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Dal diesel alle Tesla: la scelta (felice) di un NCC

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Roberto Codognesi con una delle 7 Tesla che fanno parte della sua flotta NCC.

Dal diesel alle Tesla, senza ritorno. Ne è convinto Roberto Codognesi, titolare della CRC, azienda di noleggio con conducente (NCC) partner di Uber.

dal diesel alle teslaDal diesel alle Tesla: un’illuminazione durante il lockdown

di Stefano Panzeri

La CRC ha sede nell’hinterland nord di Milano. Un’attività avviata un decennio fa e andata in crisi a causa della pandemia, che ha azzerato le commesse costringendo alla chiusura dell’attività. Terminare le restrizioni dovute al Covid, l’impresa è ripartita da zero cambiando radicalmente filosofia imprenditoriale. Addio auto a gasolio e un benvenuto ai modelli a batterie. “È stata come un’illuminazione. Nel periodo di fermo attività ho avuto modo di riflettere sulle difficoltà della gestione precedente”, racconta Roberto. Operavamo prevalentemente con le Mercedes Classe E a gasolio, che si erano rilevate più efficaci di Audi e Jaguar per i minori consumi e, soprattutto, per affidabilità. Nonostante questo, i fermi auto per riparazioni o controlli erano frequenti. Un paio di volte al mese eravamo costretti a una sosta in officina, per lo più per i problemi legati ai dispositivi antinquinamento, come il Fap“.

dal diesel alle TeslaElettriche più care, ma meno costose da mantenere…”

Guasti in parte provocati dal guidare prevalentemente in città, dove i filtri anti-particolato faticano a rigenerarsi mettendo in crisi l’intero sistema di scarico“, continua Roberto. Il risultato, però, era un doppio danno: la spesa per la riparazione e il mancato incasso per il fermo vettura. A pesare sul bilancio, poi, erano i costi di rifornimento, molto alti visto che le auto percorrevano circa 10.000 km al mese, 120.000 in un anno. Valutazioni sedimentate nella mente di Codognesi durante il lockdown, periodo nel quale si inizia a insinuare l’idea di ripartire dall’auto elettrica. “Conti alla mano, la soluzione a batterie aveva sicuramente lo svantaggio di un costo iniziale più alto. Ma recuperabile nel corso del tempo grazie ai minori esborsi per il rifornimento e la manutenzione, che dovrebbe essere minima. Fattore interessante anche in termini operatività dei mezzi, utilizzati di fatto 24 ore al giorno per 7 giorni la settimana e per 365 giorni all’anno”.

dal diesel alle teslaLa scelta di Tesla legata alla disponibilità dei Supercharger

Ma perché Tesla? “La ragione principale è la disponibilità di una rete di ricarica ultrarapida, essenziale per i nostri tempi di lavoro. Poi sono subentrate anche altre ragioni, come il prestigio dell’auto e la buona autonomia dichiarata. Sono andato a provare una Model 3 e non ho avuto dubbi: il giorno stesso l’ho ordinata. Alla prima ne sono seguite altre 7 che ora operano grazie a 20 autisti nei vari turni. Tra un turno e l’altro ricarichiamo nel Supercharger di Arese, fino a 250 kW. In 20-30 minuti facciamo un rabbocco di circa 50 kW. Non facciamo il “pieno” per non stressare troppo le batterie, ci fermiamo al 95%, sufficiente per garantire la piena operabilità di un turno da 350-400 km. Solo in casi estremi, come quando devi recarti più volte agli aeroporti, è necessaria un’ulteriore sosta. Se siamo a Milano, ricarichiamo dalle a2a a 50 kW, per evitare di perdere tempo e raggiungere Arese, comunque vicina e ben collegata dall’autostrada. Il rabbocco durante il servizio è necessario anche quando ci chiedono spostamenti lunghi, come Roma o Parigi. Viaggi che effettui senza patemi, grazie al navigatore Tesla che programma luogo e tempi di ricarica e ottimizza le soste”. 

