anche meglio per il valore dell’usato.

          • l’assurdità è dire che l’HW per la guida autonoma è stato imposto

            Leonardo, ovviamente non è una assurdità, la guida autonoma è una decisione per l’intera Umanità, non certo una decisione di Musk
            tesla si è solo adeguata prima degli altri
            l’esempio pentole-modelli è errato, la linea produttiva è la stessa, nella linea si sono solo introdotti ulteriori step (o stazioni come ti pare) e componenti che ovviamente entrambi costano

    • “Elon Muskdalla primissima model s produce tutte le sue auto dotate di tutto quanto serve per la guida autonoma”: l’Autopilot di Tesla è in realtà una semplice guida autonoma di livello 2 ed i livelli vanno da 1 a 5.

  4. io complottista esattamente come schwab che parla di proprietà privata insostenibile mi diverto tanto con Elon Musk
    Lui ripete in continuazione che ogni singola tesla (fina dalla prima model s) esce dalla fabbrica da un decennio dotata di tutto quanto serve per la guida autonoma, tiene un ‘autonomy day’ in cui fa i conti di quanto renderebbe ad un privato proprietario di una tesla aderire al servizio ride hailing che tesla sicuramente farà (già sulla app c’è qualcosina, una tesla privata può aderire solo esclusivamente al servizio tesla) , spende miliardi su miliardi per la guida autonoma addirittura crea hardware proprietario, eccetera eccetera

    …. e c’è ancora gente come il proprietario di questo sito che pensa che l’auto privata abbia un futuro, che Elon Musk getti miliardi perché è un povero cretino ….

    esilarante

    :))

    • Ok, fine della discussione. Non mi ha ancora detto, però, dove stia scritto che la proprietà dell’auto verrà abolita.

  5. l’auto elettrica che ormai è deciso sarà AUTONOMA e gestita da flotte è una rivoluzione totale SOCIALE
    ogni discorso (V2G, colonnine, ricarica wireless in movimento, sviluppi tecnologici vari, manutenzione, assicurazione, eccetera) va sviluppato tenendo presente questo cioè la fine dell’auto privata

      • da TUTTI
        Cina (elenco infinito di società che hanno il permesso statale)
        Europa (dal 14 luglio 2022, articolo 34 bis convenzione di Vienna)
        USA (in primis California, pil superiore all’Italia)

        • Cosa c’entra il via libera alla guida autonoma (tutta da normare, tra l’altro) con le auto elettriche e con la proprietà dell’auto?

          • che razza di domanda è ?
            da lei che ha anche una formazione economica è veramente strana
            che le case guadagnino dalla vendita ma anche da manutenzioni e riparazioni delle loro auto è pacifico, una auto elettrica di suo comporta meno manutenzioni e come vediamo le case legacy sono decisamente refrattarie a fare auto elettriche, cianciano addirittura di 2035 (decisamente esilarante) , secondo lei come mai tutte le case auto legacy investono miliardi nella guida autonoma che comporta meno riparazioni quindi meno soldi ? caricare una vettura di sensori telecamere radar lidar non è necessario , le auto sono andate avanti per oltre un secolo senza sta roba, lei pensa che vogliono far risparmiare gli acquirenti negando loro anche il piacere della guida ?

            ma che devo ridere ?

          • Lei fa un minestrone mettendo insieme alla rinfusa auto elettrica e auto a guida autonoma, manutenzione, tecnologia. E la conclusione? Inutile innovare perchè le auto sono andate avanti così da un secolo senza sta roba. Mi cascano le braccia

          • Il mitico piacere della guida, l’inebriante gioia di trascorrere ore dentro una scatola di metallo, spesso ferma in coda, mentre in movimento si ricevono scariche di adrenalina dai quasi-incidenti con guidatori distratti dai telefonini.

            Ma che venga la guida autonoma! E se uno vuol guidare se ne vada in pista.

          • Inutile innovare perchè le auto sono andate avanti così da un secolo senza sta roba.

            mettere in bocca a me roba mai pensata e detta è scorretto e puerile

            io sono per il progresso

            il progresso va in una direzione ben precisa, che a lei piaccia o no non ha la minima importanza e se le piace a no a me frega unca

          • Le ho messo in bocca esattamente quello che lei ha scritto: “caricare una vettura di sensori telecamere radar lidar non è necessario , le auto sono andate avanti per oltre un secolo senza sta roba, lei pensa che vogliono far risparmiare gli acquirenti negando loro anche il piacere della guida ?“. Con questo la discussione è chiusa

      • si parla in tutto il mondo di cambiamento climatico di origine antropica, tutte le auto ormai escono dotate di tanta roba inutilissima per il loro funzionamento ma assolutamente necessario per renderle autonome
        non è difficilissimo fare due più due

          • due più due fa cinque.

            ah ecco, tutto si spiega
            per tutti gli altri in tutto il mondo si parla di cambiamento climatico di origine antropica con conseguente assoluta necessità di ridurre i consumi, aumentare il riciclo ed il riuso, sicuramente non riduci i consumi continuando con l’auto privata sommergendo Cina India Africa di scatoloni a 4 ruote una per ogni cranio come noi occidentali (noi abbiamo 40 milioni di auto e siamo meno di 60 milioni, togli i minorenni e tanti altri con problemi vari e siamo a quasi una auto a cranio , pura follia insostenibile)

          • Quindi? Dove sarebbe il nesso fra numero di auto circolanti e divieto della proprietà privata dell’auto?

          • perché lei che vuole l’auto sua non è più bello di me
            milioni di motivi
            perché produrre un’auto destinata ad una sola persona è uno spreco, è un aumento ingiustificato dell’uso delle risorse offerte dal pianeta
            perché Musk offre un passaggio sulle sue auto a 18 centesimi di dollaro a miglio, quindi con un euro io pago un passaggio di 10 km
            perché una assicurazione dovrebbe fare i suoi calcoli attuariali solo per lei
            perché lei che gusto prova a girare nella sua auto esclusiva senza volante e pedali ?
            perché CHI le vende una auto solo per lei se con quellaa auto può guadagnare 10 volte il costo di produzione ? lei comprerebbe una a uto a 300.000 euro identica a quella in cui io giro per 1 euro ogni 10 km ?
            eccetera
            eccetera

    • Anche un camper elettrico a guida autonoma sarà pubblico ?
      e nel caso volessi andarci a dormire , perchè homeless ..
      sarò costretto a rincorrelo per tutta la città?
      io penso che pubblico e autonomo sarà senz’altro il taxi e l’autobus
      mentre la proprietà privata non verrà toccata ,
      per fortuna c’è la costituzione .
      Ogniuno è libero di spendere i propri risparmi come preferisce
      c’è chi gioca al gratta e vinci , c’è chi va in crociera tutti gli anni,
      c’è chi in vacanza non ci va mai ,
      c’è chi si droga o beve ..
      John Holmes ha dedicato la sua vita al cinema e alla moto ,
      ogniuno con i suoi risparmi/vita fa ciò che vuole
      e non si può avere tutto nella vita .

      la guida autonoma è auspicabile al più presto anche in un paese di piloti di F1 super esperti come come l’italia
      Visto che :
      “Nel 2022 sono 3.159 i morti in incidenti stradali in Italia (+9,9% rispetto all’anno precedente), 223.475 i feriti (+9,2%) e 165.889 gli incidenti stradali (+9,2%)”

      sono un po ironico e cinico ..
      non se la prenda

  6. Batterie “veloci”

    il parametro che ancora frena i segmento A e B privilegiati da noi, sappiamo è il costo dei listini ancora praticati da noi (quasi il doppio che in Cina)

    nei segmenti superiori invece la convenienza e i parametri tecnici di comodità di uso secondo me ci sono già ora in moltissimi casi; vedasi anche vendite di luglio in germania, mi pare BEV 20%, cioè continua la crescita, trainata dalla Germania e dalle nazioni Nordiche

    era giusto per ricordare che, distinguo a parte sui listini nei vari segmenti, per molti utenti evidentemente non serve aspettare altri anni che le specifiche di autonomia o velocita batterie aumentino, perchè già oggi:

    – Tesla base batteria LPF Blade in 20 minuti ricarica 200.km di autostrada
    – Tesla L R o una Huyndai 800.volt in 20 min. ricaricano circa 300.km di autostrada

    ==============
    Volevo precisare anche la questione della velocità di ricarica delle batterie, e della news di Catl sulle batterie da 10 minuti

    per chi non fosse già pratico del lessico:

    – velocità ricarica 2.C = ricarica in 60minuti/ 2 = 30 minuti
    – velocità ricarica 3.C = ricarica in 60minuti/ 3 = 20 minuti
    – velocità ricarica 4.C = ricarica in 60minuti/ 4 = 15 minuti
    – 10.C ( batterie da formula E ) = 60minuti/10 = 6 minuti

    C sta per “capacità”, quindi una batteria 3.C , per esempio con capacità netta 57.kwh , ricaricherà ad una Potenza = 3 x Capacità = 3 x 57 = 171 kw (senza h nel simbolo),
    che significa traferire 171 kwh in 60 minuti, oppure 57 kwh in 20 minuti

    Poi sappiamo che nella realtà la potenza di ricarica rallenta man mano che la batteria è più carica; nella reltà una batteria 3.C in 20 minuti tipicamente caricherà ad es. da 5% a 75%,
    mentre per fare l’ultimo tratto serviranno altri 10 minuti

    però dire che una batteria da 3.C carica in 20 minuti da l’idea della pausa effettiva che serve per caricarla se non si aspetta oltre per caricare anche l’ultima parte sino al 100%

    – le batterie annunciate da Catl per il prossimo hanno pare siano LPF 4.C , che è un ottimo risultato, ma non stravolge le specifiche attuali, Tesla base appunto ha già batterie LPF 3.C ;

    si tratta più di un gradito step incrementale per il 2024 ( come ci stanno abituando a vederne anche 1-2 all’anno, con ritmo serrato) che di un salto ( e ancora non sappiamo le specifiche migliorate compelte delle batterie M3P che Tesla monterà già in autunno)

    L’annuncio di Catl è furbetto ( ma ci può stare vista la rilevanza ), avrebbero dovuto dire batteria da 15 minuti di ricarica (contro i 20 minuti attuali),

    invece hanno detto ad effetto ” 10 minuti per ricaricare 400.km”, che non è scorretto ma se ci riferiamo ad una batteria 4.C di taglia grande,

    es. batteria di capacità 96.kwh con autonomia 600.km,
    se ammette ricarica a 4.C, significa Potenza di ricarica 400.kw,
    in 10 minuti ricarico 2/3 del totale, ovvero 62.kwh = 400.km di autonomia

    Premio G.A.C. all’ufficio marketing di CATL 🙂

    Si scherza, comunque bravissimi, averne anche da noi da noi questo ritmo di innovazione;
    ovviamente sarà di aiuto anche sulle batterie di taglia più piccola

    Per una ipotetica batteria LPF 4.C da 60 kwh, per auto più compatta:
    – in 10 minuti ricaricherebbe (chiedendo alla colonnina una potenza di 240 kw) energia per 40 kwh, circa 230 km di autonomia in autostrada a 130.km/h,

    praticamente le stesse prestazioni di ricarica che oggi ha un Tesla LR o una Hiunday a 800.Volt con batterie più grosse e NCM, ma rese possibili su un’auto compatta e con batteerie LPF

    E sufficiente? o gli incontententabili aspettano altri 5 anni per batterie da 5 minuti ? 😉

    A) ci sono già auto elettriche aquistabili con batterie “veloci” da 20 minuti,
    per chi proprio non tollera un pausa lunga in caso di viaggio autostradale, che ricaricano in pratica (es da 5% a 75%) in 20 minuti, o anche 15 minuti se batterie di taglio grosse e basta una ricarica parziale.. praticamente non fai quasi a tempo a prendere un panino o andare ai servizi

    per es. le Tesla base con incentivi, batterie LPF blade BYD ricaricabili a 3.C ( potenza di ricarica 171.kw, ovvero Capacità netta 57 kwh x fattore 3 = potenza di ricarica 171 kw), ci sono in rete i post che mostrano che in 20 minuti caricano (29 minuti se non si ha fretta e si vuole arrivare al 100%, dove l avelocità di rcarica rallenta)

    poi altre auto invece con batterie NCM (tesla con ricariche a potenza 225.kw) o NMC a 800 volt (Huinday/kia), etc

    B) le batterie annunciate Catl pare siano con ricarica a velocità 4.C ( potenza di ricarica = 4 volte la capacità netta), quindi andrebbero definite batterie da 15 minuti, comunque ottimo risultato, era solo per precisare che se uno fosse già deciso all’aquisto non vale la pena aspettare un anno per guagnare 5 minuti (da 20 a 15).. i miglioramenti sono sempre incrementali anno per anno

    le stesse tesla M3 base pare faranno un upgrade con batterie CATL M3P già in autunno, gudagnando un 10% di autonomia e non si sa se mantenedo l’ottimo 3.C attuale di ricarica o aumentandolo

    i fissati dell’orologio che non sopportano l’idea di dover fare una pausa troppo lunga, già oggi, che ricaricano in 20 minuti:

    – Tesla M3 e MY versione base, con incentivi, hanno LPF Blade impostate per ricariche a 3.C, vanno già bene anche in autostrada, in 20 minuti carichi da 5% a 75% e riparti (se poi non hai fretta e vuoi arrivare a 100%, dove la ricarica rallenta, sono 29 minuti)

    – ricarica a 3.C, sul pacco batteria blade da Capacità 57.kwh effettivi, significa che la ricarica parte con potenza elettrica 170 kw ( 3 x C = 3 x Capacità)

    – anche altri brand offrono la ricarica a velocità 3.C, ma su batterie NMC

    – in autunno usciranno le Tesla M3 forse con uno step agguntivo ( batterie MP3)

    – le batterie annunciate da Catl per il 2024 sono LPF per velocità di ricarica 4.C, almeno pare; significa 60 minuti/ velocità 4 = ricarica in 15 minuti

    ovvero LPF passeranno dai 20 minuti attuali ai 15 minuti.. per carità ottima cosa.. ma siamo già a livelli alti di tecnologia

    Catl dichiara ricarica 400.km in 10 minuti (non 15), significa che si sta riferendo a un esempio applicato a batteria di taglio grande da 700.km / 100.kwh; in questo caso , ricarica a 4.C, ottieni ricarica parziale a del 60% , appunto ricarichi i 400.km

    a molti che in uatostrada non ci vanno tutti giorni vanno già bene i 20 minuti, cioè non è che le batterie di adesso sono cosi “lente”;

    piuttosto, si aspetta che scendano il listini dei segmento A, B, B-Suv, qui è una gabola commerciale, in Europa c’è un “blocco” dato dai nostri brand, perché brand cinesi potrebbero vendere a listini più bassi ma no lo fanno per non scatenare una guerra

    • Fermati amico mio. Ti è sfuggito un dettaglio. Le batterie CATL dichiarano densità di 500 wh/Kg. E questo, unito col fatto che sono 4C e unito col fatto che sono LFP è una rivoluzione. E non capisco questo ritardo con cui VaiElettrico darà la notizia. Vediamo bene perché siamo davanti alla notizia più importante degli ultimi 10 anni:
      – intanto 400 km in 10 minuti significa 200 km in 5 minuti. Un tempo onestissimo per fare la ricarica, significa che in città nessuno si fermerà più a fare la ricarica alle AC ma passeranno tutti a ricarica in HPC “come dal benzinaio” (di elettroni)
      – intanto queste batterie pare si comportino molto meglio alle bassissime temperature, fino a -10°
      – intanto solo LFP il che significa che non sono puoi ricaricarle al 100%, non solo costano poco (e CATL l’ha confermato, queste saranno batteria per la massa) ma soprattutto puoi ricaricarle alle HPC senza farti scrupoli perché le LFP si degradano molto più lentamente rispetto alle NMC
      – ma soprattutto hanno una densità pari alle batterie a stato solido, rendendo queste ultime superflue. Ben 500 wh/Kg significa, amico mio, che una batteria da 50 kWh pesa solo 100 Kg (a cui presumo vada aggiunto il raffreddamento) ma non è NULLA. Le batterie Tesla hanno una densità di 125 wh/Kg, ovvero una batteria Tesla pesa ben 4 volte di più. Con queste batterie si possono avere pesi pari o inferiori alle auto a benzina e soprattutto batterie così compatte puoi infilarle ovunque. Pensa solo al peso inferiore quali benefici apporta a piacere di guida, pneumatici finalmente più stretti, efficienza e minori consumi, migliori prestazioni.

      Batterie che saranno prodotte già a fine anno e montate già nel 2024. Io non ricordo alcun annuncio ugualmente rivoluzionario negli ultimi 10 anni, queste batterie sono un game-changer, fanno piazza pulita di tutta una serie di ipotesi e progettazioni. Non solo d’un colpo rendono inutili tutte le colonnine AC (preistoria!) e le ipotesi di “fabbriche della ricarica” ma anche l’idrogeno (ad oggi l’unico modo per viaggiare a emissioni zero combinando ricariche davvero velocissime) è superato. Le stesse batterie a stato solido, ripeto, a questo punto sono inutili. E’ una rivoluzione totale, se è tutto vero (e CATL tutti gli annunci che ha fatto negli scorsi anni li ha mantenuti) conviene a questo punto aspettare prima di comprare l’auto elettrica e prenderne una con queste batterie qui.

      • Fermati tu amico. Le batterie a densità 500 Wh/kg sono tutt’altra cosa e sono destinate all’aeronautica. CATL le ha presentate in aprile e le ha chimate “batterie condensate”. Hai già sritto dieci commenti per duecento righe e non ci hai ancora capito niente.