dal diesel alle teslaRicariche più care, ma i conti tornano comunque

A due anni di distanza Codognesi non ha dubbi: la scelta elettrica è stata determinante per le buone sorti dell’azienda. “Le Tesla vanno benissimo. Hanno anche loro parti meccaniche che si guastano e a volte si devono fermare. Se si esclude la rottura di una batteria a 160.000 km, si tratta per lo più di piccoli difetti, come il cofano che non si chiude. Ma sono rari e meno dispendiosi nella riparazione. Un faro della Model 3 costa 5 volte di meno di uno della Classe E. L’unico neo rispetto a Mercedes è l’assistenza, non perché inferiore, ma dovuta a possibili attese sui pezzi di ricambio, non sempre disponibili come nei centri con la Stella. Nel complesso, però, non c’è paragone: minori fermi consentono servizio migliore e tanta convenienza economica, maggiore redditività e costi inferiori di manutenzione e rifornimento. In realtà, questi ultimi sono aumentanti negli ultimi mesi, con il rincaro dell’energia e il cambio di contratto di a2a, una volta molto favorevole, ora in linea con gli altri operatori. L’elettrica rimane più conveniente di una diesel: la ricarica per un turno ci costa circa 30 euro, cifra ancora irraggiungibile per una diesel del livello della Casse E”. 

Dal diesel alle Tesla: soddisfatti autisti, clienti e anche Uber

A dare fiducia al titolare della CRC nel perseguire la strada elettrica sono i riscontri positivi arrivati dall’esterno. “Gli autisti sono molto contenti, perché guidare per otto ore in città con un’auto elettrica e decisamente meno faticoso e stressante che farlo con un modello termico. Ad essere felici sono pure i clienti, che apprezzano la silenziosità e hanno piacere a viaggiare su una vettura a emissioni zero. Soddisfatti sembrano essere anche i responsabili di Uber. Forse per l’elevata redditività per auto raggiunta o perché siamo in linea con la loro strategia internazionale orientata all’elettrificazione della flotta. Fatto sta che il loro algoritmo sembra privilegiarci e sono arrivate proposte interessanti da parte loro. Vorrebbero sostenerci nel potenziare la flotta, probabilmente con un accordo con Tesla per fornirci direttamente le vetture a noleggio a lungo termine. Vedremo, ma per il momento siamo già felici così”. 

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TAG: dal diesel alle Tesla

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20 COMMENTI

  1. Bella lungimiranza. 🙂
    Uber all’estero è già pieno di autisti elettrici. Perchè hanno capito da molto tempo che conviene.

    Mi accodo a chi chiede come funziona con il cliente che deve attendere una sosta al SuC in un viaggio lungo. Che feedback da? Lo ritiene un problema o non gli cambia nulla?
    Alla fine se ti fai scarrozzare, non ti importa se vai o se stai fermo. Ti importa solo arrivare in orario.

  2. Ncc che opera a Milano, generalmente fa quasi prevalenteme chiamate per linate/Malpensa, entrambi a una vicinanza tale a Milano (o quantomeno all’uscita per entrare in città) non sufficienti a fare una rigenerazione (magari a Malpensa si in base a dove sta la rimessa), capisco che la scelta del diesel abbia ben altri motivi, ma è sicuramente la scelta sbagliata per evitare problemi al FAP e continue soste in officina per sistemarlo, vi sarete fatti i vostri conti e comunque conveniva anche per avere mezzi idonei a qualunque altra tratta necessaria non è che tutti dall’aeroporto poi devono andare in centro città o appunto le trasfertone. Lamentarsene come difetto del diesel non mi sembra corretto, non siete la sicura Maria che può non sapere che il FAP ha bisogno di strade lunghe a velocità costante, consapevoli lo avete scelto perché comunque più conveniente del benzina (e di molto anche dati i maggiori km di vita)
    Per carità capisco che il Mercedes sia una scelta quasi obbligata x Ncc, i clienti coi cash pesanti si aspettano quello oltre ad essere poi più conveniente per altri aspetti

    Devo dire, mi ha sorpreso enormemente il costo del fanale! Ok che parliamo di Mercedes e non della grande punto, ma addirittura un quinto son rimasto a bocca aperta hehe ottimo a sapersi (anche se non ho mai rotto un faro in un milioncino scarso di km non si sa mai hehe).