        • @Enzo

          anche se le super-batterie da 500 wh/kg non ci sono quest’anno, volevo rassicurarti che progressi costanti ce ne sono ogni anno (mai meno di +8/+10%):

          entro il 2024 dovrebbero uscire pacchi batteria con celle L(M)PF con densità migliorate dal +20% al +40% di quelle del 2023 ( “Astroinno L600 “, opzionate da Vw)

          ma già prima, in questo Settembre 2023, forse Tesla ne mostrara in uso un tipo L(M)PF con +10%, sulle sue M3 restailing Standard Range (SR):

          – SR era 55 kwh
          – SR poi 60 kwh ( LPF a ricarica ultra-rapida 20 min)
          – SR ora pare sarà 66 kwh ( sempre LPF )

          =========
          Nel 2021 un pacco LPF da 60 kwh pesava 480-520 kg

          Nel 2023, le LPF più leggere sono le Blade usate su Byd Dolpfin/Atto 3: 60 kwh pesano 405-430kg

          Ogni anno c’è qualche step sostanzioso migliorativo, ma non tale da far diventare obsoleti i precedenti

      • Anche sulla fine delle colonnine in AC mi sa che sei fuori strada, significa che della mobilità elettrica non hai ancora assimilato alcune caratteristiche.
        Senza contare che la naturale evoluzione della ricarica stradale dovrebbe essere la connessione in bassa potenza e V2G, magari in un futuro non proprio prossimo, ma con tante batterie ferme non ha senso non stabilizzare la rete e abbattere i prezzi dell’elettricità utilizzando le auto ferme in sosta.

    • “a molti che in uatostrada non ci vanno tutti giorni vanno già bene i 20 minuti, cioè non è che le batterie di adesso sono cosi “lente”;”

      Una precisazione su questo, ovvero sulla differenza tra ricarica in 20 minuti e in 10 minuti. Non è tanto per il lungo viaggio (alla fine si tratta di fare un giro più lungo nell’autogrill) ma quanto per la ricarica in città per chi non ha la wallbox. Con questa batteria e una colonnina HPC in città (o sulla tratta casa – lavoro) posso ricaricare con gli stessi tempi di un’auto a benzina o a metano. Perché una cosa è fermarmi 20 minuti, un’altra è fermarmi 10. Meglio ancora, mi potrei fermare 7 minuti e mezzo e ricaricare 300 km o 5 minuti e ricaricarne 200. E’ un filino più lungo rispetto alle ricariche a benzina ma è un tempo finalmente paragonabile. Soprattutto se nel computo fai rientrare il pagamento automatico: arrivi alla colonnina e infili la presa mentre alla pompa di benzina devi passare per il pos, armeggiare e solo dopo iniziare la ricarica. Alla fine siamo lì, 1 o 2 minuti in più possono andar bene.

      Invece i 20 minuti no, se devo fare casa-lavoro e fermarmi 20 minuti per strada per fare il “pieno” mi rompe parecchio. 10 ok, 20 troppi.

      Tra l’altro mi viene in mente una furbata di un produttore cinese (mi sfugge brand e modello) che si è inventato la doppia porta di ricarica. Cioè tu arrivi ad una stazione e attacchi una colonnina a destra dell’auto e una a sinistra (e non è poco etico perché di fatto così facendo è vero che occupi 2 colonnine ma le liberi in meno di metà tempo). Paghi la stessa somma ma ricarichi al doppio della velocità. Se ci pensi, mettendo 2 batterie da 50 kWh nell’auto ognuno collegata alla propria presa, si potrebbe addirittura ottenere una ricarica di 400 km in 5 minuti.

      Comunque 400 km in 10 minuti è un tempo top.

      • Ciao Enzo,
        come spiegavo nel testo ( che però per errore ho incollato 3 volte di seguito),

        esistono già (!) batterie molto veloci a caricare, con possibilità di fare una pausa di pochi minuti, se ti basta un porzione di ricarica per chiudere la giornata presente e la successiva

        la cosa non è stata ancora molto “notata”, il nostro cervello ricorda le informazioni sedimentate dell’anno precedente :):)

        per le LPF è stata una novità “silenziosa” inserita da tesla sulle tesla base di berlino con pacco Blade da 60 kwh, che a sorpresa ricaricano a velocità 3.C, chi ha preso questi modelli è già molto molto molto contento 🙂

        Poi, si Catl andrà ancora un po’ oltre, velocità 4.C, ma se consideri le 4.C risolutive, praticamente, chissà, saresti già a posto anche con le 3.C già in commercio 🙂

  7. “Vorrei allora invitare quelli che intendono rimanere ancorati alla vecchia soluzione della quale si accontentano, a pensarci bene, perché in breve tempo potrebbero vedersi superati dal progresso che è inarrestabile ” : gentile sig. Fellicò, il suo entusiasmo per il “progresso” mi sembra un tantino eccessivo, mi fa ricordare quanto diceva, già due secoli fa, Giacomo Leopardi circa le “magnifiche sorti e progressive”. Quello che lei chiama progresso non è una linea retta protesa verso sempre nuovi, migliori traguardi ma un percorso tortuoso, fatto anche di battute d’arresto e fallimenti. La storia è piena di esempi relativi a tecniche e prodotti che annunciavano grandi progressi ma che poi sono scomparsi dai radar. Potrei citarle, ad esempio, diversi farmaci presentati attraverso squillanti suonare di trombe ma che poi, dopo essere stati utilizzati ed aver manifestato severe problematiche, sono stati ritirati dal commercio, o, più semplicemente sono finiti nel dimenticatoio, con il ritorno a molecole già note in precedenza. Con questo non voglio apparire un avversario, per partito preso, dell’elettrico. Ritengo che la transizione sarà inevitabile, anche per il semplice fatto che gli idrocarburi sono, prima o poi, destinati ad esaurirsi, e quindi prima si trova un’alternativa meglio è. Oggi però restano ancora parzialmente insoluti i problemi di costo e tempo di ricarica. Per fortuna in questo campo le ricerche stanno andando avanti, e sono convinto che si arriverà ad una soluzione, ma non so con quali tempi. Oggi l’elettrico non è adatto a tutti, come giustamente ha più volte rimarcato su queste pagine il dott. Tedeschini, e gli si rende un cattivo servizio magnificandone le sorti e nascondendo i problemi ancora irresoluti. Certo un giorno le cose, spero, cambieranno, ma sarà VERO PROGRESSO solo quando i BEV, per costi e praticità d’uso, saranno accessibile alla moltitudine degli utenti.

    • Il progresso si ferma se la tecnologia è acerba.
      Ma quella delle batterie non lo è, può soddisfare la gran parte delle esigenze di molti già oggi, lo sarà ancora più in futuro.
      Basta pensare, per fare un esempio, che in Formula E le Gen2 del 2018 avevano batterie da 52kWh per 385kg di peso, le Gen3 del 2022 hanno batterie da 51kWh per 284kg, un miglioramento di oltre il 25% in 4 soli anni, chissà nei prossimi 10.
      CATL ha presentato una batteria LFP che ricarica.in 10 minuti per 400km migliora l’efficienza anche a basse e alte temperature.
      Se per molti va no bene già oggi, in futuro può essere solo meglio.

      P.s., la tecnologia acerba, semmai,. è l’idrogeno, tanto che in Germania hanno deciso di rinunciare ai treni che avevano acquistato: troppi problemi, troppi guasti.

      • State dicendo la stessa cosa. Le tue osservazioni Roger sono ad integrazione e non a confutazione di quanto scritto da Roberto. Siamo davanti ad un’evoluzione con passi talvolta piccola talvolta significativi (vedo che come me anche tu ti sei appassionato alle nuove batterie di CATL che secondo me ha risolto un problema gigantesco in questo mercato, davvero siamo davanti alla notizia dell’anno se non del decennio) e ad ogni evoluzione ci saranno sempre più persone che passeranno all’elettrico. Con tutti gli investimenti che stanno facendo e con la quantità di player sul mercato c’è sicuramente da essere ottimisti da qui al 2035. Ma già i prossimi 2 anni saranno decisivi: queste nuove batterie da una parte e la riduzione dei prezzi dall’altra, la vedo bene. Chissà se Tesla riuscirà ad accaparrarsi le nuove batterie di CATL per la Model 2/Aqualcosa … sarebbe la svolta …

    • La sua la vedo come un’ovvietà ma al contempo una prevision totalmente errata. Il vero progresso è risolvere problemi nuovi con idee nuove. Le vecchie tecnologie non vengono abbandonate soltanto perché ne arrivano di nuove ma a volte perché le vecchie, venendo meno i presupposti su cui si sono basate, smettono di essere competitive. È questo il caso dei motori termici, che nonostante sforzi sempre più intensi non riescono a diminuire gli impatti ambientali sia dal punto di vista dei climalteranti che da quello degli inquinanti veri e propri, insieme al problema del mantenimento delle forniture di petrolio per tutte le popolazioni. In particolare il secondo fattore è quello che ne decreterà in modo molto repentino l’abbandono, l’incertezza è soltanto su quando avverrà la prossima crisi energetica che sta covando sotto la cenere da tempo.

      • Leonardo, Roberto ha detto 2 cose sacrosante: “Oggi però restano ancora parzialmente insoluti i problemi di costo e tempo di ricarica”. Per i tempi di ricarica ci siamo quasi (grazie CATL!), per il costo aspettiamo le novità già annunciate da tanti produttori per il 2025. Ma è chiaro che superati questi 2 scogli è andata. Se non si superassero (periodo ipotetico del terzo tipo perché il superamento ormai è quasi scontato) il problema si continuerebbe a porre, anche con l’inquinamento dei motori a benzina. Ma ormai ci siamo e il sorpasso dell’elettrico è questione solo di tempo.

  8. Non è lo stesso “articolo”. Nel precedente, in nome della semplificazione, si parlava di abolizione di riduttori e differenziali. Ora cambia il registro e si parla di progresso, ovvero siamo arrivati al commento da bar “siccome l’elettrico è la cosa nuova ergo è il futuro e voi tutti arrendetevi”.

    Smontiamo pezzo pezzo questo pistolotto che ogni tanto qualcuno ci propina perché è totalmente falso.

    1. Non è vero che l’elettrica è più semplice ma è più complessa. Se bastasse mettere insieme 4 pilette non ci sarebbero investimenti miliardari per sviluppare questa tecnologia (investimenti che poi si riflettono nel maggior costo di acquisto): è dunque una tecnologia oggi più complessa, in continua evoluzione e più costosa.
    2. Non sempre ciò che è compatto è più semplice. Uno smartwatch all’apparenza è un oggetto più semplice di un orologio ma in realtà è molto più complesso. Il fatto che le sue componenti siano integrate e miniaturizzate non significa che la tecnologia alla base sia più semplice.
    3. Non sempre il semplice è migliore in tutto. Non credo si possa eguagliare la qualità di uno zoom ottico con uno digitale, diversamente i film li girerebbero con l’iPhone e non con enormi telecamere imax con tanto di macro-obiettivi
    4. Se è vero che il nuovo è destinato a vincere solo perché nuovo significa che tutti dobbiamo acquistare il suv o il folletto o il bimbi o il rumba? Ricordo quando uscirono le lenti a contatto e poi le operazioni laser per eliminare la miopia, eppure non mi pare che non si vendano più occhiali da vista e già Seneca usava sfere di vetro per ingrandire gli oggetti, mentre nel 1100 a Mestre si producevano già monocoli

    Ma soprattutto smontiamo la più grande fake news di Franco Fellicò e di tanti altri: i nobev non esistono. Esistono i novax, ma non esistono i nobev. Perché se chiedi a un nobev perché è nobev lui ti fornisce validissime ragioni che, a differenza del novax, sono superabili. Che non è il no all’elettrone in quanto combustibile ma è un elenco più o meno lungo di limiti dell’elettrico di oggi che portano anche VaiElettrico a dire che oggi, nel 2023, l’elettrico è per molti ma non per tutti.

    C’è chi vuole le marce, il sound e la leggerezza anche sull’elettrico (caratteristiche infatti a cui tanti produttori stanno lavorando alacremente); c’è chi vuole tempi di ricarica più corti (dal 2024 saranno presenti sui veicoli batterie LFP economiche di CATL capace di caricare 400 km in 10 minuti, motivo per cui non serviranno più le “fabbriche della ricarica” ma basterà una colonnina HPC in città per fare il pieno come un benzina); c’è chi non vuole fare 2 km dalla colonnina a casa ogni notte e c’è chi non vuole comprare un suvvettino come il BYD Atto 3 a 38000 euro, ovvero al prezzo di 2 suv MG ZS a benzina (tra l’altro con 7 anni di garanzia), etc. etc. Quindi non esiste una contrarietà all’elettrone in quanto tale (così come non è mai esistita una contrarietà alle macchine fotografiche compatte in quanto tali) ma esistono delle esigenze che oggi l’auto elettrica non soddisfa (così come le prime compatte non raggiungevano MINIMAMENTE la qualità e la varietà di personalizzazione dello scatto garantito dalle reflex tradizionali): quando le compatte hanno superato tutti i loro limiti, non facendo niente di meno rispetto alle reflex ma facendo molto di più, tutti sono passati alle compatte. Non è stata sconfitta una mentalità arcaica ma è stata perfezionata una nuova tecnologia acerba. E questo accadrà certamente anche alle elettriche.

    • Mi sono fermato a “Esistono i novax, ma non esistono i nobev.”
      Due identiche manifestazioni di preconcetti ignoranti che rispondono alla paura del nuovo, entrambi nati per necessità ed entrambi rifiutati senza appello e possibilità di discussione.
      Parlo di nobev e non di scettici o dubbiosi.

      • Se leggi anche il resto del post che ho scritto capirai che non esistono i no-bev, così come non esistono i no-smartphone, i no-macchine-fotografiche-compatte, i no-tv-oled, i no-lampadine-a-led. Esistono persone che hanno criticato la tecnologia quando non era matura per le loro esigenze (prezzo, caratteristiche, etc.) e poi hanno adottato questa tecnologia quando quelle lacune sono state colmate. Queste persone pertanto non possono essere messe sullo stesso piano dei no-vax che non c’è modo di convincerli, c’è un preconcetto a priori, non è che aspettano la versione migliorata del vaccino con meno effetti collaterali, non vogliono proprio vaccinarsi perché convinti che dentro c’è il microchip per il controllo remoto o chissà che altro.

        Confondere chi non passa all’elettrico perché ancora inadatto alle proprie esigenze con chi ha un preconcetto è un errore madornale (ed è diabolico insistere su questo ritornello), vuol dire che non si sa di cosa sta parlando, non si ha la capacità di comprendere il fenomeno e di leggere la realtà. Chi oggi è accusato ingiustamente di essere contrario all’elettrico è colui che, interrogato, ti elenca una serie di valide ragioni per cui non vuole passare (così come chi non voleva passare alle primissime compatte fotografiche che erano dei giocattoli se confrontate con le reflex serie): queste ragioni sono destinate ad essere superate col tempo e con la tecnologia e quindi cadranno anche le ragioni per cui oggi la preferenza si orienta ancora sul benzina.

        Sicuramente accadrà. Quando il fenomeno dell’auto elettrica nacque qualche anno fa in tanti (non faccio nomi) profetizzavano che avremmo dovuto adeguarci per forza alla nuova tecnologia, rinunciando a ciò che ci piace. Ancora ricordo l’omaggio alla colonnina amena. Non ha funzionato, minimamente. Quello che sta funzionando, e che altri dicevano (tra cui il sottoscritto), era che la tecnologia si sarebbe rapidamente evoluta per raccogliere anche le istanze di chi non la apprezzava per com’era. La batteria LFP di CATL – lo ribadisco – è una svolta totale: 400 km di autonomia in 10 minuti è un tempo paragonabilissimo alle auto a benzina e siamo appena nel 2023. Tra l’altro a prezzi supercompetitivi a detta di CATL e con importanti evoluzioni anche con le basse temperature. Addio all’ecosistema di ricarica (non serve più!), addio alle fabbriche di ricarica (anche queste non servono più): avevo detto che erano il passato e che erano l’opposto del progresso, avevo ragione! Questa tecnologia di CATL potrà fare la differenza perché mi sta benissimo fare un viaggio per le vacanze e dover ricaricare in HPC potendo immagazzinare tanta autonomia in così poco tempo, tra l’altro senza che quella batteria mi costi una fortuna. E mi sta benissimo comprare un’elettrica con quella batteria anche senza poter ricaricare a casa, tanto in 10 minuti dal benzinaio … ops, colonnina HPC faccio il pieno. Questa è la vittoria di quelli che fino a ieri venivano chiamati no-bev, hanno preteso una tecnologia come questa e l’hanno avuta: vittoria totale su tutta la linea, hanno vinto loro. Per non parlare della reintroduzione di sound e marce da parte di Dodge e Hyundai sui modelli sportivi, altra vittoria netta. Sono tutte battaglie che i detrattori dell’elettrico si stanno portando a casa, una dopo l’altra. Resta la madre di tutte le battaglie, il prezzo d’acquisto ma quello sappiamo già che è destinato a crollare, e qualche battaglia minore, come il peso (Toyota e McLaren l’hanno capito ed entrambe faranno qualcosa al riguardo).

        I no-bev non esistono. Basta ripetere questa fake news. Anche i più critici come Formigli e Porro passeranno convintamente all’elettrico quando gli ultimi limiti saranno superati. E questo certamente avverrà entro il 2035.

        • I no-bev esistono eccome. Al momento si confondono con i dubbiosi, e alcuni dubbiosi si nascondono tra i no-bev.
          Ma è facile sgamarli: sono quelli che non vogliono il ban al 2035. Quelli sono tutti no-bev conclamati e vedrai che con l’avvicinarsi del 2035 si paleseranno in tutta la loro ignoranza.

          • I no beve esistono eccome , basta ascoltare qualche rappresentante del governo , qualche giornalista televisivo e qualche rivista automobilistiche che era leader di settore .