    Le va di aggiornarci tra un anno su come vanno le cose? Per chi come me è scettico facendo tanti km sarebbe molto utile vedere una versione “accelerata” almeno lato chilometraggio elevato, avendone sott’occhio diverse è utilissimo per non generalizzare magari un problema che è raro o confermare altri problemi come sistematici, l’occhio di un professionista è sicuramente più affidabile di chi fa un test drive di una settimana soltanto

    Quello che mi incuriosisce, ovviamente se vuole rispondere, i maggiori tempi dovuti alle soste nei viaggi lunghi come li gestite? Dato che oltre ai km il costo Ncc è relativo anche al tempo in cui si impegna l’autista (ovviamente cosa che non vale se è semplice diporto aereoporto/albergo/sala riunione e se è come immagino rappresenta una buonissima fetta del fatturato) l’ho sempre visto come un potenziale limite, chiaro la “scusa” del green che si paga c’è ma non so, basta quello e nessuno fa domande?

  3. Per me stiamo confrontando 2 prodotti differenti come segmento

    La model 3 è da confrontare con un classe C o una BMW serie 3, e per fare l ncc vanno più che bene le versioni 200cdi o la 318d, che di media viaggiano tranquillamente 18 20 km/l, sicuramente meno se fanno tanta città,
    Ma.. Almeno per BMW.. Il pacchetto tagliandi in Media è compreso x 5 anni 100.000km,

    Queste vetture nella media fanno 250 300k km senza gravi problemi.. Con i costi di ricarica ai supercharger io nn so che vantaggio possa esserci.

    C’è una prova di un giornale inglese dove hanno messo sullo stesso tragitto una BMW i4 e una 440i. Da Londra a Leeds mi pare..

    Alla fine della zuppa costi alla mano. Hanno speso meno per un 440i.. X i meno preparati un 3000 turbo benzina..

    Hanno attraversato Londra e hanno fatto autostrada.. Un po’ come dire centro Milano Lugano, x fare. Un esempio.

    Giustamente ognuno fa le proprie scelte, ma sarei favorevole a conti un po’ più concreti alla mano..

    • 10.000 km al mese prevalentemente in città (Milano): per il FAP è un disastro totale.
      Centro Milano – Lugano è prevalentemente extraurbano, tutt’altra cosa, ed è il terreno meno adatto di una elettrica, così come la città è pessima per una vettura a gasolio progettata per extraurbano (perchè tutte quelle col FAP NECESSITANO di percorsi che permettano la rigenerazione e in città in coda non avviene mai).
      Londra – Leeds sono oltre 300 km: non è certo urbano. La BMW i4 è peggiore di una Model 3 LR in consumi del 13% o del 20% a seconda della versione, come valore dichiarato. Nell’uso reale le differenze sono superiori, come attestato dalle varie prove comparative su GRA o su altri percorsi. E qui parliamo di Tesla.
      Le è anche sfuggito che il pacchetto tagliandi BMW comporta un fermo macchina obbligatorio (pena decadenza garanzia) ogni 2 mesi dato il chilometraggio, mentre Tesla NON prevede tagliandi.
      Inoltre le ricariche ai Supercharger non sono la norma, dato che si parla di contratto cambiato con A2A.
      Io spendo sensibilmente meno a girare in elettrico piuttosto che a GPL (che costa 0,75€ al litro), faccio poca autostrada e prevalentemente città e scorrimento veloce e ricarico in casa. Ognuno sa del suo, coi suoi percorsi. Sono di Modena e a Modena c’è un certo TeslaTaxi che ne ha da raccontare… Certamente, se fossi uno di quegli i…i che dichiarano di fare 900 km senza soste ai 150, allora sicuramente il motore Diesel, dal punto di vista esclusivamente economico, è meglio. Peccato che esistano anche gli altri aspetti che fra 3 anni decreteranno o meno l’inversione di tendenza CO2 e sapremo se è il caso di smettere di fare figli per non condannare i nipoti ad una pessima vita.