          • Quelli che non vogliono il ban al 2035 sono quelli preoccupati che per il 2035 le bev continuino a non essere adatte a loro. Parliamoci chiaro: quella del 2035 è una scommessa perché se le bev non riuscissero a superare gli ultimi ostacoli creerebbero problemi a parecchi. Per fortuna CATL con la sua superbatteria economica LFP ha risolto, da sola, il problema più grande di tutti. Tu considera che Jaguar l’anno prossimo presenterà una superberlina da 100000 sterline che ricarica ben 322 km in soli 15 minuti. Tu pensa quanti si sono impiccati in Jaguar ieri quando CATL ha annunciato 400 km in 10 minuti. E tra l’altro la batteria di CATL sarà pronta prima di quella di Jaguar, oltre a essere una LFP e a costare molto meno. CATL da sola ha ucciso qualunque velleità di fare auto a idrogeno, non servono più.

            Chiaro che ora servono altri passi importanti. Servono molte HPC in città (l’avrò scritto 100 volte e 100 volte mi fu detto che non servivano, ora qualcuno dovrà cambiare idea), serve un ulteriore crollo dei prezzi almeno qui in Europa, servono più auto di segmento A e B con buone specifiche tecniche (di gran lunga migliori di Spring, 500 e Twingo).

            Chiaro che fino a ieri se dicevi a uno che non può ricaricare a casa o a lavoro che nel 2035 poteva comprare solo elettrico quello ti metteva, metaforicamente, le mani al collo. Comprensibilmente. Ora invece si vede la luce in fondo al tunnel e quindi lasciamo che queste nuove tecnologie diventino realtà e vedrai che anche certe contrarietà andranno scemando.

          • @Enzo siamo sostanzialmente d’accordo.
            Ricordo però che il ban è soggetto a revisioni proprio per la questione del TRL (Technology Readiness Level).
            I no-bev cavalcano l’onda del ban per minare la decisione in sé. Ci sono no-bev che spingono contro perché ci sono interessi dietro, vedi chi lavora nella filiera dei carburanti come chi vive producendo parti di motori, o riparatori. Molti, soprattutto nel campo oil, fanno campagne per disinformate e creare consenso contro le auto elettriche. I no-bev sono loro e i loro seguaci.
            Io stesso sono convinto che molti si convinceranno del contrario quando ce ne saranno i presupposti, questo non significa che al momento non siano no-bev, a volte anche fastidiosi per le imbecillità che portano come evidenza della bontà della loro causa.

          • -CATL da sola ha ucciso qualunque velleità di fare auto a idrogeno, non servono più.-

            Ocio che l’hai detto eh? 😂😂😂😂😂

          • @Ale confermo e sottoscrivo. Se queste batterie fanno quel che è stato detto che fanno, il mio “tifo” per le auto a idrogeno viene totalmente meno, non mi interessa più. E questa è una “prova”, se vuoi, che il “tifo” per certe tecnologie è collegato a motivi reali (che è poi la ragione della critica all’articolo, dove si pensa a tifoserie statiche e non invece basate su giuste critiche). Se tu CATL mi dai quel che chiedo, allora smetto di tifare per quella tecnologia e tifo per te. Con una batteria che pesa niente, costa poco, dura tanto e ricarica abbastanza velocemente che mi frega più dell’idrogeno? Tifo CATL senza se e senza ma.

        • Trovo illuminante la sintesi di Leonardo.. il test sul 2035

          poi, non scherziamo, non solo esistono i No-bev

          IMHO sono fomentati ad arte, campagne di diffidenza, altre di odio, è il giochino del capro espiatorio

          sennò sarebbe ancora più strano, vedere tanti adulti che argomentano in modo irrazionale, come ragazzini, con toni che denigrano e trolleggiano, perchè ? se non pompati (manipolati) con paure e disinformazioni

          https://www.vaielettrico.it/contro-informazione-sullauto-elettrica-unanomalia-italiana/

          è anche un lavoro, reparto comunicazione e pubblicità sui social, solo in italia minimo sono centinaia le agenzie di professionisti che per lavoro monitorano e se richiesto provano a modificare i “sentiment” sui socials, e che ad es. su telegram, Fb, Yuotube, nel tempo riescono ad agganciare/coltivare migliaia di attivisti che poi li aiutano a fare massa e campagne

          non solo agenzie pubblicitarie/di servizi di comunicazione generiche, alcune aziende e alcune formazioni politiche si sono create loro strutture private di professionisti per queste campagne, tutto noto e ormai considerato quasi normale, niente di misterioso

          le motivazioni per finanziare o incentivare queste campagne le ricordava l’articolo citato sopra

          fonti di partenza sono interessi economici + mobilitazioni politiche:

          A) vecchi player della filera petrolifera ed energetica, pieni di fondi da spendere in disinformazione per rallentare la transizione, che gli costerà parecchio in riduzione degli introiti; nelle inchieste e processi già in corso, si parla di centinaia di miliardi di dollari spesi in campagne, già dal negazionismo dagli anni 80 ad oggi sul cambiamento climatico, considerà sono aziende con bilanci molto più grandi di uno Stato

          più in piccolo, ma ben mirate, mettiamoci anche le campagne di costruttori automobilstici che erano rimasti indietro e che sino a ieri si aggiungevano a manipolare gli umori e le informazioni nelle riviste e forum di settore, oltre che nei servizi in tv, e sarebbe facile fare un lista di articoli disinformanti/scandalistici farlocchi

          B) gruppi politici che fanno uso di populismo, in costante ricerca di un nemico esterno per distrarre e polarizzare, mobilitare l’elettorato; queste parti spesso vanno a braccetto con i sopracitati player (che per risorse sono i Golia in fatto di influenza, la scorciatoia è essere loro amici), per cui i bersagli diventano anche fonti rinnovabili, ambientalismo, l’europa, l’auto elettrica, le politiche dei beni comuni, etc

          persino le campagne novax sono state pompate sui social media e in tv, mi ero studiato il percorso mediatico e le tempistiche al tempo, non erano diffidenze spontanee, le paure e poi anche l’odio (persone che in strada aggredivano e menavano altre solo perché indossavano le mascherine, visto di persona un paio di volte) sono state esacerbate con la serie infinita di facs-news e incitamenti diffusi in origine da una dozzina di centri di disinformazione, alcuni nostri, solite aree politiche, in quel caso specifico anche canali esteri russi, monitorati dal nostro Ministero e da altri giornalisti, pare facesse gioco che in europa ci dividessimo all’interno, facesimo ripartire l’economia in ritardo, e prendesimo posizioni più vicine alle loro; che è lo stesso tipo di ingerenza estera di cui si è discusso per le elezioni 2016 in USA

          Poi, se vuoi fare dei distinguo per chi “definire” no-bev tra:

          – chi usa argomentazioni assurde e toni denigratori, per buttare tutto in caciara e scontro; è sufficente fare un giro su forum o canali meno educati e informati di questo; pompati da utenti fake, articoli farlocchi su riviste di settore, programmi tv

          – chi usa argomentazioni fallaci ma più manipolatorie e ideologiche, con riferimenti politicizzati alle prossime elezioni, sperando in una chissà quale restaurazione di ultra-oscurantisti autarchici, per cercare di tornare indietro rispetto a quel poco di tessuto moderno comune raggiunto

          magari non capendo la questione sottostante del riscaldamento climatico, ne le interconnesioni tra le varie economie più grandi, che puntano nella stessa direzione dell’efficentamento energetico ed elettrificazione;

          mi pare che giusto la Corea del Nord si può fare i fatti suoi, anche con scelte irrazionali, poi però con i brillanti risultati di sviluppo mancato che ne ricava

          – chi come dici, aspetta che le elettriche limino ancora di più i difetti, o abbassino i costi per chi non ha budget, o offrano di serie le simulazioni del cambio per i nostalgici, etc e valuteranno serenamente listini e specifiche aggiornate anno per anno

          ok, questi ultimi non sono no-bev

          E capisco le abitudini, gli hobby, l’affezionarsi un po’ agli oggetti (un po’ di alienazione l’automobile la ha sempre portata, per le spese e le attenzioni che richiede e altri aspetti psicologici), capisco anche conoscere la storia passata del design, dell’industria e appassionarcisi

          capirei meno rimanere completamente bloccati nella nostalgia, magari degli anni 80-90 in cui non ci si preoccupava di aspetti ambientali, senza neanche la curiosità per le novità che corrono rapide, visto che è anche uno spettacolo stare dentro una fase di rivoluzione tecnologica

          • Buffo, non avevo ancora letto il tuo commento e ho in parte detto le stesse cose che hai scritto tu. 🙂

          • Non esistono (e 100). E’ una invenzione giornalista. Così come non esistono e non sono mai esistiti i no-gpl, no-metano e i no-supercar. Altrimenti basta non comprare qualcosa per essere un no-qualcosa. Allora io sono no-fotovoltaico, no-pompa-di-calore, no-efficienza-energetica, no-cappottino-termico. Dammi una casa allo stesso costo della mia e con lo stesso comfort della mia con queste cose qui e vedi come divento si-tutto. Alle persone credi davvero che cambia qualcosa se dal cavo che collegano all’auto esce benzina o elettroni? No, certo che no. Dagli un’auto che si ricarica velocemente come quella a benzina, che costa uguale, che va uguale (o meglio), che si guida uguale e vedi che nessuno protesta. Ormai ci siamo, questione ancora di poco.

            E non vale neanche il discorso della passione del rombo perché la stragrande maggioranza di loro guida la Panda comprata usata a meno di 10000 euro. Quello non è un rombo, è un rumore e basta. Rombo e marce interessano solo a me e ad Alessandro che finiremo per accontentarci di quello che ci passa il mercato.

            Salvini, il principe dei no-bev, il capopopolo dei no-bev, quello che inciterebbe tutti a non comprare le bev con le sue parole guerriere, guida un’elettrica a Roma. Che cattivo esempio! Ecco perché è una invenzione giornalista la parola no-bev.

          • @Enzo
            “Dammi una casa allo stesso costo della mia e con lo stesso comfort della mia con queste cose qui e vedi come divento si-tutto.”

            Mi sa che non funziona così, gli amici inglesi dicono che “i pasti gratis non esistono”.

            La frase è esemplare del gorgo che ha inghiottito gran parte del nostro Paese, ovvero aspettarsi che tutto spunti per miracolo a costo zero. E con queste deliranti convinzioni ci si lamenta che siamo sempre più poveri e che gli stipendi non aumentano?

    • Hai argomentato bene. Ma il punto è che ormai sia l’industria petrolifera sia la tecnologia del motore a combustione alternativo sono ad un capolinea nella ricerca. Si è spremuto il possibile ed ormai si vedono solo evoluzioni di design o tentativi di ridurre le emissioni. Tutti amiamo il fascino meccanico delle locomotive a vapore, ma poi godiamo dei vantaggi di un freccia rossa. Nei primi del 900 c’erano locomotive a vapore che erano poesie di meccanica. Ma poi si è toccato il limite e altre tecnologie si sono fatte avanti non perché più veloci, ma per altre questioni non sempre di interesse per il viaggiatore. Non voglio entrare più di tanto nella questione inquinamento perché spesso si confondono gli studi per opinioni. Ma è indubbio che quando tutto questo sarà un “sistema integrato”, i margini di vantaggio saranno grandi. Ora si è forse pionieri ma meglio esplorare territori nuovi che continuare a girovagare per le stesse strade. Così funziona l’innovazione. Ormai il motore alternativo a combustione è su un binario morto.

      • Se non fosse così nessuno avrebbe mai comprato il primo iPhone, i primi computer, i primi televisori al plasma, e via discorrendo.
        Una tecnologia può essere il meglio in un dato momento storico, poi cambiano le condizioni e all’improvviso non è più vantaggiosa.
        I motori termici hanno la spada di Damocle dell’esaurimento che si manifesta come sempre in modo repentino e travolgente.

    • Mi sono fermato a “Non è vero che l’elettrica è più semplice ma è più complessa”, è evidente che non sai di cosa parli.

      • E’ più complesso un orologio a molla o un Apple Watch? E’ più complessa una Dodge Charger Daytona del 1969 o una Dodge Daytona SRT EV che uscirà l’anno prossimo? Fai tu …

        • La complessità si è spostata sull’elettronica che, tuttavia, su larga scala abbatte i costi.

          L’esempio degli orologi non tiene: ho visto riparare un “banale” (ovvero senza complicazioni) Audemars Piguet Royal Oak e c’è da diventare matti. Al confronto, regolare il manovellismo di un 12 cilindri in linea senza elettronica è una roba da ragazzi.

      • Abbinato a un amplificatore a valvole però poi smettete di ridere, con la distorsione alle alte frequenze determinata solo da onde armoniche pari anziché dispari come sugli amplificatori a circuiti integrati 😀

  9. Mah, articolo forzato per dire che il futuro è già scritto. Sulle reflex non è come dice, poiché molti fotografi preferiscono ancora quelle, poi ci si dimentica delle innovazioni che poi hanno fatto fiasco, soprattutto per il prezzo e di altre tecnologie che ritornano perché migliori, tipo il vinile.

  10. Onestamente credo che il progresso stia nella riduzione delle emissioni di CO2 e di vari inquinanti, mentre l’uso del motore elettrico è il banale strumento per concorrere a questo obiettivo.

    Le auto elettriche, seppure in piccola serie e con autonomie minime, esistevano anche decenni fa e, se sono migliorate e sono arrivate più o meno al livello delle termiche (infrastrutture permettendo e con ancora qualche deficit di autonomia) non è stato per una naturale evoluzione della tecnologia, ma solo perché si è spinto in quella direzione per motivi ecologici.

    Gli esempi fatti da Franco, tra l’altro relativi a prodotti ed ambiti che io stesso ho seguito negli anni, a mio modo di vedere non sono molto pertinenti perché li si tratta di tecnologie migliorative o, quanto meno, di migliorie apprezzate dagli utenti al punto di orientarne l’acquisto. Il passaggio alle elettriche avverrà invece per necessità, come detto sopra, e non per il fatto che le auto termiche non possano al momento competere con la (non del tutto nuova) tecnologia elettrica.

    • No Luca, le auto elettriche ormai sono migliorative, come tecnologia. L’infrastruttura ancora non adeguata ad un uso di massa è un’altra storia.
      Il problema principale delle auto elettriche è che gran parte delle persone che è convinta che non siano al pari o anche meglio delle termiche sono persone che non le possiedono.
      Ripeto l’esempio che ho già fatto in altro commento: quanta gente ha continuato ad acquistare il vinile perché era convinta che fosse superiore ai CD? Ecco, in questo momento siamo nella stessa situazione di quando i CD venivano fatti a partire dal master analogico, per chi se lo ricorda AAD, o ADD.
      Ma poi la musica nuova arrivava in DDD ed era una vera goduria.

      • Vedi Leonardo, in realtà io avevo sottolineato un aspetto differente, ovvero che le elettriche, che erano un po’ su un binario secondario, se non addirittura su un binario morto, sono state “ripescate” solo per motivi ecologici ed ampiamente migliorate e credo che questo sia un fatto storico. La stessa tecnologia full hybrid di Toyota non si sarebbe sviluppata se non per ragioni sempre connesse ad emissioni ed ecologia.

        Non mi pare neppure troppo vero che i motori a scoppio non si siano evoluti negli ultimi decenni, visto che consumi, potenze ed emissioni rispetto a 20 o 30 anni fa sono cambiati radicalmente, anche senza parlare della tecnologia ibrida. Verranno messi giustamente al bando non perché poco performanti, ma perché scontano il peccato originale di bruciare benzina o gasolio.

        Detto questo, io penso che il passaggio alle elettriche abbia molto senso per ragioni ecologiche, ma non credo che sia così facile definirle “migliorative” rispetto alle termiche o, quanto meno, non ancora e non in tutti gli ambiti d’uso, anche se ci si sta arrivando.

        Da quando ho iniziato ad informarmi sulla mobilità elettrica un annetto fa ho infatti sempre pensato e scritto che ci sarebbe stata a breve una convergenza d’uso tra elettriche e termiche, ovvero un passaggio a ricariche con tempi paragonabili alla sosta al distributore e, a distanza di così poco tempo, già parliamo di soste di 10 minuti per 400 km di autonomia: quando prezzi ed infrastrutture permetteranno queste prestazioni in tutti i segmenti, allora non servirà più alcun incentivo, né divieto di vendita delle termiche.

        • Concordo ma quando parlo di prestazioni ne parlo a ragion veduta. Il motore elettrico è prestazionalmente superiore al termico, perché è facilissimo avere potenze e curve di coppia che ti sogni con i motori termici (che sono così scarsi sulla curva di coppia che non possono fare a meno del cambio, neppure i più moderni e prestazionali)
          Una tranquillissima Niro nel diventare una eNiro come la mia adotta un “tranquillissimo” motore da 150 kW che permette prestazioni che le sue sorelle si sognano.
          Scrivi ancora “e non in tutti gli ambiti d’uso” ma posso dirti che raramente una nuova tecnologia supera in tutti gli ambiti d’uso la vecchia anche perché comunque si scontra con le abitudini degli utenti. Il classico esempio è l’iPhone che ha diviso nei forum le due campane “tastiera sì” e “tastiera no”, ma gli esempi non si contano perché abbiamo visto le foto digitali che si scontravano con la naturalità dei colori della pellicola, i transistor che suonavano peggio delle valvole (all’epoca erano quindi giudicati una tecnologia inferiore anche se più miniaturizzabile), il CD con il vinile, eccetera eccetera. C’è insomma quest’atteggiamento del tutto umano che ci fa giudicare ciò che si conosce con maggiore benevolenza e minore critica rispetto a ciò che è nuovo. Nel caso delle auto elettriche ci sono talmente tanti soldi in ballo nel settore petrolifero che questa naturale propensione viene sfruttata utilizzando tecniche FUD per rallentare l’adozione perché ogni nuova automobile elettrica rimuove migliaia di litri di carburante venduti nell’arco della sua vita e questo è tutto business perso per le compagnie petrolifere.