      • sul discorso urbano extra urbano posso comprendere, sarebbe curioso conoscere le volte in cui escono e devono fare autostrada quanto si mettono in difficoltà, perchè se uno mi dice, buongiorno devo andare in aeroporto sono in ritardo si sbrighi, non gli si può di certo dire eh no guardi ho poca carica devo andare a 110. e non mi venga a dire che c’è il codice della strada, di notte sulla a1 (mi domando se per loro il tutor non ci sia) NCC con classe E o S a 170 costanti, vorrei vederli a fare un bologna milano alle 4 di mattina per portare gente in aeroporto, con almeno 1 sosta per ricaricare.. poi ci mancherebbe se NCC è girare per milano e stop allora assolutamente si, ma non sono convinto che alla fine della zuppa sia così conveniente.

        per quanto riguarda BMW, i motori diesel hanno tagliando ogni 30k km.. 2 ore (ad esagerare) di fermo auto, tramite servizio fast lane, credo che sia molto meno tempo del dover ricaricare a 50kw in una A2A che vorrebbe dire, 1 ora di stop praticamente ogni 3/4 di turno.. ovvio che non saranno sempre attivi al 100% quindi il tempo per attaccarsi un po ogni tanto sicuramente c’è..

        giusto per precisare.. giro tanto, ma anche io sono uno che ogni 2 ore si ferma a fare una pisciatina.. e i tratti a 150 fissi ad oggi li riesco a fare una volta ogni morte di papa, di notte e su una piccola parte del territorio, il resto ormai è da spararsi..

        • Quindi…. secondo te un NCC fa i 170 in autostrada?
          E se il cliente è in ritardo e trovi traffico o un incidente cosa fai?

          Mi sembrano obiezioni davvero sterili e stupide.

          Ah, per la cronaca. Con la Model Y fai Bologna – Linate senza soste a velocità codice. ipotizzo anche Malpensa ma non ho esperienza diretta e non ho voglia di controllare. 😀

          Se puoi permetterti un NCC da Bologna a Milano per prendere un volo, non sei così sprovveduto da partire in ritardo. Anzi, più probabile partire con tranquillità che tanto avrai una comoda lounge in attesa dell’imbarco.

          • vedo, almeno dalla sua risposta, che ha proprio poca esperienza di NCC, e del loro metodo di viaggiare, di businessman sempre in ritardo e di corsa.
            ma non credo valga la pena mostrarle le mie esperienze dato che parte a priori dicendo che le mie obiezioni sono stupide,

        • “per quanto riguarda BMW, i motori diesel hanno tagliando ogni 30k km”
          Guardi, io ho solo citato i suoi dati: 5 tagliandi e 100.000 km significano un tagliando ogni 20.000 km, non sono andato a controllare ogni quanto si facciano.
          Io non conosco il mondo degli NCC ma anche lei non conosce abbastanza il mondo Tesla, se pensa che serva un’ora di sosta ogni 3/4 per chi dichiara di stare in macchina 8 ore al giorno prevalentemente in città. 8 ore di città ad una media ESAGERATA di 50 km/h significa fare 400 km, cioè non dovere mai ricaricare. Se scelgono A2A a 50kW è perchè evidentemente in quel momento NON serve la macchina e sono sostanzialmente in attesa, diversamente ad Arese ci sono 32 bellissimi stalli da 250kW che fanno 10-80% (cioè caricano 55kW) in 28 minuti con cui fai 260 km di autostrada ai 130 o un più interessante 10-50% (cioè 30kW con cui si fanno 150 km di autostrada ai 130 con clima) in 12 minuti.
          Credo che il Sig. Roberto sia l’unico che possa rispondere davvero.
          Non ha certo detto che gli altri NCC che usano auto a gasolio sono stupidi: LUI ha trovato vantaggi.
          Una linea di NCC che faccia prevalentemente Milano – Parigi e occasionalmente aeroporti avrebbe comunque vantaggi, ma solo se la clientela è disposta alle soste e certi utenti business preferirebbero investire una scolaresca che attraversa un pedonale pur di non perdere tempo in quella frenata, questo posso immaginarlo, diciamo che ho avuto a che fare professionalmente con qualcuno che riusciva a collezionare anche 40.000€ di multe per eccesso di velocità al mese (chiaramente senza dichiarazione di chi fosse il conducente della macchina aziendale).
          Se lei gira tanto, c’è una interessante esperienza sul sito Teslari da parte di un utente che prima girava con una Mercedes (non ricordo quale) in NLT con un canone di circa 1000€ al mese (60.000 km annui), da quando è uscita Model Y, ha fatto il cambio, canone inferiore (costo acquisto simile ma costi di gestione inferiori e assenza di tagliandi, bollo etc.), ricarica prevalentemente a casa (con vecchio contratto bloccato – anche io pago 8 centesimi fino al prossimo anno) e il delta tra le due soluzioni è di circa 13.000€ annui a favore di Tesla. In pratica spende la metà esatta.
          Ma parlando solo di convenienza, perdiamo sempre di vista gli altri punti: l’ambiente, il fatto che gli autisti si dichiarino meno stanchi, il fatto che gli utenti sembrano gradire, già questi sono vantaggi che varrebbero il pareggio economico.