  11. eh, meno male che le elettriche non sono complicate come le termiche..

    bev senza elettronica varia = muletto
    batteria climatizzata (se no anche la ricarica avviene.. + o -) con radiatore, tubi e ventola (ice?)
    motori pure raffreddati a liquido (ice?)
    tutte le altre cosacce meccaniche da sostituire immantinente con circuiti stampati..

    ice senza elettronica varia = funziona perfettamente ed è pure più leggera..

    l’assunto che la tecnologia sia solo “elettronica” (come scritto in ben 2 articoli) è palesemente sbagliato: è un tipo in mezzo a tanti altri.

    avrà sempre bisogno di supporti meccanici per svolgere determinate operazioni, ma mai il contrario

  12. Ottimo! Ma se l’auto elettrica è il progresso e funziona così bene, perchè la si è imposta per legge, senza lasciar fare al mercato?

    • Per quello che non ci arrivano da soli e continuano a spargere polveri sottili. Piuttosto semplice da capire…

    • Perché i vantaggi dell’elettrico riguardano la comunità e non necessariamente il singolo, che sceglie egoisticamente. Per capirci, a me ora non frega niente di pagare il sistema sanitario che magari serve per la tua tac o la tua pensione. Però le tasse sono imposte e non una scelta, altrimenti le pagherebbero ben pochi. Esattamente come ora, senza esserci imposizione, alcuni acquistano una elettrica. Non è difficile da capire no?

    • … perché abbiamo TANTA FRETTA.
      terribilmente fretta.
      e chi si oppone, non certo il lettore di vaielettrico o vaiagasolio che non conta nulla
      non è assolutamente preoccupato delle conseguenze,
      lo hanno già dimostrato in passato, mai sentito parlare dello scandalo Exxon?

    • Perchè è una questione di salute pubblica, e ci sono ancora tanti che “non posso aspettare mezz’ora alla colonnina”.

    • Che io sappia per una questione di salvaguardia della salute delle persone, compresi tutti noi e tutti i nostri cari, e dell’ambiente in cui tutti noi viviamo per aiutare la natura e i nostri animali. Mi pare una ragione sensata, indiscutibile e ampiamente condivisibile. Mi pare fosse questo il motivo.

    • Infatti, non tengono conto che solitamente le imposizioni sono controproducenti, probabilmente da adesso a 10 anni le elettriche venderanno da sole perché migliori, tutte le novità una volta raggiunta la maturità si sono diffuse senza bisogno di obblighi che non fanno altro che instillare antipatia.

      • Interessante. Quindi mi state dicendo che mentre per le altre tecnologie il mercato ci è arrivato da solo, quini erano tutti intelligenti qui no, quindi adesso qualcuno èdiventato stupido. Beninteso, non vi sfugga mai il dubbio: gli stupidi sono sempre gli altri.

        • la butti in tribuna:
          pensi che il mercato da solo sia in grado di preservare l’ambiente e quindi l’uomo che dell’ambiente ha bisogno?
          credo veramente questo?
          hai prove al riguardo, casi di studio in cui il mercato DA SOLO ha saputo preservare l’Uomo a scapito del mercato stesso?

          • Il mercato vede soltanto il massimo guadagno.
            Per mettere catalizzatori e raggiungere i vari livelli di emissioni delle normative EURO siamo andati da sempre avanti a divieti e incentivi alla rottamazione. I produttori sono in grossa difficoltà con i motori termici infatti osteggiano le normative EURO 7, ma se ricordate le trattative di tutti gli EURO sono sempre state molto serrate.
            Emissioni zero sono un problema ancora più grosso perché richiede di pensionate i motori endotermici.
            La percezione che le cose siano cambiate c’è per il fatto che le auto elettriche richiedono una gestione diversa rispetto alle endotermiche.con lati positivi (minore manutenzione, possibilità di ricarica casalinga o durante le soste) e anche lati negativi (minore autonomia e maggiori tempi di ricarica).
            Le cose dannose per l’ambiente vengono vietate da sempre (CFC, Eternit, ecc.) ora con le auto si tocca un nervo scoperto della “tradizione motoristica” che duole maggiormente agli italiani, ma in realtà non c’è nessuna particolare differenza rispetto a quanto è sempre accaduto per questioni di rilevanza ambientale e sanitaria.

    • Perché se vuoi sentire la musica su un grammofono o fare foto su un dagherrotipo sono affari tuoi, e può anche essere un hobby fantastico e istruttivo. Ma se vieni in città con un motore a combustione Interna sono affari di tutti.

      • Quindo la macchina elettrica è così migliore che la gente non se ne accorge e bisogna forzarla.. Ok, capito.

        • Prima Legge Fondamentale: sempre e inevitabilmente ognuno di noi sottovaluta il numero di individui stupidi in circolazione.

          Seconda Legge Fondamentale: la probabilità che una certa persona sia stupida è indipendente da qualsiasi altra caratteristica della persona stessa.

          Terza (e aurea) Legge Fondamentale: una persona stupida è una persona che causa un danno a un’altra persona o gruppo di persone senza nel contempo realizzare alcun vantaggio per sé o addirittura subendo una perdita.

  13. Io amo le auto, ice o bev, premetto. Ma è anche (sopratutto?) una questione di efficienza. Le Ice sprecano l’80% del carburante in calore, non è più possibile. E poi mi fanno impazzire quelli che sbavano per il rombo di un motore a scoppio, che li fa eccitare. Forse è un retaggio infantile. Che cos’è il “rombo”, alla fine? Una serie fitta di esplosioni, un attrito metallo-metallo, dov’è tutta sta poesia? Le nostre orecchie hanno di meglio da ascoltare.

    • Il rombo è bello dai 6 cilindri in su , non si chiama rombo quello di un 3 cilindri 1000

      • E noi cosa ne sappiamo, magari il buon Solazzi nascosta sotto un telo ci tiene un bel Maserati 4200 tenuto lindo e pari al nuovo. Si trovano sui 30k ormai. 😉

    • Forse perché il rumore delle BEV è oggettivamente ridicolo.
      Chissà perché sulla 500 Abarth elettrica ci hanno registrato il rumore della 500 Abarth termica?
      Se ai cavernicoli non gli arriverà una proposta decente ad un prezzo ragionevole la vedo dura per le BEV.
      Già i primi segnali di ripensamento le industrie automobilistiche li stanno avendo ( vedi la Wolsvaghen che sta riducendo la sua produzione di BEV).
      Un ‘auto è anche fatta anche di emozioni ,sensazioni e sentimenti e al momento a parte qualche fichetto benestante moooolto intelligente le BEV sono al palo e ci rimarranno ancora un bel po’.
      Aivoglia a decantare la senzazionalita’ delle BEV (è normale con tutti i soldi che avete sborsato) ma al momento non c’è trippa per gatti.
      Proviamoci tra 15 anni e vediamo che succede, abbiate pazienza forse per allora ci saremo abituati ai frullatori a 4 ruote.
      Con simpatia vi saluto….

      • Leo Buscaglia diceva che se tutto ciò di cui disponi è un martello finirai per trattare tutte le cose come se fossero dei chiodi.
        Il suo commento sembra il martello di Buscaglia in questa discussione, in particolare quando paragona le auto elettriche a frullatori mi pare che abbia piegato il chiodo e portato via anche un po’ di intonaco.
        Saluti.

          • Ahahah, tra l’altro se non ricordo male non era neppure farina del suo sacco, se non ricordo male riprese il concetto da Maslow.
            Però vista la domanda penso che non sappia neppure di cosa sto parlando: se si vuole addentrare nei meandri della psicologia e della sociologia, si accomodi: in quel campo non ci sono verità assolute e la similitudine del martello e del chiodo non può essere fallibile né infallibile!
            Saluti

  14. Il ragionamento non fila … il passaggio dal vecchio al moderno che Lei cita (dalla pellicola al digitale, dalla macchina da scrivere al pc ecc.) è avvenuto naturalmente come evoluzione, come libera scelta. Io avrei voluto e vorrei che la transizione dal termico all’elettrico avvenisse nello stesso modo e non per imposizione di legge che vedranno la Cina spadroneggiare come monopolista delle batterie. Non sono contrario all’elettrico ma vorrei che l’elettrico vincesse come scelta tecnica e non come obbligo. L’obbligo è tipico delle dittature.

    • Ma la differenza tra gli esempi del passato e il passaggio da ice a BEV è che le ice emettono CO2, inquinano. Nasce da questo l’urgenza di obbligare il cambiamento, come si è fatto per la raccolta dei rifiuti e i cfc che creavano il buco nell’ozono e sono stati vietati per legge. Con le auto per motivi pratici non si può fare dall’oggi al domani e hanno dato una scadenza temporale a lungo termine (13 anni, oggi meno di 12)

    • La Cina è avanti perché pensa a 10 anni , l Europe a 3 e gli Usa ad un anno .
      Se volessimo riprendere la filiera elettrica dovremmo riaprire le Minieri ed i nostri verdi nostrani preferiscono infilarsi il tubo di scarico in bocca .
      Comunque l elettrificazione , delle case con le pompe di calore e delle auto con quelle elettriche è inarrestabile anche senza obblighi .Ho appena fatto tagliando del secondo anno della mia , cambiato filtro aria abitacolo e aggiunto liquido lavavetri 25 Eu

    • Di nuovo ripeto il concetto: sono imposte perché i benefici riguardano la società tutta, non necessariamente il singolo. Questo guarda solo il proprio vantaggio e non quello della comune di cui fa parte. Questo richiede una sensibilità che molti non hanno. Ora io pago le tasse per mantenere la pensione di tua nonna o la scuola dei tuoi figli. Se fossi libero di scegliere lo farei? Forse si, ma solo come tanti che ora scelgono una elettrica pur non essendone obbligati.