  4. Da proprietario di TM3 long range, mi chiedo perché non usare pacchetti di ricarica Becharge da 500 kwh a 0,35 cent/kwh. Sarebbe molto più conveniente no? Circa la metà. Il tutto usando tessere RFID per semplificare l’attivazione della ricarica
    Il vantaggio aggiuntivo sarebbe anche quello di ricaricare in più colonnine veloci sparse per la città e all’aeroporto di Linate (che ha parecchi stalli di Free to X ad alta potenza convenzionati con app Enel Juicepass e Becharge)

  5. Roberto,
    Indicativamente la vostra flotta ha superato i 200.000 km in condizioni di stress estremo (per la batteria) data la prevalenza di ricariche DC (se non ho capito male).
    In che condizioni si trovano le batterie attualmente, considerando che la garanzia è scaduta (per chilometraggio e non per età)?
    Per non farle i conti in tasca, può dirci la percentuale di risparmio con Tesla, fatto 100 quello che spendeva con Mercedes classe E?
    Come TCO intendo, non solo riferito al gasolio
    In ogni caso, complimenti per la determinazione a ripartire e alla lungimiranza senza pregiudiziali.

  6. Sarebbe interessante capire di quanto si sono degradate le batterie le vetture più datate. Visto l’uso intensivo delle ricariche in DC potrebbero confermare o no quello che è la statistica ti Tesla a tal proposito.

          • Non li ho fatti guidando solo in città ma anche cercando in rete sono pochissimi gli utenti che hanno avuto noie sulla Giulietta, la stragrande maggioranza anche usando l’auto solo in città non ne ha avute. La mia ormai ha 6 anni e davvero zero problemi e soprattutto funziona in modo invisibile e non invasivo, mai accesa una spia e mai notato un comportamento anomalo di motore e numero giri (ovvero non ci si accorge di quando una rigenerazione è in corso).

        • Si vede che non guidi abitualmente a Milano o Roma :-))
          Dato che la guida urbana è un incubo per il FAP in quanto non riesce a rigenerare.
          Anche il sistema di iniezione dell’urea (AD-Blue) genera una serie di problemi di affidabilità

          • Non posso che confermare, almeno per Milano, se ci abiti e lavori FAP non rigenera mai mai mai mai, pure per me che arrivo da 25km a nord, tra buona parte di provinciali che magari vai spedito ma rallenti di continuo per stop rotonde precedenze varie e semafori, la strada adatta che fai è veramente poca, in tangenziale se sei fortunato e non c’è coda hai forse opportunità di rigenerare prima di arrivare al casello, telepass o meno fa disturbo, se poi esci subito dopo hai finito, io facendo tante statali per 15 o 20km alla volta non ho mai avuto noie, ma già nel lockdown stavo attento a usare più il benzina di famiglia per far spesa perché altrimenti mi sarei fottuto l’auto in pochi mesi, te Enzo sarai come me e non sentendo quando rigeneri dai per normale andarci in città perché cmq nel giro di una settimana ti capita di rigenerare per il tuo stile di vita, io invece sulla clio sento eccome quando rigenera e mi rendo conto che lo fa quando guido rilassato in super e basta, tra i paesi brianzoli che non son certo Milano già non rigeneri mai devi far almeno qualche km a giri abbastanza costanti per farla partire ( o almeno empiricamente è quello che ho dedotto hehe)
            Io ho un euro 5+ che cmq ahimè e considerato cmq un 5 e quindi Milano non è più un problema comunque 😂 però boh può essere diversa la rigenerazione su un 6d temp? Non ho idea ma non penso di molto almeno nelle logiche di attivazione

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