    • Le auto saranno elettriche.
      Se non ci fosse obbligo in Europa verrebbero cancellate tutte le industrie automobilistiche, con l’obbligo forse qualcuna riuscirà a salvarsi.
      Altro che aiuto alla Cina.
      Stellantis sta cercando accordi ovunque per estrazione e produzione di elementi per le batterie, senza stop al 2035 lo avrebbe fatto?
      VW cerca accordi ovunque e compra quote in società cinesi, senza obbligo lo avrebbe fatto?
      …..
      …..

    • Le batterie che alimentano le auto elettriche le fanno in Cina. Il petrolio che serve per alimentare le auto termiche lo estraggono non certo in Europa ne tantomeno in Italia. Però le batterie un giorno potrebbero essere prodotte anche in Italia, basta svegliarsi e non continuare a remare contro

    • osservazione più che ragionevole, ma questo è un tema che sconfina nella religione, e quando si arriva a quella la ragionevolezza non serve a nulla.

      • Nessuna religione Paolo, così come sono stati messi al bando CFC e Eternit e un mucchio di altre cose, la necessità di assicurare energia, clima e salute pubblica è quanto di più razionale e laico che si possa fare.
        La religione è esattamente il contrario: restare sui dogmi assoluti che tutto è sempre stato così e niente va cambiato perché altrimenti “vedrete” sarà molto peggio.
        Lo ripeto perché sembra un concetto difficile da assimilare: la decisione condivisa dai governi è quanto di più razionale possibile stante la riluttanza dei produttori tradizionali a passare a tecnologie migliori, col rischio effettivo di farsi fare le scarpe dai cinesi perché se non sei non ti fai trovare pronto quando la nuova tecnologia matura la tua industria semplicemente collassa. E stiamo vedendo che convertire non è né semplice né rapido, quindi il rischio per le nostre industrie di farsi trovare impreparate era spropositatamente alto.

  15. “e potrebbe cominciare a desiderare la BEV.”

    Guardate proprio ieri ho fatto il seguente giro in moto: PISTOIA – PORRETTA – MONTESE – FANANO – SESTOLA – ABETONE – PISTOIA.
    Beh, in tutti quei Km di stradine di montagne non ho visto manco l’ombra di una colonnina.
    Ecco, immaginate che vi si scarica la batteria in una di quelle stradine di montagna e poi dopo vedrete come desiderate la BEV. E tra l’altro non so nemmeno se da quelle parti ci arriva il carro attrezzi.

    • Ci sono 14 stazioni di ricarica fra Porretta, Gaggio Montano e Montese, 8 a Fanano, una a Sestola, una a Fiumalbo, 2 a San Marcello Pistoiese, 15 a Pistoia. Si diverte a fare figure da ciccolataio?

      • A parte la concentrazione alla guida, da quando in qua le colonnine vengono installate ai lati delle strade di montagna invece che negli stalli di sosta dei centri abitati lungo il percorso ?

        • L’ennesima falsa percezione dettata dall’abitudine di usare liquidi infiammabili per la locomozione.

    • (tra parentesi quelle di B&B comunque indicate accessibili)

      Porretta terme: 4
      Fanano: 2
      Sestola: 1 + (1)
      Montecreto: 1
      Riolunato: (1)
      Pievepelago: 1
      Fiumalbo: 1
      Dogana Nuova: (1)
      Limestre: 1

      totale: 11 + (3)
      ESCLUSIVAMENTE lungo il percorso da te indicato

      @MASSIMO
      facciamo che hai scritto una trollata?

  16. Un altro esempio di innovazione tecnologica è stata il.passaggio dalle valvole ai transistor. Ricordo le case occidentali che rifiutarono questa tecnologia nei loro televisori mentre i giapponesi l’avevano già adottata: poche case americane di TV sono sopravvissute e molte acquistate da giapponesi Sono, Hitachi etc. Così nell’alta fedeltà, anche se qui sono rimasti alcuni prodotti a valvole per amatori nostalgici

    • Lo stesso è accaduto col passaggio al digitale. Come non ricordare che i CD erano il male assoluto mentre il vinile era insuperabile. Ecco, il vinile non solo è stato superato, anche i CD sono andati in soffitta. E così via. L’evoluzione e il progresso sono cose necessarie: le società con non hanno progredito sono tutte collassare.

  17. Le considerazioni dell’amico Franco sono tutte veramente molto interessanti e sicuramente condivisibili. Quello che dice tutto sommato è un dato di fatto. Trovo però che nella vita ci possa e ci debba essere spazio anche per una certa forma di “tolleranza” nei confronti del progresso “a prescindere”.
    In primis perché non è per forza detto che tutto ciò che è in qualche modo nuovo o moderno sia automaticamente “buono”. Questo ovviamente in linea generale.
    In secundis perché a mio avviso è anche giusto lasciare un minimo spazio al gusto personale.

    Un paio di esempi al volo.
    Un marchio come Harley Davidson negli anni recenti ha costruito il suo successo andando a soddisfare un certo tipo di clientela che, banalizzando, aveva piacere ad avere delle moto oggettivamente arretrate da un punto di vista tecnologico. Perché da un punto di vista puramente tecnico certi motori Harley Davidson sono dei rottani spaventosi.
    Ma a un bel momento cosa si fa? Si impedisce alla gente di comprare quei propri soldi quello che vuole solo perché non è tecnologicamente all’ultimo grido? Alla fine, se a uno gli piace così…

    Bellissimo anche l’esempio delle macchine fotografiche. Quello che dice Franco è impeccabile.
    E lo condivido fino alle virgole.
    Eppure, da fotografo amatorialissimo, sentire il clic clac che fa ad ogni scatola mia Nikon d80 Sinceramente mi dà un piacere impagabile.
    Scemo io ? Molto probabilmente . Ma alla fine è anche un po’ una questione di avere la libertà di godere di ciò che ci piace. Piccole e grandi cose.
    Senza dubbio una libertà che si deve esercitare finché non si fa danno a nessun altro.
    Ma in ultima analisi rimane rimane anche una questione di avere il piacere di esercitare piccole e grandi forme di libertà
    Sempre che la libertà si è ancora ritenuta un valore… 😉

    • Sei liberissimo di comprarti un v8 aste/bilancieri se ci dimostri che puoi circolare a emissioni zero. Non è questione di gusto, e lo sai benissimo.

      • Sei liberissimo di farmi gnè gnè se leggi bene tutto quello che ho scritto. 😝😝😝😝
        E lo sai benissimo. 😂😂😂♥️♥️♥️

        (Senza dubbio una libertà che si deve esercitare finché non si fa danno a nessun altro.)

    • Viaggio in elettrico da due anni e non tornerei indietro, ma essendo anch’io un fotografo amatoriale, continuo ad usare le mie Nikon D300 e D700 (prese usate perchè nuove all’epoca costavano uno sproposito) perchè il rumore dell’otturatore e dello specchio che si alza allo scatto per me è inseparabile dalla fotografia, Detto questo devo riconoscere che aver scelto di rinunciare al progresso (mirrorless) ha avuto un costo: le mie vecchie reflex oggi non valgono quasi nulla, mi rimane solo il piacere di usarle. Temo che chi, affezionato al rombo del motore termico, sceglierà di rinunciare al progesso dell’ automobile, fra qualche anno dovrà fare le stesse considerazioni sul valore dell’usato che ho dovuto fare io in ambito fotografico.

  18. Io faccio sempre questo esempio ,storia vera ..
    un mio ex datore di lavoro ,Ing. Artioli, indossava due orologi ,
    un rolex e un seiko da poce centinaia di migliaia di lire

    alla domanda sul perchè ne indossasse due
    rispondeva :
    “il Seiko è preciso e mi seve per avere l’ora esatta
    il Rolex è un’opera d’arte ”

    ecco ,secondo me, che dine farà il motore a scoppio tra qualche decennio
    relegato a opera d’arte per pochi intenditori che lo useranno il fine settimana

    seiko per tutti ..

      • guarda che per me il seiko è l’auto elettrica
        oggi per chi sa cosa è il TCO
        domani,entro 5-10 anni, sarà evidente a chi sta attento ai 1000 eur in più o in meno

  19. storicamente si è sempre cercato di limitare ed adeguare il progresso scientifico tecnologico al sistema sociale, anche oggi è incessante la semina di fud ad opera di chi dal cambiamento in atto ci rimetterebbe
    è ora di finirla, quello che è ora di adeguare è il sistema ormai non più sostenibile

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